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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento - Parte II<br />

ogni sua lettera sempre restio a pagare il prezzo <strong>di</strong> ciò che compra e ricco <strong>di</strong> lamentele pressocché infinite),<br />

le sue ragioni circa un testo <strong>di</strong> Nota che avrebbe dovuto inviargli su richiesta <strong>di</strong> Madama, ovvero la contessa<br />

<strong>di</strong> Verrua, e che invece non vuole inviargli, almeno non in quella versione <strong>di</strong> grande completezza, con<br />

la quale in oltre sei mesi, rivoltando tanti libri e per suo <strong>di</strong>letto, l'ha redatta originariamente, una versione<br />

così perfetta che neppure gli antiquari <strong>di</strong> Roma sarebbero in grado <strong>di</strong> scrivere. 440) La Nota è stata scritta per<br />

servirne i suoi buoni amici benefattori, che non gliel'avrebbero certo pubblicata alle sue spalle, come avrebbe<br />

facilmente fatto Renzi. In pagamento della Nota per la contessa il Renzi aveva promesso una forma <strong>di</strong><br />

formaggio, due tovaglie nuove, un microscopio, ma niente <strong>di</strong> tutto ciò si era mai veduto e in più aveva mandato<br />

a male altri contratti <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e medaglie pontificie, recando in certo qual modo danno al nostro antiquario,<br />

il quale lamenta, alla sua età avanzata, la necessità <strong>di</strong> dover mantenere, senza entrate, due donne,<br />

una sorella e una nipote, ammalate. In queste lettere del 1698 si capisce che la Nota cui il nostro lavora è<br />

una versione ampliata <strong>di</strong> un testo precedente, che ricostruisce principalmente con l'uso delle opere <strong>di</strong><br />

Vaillant e altri libri più recon<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> tal materia. 441) Un esempio della bibliografia utilizzata si può ricavare<br />

dalla Nota de' libri <strong>di</strong> Gioseffo Magnavacca, ricca <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> poesia, letteratura classica, pittura, ma<br />

soprattutto comprendente le opere <strong>di</strong> Erizzo, Choul, Occo, Agostini, Panvinio, Roville, Vico, Boccaccio e<br />

Cartari, Seguin, Angeloni, Spon, Patin e Vaillant. 442)<br />

Pare possibile a questo punto attribuire a Magnavacca anche alcuni manoscritti <strong>di</strong> anonima mano<br />

oggi presso la Biblioteca dell'Archiginnasio <strong>di</strong> Bologna. Marcello Oretti (1714­1787) <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver posseduto<br />

alcuni Suoi Manuscritti che spiegano le Medaglie antiche, sono molti libri nel Museo del Sr.<br />

Marcello Oretti utore del presente Libro figg. 33 (a­b), 34]. 443 Identifichiamo questi manoscritti orettiani<br />

in alcuni pezzi provenienti dal Fondo Hercolani, che sappiamo era in parte costituito dalle carte<br />

autografe <strong>di</strong> Oretti e da suoi co<strong>di</strong>ci). Sono oggi i manoscritti B. 186­B. 193: 444) si tratta <strong>di</strong> trascrizioni <strong>di</strong><br />

note opere a stampa <strong>di</strong> argomento numismatico <strong>di</strong> Sebastiano Erizzo, Francesco Cameli, Charles Patin<br />

e Jean Foy Vaillant, cui si aggiunge un altro manoscritto che non <strong>di</strong>chiara esplicitamente l'opera da cui<br />

copia, ma che è interpretato dal catalogo <strong>di</strong> Sorbelli come senza dubbio qualche brano <strong>di</strong> uno scrittore<br />

già alle stampe per similitu<strong>di</strong>ne con gli altri. Si può notare dal catalogo Sorbelli come già con le antiche<br />

segnature i pezzi fossero insieme anche in precedenza e <strong>di</strong>sposti come oggi li troviamo, inoltre è interessante<br />

sottolineare che la legatura, un semplice cartone con in<strong>di</strong>cazioni esterne (che non sono presenti<br />

solo su B. 191 e B. 192) dà a tutti una veste comune e uniforme. La ricerca dei manoscritti <strong>di</strong><br />

Magnavacca nei fon<strong>di</strong> orettiani sarebbe infruttuosa se volessimo trovarli già attribuiti. Neppure è oggi<br />

possibile rintracciare nei fon<strong>di</strong> orettiani descrizioni e sentimenti <strong>di</strong> Oretti circa i suddetti manoscritti B.<br />

186­B. 193, anche perchè gli stu<strong>di</strong> sulla sua biblioteca, condotti da Giovanna Perini, hanno messo in rilie­<br />

440)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 20/680, lett. 78, minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Renzi, da Bologna, 9 agosto 1698. Il tutto viene riba<strong>di</strong>to in un'altra<br />

minuta, lett. 80, <strong>di</strong> Magnavacca a Renzi, senza data, sottolineando che il lavoro, sminuito evidentemente dalla risposta del priore, non sarà <strong>di</strong><br />

poco momento, e pur essendo stato iniziato per la contessa, poi fuggita in Francia e quin<strong>di</strong> non più richiesto da lei, ma dal solo Renzi, era stato<br />

seguitato per proprio <strong>di</strong>letto e per se stesso, e potrà essere usato come base per futuri aumenti da altri antiquari, soprattutto romani.<br />

441)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 20/680, lett. 84, <strong>di</strong> Magnavacca a Renzi, da Bologna, 23 luglio 1698.<br />

442)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679.<br />

443)<br />

ORETTI, Notizie ., vol. VI, BCABo, ms. B. 128, p. 271, con aggiunta successiva, forse <strong>di</strong> altra mano, che <strong>di</strong>ce con Medaglie in <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> sua mano.<br />

444)<br />

I manoscritti B.186­193 sono elencati in A. SORBELLI, Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d'Italia, Bologna, vol. LXIX, Firenze<br />

19<strong>39</strong>, pp. 3­5, e annotazioni sulla provenienza sono nel vol. LIII, Firenze 1933, pp. 3­6.<br />

269<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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