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(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova

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traduzione. Tali versi sono a loro volta improntati alle più varie<br />

accentazioni e composizioni <strong>in</strong>terne (possiamo trovare versi s<strong>in</strong>goli<br />

e versi composti; i primi con uscite variamente tronche, piane e<br />

sdrucciole, i secon<strong>di</strong>, come vedremo, formati da una grande varietà<br />

<strong>di</strong> elementi, con grande libertà comb<strong>in</strong>atoria e caratterizzati o meno<br />

dalla s<strong>in</strong>alefe tra emistichi). Ma tale libertà è solo apparente ed è ben<br />

lungi dal non rivelare una precisa organizzazione <strong>in</strong>terna. Se <strong>in</strong>fatti<br />

si osservano con più attenzione l’<strong>in</strong>sieme delle scansioni, risulta evidente<br />

come Luzi organizzi la sua traduzione attorno a due versi base<br />

(che poi sono i due ‘versi base’ per eccellenza non solo della sua<br />

poesia, ma <strong>di</strong> tutta la tra<strong>di</strong>zione poetica italiana): l’endecasillabo e il<br />

settenario, quest’ultimo quasi sempre nella sua forma replicata <strong>di</strong><br />

doppio settenario (il verso che Luzi ha appena cercato <strong>di</strong> buttare<br />

fuori dalla porta ma che gli è rientrato dalla f<strong>in</strong>estra). Endecasillabo<br />

e doppio settenario, assieme, coprono quasi la metà dei versi della<br />

traduzione (<strong>circa</strong> il 43%). Non si tratta però quasi mai <strong>di</strong> versi ‘classici’,<br />

nel senso che sia per accentazione che per lunghezza raramente<br />

ci si trova <strong>di</strong> fronte a endecasillabi tra<strong>di</strong>zionali e classicamente<br />

scan<strong>di</strong>ti su ritmi giambici:<br />

Seguì Cassandra il padre vostro <strong>in</strong> Argos I 2, 48<br />

Ma che? già l’o<strong>di</strong>o loro è uguale al mio. IV 3, 79<br />

non abbia parte alcuna <strong>in</strong> queste lacrime. V 1, 10<br />

oppure a doppi settenari così chiaramente bipartiti e rispecchianti il<br />

modello rac<strong>in</strong>iano:<br />

d’un padre o d’uno sposo strappato via da Ettore. I 2, 18<br />

Morirò se vi perdo; morirò anche se aspetto, III 7, 25<br />

Dove sono, che ho fatto, che mi resta da fare? 13<br />

V 1, 1<br />

Al contrario ci troviamo frequentemente <strong>di</strong> fronte a endecasillabi<br />

variamente non-istituzionali. Se il 7% <strong>circa</strong> <strong>di</strong> questi è caratterizzato<br />

da un ritmo dattilico <strong>di</strong> 4 a 7 a :<br />

È Pirro, il figlio e il rivale <strong>di</strong> Achille, II 5, 6<br />

questa mia mano nel sangue del barbaro... III 1, 25<br />

13 “D’un père ou d’un époux qu’Hector leur a ravis”, “Je meurs si je vous perd, mais<br />

je meurs si j’attends” e “Où suis-je? Qu’ai-je fait? Que dois-je faire encore?”, <strong>di</strong> quest’ultimo<br />

Luzi riproduce anche la struttura (1/2+1/2)+1.<br />

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