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(intero volume in formato PDF ( 4 MB circa) - Provincia di Padova

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non tollera più oltre il dubbio della sua sorte. III 7, 23<br />

spera che l’uragano si <strong>di</strong>ssolva <strong>in</strong> pianti V 1, 19<br />

La Grecia per me si dà troppo pensiero I 2, 32<br />

variamente composti, con la presenza o meno <strong>di</strong> vocaboli sdruccioli<br />

e della s<strong>in</strong>alefe tra i due emistichi ad aumentare o <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uire il computo<br />

sillabico complessivo:<br />

ci eccitavano al sangue, ci confondevano i colpi. I 2, 70<br />

La sua morte, questo avrò fatto io che l’amai tanto? V 1, 31<br />

Si tratta, <strong>in</strong>somma, <strong>di</strong> un doppio settenario che ha più a che fare<br />

con il doppio settenario novecentesco <strong>di</strong> derivazione simbolistafrancese<br />

(e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, tanto sul versante italiano che su quello francese,<br />

con i più importanti modelli <strong>di</strong> riferimento per la formazione culturale<br />

e poetica <strong>di</strong> Luzi), che con quello istituzionalizzato da Pier Jacopo<br />

Martello 20 .<br />

Per quanto riguarda <strong>in</strong>vece i versi molto lunghi (quelli che eccedono<br />

le normali misure dei versi composti), <strong>in</strong> Luzi sono quasi sempre<br />

la somma <strong>di</strong> un endecasillabo e <strong>di</strong> qualcos’altro, spesso <strong>di</strong> un<br />

endecasillabo e <strong>di</strong> un novenario:<br />

Perché non <strong>in</strong>terrogavate <strong>di</strong> quando <strong>in</strong> quando il vostro cuore debole?<br />

II 5, 82<br />

gli parlava, ne aveva pena. Una parola avrebbe fatto il resto<br />

III 1, 37<br />

altrettanto frequente è poi poter isolare un perfetto endecasillabo<br />

all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goli versi più lunghi:<br />

Non mi restava più che condannarlo, mio figlio III 8,4<br />

Così d’un tratto come posso servire l’ira vostra? IV 3, 57<br />

Ma la comb<strong>in</strong>azione più utilizzata è senz’altro quella che unisce<br />

un endecasillabo e un settenario:<br />

la Grecia con dolore vi vede sollevare la sventura I 2, 10<br />

Significa temere m<strong>in</strong>acciare, gemere troppo a lungo. III, 7 24<br />

ma anche <strong>in</strong> questo caso Luzi tende sempre a mascherare, a ‘sporcare’<br />

l’unione dei due elementi:<br />

20 Per una storia del doppio settenario cfr. F. BRUGNOLO, Breve viaggio nell’alessandr<strong>in</strong>o<br />

italiano, “Anticomoderno”, II, 1996, pp. 257-284.<br />

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