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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Tilde De Caro, Gabriel Maria !ngo, Donatella Salvi<br />

base della formazione delle scorie, fra componenti metalliche e non­metalliche ed eventuali sostanze aggiunte<br />

intenzionalmente, dovevano portare alla formazione <strong>di</strong> scorie metallurgicamente attive e in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />

i requisiti sia del processo sia della post­lavorazione. Soltanto una profonda conoscenza, anche se<br />

empirica, della genesi e delle proprietà delle scorie poteva permettere la conduzione efficace delle <strong>di</strong>fferenti<br />

fasi e delle reazioni del processo pirometallurgico ed assicurarne un loro controllo ottimale.<br />

Da quanto esposto si evince come lo stu<strong>di</strong>o delle scorie possa fornire informazioni preziose per la<br />

ricostruzione del processo in quanto esse sono stabili chimicamente sulla scala dei tempi umani e la loro<br />

complessa microstruttura chimica, composta da <strong>di</strong>fferenti fasi in equilibrio fra <strong>di</strong> loro, fornisce un dettagliato<br />

e permanente ricordo delle con<strong>di</strong>zioni termo­chimiche presenti nella fornace.<br />

Da un esame macroscopico, le scorie rinvenute a Cagliari appaiono <strong>di</strong> elevata densità e solo in<br />

pochi esemplari risultano presenti fenomeni <strong>di</strong> magnetismo. Per quanto riguarda l'aspetto, come è<br />

mostrato nella TAVOLA 1, in alto, si può notare che la superficie esterna è <strong>di</strong> colore bruno­ferroso con<br />

zone <strong>di</strong> colore ocra marrone <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente intensità. La superficie <strong>di</strong> frattura è, al contrario, <strong>di</strong> colore nero<br />

e <strong>di</strong> aspetto vetroso. All'interno delle scorie si nota, inoltre, una elevata bollosità che testimonia lo stato<br />

liquido della scoria durante il processo <strong>di</strong> trasformazione dei minerali in metallo e l'evoluzione <strong>di</strong> gas<br />

durante il processo <strong>di</strong> trasformazione.<br />

La composizione chimica delle scorie è riportata in TABELLA I e in<strong>di</strong>ca la natura ferrosa delle scorie. I dati<br />

ottenuti, infatti, escludono la possibilità <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> trasformazione dei minerali <strong>di</strong> rame o <strong>di</strong> piombo,<br />

essendo il contenuto <strong>di</strong> tali elementi nelle scorie inferiore ai loro tenori tipici. Inoltre, i risultati delle analisi<br />

chimiche risultano essere molto simili a quelle ottenute dall'analisi <strong>di</strong> scorie sia <strong>di</strong> epoca romana rinvenute in<br />

<strong>di</strong>fferenti siti europei sia risalenti alla prima metallurgia rinvenute in Me<strong>di</strong>o Oriente. 9) Un dato interessante<br />

TABELLA I. - Analisi chimiche <strong>di</strong> alcune scorie metalliche rinvenute durante lo scavo archeologico <strong>di</strong> una struttura in viale<br />

Trento a Cagliari.<br />

Si0 2 AI 20 3 Fe 20 3 Mo0 2 Mg0 Ca0 K 20 P 20 3<br />

US 305 20.95 4.53 69.24 0.90 1.18 1.30 0.96 -<br />

US 305 a 16.92 4.44 73.15 0.79 0.81 1.96 1.<strong>36</strong> 0.<strong>39</strong><br />

US 305 b 23.86 6.23 63.56 0.97 0.88 2.04 1.84 -<br />

US 305 c 20.88 6.42 67.05 0.65 0.63 1.82 1.93 0.31<br />

US 305 d 21.57 5.13 67.34 0.83 0.92 2.15 1.56 0.43<br />

US 305 e 18.24 6.79 70.61 0.69 0.75 1.68 1.21 -<br />

US 302 21.<strong>36</strong> 4.98 69.69 0.58 0.69 1.19 0.93 -<br />

US 302 a 20.50 4.76 69.83 - 1.27 2.54 0.68 0.38<br />

US 302 b 19.59 6.08 69.38 0.73 0.85 1.56 0.84 0.67<br />

9)<br />

T. STECH­WHEELER, I.D. MUHLY, K.R. MAXWELL, HYSLOP, MADDIN, !ron at Taanach and Early !ron Metallurgy in the Eastern Me<strong>di</strong>terranean,<br />

in AJA 85, 1981, p. 245.<br />

324<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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