Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
Magnavacca morì il 3 giugno 1724 e fu sepolto nella chiesa della Madonna <strong>di</strong> Galliera. 462) Lasciò una<br />
ricca libreria 463) e un grande numero <strong>di</strong> medaglie, che devono essere state presto vendute e <strong>di</strong>sperse. Ne<br />
siamo informati da Oretti: Erede del Magnavacca fu D. Antonio Bassi Economo del Colleggio Panolini il<br />
quale <strong>di</strong>sitò tutto per pochissimo prezzo, e Singolarmente la gran raccolta de' <strong>di</strong>segni del Guercino originali<br />
per mezzo <strong>di</strong> Lorenzo Pavia incetatore da' <strong>di</strong>segni. 464)<br />
Interessante è il racconto <strong>di</strong> Apostolo Zeno, che insieme alle notizie dell'Archivio dell'Assunteria<br />
dell'Istituto, in cui si annota come acquirente della biblioteca, soprattutto <strong>di</strong> argomento antiquario, numismatico<br />
e patrio, il senatore Camillo Bolognetti, 465) ci mostra un ampio quadro <strong>di</strong> acquirenti subito dopo la<br />
morte del raccoglitore, le cui collezioni <strong>di</strong>fficilmente sono rimaste in quantità a Bologna, ma hanno facilmente<br />
subito una fortissima <strong>di</strong>aspora. In questo quadro è importante la menzione <strong>di</strong> un Inglese che aveva<br />
fatto spoglio delle migliori, per il quale si può soltanto fare l'ipotesi <strong>di</strong> Andre Fountaine (m. 1753), antiquario<br />
e stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> monete antiche e anglosassoni, il quale aveva viaggiato per tutta Europa e specialmente<br />
in Italia, dove aveva commerciato in antichità e oggetti d'arte, arricchendo la sua collezione <strong>di</strong> quadri, <strong>di</strong>se<br />
462)<br />
Secondo ZANOTTI (17<strong>39</strong>), I, p. 193 morì il 10 giugno, mentre secondo l'estensore del necrologio in Giornale dei Letterati d'Italia, t.<br />
XXXVI (1724), p. 291 morì il 3 giugno, data accolta anche da FANTUZZI, V (1786), p. 119 e da ORETTI, Notizie ., vol. VI, BCABo, ms. B. 128,<br />
p. 271, che lo <strong>di</strong>ce sepolto nella chiesa della Congregazione <strong>di</strong> San Filippo Neri.<br />
463)<br />
Nota de' libri <strong>di</strong> Gioseffo Magnavacca, in ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679: aveva opere <strong>di</strong> Agustin, Boccaccio, Cartari, Choul, Erizzo, Occo,<br />
Panvinio, Roville, Vico, Angeloni, De Bie (Museo Croy), Patin, Seguin, Spon, Vaillant. L'unica opera rintracciata è quella <strong>di</strong> Jacques DE BIE,<br />
Regum et Imperatorum Romanorum Numismata aurea, argentea, aerea, a Romulo et C. Iul. Caesare usque ad Iustinianum Aug. Cura et impensis<br />
Illustr.mi Excell.mi Herois Caroli, Ducis Croyiaci et Arschotani, si tratta della e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Antuerpia del 1654, con l'aggiunta della trad. lat. dei<br />
Dialogi <strong>di</strong> Antonio Agustin (1653), in Biblioteca Estense <strong>di</strong> Modena, collocazione 53.P.12. Nel volume, che porta in<strong>di</strong>cazione autografa <strong>di</strong> possesso<br />
Di Giuseppe Magnavacca nella guar<strong>di</strong>a anteriore, molte monete, nei tondelli e negli in<strong>di</strong>ci, sono segnate a matita sanguigna, in fine a p. 200 si trova<br />
in<strong>di</strong>cazione autografa dell'acquisto, avvenuto il 20 giugno 1670 a Venezia. La biblioteca <strong>di</strong> Magnavacca è lodata da ORLANDI (1714), pp. 137138.<br />
464)<br />
ORETTI, Notizie ., vol. VI, BCABo, ms. B. 128, p. 271. Pur non essendosi, allo stato attuale della ricerca, trovato un inventario legale<br />
dei beni del nostro e neppure un suo eventuale testamento, abbiamo comunque potuto appurare che Antonio Bassi ne fu effettivamente erede,<br />
come cognato <strong>di</strong> Angelica Magnavacchi Bassi ed ebbe modo <strong>di</strong> lasciare il ritratto oggi in BUBo alla nipote Cecilia Bassi Ragazzi, ASBo, Fondo<br />
