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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

lezionismo più seguiti: quello (prevalente) delle imperiali in bronzo, <strong>di</strong> stampo decisamente tra<strong>di</strong>zionale,<br />

che rimanda alle collezioni dei secoli precedenti, e della prima metà del Seicento, cui si affianca - con<br />

esempi <strong>di</strong> una certa importanza e interessante specializzazione - anche il collezionismo minore, <strong>di</strong> monete<br />

imperiali e consolari in argento.<br />

Ci piace chiudere questo panorama ritornando sulla raccolta Polazzi, interpretata già alla fine del<br />

Seicento con un sentimento localistico che trova un parallelo nell'amore vivo e <strong>di</strong>ffuso presso i bolognesi<br />

per le opere della loro stessa scuola pittorica, rappresentatissima nelle loro quadrerie. 686 Sebastiano Bianchi<br />

nel 1685 - in quel momento scolaro in antiquaria <strong>di</strong> Magnavacca - scrive ad Apollonio Bassetti a Firenze<br />

<strong>di</strong> aver visto la collezione Polazzi: ...un superbo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> medaglie gran<strong>di</strong>, e mezzane, in cui niuna testa <strong>di</strong><br />

veruno Imperatore, o Femmina Augusta manca, singolare non per il numero, ma per la rarità, e qualità<br />

delle medaglie, essendo quasi tutte <strong>di</strong> bellissima conservazione ...: questo è l'unico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> medaglie che<br />

si trova in Bologna, quale <strong>di</strong> qui a poco non vi sarà più, cercando il Padrone che non intende, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsene.<br />

687) ueste parole sono il segno indelebile <strong>di</strong> una considerazione <strong>di</strong> bolognesità fatta per questa collezione:<br />

essa era stimata sia per la sua passata formazione, che per la sua completezza (formata delle serie<br />

dei due metalli), al pari dell'altra Boncompagni, che pure era formata delle serie dei tre metalli ed era ricca<br />

anche <strong>di</strong> medaglioni e contorniati, <strong>di</strong> molti e cospiqui pezzi in oro, oggetto <strong>di</strong> contesa fra gli ere<strong>di</strong>, ma<br />

comunque sulla via della ven<strong>di</strong>ta.<br />

La bolognesità fortemente sentita della raccolta <strong>di</strong> Polazzi non si perde con la prima parziale ven<strong>di</strong>ta<br />

(al bolognese Davia), ma anzi ritorna nel tempo.<br />

La serie importante delle medaglie in bronzo, pur dopo <strong>di</strong>versi tentativi rivolti verso l'esterno della<br />

città, resta invenduta fino alla trattativa con Canonici, che consapevole del valore culturale del suo acquisto,<br />

la cede all'Istituto delle Scienze (1786), ritornandola al suo mondo e rendendola prezioso punto <strong>di</strong> partenza<br />

per il collezionismo pubblico bolognese dei secoli successivi. Essa ci conduce <strong>di</strong>rettamente alla formazione<br />

delle attuali raccolte pubbliche della città, all'o<strong>di</strong>erno Museo Civico Archeologico, e ci permette<br />

<strong>di</strong> ritrovare - inaspettatamente vicina a noi - la «Felsina numismatica» del Seicento.<br />

686)<br />

MORSELLI (1997) e (1998).<br />

687<br />

ASFi, Me<strong>di</strong>ceo del Principato, b. <strong>39</strong>51, lett. 8, da Bologna, 18 settembre 1685, Sebastiano Bianchi ad Apollonio Bassetti.<br />

311<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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