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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Federica Missere Fontana<br />

Francesco Cameli, antiquario <strong>di</strong> Cristina <strong>di</strong> Svezia. 493) Lo aveva conosciuto a Roma, con Jean Foy­<br />

Vaillant 494) : Malpighi ricordava bene le impronte <strong>di</strong> solfo delle medaglie che Cameli eseguiva, 495) in una<br />

sua lettera a Silvestro Bonfiglioli (1671).<br />

Importante per capire, almeno in parte, l'interesse del nostro nei confronti delle monete antiche, può<br />

essere una recente riflessione <strong>di</strong> Sergio Musitelli, il quale ha stu<strong>di</strong>ato lo scienziato in un aspetto ine<strong>di</strong>to e<br />

poco noto della sua produzione, la sua <strong>di</strong>mensione letteraria, mettendo in rilievo che il me<strong>di</strong>co, pur avendo<br />

una solida cultura latina, tale da fargli sperimentare non solo le applicazioni della me<strong>di</strong>cina, ma anche<br />

un vero e proprio linguaggio latino scientifico internazionale, non aveva però tempo da perdere con le molteplici<br />

manifestazioni dell'arte e della letteratura intesa come espressione poetica e si avvicinava, con la<br />

curiosità <strong>di</strong> chi è abituato ad una attenta osservazione, soltanto alla pittura, un'arte capace <strong>di</strong> suggerire allo<br />

scienziato spunti per capire la natura, osservarla, secondo le sue parole, con una fantasia interpretativa. 496)<br />

Anche le medaglie antiche offrivano certamente a Malpighi elementi <strong>di</strong> osservazione, essendo per la comprensione<br />

<strong>di</strong> queste necessaria una simile applicazione <strong>di</strong> analisi, un simile occhio da microscopista, come<br />

testimonia anche Magnavacca (ve<strong>di</strong> ad vocem), teorizzando l'uso del microscopio per il buon esercizio<br />

dell'antiquaria.<br />

Per Carlo Cesare Malvasia (1616­1693, figg. <strong>36</strong>­37) - eru<strong>di</strong>to canonico <strong>di</strong> San Pietro in Bologna,<br />

membro dell'Accademia dei Gelati, noto per le sue opere sulla pittura a Bologna e sul patrimonio epigrafico<br />

della sua città - si hanno alcuni cenni relativi all'attività <strong>di</strong> collezionista, non soltanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni (venduti<br />

nel 1674­1675), ma anche <strong>di</strong> medaglie antiche. 497)<br />

Egli è infatti ricordato a questo proposito da Mezzabarba, per la <strong>di</strong>sponibilità a mostrare le monete del<br />

suo scrigno nel 1679 a Roma, e da Vaillant. 498) Lo stesso Malvasia ricorda alcune sue monete consolari della<br />

famiglia Pomponia, come termine <strong>di</strong> raffronto con un'epigrafe contenente il nome <strong>di</strong> un certo Pomponio 499)<br />

e lo stesso avviene per un'altra consolare della famiglia Fonteia. 500)<br />

Malvasia compare anche in una lettera del mercante romano Luca Corsi a Magnavacca. 501)<br />

493)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 62 e 64, <strong>di</strong> Cameli a Magnavacca, da Roma (1672 e 1674).<br />

494)<br />

M. MALPIGHI, Opera posthuma quibus Praefationes, animadversiones ad<strong>di</strong><strong>di</strong>t, pluribusque in locis emendationes instituit Fausti­<br />

nus Gavinellus, Venetiis, A. Poleti, 1698, p. 30.<br />

495)<br />

ADELMANN (1975), lett. 246, <strong>di</strong> Malpighi a Bonfiglioli (1671).<br />

496)<br />

S. MUSITELLI, Marcello Malpighi scrittore e letterato, in Marcello Malpighi scienziato universale, a cura <strong>di</strong> R. A. BERNABEO e C. PAL­<br />

LOTTI, in Stu<strong>di</strong> e Memorie per la Storia dell'Università <strong>di</strong> Bologna, N.S., v. IX (1995), pp. 57­84, in particolare pp. 77­78.<br />

497)<br />

Carlo Cesare appartiene alla stessa famiglia <strong>di</strong> Napoleone Malvasia (m. 1598) in Parte I, p. 189; su Carlo Cesare Malvasia si v. CRE­<br />

SPI (1769), pp. 1­15, FANTUZZI, V (1786), pp. 150­158; DE MARIA (1983), p. 532; MORIGI GOVI (1986), p. 91. Per i cenni biografici si v. G. ROU­<br />

CHES, Carlo­Cesare Malvasia (1616­1693), un ru<strong>di</strong>t bolonais du XVII.e siècle, in Archives de l'Art français, Melanges Lemonnier, nouvelle<br />

période, tome VII (1913), consultato in estratto presso la BCABo. Sulla sua raccolta epigrafica si v. PERINI (1997). Per gli inventari testamentari<br />

<strong>di</strong> Carlo Cesare e <strong>di</strong> altri membri della sua famiglia si v. MORSELLI (1998), n. 57, pp. 307­335.<br />

498)<br />

MEZZABARBA (1683), p. 621 e p. 260, VAILLANT (1688).<br />

499)<br />

MALVASIA (1690), p. 352: Sane id deduci posse crederem è consularibus <strong>di</strong>ctae Familiae numismatibus quamplurimis, per me itidem<br />

possessis; ubi quum in eorum uno (ad alludendum sacrificiorum ritibus à laudato Numa Romae primum institutis) in aversa parte, popa<br />

capram ad Iunonis aram sistit, augure praesente, nec non dextra lituum extollente, cum epigraphe: Numa Pomp. In aliorum postica, effigiata<br />

ut plurimum profibit una è novem Musis, lateralibus verbis comitata: Q. POMPONIVS MVSA. Si tratta <strong>di</strong> CRAWFORD, RRC, 437, 410/1­10b<br />

e 332, 334/1.<br />

500)<br />

MALVASIA (1690), pp. 494­495: ...quod innuere satis videtur argenteum huius Gentis numisma, in mea pariter numaria penu asservatum,<br />

cuius in postica parte navis, emissis remorum pe<strong>di</strong>bus, expansisque velum alis, movetur ac vehitur, CRAWFORD, RRC, 316,307. MALVA­<br />

SIA (1690), p. 158 utilizza la lezione delle medaglie per completare una iscrizione.<br />

501)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 20/680, lett. 20, <strong>di</strong> Luca Corsi a Magnavacca, da Roma, 27 maggio 1679.<br />

280<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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