Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Il ripostiglio dall'area "Galli Talli" <strong>di</strong> Lucca<br />
Per quanto riguarda la presenza <strong>di</strong> monete anglosassoni in Italia, l'argomento è stato ampiamente<br />
stu<strong>di</strong>ato e <strong>di</strong>battuto, 78) quin<strong>di</strong> non appare opportuno approfon<strong>di</strong>rlo. In rapida sintesi, queste presenze sono<br />
state collegate al rito delle offerte alla chiesa <strong>di</strong> Roma (il Peter pence), il che sembra abbastanza ragionevole.<br />
Siccome poi i rinvenimenti <strong>di</strong> monete anglosassoni (o <strong>di</strong> esemplari inglesi più tar<strong>di</strong>) 79) sono in<br />
genere molto omogenei (cioè sono costituiti quasi soltanto da questi esemplari) e si trovano prevalentemente<br />
a Roma o lungo le vie <strong>di</strong> accesso a Roma da Nord Est, si è anche ritenuto che il loro occultamento<br />
fosse ascrivibile proprio alla presenza fisica <strong>di</strong> un pellegrino anglosassone. Questo ci sembra molto<br />
meno convincente, come <strong>di</strong>mostra anche il nostro ripostiglio. Esso si trova esattamente sulla via dei pellegrinaggi<br />
verso Roma, ma quasi sicuramente non è stato occultato da un pellegrino. Inoltre il fatto che<br />
monete anglosassoni fossero in possesso <strong>di</strong> qualcuno che probabilmente non aveva nulla a che fare con<br />
i pellegrinaggi significa che queste monete erano comunque accettate ed usate per il loro valore. Quin<strong>di</strong>,<br />
<strong>di</strong> conseguenza, potevano essere tesaurizzate da chiunque. La concentrazione dei rinvenimenti <strong>di</strong> questi<br />
pezzi nelle aree e nei percorsi interessati dai pellegrini ha probabilmente un'altra ragione, <strong>di</strong> natura eminentemente<br />
economica: lì erano ben conosciute ed apprezzate e quin<strong>di</strong> lì valevano <strong>di</strong> più.<br />
Magonza<br />
La moneta <strong>di</strong> Magonza presente nel ripostiglio soltanto recentemente è stata attribuita ad Ottone I<br />
(962973). 80) L'unica cosa che possiamo aggiungere è che il nostro ripostiglio conferma pienamente questa<br />
nuova attribuzione.<br />
Imitazione <strong>di</strong> moneta islamica (area tedesca)<br />
Questo esemplare appare il più problematico <strong>di</strong> tutto il ripostiglio. Imitazioni <strong>di</strong> questo tipo sono<br />
state rinvenute con una certa frequenza nei rispostigli del Nord Europa, ma nella bibliografia da noi consultata<br />
non siamo riusciti a trovare paralleli precisi. 81) Il pezzo che più si avvicina è forse un frammento<br />
illustrato in un'immagine d'insieme del ripostiglio <strong>di</strong> Meschwitz, 82) soprattutto per il cerchio <strong>di</strong> bisanti in<br />
sostituzione <strong>di</strong> parte della legenda cufica, ma le monete sono comunque abbastanza <strong>di</strong>verse. D'altra parte<br />
non ci sembra possano esserci dubbi sul fatto che il prototipo è una moneta islamica, se non altro a giu<strong>di</strong>care<br />
dal carattere totalmente epigrafico dell'esemplare. Non ci risulta che nel X secolo esistessero<br />
monete occidentali in qualche modo accostabili a questo pezzo. Interessante anche il fatto che la moneta<br />
si trovi in un ripostiglio probabilmente databile al 964, perché in genere queste imitazioni sono più<br />
tarde. Sicuramente appartiene comunque allo stesso ambito cronologico il pezzo <strong>di</strong> Meschwitz, visto che<br />
questo ripostiglio è quasi perfettamente contemporaneo al "Galli Tassi".<br />
Già dall'inizio <strong>di</strong> questo commento abbiamo chiarito che il nostro interesse era rivolto essenzialmente<br />
alla cronologia, e che non avremmo <strong>di</strong>scusso, se non in termini cursori, questioni <strong>di</strong> altro genere,<br />
quali la funzione, la <strong>di</strong>stribuzione, la circolazione delle monete presenti nel ripostiglio. 83) Questo inten<br />
78)<br />
BLUNT 1996.<br />
79)<br />
V. ad esempio, TRAVAINI, ALLEN 2002 e la bibliografia ivi citata.<br />
80)<br />
STOESS 1990, p. 313, fig. 8. <br />
81)<br />
GAETTENS 1934, p. 327; HATZ, WELIN 1968, tavv. IIV; KLEIN 1998; ILISH, 1999.<br />
82)<br />
FRENZEL 1932, tav. 11; è il terzo fra i frammenti accostati alla collana, partendo dal basso in senso orario.<br />
83)<br />
Sulle caratteristiche generali della monetazione <strong>di</strong> X secolo, compresa quella italiana, v. DUMAS 1991.<br />
181<br />
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