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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Federica Missere Fontana<br />

sione internazionale. La collaborazione tra Noris e il nostro, assai più che su un piano commerciale (Noris<br />

non raccoglieva medaglie), si trova soprattutto nel fine <strong>di</strong> procurare al teologo <strong>di</strong> Cosimo III i materiali eru<strong>di</strong>ti<br />

per compilare le sue opere. Notevole è l'apporto <strong>di</strong> Magnavacca in medaglie <strong>di</strong> bronzo mezzane con<br />

espressioni numerali <strong>di</strong> anni ed epoche <strong>di</strong> zecche siriane, per le sue Epochae, in cui sono più volte citate le<br />

monete del bolognese, particolarmente lodato e ringraziato. 322) Un esempio interessante è anche una rara<br />

moneta <strong>di</strong> Traiano, che per la sua titolatura particolare induce Noris a correggere i fasti, non prima però <strong>di</strong><br />

averne ampiamente <strong>di</strong>scusso con lo stesso Magnavacca, con Mezzabarba e Raffaele Fabretti (1620-1700),<br />

sia per stabilire l'autenticità della moneta, che l'esattezza della lettura, superandone i problemi <strong>di</strong> conservazione.<br />

323) Noris si rivolge al bolognese anche per l'apparato iconografico del suo libro, chiedendogli consigli<br />

per le immagini e il coinvolgimento <strong>di</strong> un incisore: Magnavacca si riferisce a Giuseppe Maria<br />

Mitelli. 324) Questo incisore bolognese si rivela però abbastanza impreciso ed assai esoso, per cui Noris, dopo<br />

una lunga serie <strong>di</strong> annotazioni sulle figure e sui prezzi, si trova a dover far incidere una parte delle figure a<br />

Roma, da Pietro Sante Bartoli (1635-1700). 325)<br />

Nel 1683, secondo G.P. Zanotti, 326) il Duca <strong>di</strong> Parma Ranuccio II Farnese, noto per i suoi intenti <strong>di</strong><br />

re<strong>di</strong>sporre e sviluppare le raccolte <strong>di</strong> famiglia, aveva chiamato Magnavacca a vedere et osservare il <strong>di</strong><br />

lui copioso stu<strong>di</strong>o, e dal medesimo fu trattato e accolto con proprie spese, e nella <strong>di</strong> lui partenza fu regalato<br />

generosamente. Ne troviamo conferma in una lettera del Noris al nostro: Godo che il Ser.mo <strong>di</strong><br />

Parma abbia mostrato gra<strong>di</strong>re la <strong>di</strong> lei virtù, e datali una medaglia moderna per la fatica fatta circa le<br />

antiche. 327) In seguito egli aveva domandato a Magnavacca notizie dell'or<strong>di</strong>ne della serie bronzea mezzana<br />

delle monete dei Farnese per poter richiedere, evidentemente a Pedrusi, se vi fossero monete con<br />

in<strong>di</strong>cazione dell'anno. 328) Magnavacca dovette trattenersi a lungo a Parma, o recarvisi più volte: nel 1684<br />

lo troviamo infatti nella città dei Farnese, 329) certo collaborando alla riorganizzazione del medagliere<br />

ducale, anche in virtù della patente <strong>di</strong> familiarità inviatagli da Ranuccio II Farnese all'inizio dell'anno<br />

322)<br />

E. NORIS, Annus et Epochae Syromacedonum in vetustis Urbium Syriae nummis expositae, Florentiae 1691, ed. in folio, ma qui si utilizza<br />

la ed. in 4°, Lipsia 1696, pp. 100-101, 282-283, 299, 422, 493, 496-497, 558.<br />

323)<br />

BUBo, ms. 2421 (1), lett. 13-15 (1681), 18-19 (1683), 58-59 (1687), <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, e NORIS, Lettere, a Mezzabarba, lett. 55-<br />

58 (1681), coll. 175-186, e coll. 189, 197-198, 202. La moneta è BMC.III.159.++.<br />

324)<br />

Su cui A. BERTARELLI, Le incisioni <strong>di</strong> G. M. Mitelli, Milano 1940, F. VARIGNANA, Le collezioni d'arte della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

Bologna. Le incisioni. I. Giuseppe Maria Mitelli, Bologna 1978 e G. TABARRONI-L. TABARRONI, Monete reali e immaginarie in una stampa del<br />

Mitelli (Bologna 1692), in Il Carrobbio, XVI (1990), pp. 355-<strong>36</strong>6.<br />

325)<br />

Si veda la v. Bartoli Pietro Sante, DBI, 6 (1964), pp. 586-588, <strong>di</strong> A. PETRUCCI. La questione si trova in BUBo, ms. 2421 (1), lett. 30-<br />

56, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca (1686). Lo stesso tema si trova in NORIS, Lettere, a Mezzabarba, lett. 120, da Firenze, 29 ottobre 1686, coll. 283-<br />

284. Noris aveva già consigliato in precedenza <strong>di</strong> rivolgersi a Mezzabarba per i <strong>di</strong>segni delle teste imperiali del suo libro, lett. 55, da Firenze,<br />

11 novembre 1681, coll. 178-179: ... circa le teste de gl'Imperatori, io non m'intendo del <strong>di</strong>ssegno; il Sig. Magnavacca è ottimo in questo genere<br />

e dal <strong>di</strong> lui conseglio ella può <strong>di</strong>pendere.<br />

326)<br />

BCABo, ms. B. 6, c. 283v.<br />

327)<br />

BUBo, ms. 2421 (1), lett. 19, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, da Firenze, 18 maggio 1683. Il medagliere <strong>di</strong> Parma era ancora in corso <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no<br />

nel 1686, se in una successiva lettera, del [febbraio] 1686 Noris si esprime così: [Vaillant] vorrebbe vedere le medaglie del Sereniss. <strong>di</strong><br />

Parma; ma perche queste stanno su tavoloni sparse, e quasi confuse, sarà <strong>di</strong>fficile li sia permesso <strong>di</strong> vederle, NORIS, Lettere, a Mezzabarba, lett.<br />

114, da Firenze 1686, coll. 277-278. Sull'episo<strong>di</strong>o si v. anche la lett. <strong>di</strong> Carlo Cesare Malvasia a Magnavacca, da Roma, s.d., in PERINI (1997),<br />

p. 128, lett. 7.<br />

328)<br />

BUBo, ms. 2421 (1), lett. 59, <strong>di</strong> Noris a Mezzabarba, da Firenze, 5 febbraio 1687.<br />

329)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 76, <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca al fratello Paolo, da Parma, 23 marzo 1684: sta servendo il padrone,<br />

Farnese, <strong>di</strong> tutto da lui spesato.<br />

254<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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