Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
si de<strong>di</strong>cava quin<strong>di</strong> alla raccolta <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni 605 e medaglie antiche, per le quali ebbe corrispondenza con<br />
Vaillant, Spon e Magnavacca, con il quale era in amicizia e stu<strong>di</strong>ava. Le fonti del tempo ci <strong>di</strong>cono che alla<br />
sua morte fu assai compianto, essendo amato da tutti i suoi concitta<strong>di</strong>ni. Ecco quin<strong>di</strong> come la figura <strong>di</strong> questo<br />
collezionista bolognese, che aveva radunato un ricco museo nella sua città, ci viene descritta da<br />
Fantuzzi: 606) l'idea è quella <strong>di</strong> un uomo assai noto e ricco, fervido raccoglitore, che lascia alla sua morte (3<br />
agosto 1680) 607) un patrimonio sentito come particolarmente collegato alla città, elemento che vedremo non<br />
è frutto <strong>di</strong> casuale percezione, ma delle precise conoscenze <strong>di</strong> chi viveva all'epoca in quell'ambiente.<br />
Ancora una volta preziosa fonte per meglio precisare la figura del collezionista sono le lettere <strong>di</strong><br />
Charles Patin 608) a Giuseppe Magnavacca. Polazzi nel 1678 aveva acquistato la raccolta <strong>di</strong> monete d'argento<br />
<strong>di</strong> Francesco Lotti (ve<strong>di</strong> ad vocem) con l'interme<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Magnavacca. 609)<br />
Se le nostre ipotesi vanno nella giusta <strong>di</strong>rezione, in breve spazio <strong>di</strong> tempo, tra 1678 e 1679, anche l'iniziale<br />
raccolta <strong>di</strong> pezzi in argento <strong>di</strong> Carlo Cesare Malvasia (ve<strong>di</strong> ad vocem) giungeva nelle mani <strong>di</strong> Polazzi.<br />
Tutto questo dà l'impressione <strong>di</strong> un collezionista giovane e facoltoso, ravvivato da improvvisa e nuova<br />
passione: non tralascia nessuna delle occasioni che il mercato bolognese offre, sempre con l'interme<strong>di</strong>azione<br />
<strong>di</strong> Magnavacca. La giovane età (purtroppo non meglio precisabile) e i pochi anni de<strong>di</strong>cati alla collezione<br />
<strong>di</strong> monete fanno pensare che proprio questo breve periodo veda un vorticoso mercato e una vivida<br />
passione, soprattutto considerando l'entità della collezione anche soltanto dalla serie bronzea - davvero<br />
ingente (quasi 2500 pezzi) - <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà infra, che deve essere frutto anche <strong>di</strong> acquisti <strong>di</strong> consistenti lotti<br />
o ad<strong>di</strong>rittura intere raccolte.<br />
Patin, che aveva definito antiquitatum amantissimus il Polazzi, aveva spesso occasione <strong>di</strong> parlarne<br />
nella sua corrispondenza con il comune amico Magnavacca. Se ne deduce che Magnavacca cercava<br />
medaglie per Polazzi e Patin gli inviava pertanto <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> medaglie in oro e medaglioni, ma anche una<br />
scelta <strong>di</strong> monete greche e mezzane, con il consueto sistema <strong>di</strong> pagamenti e serie <strong>di</strong> monete che si incrociavano.<br />
610) Ma anche se Polazzi aveva or<strong>di</strong>nato molte monete a Patin finiva per cambiare idea e l'affa<br />
605)<br />
La passione <strong>di</strong> Valerio Polazzi per la grafica è registrata anche da MORSELLI (1998), pp. 389<strong>39</strong>0, e n. 1 ed è connessa alla sua conoscenza<br />
con Carlo Cesare Malvasia, la cui collezione aveva acquistato nel 16741675 (che a sua volta aveva comprato la raccolta <strong>di</strong> Giovanni<br />
Francesco Negri nel 1665, ve<strong>di</strong> ad voces). Sappiamo che un suo <strong>di</strong>segno, ere<strong>di</strong>tato dai Boschi, finì poi nelle mani <strong>di</strong> Pierre Crozat (16611740),<br />
il quale fu a Bologna nel 1714.<br />
606)<br />
FANTUZZI, VII (1786), pp. 8182. Fantuzzi ricorda che le lettere con Magnavacca e gli altri sono ai suoi tempi possedute da Giacomo<br />
Biancani Tazzi (p. 81). Polazzi è ricordato come collezionista <strong>di</strong> medaglie antiche anche da VAILLANT (1688) e VAILLANT (1700), che ne ricorda<br />
35 monete imperiali greche <strong>di</strong> bronzo da Clau<strong>di</strong>o a Valeriano, pp. 14, 19 (3 monete), 31, 40, 41 (2 monete), 45, 49, 56, 61, 80, 82 (2 monete),<br />
85, 87, 96, 98, 107, 109110, 115, 124, 130, 138, 150151, 156, 170, 178 (2 monete),179 (2 monete), 185. Polazzi è stato autore <strong>di</strong> un'operetta<br />
scientifica dal titolo Oriuolo Altimetrico ..., pubblicata a Bologna, G. Monti, 1670, de<strong>di</strong>cata a Geminiano Montanari, nella cui brevissima<br />
prefazione mostrava la sua cultura classica facendo riferimento ad Alessandro Magno e a Traiano, la firma è l'anagramma del suo nome, Paolo<br />
Vazzileri.<br />
607)<br />
Vaillant in una lettera a Magnavacca dell'1 novembre 1680 lamenta la scomparsa <strong>di</strong> Polazzi, insieme a quella <strong>di</strong> Negri e Lotti, con<br />
queste parole: ...e quello che importa del signor Valerio Pollazzi in età giovanile, avendo poco goduto la <strong>di</strong>lettatione, alla quale era così ben<br />
applicato ... Sento il detto defunto abbia costì lasciato un gran stu<strong>di</strong>o con Medaglioni, ed altre cose rarissime... , citata da FANTUZZI, VII (1786),<br />
p. 81, non rinvenuta nei fon<strong>di</strong> manoscritti bolognesi, ove però sono confluite altre lettere manoscritte a Magnavacca possedute da Biancani<br />
Tazzi. Che la sua vita sia stata breve è annotazione anche <strong>di</strong> Baldassarre Carrati, scrivendone la biografia su un foglio volante inserito in ASBo,<br />
FMC, s. IV, b. 81/741, pezzo 13, nel catalogo del suo medagliere. Suo padre, Giovanni Battista, aveva sposato Diamante Triachini nel 1645, ma<br />
non si sa se questa fosse la prima o la seconda moglie.<br />
608)<br />
PATIN (1683) lo ricorda come antiquitatum amantissimum.<br />
609)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 59, <strong>di</strong> Patin a Giuseppe Magnavacca, da Padova, 2 ottobre 1678 e lett. 99, s.d. <br />
610)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 24, da Padova del 13 agosto 1677 e 25, da Padova del 17 settembre 1677, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca.<br />
298<br />
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