17.01.2015 Views

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Applicazioni Tecnologiche<br />

Come fa notare Agricola nel 1562 nel De Re Metallica 12) e più recentemente Morton 13) la quantità<br />

<strong>di</strong> wustite nelle scorie ferrose è in<strong>di</strong>ce sia della natura del processo <strong>di</strong> trasformazione o lavorazione sia<br />

della qualità del controllo del processo stesso ad opera del metallurgista. Infatti, per migliorare la separazione<br />

delle scorie dal massello metallico si utilizzava un eccesso controllato <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro che formavano<br />

con la parte silicatica altofondente contenuta nelle rocce metallifere una fase fayalitica (Fe 2 SiO 4 )<br />

caratterizzata da punti <strong>di</strong> fusione variabili in funzione anche degli ad<strong>di</strong>tivi e del tenore <strong>di</strong> ossido <strong>di</strong> ferro.<br />

L'abilità del metallurgista consisteva, quin<strong>di</strong>, nel calibrare e guidare queste reazioni tra le <strong>di</strong>verse componenti<br />

(carica, scorie, ad<strong>di</strong>tivi, metalli), sia utilizzando la minore quantità possibile <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro sia<br />

ottenendo scorie fluide.<br />

Conclusioni<br />

Il complesso delle indagini condotte su materiali pirometallurgici rinvenuti durante uno scavo<br />

archeologico urbano a Cagliari ha <strong>di</strong>mostrato l'esistenza <strong>di</strong> un attività metallurgica finalizzata alla trasformazione<br />

<strong>di</strong> minerali <strong>di</strong> ferro in metallo e <strong>di</strong> una sua successiva lavorazione.<br />

I risultati in<strong>di</strong>cano che gli antichi metallurgisti erano abili nel controllare i processi <strong>di</strong> trasformazione<br />

dei minerali in modo da produrre sia il metallo sia una scoria fluida che poteva essere facilmente<br />

separata dal massello <strong>di</strong> ferro metallico.<br />

In particolare, la conduzione del processo <strong>di</strong> trasformazione è testimoniato dalla microstruttura<br />

delle scorie che generalmente mostrano la presenza <strong>di</strong> strutture dendritiche <strong>di</strong> natura wustitica (FeO),<br />

unitamente a cristalli <strong>di</strong> fayalite (2FeO'SiO 2 ) circondati da una fase vetrosa grigia amorfa composta da<br />

un silico­alluminato <strong>di</strong> calcio e ferro. In pochi altri casi è presente anche la magnetite poligonale che<br />

in<strong>di</strong>ca la conduzione <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> post­lavorazione del massello <strong>di</strong> ferro metallico.<br />

Dal complesso dei risultati esposti si è dedotto, infine, che la temperatura <strong>di</strong> fusione delle scorie era<br />

prossima ai 1200°C.<br />

Per quanto riguarda sia la motivazione sia la provenienza delle scorie sussistono varie ipotesi:<br />

- il minerale poteva essere trattato nel luogo del rinvenimento sebbene non ne siano state rinvenute<br />

testimonianze <strong>di</strong> strutture o attrezzature pirometallurgiche onde essere lavorati;<br />

- le scorie potevano essere ivi trasportate, se ne ignorano però le motivazioni;<br />

- i blumi, comprensivi <strong>di</strong> scorie, erano trasportati sul luogo del rinvenimento. A tale scopo le scorie<br />

erano <strong>di</strong>staccate meccanicamente prima del riscaldo del blumo il quale veniva successivamente compattato<br />

e lavorato ad alta temperatura.<br />

Non si può escludere, infine, una valenza <strong>di</strong> tipo rituale e religioso dal momento che esistono altri<br />

ritrovamenti, sia in Sardegna a Tharros che a Cartagine <strong>di</strong> fornaci <strong>di</strong> trasformazione in uso in ambito<br />

urbano e presso aree sacre dove era prodotto e lavorato il ferro.<br />

12)<br />

G. AGRICOLA, De Re Metallica, traduzione <strong>di</strong> H.C. & L.H. HOOVER, New York 1945.<br />

13)<br />

V. nota 7.<br />

331<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!