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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Convegni e mostre<br />

me flusso <strong>di</strong> metalli preziosi verificatosi a seguito delle gran<strong>di</strong> scoperte geografiche e il conseguente<br />

aumento del volume dei commerci che accrebbe notevolmente la domanda <strong>di</strong> moneta, indusse alcuni<br />

governi ad adottare la cartamoneta. E fu cos che in Europa cominciarono a vedere la luce le prime<br />

Banche <strong>di</strong> <strong>Stato</strong>.<br />

Una bella immagine <strong>di</strong> Napoleone Bonaparte a cavallo, tratta dalla Cronaca modenese <strong>di</strong> Antonio<br />

Rovatti (179­1818), conservata presso l'Archivio Storico <strong>di</strong> Modena, apriva il quinto quadro dal titolo<br />

La lira <strong>di</strong> Napoleone (dalla Rivoluzione francese all'età napoleonica). Cinque grammi d'argento, al<br />

titolo <strong>di</strong> nove decimi <strong>di</strong> fino, costituiscono l'unità monetaria, che conserva il nome <strong>di</strong> franco: con questa<br />

Disposizione Generale si apriva la legge «sulla fabbricazione e verifica delle monete» pubblicata il<br />

7 germinale dell'anno 11 della Repubblica (28 marzo 1803) da Napoleone Bonaparte, primo console.<br />

La stessa riforma venne in seguito estesa da Napoleone anche al Regno d'Italia (Decreto Imperiale del<br />

21 marzo 180 n. 21), dove la nuova unità monetaria, che mantenne le stesse caratteristiche del franco<br />

francese, fu detta lira italiana. Il nuovo sistema bimetallico, aureo e argenteo, a partizione decimale,<br />

soppiantava cos il vecchio sistema <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> e denari introdotto da Carlo Magno e dava il via ad una<br />

nuova unione monetaria. Accanto agli assegnati francesi, alle monete delle Repubbliche italiane e agli<br />

assegnati della Repubblica Romana, franchi francesi e lire italiane sono stati esposti insieme ai marenghi,<br />

la moneta in oro coniata da Napoleone a commemorazione della vittoria riportata dai Francesi a<br />

Marengo, nei pressi <strong>di</strong> Alessandria, il 14 giugno 1800, realizzata nelle officine torinesi con i conii incisi<br />

da Amedeo Lav.<br />

Il 24 agosto 182 venne emanata la legge «sull'unificazione del sistema monetario» del Regno<br />

d'Italia a completamento <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> unificazione politica già iniziato qualche tempo prima e culminante<br />

nella proclamazione del Regno d'Italia. Il nuovo sistema monetario unico, voluto da Vittorio<br />

Emanuele II <strong>di</strong> Savoia, si basava su una lira <strong>di</strong>visa in 100 centesimi e prevedeva la coniazione nei tre<br />

metalli, oro, argento e bronzo. E proprio a La «lira» dell'Italia unita è stato de<strong>di</strong>cato il sesto ed ultimo<br />

quadro storico della mostra, dove alcune monete del Regno d'Italia hanno accompagnato l'esposizione,<br />

fra l'altro, <strong>di</strong> un utile rontuario <strong>di</strong> computi italo­napoletano del 182 (coll. L. Einau<strong>di</strong>), che permetteva<br />

una rapida conversione <strong>di</strong> prezzi espressi in grani con prezzi in lire. A preziosa testimonianza dell'avanzamento<br />

del processo <strong>di</strong> unificazione economica europea sono stati inoltre esposti franchi francesi, franchi<br />

belgi, franchi svizzeri, lire italiane e dracme greche: il 23 <strong>di</strong>cembre 18 i plenipotenziari <strong>di</strong> Francia,<br />

Belgio, Italia e Svizzera, a cui qualche anno dopo si aggiunse anche la Grecia, stipularono infatti la prima<br />

Convenzione monetaria latina che prevedeva l'adozione, da parte <strong>di</strong> tutti i firmatari, <strong>di</strong> un sistema monetario<br />

comune, basato su una unità (il francolira) <strong>di</strong>visa in 100 centesimi, con un rapporto fisso <strong>di</strong> valore<br />

fra oro e argento <strong>di</strong> 1 a 15,5. Le vecchie monete ormai sono soltanto un ricordo: la loro memoria, conservata<br />

nella letteratura per ragazzi dell'epoca, ha trovato adeguato riferimento in mostra nel celeberrimo<br />

episo<strong>di</strong>o collo<strong>di</strong>ano che narra del Gatto e la Volpe intenti a convincere Pinocchio a seminare cinque<br />

zecchini d'oro nel Campo dei Miracoli, o nel brano del libro Cuore <strong>di</strong> E. De Amicis in cui lo spazzacamino<br />

perde dalla tasca strappata trenta sol<strong>di</strong>.<br />

Il percorso della mostra si è chiuso infine con una preziosa presentazione dei prototipi della nuova<br />

moneta cartacea e con un documentario de<strong>di</strong>cato ad illustrare ed integrare i contenuti sociali, politici ed<br />

economici dei perio<strong>di</strong> storici toccati in esposizione.<br />

3<strong>39</strong><br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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