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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Federica Missere Fontana<br />

L'ultimo ventennio del secolo vede morire coloro che si erano maggiormente impegnati nel collezionismo<br />

numismatico, le raccolte si vendono o, peggio, restano bloccate da contese e indecisioni nelle mani<br />

degli ere<strong>di</strong> (Boncompagni e Polazzi­Boschi). 677) Il mercato si affievolisce e saranno solo le possibili <strong>di</strong>spersioni<br />

centellinate che lo porteranno ad una situazione <strong>di</strong> ristagno della quale, alla fine del secolo, si lamenta<br />

la voce «bolognese» da Reggio, Giovanni Battista Cattaneo, anche a causa della scomparsa delle migliori<br />

figure mercantili della stagione d'oro dell'antiquaria emiliana. 678) Proprio queste figure <strong>di</strong> pittori e orefici<br />

(ovvero periti specializzati, come Gennari, Nanni, Tamburini), sono considerate minori e risultano poco<br />

o nulla visibili nella letteratura colta dei viaggiatori, ma sono il prezioso dato fornitoci dell'altra lista redatta<br />

da un bolognese, quella <strong>di</strong> Francesco Lotti, contemporanea degli incontri <strong>di</strong> Patin (1674) e Spon (1675).<br />

uesto elenco ci conferma la maggiorparte dei nomi incontrati dai francesi. Eccettuato Magnavacca, il più<br />

famoso marchand­amateur - i cui interessi molteplici e le relazioni epistolari lo rendono più attraente per<br />

le fonti - le altre figure restano nell'ombra, allo stato attuale della ricerca abbiamo scarne informazioni<br />

per connotarle, quasi una conferma del loro ruolo puramente mercantile.<br />

uesti aspetti, combinati nel periodo delle ven<strong>di</strong>te, che vedono interme<strong>di</strong>ario ed arbitro costante<br />

Magnavacca, trovano un riflesso anche nella sua opera manoscritta, finalizzata a dare una sistemazione<br />

opportuna e in<strong>di</strong>rizzata del sistema delle ven<strong>di</strong>te numismatiche nelle sue principali funzioni: separazione<br />

delle monete false da quelle antiche, valutazione dei pezzi a seconda della rarità e inquadramento delle serie<br />

e dei comportamenti collezionistici in articolati prezzari, il tutto secondo l'egemonia economica vivissima<br />

del mercato romano, che impone la valuta <strong>di</strong> raffronto, gli scu<strong>di</strong> romani.<br />

Per il secondo Seicento abbiamo in definitiva una sequenza <strong>di</strong> figure a cui i dati d'archivio restituiscono<br />

particolare spessore: Negri, Capponi, Lotti e soprattutto Magnavacca. Con le loro capacità eru<strong>di</strong>te e<br />

mercantili riunite, con le loro vitalissime relazioni con il mondo del collezionismo locale e internazionale<br />

e l'ambiente culturale della loro città, soprattutto le accademie, essi hanno saputo costruire, nel solco principale<br />

dell'antiquaria seicentesca (decisamente votata alle medaglie antiche), una tra<strong>di</strong>zione numismatica<br />

bolognese <strong>di</strong> notevole importanza, tra<strong>di</strong>zione che costituirà la vera palestra dell'esperienza per la nascente<br />

antiquaria bolognese dei secoli XVIII e XIX, e che sarà vissuta nella importante <strong>di</strong>rezione del rapporto<br />

fra museo pubblico e museo privato. 679)<br />

677)<br />

Dalla morte <strong>di</strong> Capponi (1675) il percorso è tracciato: gli ere<strong>di</strong> ne vendono la raccolta, nel 1678 muore Borgolocchi, con conseguente<br />

altra ven<strong>di</strong>ta, Lotti, poco prima <strong>di</strong> morire (1679), si priva volontariamente della sua collezione <strong>di</strong> pezzi in argento in favore <strong>di</strong> Polazzi, alla<br />

cui morte questa serie passa al giovane Davia (1680). Del 1680 è anche la morte <strong>di</strong> Bianco Negri, le cui raccolte, ere<strong>di</strong>tate dal padre Giovanni<br />

Francesco e dal fratello Alessandro, movimentavano certo già da alcuni anni il mercato d'arte bolognese, all'inizio degli anni '80 devono essere<br />

state in ven<strong>di</strong>ta anche le monete <strong>di</strong> Marchesini (che nel 1685, alla sua morte, ha un medagliere assai spoglio), mentre le raccolte <strong>di</strong> Davia e<br />

Minio spesso viaggiavano insieme ai loro possessori e la collezione <strong>di</strong> Minio si spoglia dei suoi pezzi migliori in favore <strong>di</strong> Luigi XIV (1686).<br />

Del 1684 è la morte <strong>di</strong> Boncompagni, con la successiva lite fra gli ere<strong>di</strong>, che ha a lungo impe<strong>di</strong>to la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> questa importante e ricca collezione.<br />

Nel corso <strong>di</strong> questi primi anni '80 è vivace la spinta alla ven<strong>di</strong>ta della raccolta Polazzi, ere<strong>di</strong>tata dalla famiglia Boschi, sulla quale non si<br />

raggiunge però l'accordo, desiderando i proprietari cederla in un solo blocco. Del 1692 è il furto in casa Boselli e l'anno dopo muoiono Malvasia<br />

e Ricci, nel 1694 Laurenti e Malpighi, nel 1696 Bonfiglioli (la cui collezione sarà in ven<strong>di</strong>ta negli anni successivi). Nel 1696 muore anche<br />

Valerio Zani, un personaggio fondamentale, essendo il Principe dell'Accademia dei Gelati.<br />

678)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 66, <strong>di</strong> Cattaneo a Magnavacca, da Reggio Emilia, 22 aprile 1702 in MISSERE FONTANA, cit. alla<br />

nota n. 138, p. 121.<br />

679)<br />

Sul museo come strumento <strong>di</strong> una rinnovata <strong>di</strong>dattica nell'Istituto delle Scienze e sul suo successivo percorso a Bologna si v. Dalla<br />

Stanza delle Antichità al Museo Civico. Storia della formazione del Museo Civico Archeologico <strong>di</strong> Bologna, a cura <strong>di</strong> C. MORIGI GOVI e G. SAS­<br />

SATELLI, Casalecchio <strong>di</strong> Reno [Bologna] 1984.<br />

308<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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