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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

motivato da Pedrusi con l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> non aprire la raccolta farnese (né a Vaillant né ad altri), impartitogli dal<br />

Duca, fino alla completa sistemazione e pubblicazione della stessa. Pedrusi desidera leggere la lettera che<br />

Magnavacca spe<strong>di</strong>rà a Vaillant, e, trovandola ricca <strong>di</strong> proprietà e prudenza la spe<strong>di</strong>sce lui stesso. 354)<br />

Magnavacca nello spiegare il comportamento che terrà con Vaillant in questa situazione, in cui accetta <strong>di</strong><br />

scrivergli per compiacere il Duca Ranuccio II, parla a Pedrusi del suo rapporto col francese, dandoci interessanti<br />

informazioni al riguardo: non vuole urtare la sua sensibilità, poiché si tratta <strong>di</strong> un huomo eru<strong>di</strong>to,<br />

non stimante alcuno, un carattere così libero, anzi ar<strong>di</strong>to nel parlare, che seppure riconosciuto come il maggiore<br />

pratico della Francia non è rimasto al servizio del Re, ma è stato passato a suo figlio per la sua pettolanza,<br />

del cui perdurare si stupisce, e pur essendo poco gentile verso altri, cui ha risposto solo a parole e a<br />

lui con i fatti, ha sempre avuto per Magnavacca una particolare pre<strong>di</strong>lezione, lo avrebbe fatto più volte andare<br />

in Francia del tutto spesato se avesse voluto. Magnavacca racconta inoltre che quando erano qui [a<br />

Bologna] <strong>di</strong>lettanti, frequentemente lo pregavo <strong>di</strong> trovarmi medaglie particolari, et esso me le provedeva, e<br />

fedelmente me le mandava anche con prezzi <strong>di</strong>scretissimi, lo ha lodato nelle sue opere a stampa, egli mi ha<br />

sempre <strong>di</strong>stinto dagli altri suoi amici stessi. 355) Nella minuta che segue Magnavacca chiede a Vaillant <strong>di</strong> risistemare<br />

le cose, anche per non danneggiare Pedrusi, il quale potrebbe recar danno ad entrambi loro: Padre<br />

Pedrusi è soggetto riguardevole più <strong>di</strong> quel che lei si pensa, e più <strong>di</strong> quel che io sapessi rappresentarle in<br />

voce nel nostro viaggio <strong>di</strong> Parma e quel che è più tanto caro al Duca, che potrebbe accrescer a me i malanni<br />

e lui danneggiare Vaillant nel suo primo volume dei Cesari in oro. La risposta <strong>di</strong> Vaillant appare positiva,<br />

anche se arriva alcuni mesi dopo 356) e Magnavacca lo sollecita affinché provveda nei fatti, anche perché, sottolinea,<br />

la medaglia cui si è riferito è autentica e non può essere quella vista da Pierre Seguin in quanto è stata<br />

recentemente trovata in una serie che all'epoca <strong>di</strong> Paolo III Farnese (papa dal 1534 al 1549) era stata messa<br />

da parte per farne dono al Re <strong>di</strong> Spagna, dono non inviato e poi <strong>di</strong>menticato. Pedrusi attende la risposta <strong>di</strong><br />

Vaillant e nel 1694 vorrebbe inserire nella sua opera un elogio <strong>di</strong> Vaillant, al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare la sua sincera<br />

attenzione e la sua mancanza <strong>di</strong> ogni rancore per l'episo<strong>di</strong>o avvenuto. 357) Di fatto Vaillant non farà ammenda<br />

alle sue affermazioni nella seconda e<strong>di</strong>zione della stessa opera, ma in un'altra <strong>di</strong> poco successiva. 358)<br />

Sappiamo da Zanotti che Magnavacca nel 1689 si recò a Venezia, dove fu molto onorato. 359)<br />

354)<br />

ASBo, FMC, s. IV, lett. 17, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 14 gennaio 1689, con copia della minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Vaillant,<br />

del 27 gennaio 1689: anche il marchese Manzoli, agente in Bologna del Duca <strong>di</strong> Parma, aveva voluto leggere il libro e in seguito premeva<br />

Magnavacca per conoscere la risposta del francese.<br />

355)<br />

ASBo, FMC, s. IV, lett. 26, minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Pedrusi, da Bologna, 18 gennaio 1689; segue minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Vaillant,<br />

da Bologna, 18 gennaio 1689. Seguono altre lettere: ASBo, FMC, s. IV, lett.18, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 21 gennaio 1689; lett. 19,<br />

<strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 4 febbraio 1689; lett. 20, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 11 febbraio 1689.<br />

356)<br />

ASBo, FMC, s. IV, lett. 27, minuta <strong>di</strong> Magnavacca a Vaillant, da Bologna, 4 maggio 1689.<br />

357)<br />

ASBo, FMC, s. IV, lett. 21, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 10 maggio 1689 e lett. 24, <strong>di</strong> Pedrusi a Magnavacca, da Parma, 16<br />

marzo 1694.<br />

358)<br />

VAILLANT (1688), pars prima, p. 322, le stesse parole si trovano nella successiva e<strong>di</strong>zione dell'opera (1696), pars prima, p. 224; ma<br />

una puntualizzazione, meno evidente, si trova in J. FOY­VAILLANT, Numismata Imperatorum Romanorum praestantiora a Julio Caesare ad<br />

Postumum et tyrannos, Amstelodami 1696, e<strong>di</strong>tio tertia, tomus secundus, De aureis et argenteis, p. 216: Monitio ad lectorem: In fine tomi primi<br />

num. coloniarum aereum Pescennii nummum in Gaza Parmensi asservatum, forsan suspectum esse <strong>di</strong>ximus ob bilinguem ejus inscriptionem,<br />

sed periti qui eum tractarunt, indubitate fidei esse nobis asseverant.<br />

359)<br />

BCABo, ms. B. 6, c. 282 bis v. Del 1689 resta solo la lettera <strong>di</strong> Patin, BCABo, ms. B. 1715, lett. 57. A Venezia era già stato nel 1680,<br />

poichè due lettere <strong>di</strong> Patin a Magnavacca gli sono inviate in questa città, BCABo, M. B. 1715, lett. 32 e 33, del 18 e de 21 febbraio 1680. Si v.a.<br />

la lettera del nostro al fratello Paolo in data 24 febbraio 1680, da Venezia, inserita in fondo alla rilegatura <strong>di</strong> BUBo, ms. 37<strong>36</strong>. In ogni caso egli<br />

deve avere avuto frequenti contatti con la città lagunare, sede <strong>di</strong> un fiorentissimo mercato <strong>di</strong> antichità e monete <strong>di</strong> provenienza orientale.<br />

257<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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