Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
eccettuati alcuni che per particolari motivi egli lasciò ad amici come Annibale III Ranuzzi, Valerio Zani<br />
(ve<strong>di</strong> ad vocem), Carlo Chò, Raffaello Corti, Lelio Trionfetti, etc. e un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Ra aello rappresentante<br />
la cena del Signore con il cartone del Sig. Michele Colonna che destinò a Giuseppe Magnavacca (ve<strong>di</strong><br />
ad vocem). 124) I co<strong>di</strong>cilli <strong>di</strong>mostrano le intenzioni del testatore con minuziose e talora stravaganti <strong>di</strong>sposizioni,<br />
come quelle imposte alla vedova, Agata Vitaliani Letti (o Leti), 125) se non voleva rinunciare all'usufrutto<br />
dei beni immobili e della collezione numismatica, che sarebbero quin<strong>di</strong> andati all'Ospedale <strong>di</strong> Santa<br />
Maria della Morte. 126) Il co<strong>di</strong>cillo è ben chiaro: Lascio alla mia erede tutte le mie medaglie, le quali sono<br />
nelli due stu<strong>di</strong>oli, uno grande e l'altro picolo in galeria, e or<strong>di</strong>no e comando che si vendano e che il prezzo<br />
s'investisca in qualche stabile, del quale intendo e voglio che s'abbi per <strong>di</strong>sposto come delli altri miei<br />
beni stabili ho <strong>di</strong>chiarato nel mio testamento. 127) Sia che le monete fossero andate alla moglie, sia che fossero<br />
andate all'Ospedale, esse dovevano essere vendute, secondo la volontà del testatore. La donnà preferì<br />
risposarsi e i beni passarono all'Ospedale. Bisogna notare che Capponi aveva svolto la sua attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co<br />
proprio presso questo Ospedale. 128)<br />
Eccezionalmente ricco e particolareggiato è quin<strong>di</strong> l'inventario legale dei beni del nostro, datato 23<br />
febbraio 1677, che ne documenta il passaggio all'Ospedale. 129) In questi documenti, solitamente redatti<br />
dagli ere<strong>di</strong>, le raccolte numismatiche sono descritte insieme alle suppellettili quoti<strong>di</strong>ane e agli oggetti d'arte<br />
con una più o meno particolareggiata perifrasi, ma sempre in maniera estremamente sintetica. In questo<br />
unico caso troviamo invece analiticamente elencati i pezzi, cassetto per cassetto, pur con un semplice cenno<br />
al <strong>di</strong>ritto ed al tipo del rovescio (espressione che spesso ne compromette la possibile classificazione): il<br />
numero è ingente, 2662 monete. La ripartizione in due scrigni a ottanta e do<strong>di</strong>ci cassetti seguiva la tra<strong>di</strong>zionale<br />
sud<strong>di</strong>visione per metalli, prevalendo i pezzi in bronzo, ben 1238 da Pompeo e Cesare a Gallieno<br />
(con solo 51 esemplari greci, due contorniati e due medaglioni), seguiti da 424 pezzi <strong>di</strong> imperatori posteriori,<br />
non descritti, da 171 imperiali in argento, 140 consolari in argento e rame, 188 monete <strong>di</strong> provincie<br />
soprattutto in bronzo, 306 altre <strong>di</strong> varia natura e metallo, probabilmente una scelta meno apprezzabile per<br />
qualità, ed infine, nel secondo scrigno, 195 fra medaglie antiche, moderne e pontificie. Questo inventario<br />
è un documento <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo interesse anche perché mette in relazione la raccolta <strong>di</strong> monete antiche con<br />
la sua biblioteca specializzata, formata dai testi classici del cinquecento, che Capponi aveva <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong><br />
conoscere nel suo scritto sul Marmo Augustale (Vico, Erizzo, Agustin, Goltz, Strada, Choul, Orsini) 130) e<br />
del nuovo secolo (Tristan, Spanheim, Chifflet, il Museo Arschot, il Museo Settala), cui si aggiungono - più<br />
124)<br />
BETTI-CALORE (1996), p. 55 e n. 67.<br />
125)<br />
La quale parrebbe così imparentata con Gregorio Leti, <strong>di</strong> famiglia originariamente bolognese, che nelle sue opere aveva pubblicato<br />
uno stralcio del testamento <strong>di</strong> Capponi e, aveva dato alle stampe la lista <strong>di</strong> antiquari redatta da Francesco Lotti (ve<strong>di</strong> ad vocem) e passata a Valerio<br />
Zani, che presiedeva l'Accademia dei Gelati, su Leti ve<strong>di</strong> nota n. 222.<br />
126)<br />
BETTI-CALORE (1996), pp. <strong>39</strong>-42.<br />
127)<br />
BETTI-CALORE (1996), p. 56.<br />
128)<br />
ACCADEMIA DEI GELATI, Memorie (1672), pp. 256-257.<br />
129)<br />
ASBo, Fondo Notarile, notaio Giovanni Battista Cavazza, Minutario EE, cc. 85-124: Inventario <strong>di</strong> stabili, Medaglie, Libri lasciati dal<br />
già Ecc.mo S.r Gio. Batta. Capponi al Pio Ospedale <strong>di</strong> S. Maria della Morte me<strong>di</strong>ante il suo ultimo testamento rogato p. il S. Filippo Carlo Dal<br />
Chierico li agosto 165 ..., MORSELLI (1997), n. 133. Nella lista dei debiti e cre<strong>di</strong>ti è annotato il debito <strong>di</strong> 100 ducati a Giuseppe Magnavacca<br />
per medaglie venduteli.<br />
130)<br />
F. ORSINI, Imagines et elogia virorum illustrium, Roma 1570, oggi in BEMo, collocazione 86.K.12 (2).<br />
228<br />
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