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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

FIG. 40. ANONIMO, Incisione raffigurante mone­<br />

FIG. <strong>39</strong>. ANONIMO, Incisione raffigurante ta <strong>di</strong> Tiberio (RIC I, p. 97, n. <strong>39</strong>)<br />

moneta <strong>di</strong> Germanico (RIC I, p. 55,<br />

appartenuta a Francesco Maria Minio<br />

201a) appartenuta a Francesco Maria (1625­1703), ricordata anche da<br />

Minio (1625­1703), Biblioteca Comu­ MONTFAUCON (1702), p. 404,<br />

nale <strong>di</strong> Carpi.<br />

Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Carpi.<br />

Invictissimum Galliarum Regem LVDOVICVM MAGNVM XIV asservatur, 540) già considerato da Vaillant,<br />

come si è visto più sopra. In tre <strong>di</strong> queste stampe sono riportate, al <strong>di</strong> sopra della moneta, frasi esplicative<br />

delle tipologie del rovescio, citazioni da autori classici, riferite alle qualità morali dell'imperatore al <strong>di</strong>ritto.<br />

Insieme a queste stampe, sempre in piccolo formato, ne troviamo altre due che rappresentano un bronzetto<br />

<strong>di</strong> gusto egizio posseduto dal nostro (fig. 44) 541) e un bronzetto <strong>di</strong> Giulia Domna che avrebbe poi attratto<br />

l'attenzione <strong>di</strong> Montfaucon (ve<strong>di</strong> infra nota n. 548); entrambe le incisioni sono firmate da Francesco<br />

[Domenico] Maria Francia (1657­1735) e la seconda oggi è conservata nelle raccolte della Pinacoteca<br />

Nazionale <strong>di</strong> Bologna (fig. 45). 542)<br />

Sappiamo che Noris aveva consultato Minio per i Cenotaphia Pisana e l'Epistola Consularis ed egli<br />

lo ringraziava attraverso Magnavacca. 543)<br />

Diverso il rapporto con Davia, col quale il nostro invece gareggiava negli acquisti <strong>di</strong> monete imperiali<br />

in argento, la serie coltivata da entrambi. 544)<br />

L'In<strong>di</strong>ce cui si riferiscono Mezzabarba e Noris può essere quello citato nel catalogo della biblioteca<br />

<strong>di</strong> Baldassarre Boncompagni, proveniente da quella Albani, ma il fatto <strong>di</strong> non poter rintracciare oggi il<br />

manoscritto in questione, venduto con il resto <strong>di</strong> quella notevole raccolta alla fine del secolo scorso, non<br />

540)<br />

RIC, IV, p. III, 123, 31. La moneta viene ricordata anche da Sebastiano Bianchi in una lettera ad Apollonio Bassetti, ASFi, Me<strong>di</strong>ceo<br />

del Principato, b. <strong>39</strong>52, lett. 10, da Roma, 9 marzo 1685.<br />

541)<br />

Incollata al v. del piatto anter. della legatura del ms. <strong>di</strong> [G.B. CATTANEO­L. FORESTI], Numismata Aerea Romanorum Imperatorum...<br />

, <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Luigi Foresti, in Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Carpi [Modena], ms. cit. a nota n. 5<strong>39</strong>: in basso Antiquum hoc Aegyptiae Deitatis Figmentum.<br />

Extat Bonon. in Cimelio R.P. Fran.ci M. Minij Cong. C.R.M. Spiis Scti. F. M. Francia. Lo stesso bronzetto <strong>di</strong> Arpocrate si vede in B.<br />

DE MONTFAUCON, L'Antiquite explique et represente en figures, Paris 1719, tomo II, parte II, tav. 125, n. 4, il nostro è anche ringraziato nel<br />

Prface. Oggi un pezzo molto simile è ricordato in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae (LIMC), IV (1), Zrich und Mnchen 1988,<br />

v. Harporates, p. 423, n. 113b.<br />

542)<br />

Pinacoteca Nazionale <strong>di</strong> Bologna, Gabinetto Disegni e Stampe, n. 21177: in alto Vetustissimum hoc JULIAE PIAE FELICIS AVG<br />

Aereum simulachrum e in basso Eru<strong>di</strong>ta inter Cimelia A R. P. Franc.i M. Minij Cong. C. R. M. Bononiae asservatur. F.M. Francia (fig. 44).<br />

543)<br />

BUBo, ms. 2421 (1), lett. 21, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, da Firenze, 4 gennaio 1684. In E. NORIS, Epistola Consularis, Bononiae 1683,<br />

p. 53 si fa riferimento a una moneta <strong>di</strong> Vespasiano posseduta da Minio.<br />

544)<br />

BUBo, ms. 2479, lett. 2 (1683, monete vendute da Magnavacca) e 12­16 (1686, monete portate da Vaillant), <strong>di</strong> Davia a Magnavacca.<br />

287<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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