(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova
(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova
(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>di</strong>alogo con il noto schema <strong>di</strong> Sangu<strong>in</strong>eti, rispettato come stimolo,<br />
dal quale si <strong>di</strong>staccava, però, tramite un’impostazione modernistapluricentrica<br />
(<strong>in</strong> opposizione al monocentrismo critico della neoavanguar<strong>di</strong>a,<br />
evidente anche a ritroso). A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> altri vent’anni<br />
la mia terza antologia, ora premiata, propone una nuova partizione<br />
teorica, senza confronti ormai, ed è perciò (mi permetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re) più<br />
creativa delle precedenti. Anche il titolo Zrakasti subjekt (Soggetto<br />
irra<strong>di</strong>ante, da <strong>in</strong>tendere come l’“io poetico”, Zagabria 2003) allude,<br />
tramite i suoi 14+14 = 28 modelli (numerico omaggio crittografico a<br />
un’opera <strong>di</strong> un maestro novecentesco), alla quasi co-presenza <strong>di</strong> stimolanti<br />
possibilità. Del resto, quando il secolo è concluso, la <strong>di</strong>stanza<br />
tra i decenni si attenua. Valga ora un solo esempio <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />
denom<strong>in</strong>azione proposta: più che l’ermetismo <strong>in</strong> quanto poetica<br />
(Flora, H. Friedrich, Quasimodo, superandolo!, a favore; Ungaretti<br />
e Montale reticenti <strong>di</strong> fronte ad un’apposita “oscurità” estetica o<br />
meta-storica!) credo che il “soggetto <strong>in</strong> auto<strong>di</strong>fesa” si ad<strong>di</strong>ca benissimo<br />
alla celebre triade (Ungaretti, Montale, Quasimodo) senza contrasti.<br />
Altrove i protagonisti delle s<strong>in</strong>gole poetiche (rispettivamente<br />
dei movimenti) vengono separati o <strong>di</strong>versamente riuniti. Così il “soggetto<br />
conquistatore” ravvic<strong>in</strong>a D’Annunzio e Mar<strong>in</strong>etti e il “soggetto<br />
<strong>in</strong> espansione” mette Campana (già “vociano”) a fianco <strong>di</strong> Buzzi,<br />
Soffici e Folgore ecc.<br />
Appartengo ad una generazione ra<strong>di</strong>cata nella <strong>di</strong>acronia culturale<br />
e all’<strong>in</strong>izio fermamente conv<strong>in</strong>ta <strong>di</strong> dover imparare dagli altri – e<br />
qu<strong>in</strong><strong>di</strong> tradurre – prima d’acquisire il <strong>di</strong>ritto d’esprimersi prevalentemente<br />
o esclusivamente <strong>in</strong> proprio. Sono tentato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che il clima<br />
<strong>di</strong> oggi sia ben contrario: viene abolita la “memoria” (un problema<br />
che ossessionava l’ultimo Sciascia) e i protagonisti <strong>di</strong>m<strong>in</strong>utivi<br />
(non più soggetti!), <strong>in</strong>gran<strong>di</strong>ti dai me<strong>di</strong>a e dalle loro stesse ambizioni,<br />
fanno passare per capolavori i loro m<strong>in</strong>imalismi, privi del rapporto<br />
(qualsiasi) con la totalità. Può darsi ch’io rimanga a prima<br />
vista, conformemente ai limiti crono-logici delle mie antologie, <strong>in</strong><br />
quel secolo, che uno dei miei poeti – Angelo Maria Ripell<strong>in</strong>o – non<br />
desiderava varcare! Ma sarebbe un’impressione ben limitativa. Si<br />
tratta, semmai, <strong>di</strong> prolungare gli aspetti più vitali della creatività<br />
novecentesca e <strong>di</strong> trapiantarli nel Duemila, sia pure controcorrente.<br />
Ci sono traduzioni che culturalmente “fanno epoca”, perf<strong>in</strong>o oltre<br />
le sviste particolari, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate, anzi contate a volte dai pedanti esper-<br />
60