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v<strong>in</strong>etti...” 9 ? In tal senso, nemmeno La storia della letteratura italiana.<br />
Il periodo primo dal V al XV secolo <strong>di</strong> V<strong>in</strong>ko Lozov<strong>in</strong>a offriva<br />
degli spunti <strong>di</strong> novità, perché non <strong>di</strong> altro si trattava se non <strong>di</strong> una<br />
trasposizione del Gaspary 10 , come aveva, del resto, già osservato il<br />
Bariå sulle pag<strong>in</strong>e del perio<strong>di</strong>co “Srpski knjiÏevni glasnik” (“Il corriere<br />
letterario serbo”) 11 .<br />
Dati i presupposti, non si poteva neanche pretendere che le prime<br />
traduzioni (semi)<strong>in</strong>tegrali del Decameron, ossia non circoscritte<br />
alle s<strong>in</strong>gole novelle, ma volte a riprodurre l’<strong>in</strong>sieme dell’opera, benché<br />
ripulita dei suoi segmenti più “scabrosi”, trascurassero <strong>di</strong> attenersi<br />
alle ben consolidate consegne. Il testo <strong>di</strong> cui i traduttori erano<br />
legittimati a servirsi era quello proposto dalle e<strong>di</strong>zioni “purgate” o<br />
“adattate ad uso della gioventù”, le quali offrivano il Decameron “<strong>in</strong><br />
tutta la sua sana parte”, come risulta dal programmatico e rivelatore<br />
titolo dell’e<strong>di</strong>zione milanese del 1843, consegnata dalla Tipografia e<br />
Libreria Pirotto ed oggi reperibile presso la Biblioteca della Matica<br />
srpska <strong>di</strong> Novi Sad. È ad una <strong>di</strong> queste e<strong>di</strong>zioni che si erano probabilmente<br />
affidati gli e<strong>di</strong>tori fratelli Jovanoviå per la produzione del<br />
loro <strong>volume</strong>, che è apparso a Pancevo, nel 1885 e che, sul fondamento<br />
delle ricerche f<strong>in</strong>ora compiute, deve essere considerato la<br />
prima, “quasi completa”, traduzione <strong>in</strong> serbo del Decameron 12 . Ad<br />
ogni modo, pur rilegando le novelle entro il perimetro <strong>di</strong> un libro, i<br />
fratelli Jovanoviå e l’ignoto traduttore che li aveva aiutati, non si<br />
erano per nulla <strong>di</strong>scostati dall’abituale l<strong>in</strong>ea <strong>di</strong> condotta, che non<br />
soltanto prescriveva <strong>di</strong> provvedere ad un’accurata selezione delle<br />
novelle, ma <strong>in</strong>vitava altresì a trascurare del tutto, f<strong>in</strong>o ad elim<strong>in</strong>arlo<br />
perché considerato <strong>in</strong>significante se non, ad<strong>di</strong>rittura, d’<strong>in</strong>tralcio,<br />
9 Sulla Crestomazia <strong>in</strong>e<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Tresiå Paviπiå e sullo stesso autore, cfr. ZORIå, Boccaccio<br />
nella cultura letteraria croata, cit., pp. 324-326.<br />
10 Cfr. ivi, pp. 329-330. Precisa, tra l’altro, Zori che il Lozov<strong>in</strong>a reputava superato il<br />
De Sanctis, considerato “quasi soltanto un esteta e un filosofo”.<br />
11 Recensendo, sullo “Srpski knjiÏevni glasnik” (24, n. 2, 1910, pp. 137-141), il lavoro<br />
<strong>di</strong> V. Lozov<strong>in</strong>a, Henrik Bariå non si era limitato ad emettere una sentenza negativa, ma aveva<br />
anche accusato il croato <strong>di</strong> plagio, riferendosi alla seconda parte della Geschichte del<br />
italianischen Literatur <strong>di</strong> A. GASPARY, uscita dalle stampe a Berl<strong>in</strong>o, nel 1888.<br />
12 Il libro non reca la data <strong>di</strong> pubblicazione, ma, stando all’annuncio che ne aveva<br />
dato, nel 1885, il foglio “Odjek” (“l’Eco”), con il quale gli e<strong>di</strong>tori pubblicizzavano la stampa<br />
del <strong>volume</strong>, <strong>in</strong>vitando all’acquisto <strong>di</strong> questo “capolavoro della letteratura mon<strong>di</strong>ale”, si è<br />
autorizzati a sostenere che l’anno <strong>in</strong> questione fosse proprio quello <strong>in</strong><strong>di</strong>cato.<br />
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