Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
te elencate in un catalogo <strong>di</strong> oltre settecento pagine. Il <strong>di</strong>lettante a cui si rivolge non è un principiante, ma<br />
un personaggio grande, ovvero un grande collezionista, un principe, che potrebbe persino non aver più<br />
bisogno <strong>di</strong> un antiquario, se utilizzasse questo testo sia per l'acquisto <strong>di</strong> nuovi pezzi, sia per meglio comprendere<br />
il valore <strong>di</strong> quello che già si trova nelle sue mani. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un testo ben <strong>di</strong>verso da quello<br />
che conosciamo come una sintesi datata 1718, rivolto ai principianti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente portata, che più che<br />
semplici prezzi, certo elementi mutevoli nel tempo, mette a <strong>di</strong>sposizione del suo lettore una struttura <strong>di</strong><br />
valori, <strong>di</strong> relazioni tra i pezzi, che consentono <strong>di</strong> valutare il pregio delle monete a seconda della loro rarità.<br />
Le descrizioni sono accurate e ben fatte, con leggende in latino ed in greco integralmente riportate e spesso<br />
sciolte nei nessi, come ad esempio MON(eta) VRB(ica), denotando una notevolissima esperienza in<br />
campo numismatico che non stupisce se si scorre la biografia del personaggio.<br />
Nel 1685 Noris e Cosimo III avevano inviato Sebastiano Bianchi, futuro custode del Medagliere<br />
Me<strong>di</strong>ceo, a stu<strong>di</strong>ar pratica presso Magnavacca e la sua abilità nel determinare i prezzi, sia <strong>di</strong> singole monete<br />
che <strong>di</strong> intere collezioni, gli era riconosciuta da tutti i suoi corrispondenti, cosicché dobbiamo pensare che<br />
quanto brevemente da lui esposto nella sua Nota sia stato trasmesso a molti altri antiquari e collezionisti <strong>di</strong><br />
medaglie antiche, 452) e la Nota stessa sia stata utilizzata con profitto da altri personaggi interessati negli stessi<br />
temi e per questo anche copiata. 453)<br />
L'attività scrittoria <strong>di</strong> Magnavacca non si limitò però a questa trattazione, egli infatti, applicandosi alla<br />
ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> altre raccolte della sua città alla morte dei loro possessori, dovette redarne in<strong>di</strong>ci, a scopo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,<br />
come quello della raccolta Polazzi (ve<strong>di</strong> ad vocem) con 24<strong>36</strong> medaglie; particolare interesse desta<br />
anche l'in<strong>di</strong>ce della collezione Boncompagni, la complessità <strong>di</strong> questo manoscritto ci <strong>di</strong>mostra che il lavoro<br />
era stato lungo, intenso e stratificato. 454)<br />
comunque sempre Giacomo Biancani Tazzi, 455) che ci dà notizia <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ssertazione <strong>di</strong> Magnavacca<br />
su una curiosa medaglia <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Marc' Antonio Sabatini (ve<strong>di</strong> ad vocem) traendo l'informazione da<br />
una lettera <strong>di</strong> quest'ultimo al nostro dell'11 ottobre 1709. La medaglia portava al <strong>di</strong>ritto Alessandro con<br />
pelle <strong>di</strong> leone e al rovescio un'asina che allatta il suo piccolo ed uno scorpione, allora era considerata un<br />
pezzo rarissimo, se non unico, anche se che già poco tempo dopo, con Paolo Maria Paciau<strong>di</strong> (1748), era<br />
ritenuta piuttosto un amuleto. 456) Se ne trova illustrazione in una stampa oggi conservata presso la Biblioteca<br />
Universitaria <strong>di</strong> Bologna. 457)<br />
452)<br />
Ad esempio Giovanni Battista Bianconi (16981781) secondo FANTUZZI, II (1782), p. 189, si veda la v. Bianconi Giovanni Battista,<br />
DBI, 10 (1968), pp. 250252 <strong>di</strong> A. TRAINA.<br />
453)<br />
Come Ubaldo Zanetti (sec. XVIII), possessore <strong>di</strong> BUBo, ms. 3476, farmacista bolognese, raccoglitore <strong>di</strong> manoscritti e stampe, ritratti<br />
e medaglie del secolo XVIII, su cui A. SORBELLI, Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d'Italia, vol. XV, Forlì 1909, p. 7.<br />
454)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 81/741, copia acefala del sec. XVIII, cc. 370, con titolo Musaeum Boncompagnianum, con appunti e annotazioni<br />
<strong>di</strong> Giacomo Biancani Tazzi: vi sono comprese le descrizioni <strong>di</strong> monete imperiali non descritte nelle opere <strong>di</strong> Vaillant, aggiunte <strong>di</strong> medaglie<br />
varie ritrovate dopo l'inventario, una copia dell'In<strong>di</strong>ce <strong>dello</strong> Stu<strong>di</strong>o Boncompagni nella forma che si trova scritta nello Stu<strong>di</strong>o del Sereniss.o<br />
<strong>di</strong> Parma trascritta dall'originale <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Magnavacca pur con errori del copista, elenchi <strong>di</strong> monete nei <strong>di</strong>versi metalli, seguiti da<br />
elenchi <strong>di</strong> intagli, anelli, camei, bronzetti. Di ogni pezzo è fornita la stima. Importante è notare che in questo manoscritto prevale la scrittura<br />
della mano <strong>di</strong> BCABo, Fondo Biancani Tazzi, cartone VI, pezzi 1314.<br />
455)<br />
BCABo, Fondo Biancani Tazzi, cartone X, 5/2, c. 45. La lettera <strong>di</strong> Sabatini oggi non è più rintracciabile.<br />
456)<br />
P.M. PACIAUDI, Osservazioni sopra alcune singolari e strane medaglie, Napoli 1748, pp. 1120.<br />
457)<br />
La stampa è contenuta in un volume miscellaneo, Miscellanea eru<strong>di</strong>tae antiquitatis [dal dorso], in BUBo, con collocazione Aul.<br />
V.Tab.I.N.I v. 205, 15. Essa porta una nota ms. che in<strong>di</strong>ca in Marc'Antonio Sabatini a Roma il possessore della moneta.<br />
273<br />
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