notarile, testamenti del notaio Giacomo Onofrio Fiori, testamento <strong>di</strong> Antonio Bassi del 4 maggio 1727, come confermato da ASBo, Assunteria<br />
d'Instituto, Diversorum, b. 13,3. Fu quin<strong>di</strong> Cecilia Bassi Ragazzi a donarlo all'Instituto delle Scienze.<br />
465)<br />
Secondo ZANOTTI (17<strong>39</strong>), I, p. 194 lasciò «infinite robe» ai suoi parenti. A. ZENO, Lettere, 2. ed., Venezia 1785, IV, pp. 6667, lettera a<br />
Andrea Cornaro a Venezia, da Vienna, 10 novembre 1725: I <strong>di</strong>segni, e cammei ed intagli novellamente acquistati dall'Ecc.mo Sagredo, portatigli da<br />
un Bolognese, facilmente saranno usciti dallo stu<strong>di</strong>o del q. Giuseppe Magnavacca, insigne antiquario e morto l'anno passato. [Deve trattarsi invece<br />
della ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> parte della raccolta Bonfiglioli (ve<strong>di</strong> ad vocem)]. Io voleva comperare il suo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> medaglie, ma me ne è stata levata la mano da<br />
uno dei Consiglieri <strong>di</strong> questa Reggenza, che lo ha comperato, per quanto mi è stato detto, per due mila fiorini. Le medaglie passano il numero <strong>di</strong> 4.<br />
mila, ma intendo esservene moltissime <strong>di</strong> false, o fruste, o duplicate, e poche <strong>di</strong> rare e singolari, attesoch qualche mese prima un Inglese aveva fatto<br />
spoglio delle migliori. Uno <strong>di</strong> questi giorni andrò io stesso a vederle presso quel Signore, che se bene da me non conosciuto, me ne ha fatto fare cortesemente<br />
l'invito: e allora vi saprò <strong>di</strong>re, se abbia a dolermi <strong>di</strong> non avere effettuato l'acquisto. La notevole presenza numerica <strong>di</strong> pezzi falsi può essere<br />
ricondotta alla raccolta <strong>di</strong> getti che si vede utilizzare dal nostro per insegnare a <strong>di</strong>stinguere il vero dal falso a Sebastiano Bianchi, ve<strong>di</strong> supra. ASBo,<br />
Assunteria d'Instituto, Diversorum, b. 13/3, lettera non firmata (e attribuita a Gianludovico Bianconi da MORIGI GOVI (1986), p. 93, n. 26) del 10 ottobre<br />
1724: Magnavacca ha lasciato oltre varj capi <strong>di</strong> cose tutte stimabili, un prezioso capitale <strong>di</strong> libri, che consiste in una numerosissima raccolta, e<br />
serie <strong>di</strong> libri <strong>di</strong> medaglie, oltra moltissimi <strong>di</strong> varia eru<strong>di</strong>tione antica, e moderna, molti d'Istoria sacra, e profana, <strong>di</strong> pittura, belle lettere... L'esito fu<br />
che il Sig. Senator Co. Camillo Bolognetti fece esso l'acquisto dei libri d'antichità, e medaglie, e d'altri preziosi volumi del S.r Magnavacca; n mai<br />
sopra <strong>di</strong> ciò è stato riferito all'Ill.mo Reggimento e... La carta è interamente pubblicata da PERINI (1997), p. 110, n. 21. Una lettera <strong>di</strong> Girolamo Bolognetti<br />
al Anton Francesco Gori, da Bologna, 2 luglio 1737, in Biblioteca Marucelliana <strong>di</strong> Firenze, Fondo Gori, volume B VII 6, cc. 184r185r, consultata<br />
in correzione <strong>di</strong> bozze in http:// epress.unifi.it/gori.htm informa: «L'acquisto da me fatto della Libreria del Sig. Magnavacca qualche tempo<br />
dopo la <strong>di</strong> lui morte, non fu effetto <strong>di</strong> quella cognizione delle belle lettere che ella in me suppone, ma solo un efficace desiderio <strong>di</strong> non vedere <strong>di</strong>straersi<br />
dalla mia Patria una singolare benché non molto numerosa raccolta <strong>di</strong> libri che può renderle qualche lustro, e che veniva da persone estere ricercata,<br />
come purtroppo era già seguito della unione delle medaglie che furono trasmesse in Germania plus offerenti».<br />
275<br />
http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it