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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento - Parte II<br />

Legati alla sua abilità oratoria e alla sua vita <strong>di</strong> viaggi e relazioni sono alcuni versi celebrativi preposti<br />

all'opera <strong>di</strong> Vaillant sulla monetazione coloniale (1688) in cui il nostro raffigura l'antiquario francese<br />

come un novello colono, che, pubblicando il proprio libro, ha dedotto non una sola, ma la moltitu<strong>di</strong>ne<br />

delle colonie romane, un personaggio nel quale, come in un solo municipio, tutto il mondo romano si<br />

raccoglie, per la sua imponente opera e infine, con immagine seicentesca, lo paragona ad Atlante, che<br />

porta il peso geografico <strong>di</strong> tutto il mondo romano; Simeoni si firma qualificandosi calabrese, napoletano<br />

e bolognese. 664)<br />

Girolamo Tamburini (m. 1679) è inserito nella lista <strong>di</strong> Lotti, 665) come «pittore». In qualità <strong>di</strong> mercante<br />

<strong>di</strong> antichità e medaglie è ricordato spesso da Giovanni Battista Cattaneo nelle sue lettere a<br />

Magnavacca. Cattaneo si fidava particolarmente della sua perizia in questo campo 666) e ci dà notizia della<br />

sua morte nel 1679: ...ma la morte del Tamburrino però più deplorabile, perch'era un galant'huomo molto<br />

honorato. Me le <strong>di</strong>sse il Sig.r Corsi l'ultima volta che lo vi<strong>di</strong> e me ne spiacque sommamente et ho celebrato<br />

alcune volte per l'Anima sua, come farò anche, perché gli ero molto obligato. A chi sono toccate le sue<br />

medaglie 667) Sulla onestà <strong>di</strong> Tamburini Cattaneo ritorna con la memoria, definendolo ven<strong>di</strong>tore come non<br />

ce ne sono più nel 1702. 668)<br />

Il Principe dell'Accademia dei Gelati (dal 1671), Valerio Zani (16<strong>36</strong>­1696), <strong>di</strong> Carlo Antonio,<br />

è ricordato per la sua collezione numismatica da Patin, 669) che gli aveva de<strong>di</strong>cato un proprio opuscolo<br />

<strong>di</strong> argomento antiquario e lo aveva fatto aggregare all'Accademia dei Ricovrati a Padova. 670) Egli veniva<br />

inoltre definito <strong>di</strong>sertissimus antiquitatum cultor da Girolamo Boselli (ve<strong>di</strong> ad vocem) 671) ed era un<br />

personaggio chiave della cultura bolognese del periodo, per le sue relazioni personali con Giovanni<br />

Battista Capponi, Francesco Lotti, Anton Felice Marsili (ve<strong>di</strong> ad voces), Antonio Magliabechi,<br />

Angelico Aprosio, Gregorio Leti, per i suoi contributi <strong>di</strong> eloquenza e poesia, il suo interesse ai viaggi,<br />

672) il coinvolgimento accademico. È Zani ad accogliere Jacob Spon al suo arrivo in città, col proposito<br />

<strong>di</strong> mostrargli le iscrizioni antiche del territorio, lo stesso fece anche con Jean Mabillon (1686),<br />

che lo ricorda come virum non minus pium, quam doctum 673) e con molti altri viaggiatori stranieri, per<br />

i quali era un basilare punto <strong>di</strong> riferimento nella visita alle bellezze artistiche e agli spiriti eru<strong>di</strong>ti <strong>di</strong><br />

Bologna. 674)<br />

664)<br />

VAILLANT (1688).<br />

665)<br />

LOTTI­LETI (1676).<br />

666)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 3, <strong>di</strong> Cattaneo a Magnavacca, da Bologna, 9 febbraio 1679.<br />

667)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 6, <strong>di</strong> Cattaneo a Magnavacca, da Reggio Emilia, 9 settembre 1679.<br />

668)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 66, <strong>di</strong> Cattaneo a Magnavacca, da Reggio Emilia, 22 aprile 1702.<br />

669)<br />

PATIN (1683), v.a. FANTUZZI, VIII (1790), pp. 249­251.<br />

670)<br />

De<strong>di</strong>ca della De numismate antiquo Augusti e Platonis epistola e per l'aggregazione a Padova, BCABo, ms. B. 1715, lett. 60, <strong>di</strong><br />

Patin a Magnavacca, da Padova, 3 febbraio 1679, v.a. A. MAGGIOLO, I soci dell'Accademia Patavina dalla sua fondazione (1599), Padova<br />

1983, p. <strong>36</strong>9.<br />

671)<br />

G. BOSELLI, De Aureliano Lapide suo, in Giornale dei Letterati, Modena, 1692, p. 465.<br />

672)<br />

Questo interesse lo portò a pubblicare - con lo pseudonimo <strong>di</strong> Aurelio degli Anzi - una miscellanea <strong>di</strong> resoconti <strong>di</strong> viaggiatori stranieri<br />

dal titolo Il Genio Vagante, negli anni 1691­1693, nello stesso ambito culturale delle iniziative <strong>di</strong> Benedetto Bacchini e Gaudenzio Robertti<br />

a Parma, si v. L. AVELLINI, Un emulo bolognese del Ramusio: Valerio Zani curatore del «genio vagante» (1691-1693), in Libri, tipografi,<br />

biblioteche. Ricerche storiche de<strong>di</strong>cate a Luigi Balsamo, Firenze 1997, v. II, pp. 421­440.<br />

673)<br />

J. MABILLON­M. GERMAIN, Museum italicum ..., Lutetiae parisiorum 1724, II, p. 193 (maggio 1686).<br />

674)<br />

Viaggi e viaggiatori del Settecento in Emilia e in Romagna, a cura <strong>di</strong> G. CUSATELLI, Bologna 1986, 2 voll., passim. La data <strong>di</strong> nascita<br />

si desume da L. MONTEFANI, Delle famiglie bolognesi, BUBo, ms. 4207, v. 84, c. 111.<br />

305<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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