Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
Enrico Noris si riferisce alla raccolta del bolognese in due lettere a Mezzabarba (1681) 59) e poi in altre<br />
lettere a Magnavacca, avendo Cosimo III intenzione <strong>di</strong> acquistare il museo in tutto o in parte (1686). 60) In<br />
realtà il Granduca era interessato soltanto ad alcuni pezzi in oro che mancavano al suo medagliere, segnalatigli<br />
da Vaillant, come appren<strong>di</strong>amo da una lettera del francese a Magnavacca. Vaillant in<strong>di</strong>ca fra i circa 540<br />
pezzi in oro posseduti dal car<strong>di</strong>nale, una quarantina come mancanti al medagliere me<strong>di</strong>ceo e, in caso <strong>di</strong> un<br />
preciso riscontro dei pezzi - con l'aiuto <strong>di</strong> una nota redatta da Noris e Bianchi - si <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong>sponibile ad<br />
acquistarli tutti per rivendere al Me<strong>di</strong>ci solo quelli <strong>di</strong> suo interesse. 61) Magnavacca, pur amico <strong>di</strong> Vaillant,<br />
cerca comunque <strong>di</strong> favorire sia i Me<strong>di</strong>ci che l'Ospedale <strong>di</strong> S. Maria della Vita e della Morte in Bologna, suggerendo<br />
un negozio <strong>di</strong>retto e ricordando che a Bologna la ven<strong>di</strong>ta appare bloccata proprio per la volontà dei<br />
possessori <strong>di</strong> non frammentarla. 62) Anche Giovanni Antonio Davia pare interessato all'acquisto <strong>di</strong> quattro<br />
aurei <strong>di</strong> imperatori della serie dei posteriori esistenti nella raccolta Boncompagni, notati insieme a<br />
Magnavacca, ma non segnalati da Vaillant. Anche questa trattativa non pare giungere a buon fine (1686-<br />
1687) perché ostacolata da mille <strong>di</strong>fficoltà, create dal fatto che il possesso della collezione, pur <strong>di</strong>scusso, era<br />
della Congregazione degli Ospedali e l'affare era amministrato dal marchese Manzoli, mercante d'arte. 63)<br />
Sappiamo che nel 1706 le parti si erano finalmente accordate, per cui la via della ven<strong>di</strong>ta si apriva con<br />
maggiore decisione. 64) La collezione infatti appare in ven<strong>di</strong>ta nel 1706, come si legge nelle lettere <strong>di</strong><br />
Francesco Bianchini a Magnavacca, il quale aveva compilato l'in<strong>di</strong>ce e stimato i pezzi. Bianchini la propone<br />
in acquisto a papa Clemente XI e a suo nipote car<strong>di</strong>nale Alessandro Albani (1692-1779), con evidente<br />
esito negativo. 65) L'in<strong>di</strong>ce o catalogo, redatto per la ven<strong>di</strong>ta (con stime in scu<strong>di</strong> romani), è ancor oggi con-<br />
Girolamo (1684), fra Gregorio e gli ere<strong>di</strong> designati del car<strong>di</strong>nale, gli Ospedali <strong>di</strong> Santa Maria della Vita e della Morte in Bologna, ci informa<br />
con dovizia <strong>di</strong> particolari F. MATITTI, Le antichità <strong>di</strong> Casa Ottoboni, in Storia dell'arte, 90 (1997), pp. 201-249, in particolare pp. 205-206, ricostruendo<br />
le vicende sulla base dei documenti esistenti nel Fondo Boncompagni Ludovisi nell'Archivio Segreto Vaticano. La raccolta <strong>di</strong> medaglie<br />
e gemme era stata così sequestrata per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> papa Alessandro VIII (Pietro Ottoboni) nel 1690 e l'aumentato numero <strong>di</strong> medaglie alla<br />
