(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova
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sensazionalista e poco rigorosa (se non ad<strong>di</strong>rittura scorretta).<br />
Ma non è accompagnata da una vera e propria mentalità scientifica.<br />
Il metodo scientifico, già caro a Galileo quattrocento anni fa, è oggi<br />
totalmente ignoto alla maggioranza delle persone, una situazione<br />
all’orig<strong>in</strong>e <strong>di</strong> vere e proprie aberrazioni. Si va da fenomeni più “<strong>in</strong>nocui”,<br />
come la presenza costante sui mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong><br />
rispettabili astrologi e maghi vari, f<strong>in</strong>o alla ben più grave moda delle<br />
cosiddette me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>e “alternative”. È mai possibile che nel XXI secolo<br />
perf<strong>in</strong>o persone con alto livello culturale non siano <strong>in</strong> grado <strong>di</strong><br />
rendersi conto che esiste solo una me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>a, basata appunto sul<br />
metodo scientifico, e che tutto il resto non è altro che pura stregoneria<br />
degna delle epoche più buie del Me<strong>di</strong>o Evo? Non è oscurantista<br />
chi rifiuta quello che non è basato sul metodo scientifico, ma chi<br />
rifiuta quest’ultimo per sostenere la sua “verità”.<br />
Ma <strong>di</strong> chi è la colpa <strong>di</strong> questa situazione? È <strong>in</strong>nanzitutto <strong>di</strong> coloro<br />
i quali si occupano <strong>di</strong> scienza <strong>in</strong> prima persona. Gli scienziati<br />
“duri e puri” prendono generalmente le <strong>di</strong>stanze dai pagani che non<br />
hanno ricevuto l’illum<strong>in</strong>azione (scientifica) e <strong>di</strong>sprezzano gli sforzi<br />
<strong>di</strong> chi, tra <strong>di</strong> loro (un eretico, senza dubbio!), cerca <strong>di</strong> colmare questa<br />
<strong>di</strong>stanza. Il risultato <strong>di</strong> questo atteggiamento è un profondo <strong>di</strong>sagio<br />
della gente nei confronti della ricerca scientifica, che non può<br />
non portare alle drammatiche con<strong>di</strong>zioni <strong>in</strong> cui essa riversa al giorno<br />
d’oggi, <strong>in</strong> particolar modo dal punto <strong>di</strong> vista economico e <strong>di</strong> prestigio<br />
sociale (ma non è il caso comunque <strong>di</strong> deresponsabilizzare la<br />
scarsa lungimiranza della classe politica, che non poco ha contribuito,<br />
negli anni, a questa situazione). Non c’è altra via <strong>di</strong> uscita: la<br />
<strong>di</strong>vulgazione scientifica deve essere fatta da chi <strong>di</strong> scienza ci capisce.<br />
Chi sa contare deve imparare a raccontare quello che fa. Perché la<br />
<strong>di</strong>vulgazione scientifica non è un compito da sottovalutare e gli scienziati<br />
devono prendere coscienza che non può essere delegata a chi<br />
non ha gli strumenti adatti. Ma anche la scienza deve sforzarsi a<br />
sviluppare uno strumento fondamentale che ancora le manca: un<br />
nuovo l<strong>in</strong>guaggio, che possa tradurre la complessità del moderno<br />
pensiero scientifico <strong>in</strong> concetti semplici ma rigorosi, <strong>in</strong> modo da formare<br />
una nuova coscienza scientifica <strong>in</strong> Italia, con<strong>di</strong>visa dalla maggior<br />
parte possibile della popolazione.<br />
E con la traduzione torniamo alla eccezionalità e all’importanza<br />
<strong>di</strong> questo premio quasi unico nel panorama italiano. Negli Stati Uniti<br />
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