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(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova

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l’altro più lieve che spezza la cont<strong>in</strong>uità tra il sostantivo e il suo complemento<br />

<strong>di</strong> specificazione. L’ord<strong>in</strong>e dei due è, nella mia traduzione,<br />

<strong>in</strong>vertito rispetto a quello dell’orig<strong>in</strong>ale ma il ritmo, mi pare, è<br />

piuttosto simile.<br />

Una riorganizzazione un po’ più ra<strong>di</strong>cale rispetto al caso appena<br />

citato si è resa necessaria ai vv. 361-363:<br />

La mia traduzione è stata:<br />

[y vislumbramos]<br />

nuestra unidad per<strong>di</strong>da, el desamparo<br />

que es ser hombres, la gloria que es ser hombres<br />

y comparar el pan, el sol, la muerte<br />

quell’unità perduta che è nell’uomo,<br />

la sua natura <strong>in</strong>erme ma gloriosa<br />

se con<strong>di</strong>vide pane, sole, morte<br />

Non sono pochi i cambiamenti tra la versione orig<strong>in</strong>ale e la traduzione,<br />

che corre il rischio <strong>di</strong> sembrare una parafrasi. Oltre alle questioni<br />

metriche, la <strong>di</strong>fficoltà del passo sta anche nella traduzione <strong>di</strong><br />

“desamparo”, vera e propria croce per i traduttori dallo spagnolo.<br />

In mancanza <strong>di</strong> un sostantivo che mi sod<strong>di</strong>sfacesse e fosse compatibile<br />

con la misura metrica, ho cambiato la costruzione e utilizzato l’aggettivo<br />

“<strong>in</strong>erme”. Nella versione italiana, vengono meno un parallelismo<br />

e un enjambement, pur mantenendosi un registro l<strong>in</strong>guistico<br />

elevato e un piglio vagamente oratorio. Per quanto riguarda la variazione<br />

s<strong>in</strong>tattica, mi pare che la costruzione italiana non tra<strong>di</strong>sca il<br />

senso del passaggio; il rischio, <strong>in</strong> questi casi, è soprattutto che la<br />

traduzione risulti più esplicativa, <strong>di</strong>dascalica, rispetto all’orig<strong>in</strong>ale.<br />

Giu<strong>di</strong>cherà il lettore se la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tono sia percepibile, e quanto<br />

grave.<br />

In una traduzione che voglia riprodurre la forma metrica dell’orig<strong>in</strong>ale,<br />

è <strong>in</strong> molti casi <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile attuare questo tipo <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi.<br />

Nel farlo, ho variato e compensato rispetto al testo spagnolo, ma<br />

dotandomi <strong>di</strong> alcune accortezze, vale a <strong>di</strong>re stabilendo una lista <strong>di</strong><br />

aspetti <strong>di</strong> cui tenere conto. Naturalmente, la mia prima preoccupazione<br />

è stata considerare con la massima cura l’effettiva rilevanza <strong>di</strong><br />

una determ<strong>in</strong>ata costruzione ai f<strong>in</strong>i dell’efficacia poetica del s<strong>in</strong>golo<br />

passo. Cambiare l’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> un s<strong>in</strong>tagma nome-aggettivo o aggettivonome,<br />

per esempio, oppure <strong>in</strong>vertire l’ord<strong>in</strong>e delle parole <strong>in</strong> una<br />

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