Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
FIG. 33. Giuseppe MAGNAVACCA, Testa impe<br />
FIG. 34. Giuseppe MAGNAVACCA, Testa imperiale<br />
a penna, in Biblioteca<br />
riale a penna, in Biblioteca<br />
Comunale dell'Archiginnasio <strong>di</strong><br />
Comunale dell'Archiginnasio <strong>di</strong><br />
Bologna, Fondo Biancani Tazzi, car<br />
Bologna, Fondo Biancani Tazzi, cartone<br />
VI, pezzo 12, p. 7. tone VI, pezzo 12, p. 8.<br />
Ciò che manca quin<strong>di</strong> alla fama <strong>di</strong> Magnavacca è l'opera scritta, che egli è noto per non avere lasciato,<br />
se si esclude un breve resoconto sulle medaglie imperiali secondo i metalli (quin<strong>di</strong> la serie collezionistica),<br />
la rarità, i prezzi, che doveva essere pubblicata dal suo erede, ma che è rimasto poi ine<strong>di</strong>to 435) . uesto<br />
scritto si trova nelle carte <strong>di</strong> Giacomo Biancani Tazzi, presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio<br />
<strong>di</strong> Bologna, e porta il titolo <strong>di</strong> Nota delle medaglie che si considerano più rare, e cospicue nella Serie degli<br />
Imperatori. 5 Lugl.o 1686, Bononiae (pp. 1<strong>36</strong>) e poi Nota delle medaglie, che in argento si considerano<br />
più rare, si come in oro (pp. 37<strong>39</strong>). 4<strong>36</strong>) Si tratta <strong>di</strong> un breve manoscritto autografo (al confronto con le lettere),<br />
con successive correzioni della stessa mano, che contiene due <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte rappresentanti<br />
teste imperiali (figg. 3334): è la prima versione conosciuta della Nota (datata 1686), anche se da<br />
Sebastiano Bianchi sappiamo che già un anno prima esisteva una lista <strong>di</strong> prezzi redatta da Magnavacca. 437)<br />
Abbiamo ulteriori notizie sulla compilazione della Nota dalle lettere che Magnavacca si scambia con<br />
il priore Francesco Antonio Renzi 438) , antiquario dei Savoia, in particolare <strong>di</strong> JeanneBaptiste d'Albert de<br />
Luynes (167017<strong>36</strong>), contessa <strong>di</strong> Verrua e favorita <strong>di</strong> Vittorio Amedeo II, che nel 1698 fuggì in Francia con<br />
la raccolta d'arte formata con gli acquisti finanziati dal Duca. 4<strong>39</strong>) Magnavacca ricorda a Renzi (invero in<br />
435)<br />
Resta in ASBo, FMC, s. IV, b. 37/697 anche un quadernetto ms. <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Magnavacca con appunti su alcune medaglie prevalentemente<br />
greche imperiali e coloniali, che non è possibile collocare nella sua attività, se non come zibaldone <strong>di</strong> appunti.<br />
4<strong>36</strong>)<br />
BCABo, Fondo Biancani Tazzi, cartone VI, pezzo 12.<br />
437)<br />
Lettere <strong>di</strong> Sebastiano Bianchi ad Apollonio Bassetti, ASFi, Me<strong>di</strong>ceo del Principato, b. <strong>39</strong>51, lett. 12, da Bologna, 20 ottobre 1685.<br />
438)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 20/680, lett. 119, 31 e 21/681, lettere 34 (1694, 1696, 16981699), <strong>di</strong> Renzi a Magnavacca. Renzi è ricordato<br />
per alcune pietre superstiziose anche da F. BIANCHINI, La Istoria Universale ..., Roma 1747, p. 543.<br />
4<strong>39</strong>)<br />
Su cui C. LAWRENCEM. KASMAN, JeanneBaptiste d'Albert de Luynes, comtesse de Verrue, 167017<strong>36</strong> : an art collector in eighteenthcentury<br />
Paris, in Women and art in early modern Europe: patrons, collectoris, and connoisseurs, ed. by C. LAWRENCE, University Park,<br />
Pennsylvania State University Press, 1997, pp. 207226.<br />
268<br />
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