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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Il ripostiglio dall'area "Galli Talli" <strong>di</strong> Lucca<br />

Per quanto riguarda le altre rarissime emissioni pavesi a nome <strong>di</strong> Ottone, per quella con la doppia<br />

legenda Imperator i dati <strong>di</strong> rinvenimento ci <strong>di</strong>cono soltanto che era in circolazione probabilmente già<br />

poco dopo il 975, mentre per la seconda, quella con Inclita Civitas, non ci offrono alcun appiglio cronologico.<br />

Monete <strong>di</strong> questo tipo, infatti, compaiono soltanto in due ripostigli molto tar<strong>di</strong>, databili attorno<br />

alla metà dell'XI secolo, quelli dallo Schwarzwald fra Germania, Svizzera e Francia (tp 1050) e quello<br />

<strong>di</strong> Roma/S. Paolo fuori le Mura (tp 1060 ed oltre). Visto che questi esemplari sono assai rari, si potrebbe<br />

anche ritenere che tale "attardamento" sia un in<strong>di</strong>zio del fatto che essi furono emessi verso la fine del<br />

periodo degli Ottoni, ma la cosa non è assolutamente certa. 38)<br />

Tuttavia il poter attribuire con una certa probabilità ad alcuni specifici assetti istituzionali le serie più<br />

comuni della zecca <strong>di</strong> Pavia, come abbiamo visto, consente <strong>di</strong> costruire un'intera sequenza <strong>di</strong> tutte le emissioni<br />

pavesi che a noi appare abbastanza logica, sotto il profilo sia formale (in riferimento alle varie legende)<br />

che storico. Non abbiamo preso in considerazione né aspetti stilistici né possibili "micro" varianti tipologiche<br />

perché ci sembra che in un periodo così breve (meno <strong>di</strong> un cinquantennio) e con monete così<br />

semplici, tali elementi possano non essere significativi. Non perché non avessero un significato in origine,<br />

ma perché in tale lasso <strong>di</strong> tempo potevano ripetersi senza per questo implicare omogeneità cronologia.<br />

Questo per il possibile riuso degli stessi punzoni per lungo tempo, oppure perché certi elementi che sicuramente<br />

avevano lo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere "giuri<strong>di</strong>camente" le varie sotto­emissioni (cunei, triangoli, punti,<br />

piccole varianti nella legenda), <strong>di</strong> fatto però potevano essere riba<strong>di</strong>ti pressoché identici in serie <strong>di</strong>verse<br />

(visto che le combinazioni non erano infinite), senza per questo implicare alcuna loro contemporaneità.<br />

Dunque, abbiamo visto come la serie Otto Pius Rex vada considerata la prima delle emissioni pavesi<br />

e per questo riteniamo <strong>di</strong> poter riba<strong>di</strong>re la tra<strong>di</strong>zionale datazione al 962­967, per il riferimento sia<br />

all'imperatore Ottone I (Imperator al dritto) che al re (<strong>di</strong> Germania) Ottone II (Rex al rovescio). <strong>39</strong>)<br />

Nel 967 Ottone II viene associato al potere e <strong>di</strong>venta anch'egli imperatore, quin<strong>di</strong> fino al 973, morte<br />

<strong>di</strong> Ottone I, si hanno due imperatori "regnanti". Sembra <strong>di</strong>fficile non attribuire a questo periodo l'emissione<br />

dove la legenda Otto Pius Rex al rovescio viene sostituita da Imperator, attributo che quin<strong>di</strong> compare<br />

"due volte" sulla moneta, al dritto ed al rovescio.<br />

Con la morte <strong>di</strong> Ottone I, l'unica autorità rimane Ottone II, sia come re che come imperatore: sulla<br />

moneta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>sponibile lo spazio utilizzato per la ripetizione del nome Imperator. Sembra<br />

abbastanza logico che, in un caso del genere, si sia sostituito il riferimento al secondo imperatore con<br />

l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> uno o più dei vari titoli <strong>di</strong> cui si fregiava l'unica autorità rimasta al potere. Tra questi c'è<br />

sicuramente il titolo <strong>di</strong> "augusto", che compare in numerosi documenti del periodo ottoniano. Ecco quin<strong>di</strong><br />

che sotto Ottone II (973­983) vennero emesse quelle monete a legenda Otto Imperator (al dritto)<br />

Augustus (al rovescio), legenda che indubitabilmente si riferisce ad una sola autorità.<br />

Alla morte <strong>di</strong> Ottone II, nel 983, l'erede Ottone III aveva solo tre anni. Venne incoronato ad Aquisgrana<br />

re <strong>di</strong> Germania e d'Italia, ma posto sotto la tutela, dopo la breve parentesi rappresentata da Enrico<br />

<strong>di</strong> Baviera, della madre Teofano e poi, dal 991, della nonna Adelaide. Soltanto nel 996, uscito dalla<br />

38)<br />

In un ripostiglio ancora più tardo come quello dalla "Palestina" (tp 1070­1099), infatti, è presente unicamente una moneta appartenente<br />

alla serie più antica degli Ottoni, quella con Otto Pivs Rex.<br />

<strong>39</strong>)<br />

Sulla storia degli Ottoni, ovviamente ricca <strong>di</strong> una sterminata bibliografia, riman<strong>di</strong>amo soltanto al Lexikon des Mittelalters ed alla<br />

bibliografia ivi citata; v. Lexikon, VI, coll. 1563­1570.<br />

173<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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