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(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova

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<strong>di</strong>sconosco i miei atti, decreti e leggi.<br />

Dio perdoni chi rompe il giuramento fattomi,<br />

Dio conservi <strong>in</strong>violate le promesse che ti giurano.<br />

Faccia sí che io, che non ho più nulla, <strong>di</strong> nulla abbia a dolermi,<br />

e tu, che tutto hai conseguito, tutto ti allieti.<br />

Possa tu vivere a lungo, a lungo sedere sul trono <strong>di</strong> Riccardo<br />

e Riccardo adagiarsi <strong>in</strong> una fossa ben presto.<br />

Dio salvi il trono <strong>di</strong> Enrico! <strong>di</strong>ce il detronizzato Riccardo,<br />

e gli man<strong>di</strong> molti anni <strong>di</strong> lum<strong>in</strong>osi giorni.<br />

Che rimane d’altro? 20<br />

Il tentativo <strong>di</strong> Luzi, ferma restando la ricerca <strong>di</strong> una versione “fedele”,<br />

con un l<strong>in</strong>guaggio chiaro e l<strong>in</strong>eare, è molto impegnato sul versante<br />

della resa metrica. Pur r<strong>in</strong>unciando a una equivalenza che restituisca<br />

all’italiano il ritmo del blank verse, Luzi elabora dei versi <strong>di</strong><br />

varia misura, che si <strong>di</strong>stendono e si accorciano a seconda delle esigenze<br />

del ritmo. D’altra parte recupera o situa <strong>in</strong> punti <strong>di</strong>versi rispetto<br />

all’orig<strong>in</strong>ale una serie <strong>di</strong> artifici metrici compensativi come la rima<br />

<strong>in</strong>terna (sovrano / mano, consacrato / fiato), stilistico-retorici come<br />

l’anafora, spostata all’<strong>in</strong>terna del verso rispetto alla posizione <strong>di</strong> <strong>in</strong>izio<br />

dell’orig<strong>in</strong>ale (...Lavo con le mie proprie lacrime... Cedo con le mie<br />

proprie mani... R<strong>in</strong>nego con la mia propria l<strong>in</strong>gua...), le reduplicazioni<br />

chiastiche (vivere a lungo, a lungo sedere...; ...non ho più nulla, <strong>di</strong><br />

nulla abbia...), la figura etimologica (detronizzato / trono). In altri casi<br />

Luzi conserva nel loro posto <strong>di</strong> rilievo, <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e verso come nell’orig<strong>in</strong>ale,<br />

i term<strong>in</strong>i capo, mano, cuore e <strong>di</strong>versamente dal testo <strong>in</strong>glese,<br />

all<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> sequenza all’<strong>in</strong>izio dei versi i verbi (Lavo... Cedo... R<strong>in</strong>nego...<br />

Sciolgo... Rifiuto... r<strong>in</strong>unzio... <strong>di</strong>sconosco), mentre mantiene la successione<br />

anaforica come nell’orig<strong>in</strong>ale (Dio perdoni... Dio conservi...).<br />

Rispetto ad altre traduzioni italiane, come osserva lo stesso Luzi,<br />

la sua traduzione mira a “lasciare al testo la possibilità <strong>di</strong> arrivare da<br />

sé allo spettatore o al lettore, assecondandone i caratteri, scorciando<br />

<strong>di</strong> rado e solo per accentuarli, <strong>in</strong>tervenendo <strong>in</strong>somma soltanto con<br />

le mie limitate capacità <strong>di</strong> trovare equivalenze” 21 .<br />

Tra le versioni che cronologicamente escono o sono riproposte<br />

poco prima della sua, tra il 1960 e il 1964, si possono a titolo <strong>di</strong><br />

20<br />

SHAKESPEARE, Riccardo II, cit., pp. 96-97, rist. anche <strong>in</strong> W. SHAKESPEARE, I drammi<br />

storici, cit., pp. 197, 199.<br />

21<br />

SHAKESPEARE, Riccardo II, cit., p. 12, poi <strong>in</strong> LUZI, Vicissitud<strong>in</strong>e e forma, Milano, Rizzoli,<br />

1974, p. 102.<br />

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