fine della contesa non aveva permesso <strong>di</strong> conoscere esattamente quali fossero quelle provenienti dalla collezione del car<strong>di</strong>nale Francesco (quin<strong>di</strong><br />
da restituirsi a Gregorio) e quali dalla collezione del car<strong>di</strong>nale Girolamo (e quin<strong>di</strong> da restituirsi agli Ospedali). Per la situazione dell'ere<strong>di</strong>tà<br />
si v.a. BUBo, ms. 207, b. VII, n. 4, Notizie spettanti all'Ere<strong>di</strong>tà Boncompagni lasciata alli due Ospitali <strong>di</strong> S. Maria della Vita, e <strong>di</strong> S. Maria<br />
della Morte: vi era coinvolto anche Girolamo Cavazza e il banco della sua famiglia, come depositari dell'ere<strong>di</strong>tà (ve<strong>di</strong> ad vocem).<br />
59)<br />
NORIS, Lettere, a Mezzabarba, lett. 30, da Venezia, 4 gennaio 1681, col. 87 e lett. 38, da Firenze, 24 giugno 1681: evidentemente circolava<br />
già da allora una nota <strong>dello</strong> stu<strong>di</strong>o Boncompagno.<br />
60)<br />
BUBo, ms. 2421 (1), lett. 35, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, da Firenze, 15 giugno 1686 in cui ricorda che Vaillant aveva mandato a Cosimo<br />
III l'in ormazione delle medaglie d'oro del Museo del u Card. Boncompagni e il granduca ne chiede, attraverso Noris, a Magnavacca, copia<br />
dell'in<strong>di</strong>ce per stabilire se i pezzi mancanti alla sua raccolta fossero tali da comprare tutto. Nella lett. 38, da Firenze, 6 luglio 1686, Cosimo III,<br />
sempre così restio a concedere la visione delle proprie monete o anche degli in<strong>di</strong>ci, è a tal punto interessato da inviare copia del proprio in<strong>di</strong>ce<br />
delle medaglie d'oro, affinché Magnavacca facesse il confronto. V.a. lett. 40, da Firenze, 13 luglio 1686. Il negozio non fu concluso: lett. 43, da<br />
Firenze, 13 agosto 1686, Noris ringrazia il bolognese del confronto e aggiunge Questa sua in ormazione potrà servire al caso, che terminata la<br />
lite, codesto museo si ponga alla ven<strong>di</strong>ta.<br />
61)<br />
ASFi, Carteggio d'artisti, XXI, inserto 17, c. 268r, lett. <strong>di</strong> Vaillant a Magnavacca, da Paris, 20 mars 1686.<br />
62)<br />
ASFi, Carteggio d'artisti, XXI, inserto 17, cc. 266r-267v, lett. <strong>di</strong> Magnavacca a Noris, da Bologna, 29 giugno 1686.<br />
63)<br />
Ve<strong>di</strong> nota n. 173, in particolare BUBo, ms. 2479, lett. 27, <strong>di</strong> Davia a Magnavacca, da Roma, 2 aprile 1687: Se però aspettano l'aggiustamento<br />
con li Boncompagni suppongo che vi saranno ancora molti mesi da pensarvi, in relazione alla contesa <strong>di</strong> cui sopra.<br />
64)<br />
MATITTI (1997), p. 205, n. 43.<br />
65)<br />
BUBo, ms. 2479, lett. 5, <strong>di</strong> Bianchini a Magnavacca, da Roma, 12 febbraio 1706: Godo al segno maggiore, che la stima delle medaglie<br />
d'oro e d'argento e delle gemme igurate <strong>dello</strong> Stu<strong>di</strong>o Boncompagni sia atto dal <strong>di</strong> lei purgatissimo giu<strong>di</strong>cio. Bianchini gli chiede qualche<br />
dato numerico e <strong>di</strong> valore, <strong>di</strong> queste informazioni lo ringrazia nella lett. 6, da Roma, 6 marzo 1706, in cui gli chiede anche se può far ricerca in<br />
questa raccolta <strong>di</strong> dati numismatici sulla tribunicia potestas <strong>di</strong> Augusto.<br />
219<br />
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