Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
cui aggiunte chiede aiuto a Magnavacca. 313) Patin aggiorna il nostro sugli stu<strong>di</strong> in corso da parte <strong>di</strong> altri antiquari,<br />
come Vaillant 314) e Mezzabarba 315) o gli chiede notizie <strong>di</strong> esperti intagliatori per eseguire rami con<br />
monete antiche, secondo i propri progetti 316) .<br />
Nello stesso periodo Magnavacca corrisponde anche con Enrico Noris (1631-1704), 317) che inizia a<br />
scrivergli per chiedere il <strong>di</strong>segno della moneta con Caio e Lucio Cesari promessagli da Lotti prima <strong>di</strong> morire<br />
per i suoi Cenotaphia Pisana, e con il suo stile prolisso ma vivace lo informa delle novità fiorentine<br />
soprattutto in tema <strong>di</strong> medaglie, che per Noris erano interessanti soprattutto per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> cronologia.<br />
Possiamo seguire la vicenda fra i due anche dalle lettere <strong>dello</strong> stesso periodo fra Noris e Francesco<br />
Mezzabarba Birago (1640-1697), milanese, il quale stava raccogliendo materiale per il rifacimento del testo<br />
cinquecentesco <strong>di</strong> Adolphe Occo. 318)<br />
Mezzabarba ci ricorda Magnavacca come esperto nella pratica delle medaglie, come collezionista <strong>di</strong><br />
una ingente raccolta e generoso collaboratore alla sua opera. 319) La corrispondenza fra Magnavacca e<br />
Mezzabarba, oggi purtroppo ridotta a poche lettere pubblicate nel 1756, 320) deve essere stata assai ampia 321)<br />
e l'apporto <strong>di</strong> Magnavacca all'opera numismatica del conte milanese non deve essere stato <strong>di</strong> scarso rilievo,<br />
meritando un ringraziamento non solo per quanto riguarda l'apertura della propria raccolta, ma anche<br />
per la consultazione della collezione Polazzi, <strong>di</strong> cui il nostro aveva redatto l'Index (tutte le monete Polazzi<br />
citate da Mezzabarba provengono da questo catalogo), e probabilmente anche per i contatti promossi con<br />
altri personaggi, come forse lo stesso Davia (la cui raccolta Magnavacca poteva frequentare essendo a<br />
Bologna) e l'amico padre Giovanni Battista Cattaneo <strong>di</strong> Reggio.<br />
Ma torniamo al rapporto Noris-Magnavacca caratterizzato dalle consuete comuni amicizie (Cattaneo,<br />
Minio, Vaillant che passa per l'Italia, Loredan e Bon a Venezia), ma anche dalle interessanti corrispondenze<br />
dalla Francia del Noris (Morel, Toinard, Rainssant, Vaillant) che regalano a queste lettere una <strong>di</strong>men-<br />
313)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. <strong>36</strong>-37, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca (1680).<br />
314)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 43, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca, da Padova, 31 luglio 1680.<br />
315)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 48 (1681) e 53 (1683), <strong>di</strong> Patin a Magnavacca.<br />
316)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 50 (1681) e 52 (1682), <strong>di</strong> Patin a Magnavacca.<br />
317)<br />
Teologo <strong>di</strong> Cosimo III Me<strong>di</strong>ci e poi Prefetto della Biblioteca Vaticana.<br />
318)<br />
Sul quale ci sia permesso rimandare ad un nostro articolo dal titolo Francesco Mezzabarba Birago (1645169) tra collezione ed eru<strong>di</strong>zione<br />
numismatica nella Milano del Seicento, in Rivista Italiana <strong>di</strong> <strong>Numismatica</strong>, CI (2000), pp. 159-215.<br />
319)<br />
MEZZABARBA (1683), p. 622: D. Magnavaccae. Amicissimus D. Joseph Magnavacca inter Pictores Bononienses commendatus, ad<br />
miraculum usue in praxi Nummorum antiquorum vexatus, sive pretium, sive genuinitatem, sive eru<strong>di</strong>tionem eorum spectes. Plura millia Nummorum<br />
possidet, inter quae nonnullos, quorum unus integrum Musaeum e iceret; eius benignitati multa me dabere ateor, huic operi adornando<br />
necessaria. MEZZABARBA (1683) ricorda un ingente numero <strong>di</strong> monete imperiali in argento e soprattutto in bronzo del nostro, ben 25, pp. 47,<br />
50-52 (ex sche<strong>di</strong>s D. Magnavaccae), 65, 68-69, 73, 84, 111, 146, 152, 175, 233, 241, 264, 291, 300, 306 (2 monete), 307, 330, 379-380, 486; a<br />
queste si aggiungono le 52 monete che sono ricordate in nota nell'e<strong>di</strong>zione del 1730 del testo, in qualità <strong>di</strong> aggiunte basate sugli appunti successivi<br />
dell'autore, evidente segno <strong>di</strong> un continuato rapporto con il bolognese, pp. 49, 65, 70, 101 (2 monete), 113, 116, 121 (3 monete), 123,<br />
127, 129, 130 (2 monete), 135 (2 monete), 159, 169, 172, 181-182, 196, 199-200, 202, 205, 213, 218, 242-243, 245, 248, 253, 255-256, 264-<br />
265, 278, 280, 282-283, 289-290, 292, 294, 299, 302, 307, 321,340, 445, per un totale <strong>di</strong> 77 pezzi.<br />
320)<br />
Raccolta Milanese, anno 1756, foglio 30: lettere <strong>di</strong> Magnavacca a Mezzabarba, del 20 novembre 1686 e del 7 febbraio 1691.<br />
321)<br />
Quanto almeno quella con Noris, in quanto i Fasti del milanese, arrivavano e tornavano da Firenze, per le correzioni <strong>di</strong> Noris, attraverso<br />
Magnavacca a Bologna, che fungeva anche da tramite tra Patin e Magliabechi, il tutto utilizzando, nel tratto Bologna-Firenze, la cortesia del<br />
Padre Tommaso Simeoni (ve<strong>di</strong> ad vocem) da Monteleone, Provinciale Agostiniano bolognese che si recava molto spesso in Toscana o del marchese<br />
Annibale Ranuzzi, parente della famiglia Cospi, che faceva gli stessi viaggi in <strong>di</strong>rezione del Gran Ducato. Su Patin-Magliabechi si v. BCABo,<br />
ms. B. 1715, lett. 34, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca (1680) e su Magnavacca-Magliabechi, BNCFi, ms. Cl. VIII, 593, lett. 37-45, <strong>di</strong> Magnavacca a Magliabechi<br />
(1676-1701), per trasmissione <strong>di</strong> documenti e libri, soprattutto la Miscellanea <strong>di</strong> Spon (1679) e un tomo del Pedrusi.<br />
253<br />
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