Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
sultabile e rivela una straor<strong>di</strong>naria ricchezza. 66) Questo in<strong>di</strong>ce, redatto probabilmente all'inizio del nuovo<br />
secolo, ancora in corso nel 1706 (come <strong>di</strong>ce Bianchini), mostra la raccolta sud<strong>di</strong>visa per metalli e in or<strong>di</strong>ne<br />
cronologico e comprendente oltre 500 monete imperiali in oro, circa 2200 in argento, circa 1900 in bronzo,<br />
oltre a quasi 500 consolari (in oro e argento), un'ottantina <strong>di</strong> medaglioni, 150 monete greche. 67) Interessante<br />
nel suddetto in<strong>di</strong>ce è un fascicolo aggiunto dal titolo Copia <strong>di</strong> un In<strong>di</strong>ce <strong>dello</strong> Stu<strong>di</strong>o Boncompagni nella<br />
orma che si trova scritto nello Stu<strong>di</strong>o del Sereniss.o <strong>di</strong> Parma, segno evidente <strong>di</strong> una trattativa anche con i<br />
Farnese, dei quali era agente in Bologna proprio il marchese Manzoli. 68) Appare infine chiaro che la volontà<br />
degli Ospedali <strong>di</strong> vendere i pezzi, anche se non sud<strong>di</strong>visi in lotti, era frenata dalla contesa con i principi<br />
Boncompagni, contesa che deve essersi risolta a favore <strong>di</strong> questi ultimi, almeno per quanto riguarda le<br />
gemme, dal momento che la famiglia, che dal 1681 portava il nome <strong>di</strong> Boncompagni Ludovisi, ha continuato<br />
in seguito a possedere questa favolosa collezione. La raccolta <strong>di</strong> glittica infatti è nota come quella rimasta<br />
più a lungo <strong>di</strong> altre notevoli collezioni romane inalienata e ininterrotta proprietà per più <strong>di</strong> due secoli<br />
della stessa amiglia, 69) sempre poco visibile e avvicinabile, posseduta fin verso la fine del secolo XIX, quando<br />
fu venduta in gran segreto al conte polacco Micha Tyskiewicz (1828 c.-1897) e all'antiquario romano<br />
Francesco Martinetti (1833-1895), andando poi <strong>di</strong>spersa nei musei <strong>di</strong> tutto il mondo. 70)<br />
Silvestro Bonfiglioli (1637-1696) ottenne la laurea in filosofia e me<strong>di</strong>cina nel 1664, fu soprattutto un<br />
anatomico, ma si interessò anche <strong>di</strong> botanica, storia naturale ed antichità. 71) Nel 1675 successe a Giovanni<br />
Battista Capponi nella custo<strong>di</strong>a del Museo Aldrovan<strong>di</strong>, e nello stesso anno, morto Lorenzo Legati, 72)<br />
Fer<strong>di</strong>nando Cospi gli affidò il compito <strong>di</strong> terminare il catalogo del suo museo, cosa che avvenne, con la<br />
definitiva pubblicazione, nel 1677. In questo volume è infatti opera <strong>di</strong> Bonfiglioli il cosiddetto Trattato<br />
degli idoli, il libro V, nel quale utilizza monete come termini <strong>di</strong> raffronto archeologico. 73)<br />
Per quanto riguarda i suoi interessi in campo numismatico è importante notare che si trova citato<br />
nell'elenco <strong>di</strong> Lotti, <strong>di</strong> Patin e soprattutto in quello <strong>di</strong> Mezzabarba: Museai Bon ilioli. Inter caetera, quae<br />
Praestantissimus D. Silvester Bon iliolius Civis, & Me<strong>di</strong>cus Bononiensis, ad Bibliothecae suae eximiae, &<br />
singularis ornamentum paravit, ultra Tabulas, sive pictas, sive aere incisas, sive graphice descriptas,<br />
Nummorum antiquorum scrinium congessit, ex quo impetrante D. Magnavacca, quaedam hic publici }uris<br />
acta sunt. 74) Il suo nome ricorre anche nella corrispondenza fra Charles Patin e Magnavacca. 75)<br />
66)<br />
Si trova in ASBo, FMC, s. IV, b. 81/741, copia acefala del sec. XVIII, con titolo Musaeum Boncompagnianum, con appunti e annotazioni<br />
<strong>di</strong> Giacomo Biancani Tazzi.<br />
67)<br />
Occorre ricordare che per la sua abbondanza <strong>di</strong> pezzi in oro già la raccolta del car<strong>di</strong>nale Francesco era ritenuta cospicua, MOLINARI<br />
(1996), p. 162, n. 59.<br />
68)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 81/741, pezzo 12, p. 241 e ss., esso porta anche l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Giacomo Biancani Tazzi: Trascritta<br />
con errori del copista, da una copia <strong>di</strong> mano del Magnavacca, esistente presso il Sig. Angelo Bianconi. La notizia sul Manzoli viene da ASBo,<br />
FMC, s. IV, b. 28/688, lett. 17, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 14 gennaio 1689, nella minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Vaillant: Il M.se Manzoli<br />
con idente del Duca <strong>di</strong> Parma e suo agente in Bologna.<br />
69)<br />
PIRZIO BIROLI STEFANELLI (1993), p. 132.<br />
70)<br />
Una sintesi <strong>di</strong> questa vicenda per quanto riguarda la collezione <strong>di</strong> glittica in PIRZIO BIROLI STEFANELLI (1993), con bibl.<br />
71)<br />
FANTUZZI, II (1782), pp. 301-303 e DE MARIA (1983), p. 520.<br />
72)<br />
F. ARISI, Cremona literata, Parmae 1702-1741, 3 voll., III, p. 213 e MAZZETTI (1848), p. 181.<br />
73)<br />
LEGATI (1677), pp. 455-514, in particolare alle pp. 461, 470, 488, 494-495, 503-504.<br />
74)<br />
LOTTI-LETI (1676); PATIN (1683); MEZZABARBA (1683), p. 622, che ne ricorda 6 monete romane in bronzo alle pp. 254, 278, 304 (2<br />
monete), 306, 357. La raccolta è citata anche da MARCHI (1982), p. 191 e n. 31. Si aggiunga anche il cenno in C.C. MALVASIA, Le pitture <strong>di</strong><br />
Bologna, Bologna 1686, ried. 1969, a cura <strong>di</strong> A. EMILIANI, in Fonti e stu<strong>di</strong> per la storia <strong>di</strong> Bologna e delle provincie emiliane, 1, p. 56.<br />
75)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 78, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca a Bologna, da Padova, 25 agosto 1684.<br />
220<br />
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