Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Recensioni<br />
SILVANA BALBI DE CARO GABRIELLA ANGELI BUFALINI, Uomini e monete in terra <strong>di</strong> Siena. La<br />
collezione numismatica della Banca Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena. Pisa 2001<br />
Il libro nasce dalla paziente opera svolta dalle due autrici <strong>di</strong> riconoscimento, rior<strong>di</strong>no e inventariazione<br />
della collezione numismatica del Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena, formata da <strong>di</strong>verse migliaia <strong>di</strong> monete<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse epoche e nazioni. Gabriella Angeli Bufalini ne propone una scelta significativa nella seconda<br />
parte, in cui, attraverso la riproduzione <strong>di</strong> 386 pezzi, fornisce una straor<strong>di</strong>naria carrellata <strong>di</strong> storia<br />
monetaria, dall'aes grave <strong>di</strong> Volterra del III secolo a. C. al giulio <strong>di</strong> Cosimo de' Me<strong>di</strong>ci, Duca <strong>di</strong> Firenze<br />
e Siena del 1574, passando attraverso emissioni romane dell'età repubblicana, <strong>di</strong> Roma imperiale,<br />
monete dei Goti e dei Bizantini, toscane dal XIII secolo all'inizio del Cinquecento. Le riproduzioni, curate<br />
da Saskia van Stegeren, sono <strong>di</strong> altissimo livello qualitativo, quanto <strong>di</strong> meglio oggi è dato <strong>di</strong> vedere<br />
per questo tipo <strong>di</strong> pubblicazioni.<br />
La prima parte del volume si apre con un contributo <strong>di</strong> Tilde de Caro e Gabriel Maria Ingo<br />
sull'estrazione e lavorazione dei metalli nel mondo antico. Il capitolo è arricchito da pregevoli illustrazioni<br />
tratte da due classici della pirometallurgia, il De Pirotechnia <strong>di</strong> Vannoccio Biringucci e il De re<br />
metallica <strong>di</strong> Georg Agricola, entrambi della metà del Cinquecento. È stata una scelta felice perché raramente<br />
opere <strong>di</strong> numismatica affrontano argomenti come questo, apparentemente arido nel suo tecnicismo,<br />
eppure <strong>di</strong> estremo interesse per chi ama scoprire quel variegato mondo che sta <strong>di</strong>etro alla moneta.<br />
Del successivo capitolo, che Silvana Balbi de Caro ha de<strong>di</strong>cato al passaggio dal bronzo fuso alla<br />
moneta coniata, segnalo le ardue problematiche <strong>di</strong> datazione dell'origine delle monetazione <strong>di</strong> Roma.<br />
L'autrice la colloca fra il 578 e il 535 a. C. durante il regno <strong>di</strong> Servio Tullio, nella fase <strong>di</strong> transizione dal<br />
bronzo grezzo all'aes signatum, vale a <strong>di</strong>re, com'è noto, verghe <strong>di</strong> rame con un simbolo attestante il peso.<br />
Sulla base <strong>di</strong> evidenze archeologiche vengono confutate le critiche <strong>di</strong> alcuni stu<strong>di</strong>osi che non ritengono<br />
verosimile questa datazione, attestata da Plinio in un passo della Naturalis Historia. Un altro momento<br />
significativo della storia monetaria è costituito dal passaggio dall'aes signatum all'aes grave, ossia la<br />
grossa moneta fusa in bronzo con l'in<strong>di</strong>cazione del valore, che si colloca nella seconda metà del IV secolo<br />
a. C. Questa in<strong>di</strong>cazione - cifre romane, lettere alfabetiche, globetti a seconda del valore - testimonia<br />
l'acquisizione da parte della moneta <strong>di</strong> un potere liberatorio in<strong>di</strong>pendente dal contenuto intrinseco. In<br />
origine, infatti, tali simboli in<strong>di</strong>cavano il peso dei singoli nummi, ma essi permangono inalterati anche in<br />
pezzi <strong>di</strong> peso progressivamente inferiore. È una situazione simile a quella della lira nel secolo scorso,<br />
passata dall'argento, al nichel, all'acmonital, a <strong>di</strong>schi <strong>di</strong> alluminio sempre più leggeri. Se in quel periodo<br />
il valore del rame rimase immutato, saremmo in presenza <strong>di</strong> uno dei più antichi casi <strong>di</strong> inflazione, cioè<br />
<strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta del potere d'acquisto della moneta. L'autrice sottolinea giustamente che l'apparizione dell'aes<br />
grave contrad<strong>di</strong>stingue un importante progresso funzionale nei mezzi <strong>di</strong> pagamento dato che, come atte<br />
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