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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

e<strong>di</strong>zione del 1674: l'elenco del francese fotografa una situazione ovviamente anteriore all'anno <strong>di</strong> stampa,<br />

da cui però egli non si <strong>di</strong>scosterà neppure nelle sue opere successive, pubblicate nel 1688 e 1700, 676) e tranne<br />

pochi casi <strong>di</strong> nuove conoscenze, come Davia, Minio, Cattaneo, Malvasia (frequentati più che altro in<br />

relazione all'ambiente antiquario romano).<br />

La generazione nata nei primi quaranta anni del secolo è quin<strong>di</strong> feconda <strong>di</strong> ogni sviluppo per il collezionismo<br />

numismatico bolognese del Seicento, una generazione <strong>di</strong> «antiquari», ricca <strong>di</strong> figure <strong>di</strong>verse fra<br />

loro per molti fattori (con<strong>di</strong>zione economica e sociale, formazione e cultura, esperienze <strong>di</strong> vita ed intenti<br />

collezionistici), che rendono questo ristretto ambiente - vissuto nel cuore del secolo barocco - estremamente<br />

completo ed equilibrato tra spinte mercantili e collezionistiche. Così il mercato numismatico conosce<br />

il suo momento migliore ed alcuni <strong>di</strong> questi bolognesi sono considerati figure <strong>di</strong> riferimento (Negri,<br />

Capponi, Lotti).<br />

Nel decennio successivo nascono meno figure che avranno poi spiccati interessi numismatici: fra essi<br />

si fa notare proprio colui a cui Magnavacca affiderà la continuazione <strong>di</strong> una collezione <strong>di</strong> provata bolognesità,<br />

Giovanni Antonio Davia, che alimenterà - quasi solo - con Magnavacca e Giovanni Battista<br />

Cattaneo l'ultima stagione <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo numismatico fino al secolo successivo.<br />

Una riflessione deve essere realizzata sulla tipologia dell'altro elenco <strong>di</strong> nomi a nostra <strong>di</strong>sposizione, quello<br />

<strong>di</strong> Charles Patin, basato sulle sue conoscenze bolognesi della primavera 1674 e dell'autunno 1675: egli<br />

<strong>di</strong>mentica <strong>di</strong> citare Lotti, nella cui casa era ospite (ve<strong>di</strong> ad vocem), ma ci riporta una ricca selezione <strong>di</strong> letterati<br />

e dottori dell'Università, ovvero le figure intellettuali della borghesia e della nobiltà, <strong>di</strong> religiosi <strong>di</strong> alto<br />

grado e non, insieme ad un banchiere (Marchesini), a collezionisti <strong>di</strong> grido (Cospi e Boncompagni), agli accademici<br />

Gelati (C.M. Gessi e Zani) e agli ere<strong>di</strong> delle raccolte precedenti (Gessi, Montalbani e Negri). Patin frequenta<br />

soprattutto i suoi colleghi nella professione me<strong>di</strong>ca, trascurando a pieno la categoria dei pittori, orefici<br />

e periti, eccezion fatta, ovviamente, per quel personaggio <strong>di</strong> inconfutabile importanza che è Magnavacca.<br />

Lo stesso Spon, passando brevemente da Bologna nel 1675, incontra solo una minima parte dei personaggi<br />

locali, a quanto pare solo interessato ad un tour epigrafico, quando non ad<strong>di</strong>rittura generico. Egli,<br />

come poi Mezzabarba in momento <strong>di</strong> poco successivo, fa riferimento alla figura centrale <strong>di</strong> Magnavacca,<br />

ma ci dà qualche informazione in più della mera lista. Mezzabarba poi <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> conoscere la situazione<br />

bolognese più attraverso le compilazioni (Cospi, ovvero LEGATI (1677), Polazzi e Minio) e i contatti <strong>di</strong><br />

Magnavacca (Davia) che non dal vero, come invece per le monete <strong>di</strong> Malvasia viste a Roma, ma è fonte<br />

sicuramente preziosa per le descrizioni delle collezioni.<br />

Negli anni '50­'70 dominano le figure <strong>di</strong> Negri, e poi Capponi, Boncompagni e Malpighi, c'è la formazione<br />

<strong>di</strong> Magnavacca e in seguito abbiamo le figure <strong>di</strong> Lotti e Polazzi ed il tentativo <strong>di</strong> istituzionalizzare,<br />

coor<strong>di</strong>nare e sviluppare l'antiquaria delle medaglie antiche a Bologna con un'accademia specificamente<br />

ad esse de<strong>di</strong>cata, che si sarebbe potuta basare - quin<strong>di</strong> - su una pratica collezionistica con buoni esempi.<br />

Fatti contingenti, come la scomparsa <strong>di</strong> Lotti e subito dopo <strong>di</strong> Polazzi, il <strong>di</strong>sinteresse <strong>di</strong> Malvasia, fa sì<br />

che l'iniziativa non riesca a decollare e inizia - tra 1675 e 1680 - un vorticoso mutamento con ven<strong>di</strong>te e<br />

acquisti assai fitti e <strong>di</strong> ambito locale.<br />

676)<br />

Dopo i viaggi in Italia della metà degli anni '80, gli scritti <strong>di</strong> Vaillant pubblicati nel 1688 e 1700 faranno riferimento al materiale raccolto<br />

in precedenza e quin<strong>di</strong> non più collocato in maniera rispondente ai cambiamenti: Boncompagni, Borgolocchi e Capponi ancora citati nel<br />

tempo erano infatti collocazioni ormai sorpassate.<br />

307<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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