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DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

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NECROLOGIE:<br />

Redazione<br />

de «L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Tel. 06.698.83461 - Fax 06.698.83675<br />

2 .<br />

JUGOSLAVIA Missione di Svilanovic a Bruxelles<br />

Ripreso il dialogo<br />

con la Nato<br />

BRUXELLES, 11.<br />

Il disgelo fra Nato e Jugoslavia ha vissuto<br />

ieri a Bruxelles una tappa significativa:<br />

il dialogo è ufficialmente ripreso<br />

con la visita del Capo della diplomazia<br />

di Belgrado, Goran Svilanovic, al Quartier<br />

generale dell’Alleanza Atlantica, dove<br />

ha incontrato il Segretario generale,<br />

George Robertson, e gli Ambasciatori<br />

dei 19 Paesi membri della Nato.<br />

A quasi due anni dai bombardamenti<br />

alleati, e dopo la svolta democratica con<br />

l'elezione a Presidente di Vojislav Kostunica,<br />

si è aperto il dopo Milosevic: Nato<br />

Repubblica Ceca:<br />

tornano in onda<br />

i giornalisti insorti<br />

PRAGA, 11.<br />

Giornalisti e tecnici della televisione<br />

Ceca (Ct) hanno ripreso ieri<br />

la trasmissione regolare dei telegiornali,<br />

senza però interrompere<br />

l’occupazione di protesta delle redazioni<br />

avviata ai primi di dicembre<br />

contro la nomina del nuovo<br />

Direttore generale, Jiri Hodac.<br />

I dipendenti della Ct sono insorti<br />

contro la scelta di Hodac a nuovo<br />

Direttore generale, considerata<br />

un effetto della «lottizzazione» delle<br />

principali cariche del Paese tra<br />

il Governo di minoranza di Milos<br />

Zeman (socialdemocratico) e l’opposizione<br />

di destra di Vaclav<br />

Klaus (che lo appoggia dall’esterno).<br />

Klaus è favorevole alla privatizzazione<br />

della tv ceca e Hodac è<br />

un suo beniamino.<br />

La nuova direttrice dei notiziari,<br />

Jana Bobosikova (nominata da<br />

Hodac) aveva bloccato la trasmissione<br />

dei servizi preparati dai<br />

giornalisti ribelli, che erano visti<br />

solo da chi riceveva il segnale televisivo<br />

via cavo o via satellite. Al<br />

loro posto aveva fatto trasmettere<br />

propri notiziari. La popolazione e<br />

anche il Presidente della Repubblica<br />

Ceca, Vaclav Havel, si sono<br />

schierati con i contestatori.<br />

Il 3 gennaio in Piazza Venceslao<br />

a Praga si è svolta una dimostrazione<br />

con 100.000 persone, di<br />

dimensioni inferiori solo a quelle<br />

che accompagnarono la caduta<br />

del comunismo nel 1989. Manifestazioni<br />

sono in programma domani<br />

a Praga e nelle maggiori città<br />

ceche. Venerdì scorso, alla fine<br />

di una riunione straordinaria durata<br />

l4 ore, il Parlamento aveva<br />

chiesto a Hodac di dimettersi e alla<br />

Commissione parlamentare per<br />

la televisione di revocare la sua<br />

nomina. Ma Hodac non ha gettato<br />

la spugna e tre commissari televisivi<br />

hanno impedito che fosse<br />

votata la sua destituzione.<br />

Ora l'iniziativa torna al Parlamento<br />

Ceco che domani è chiamato<br />

ad approvare, con iter abbreviato,<br />

una nuova legge sui media,<br />

con la quale sarà cambiata la<br />

composizione della Commissione<br />

per la televisione, escludendo<br />

quelli di nomina politica.<br />

e Jugoslavia hanno ripreso a parlarsi a<br />

tutto campo. In primo piano, la zona di<br />

sicurezza di 5 chilometri fra il Sud della<br />

Serbia ed il Kosovo, istituita con gli accordi<br />

di Kumanovo che posero fine alla<br />

guerra. Belgrado — che non può schierare<br />

l’esercito all’interno della «striscia»<br />

— è preoccupata per le tensioni continue<br />

e gli atti di violenza compiuti da<br />

gruppi separatisti di etnia albanese.<br />

L’obiettivo del Governo di Kostunica<br />

è una ridefinizione della zona cuscinetto,<br />

fino ad arrivare alla sua eliminazione:<br />

«La porta — ha detto il Ministro degli<br />

esteri Svilanovic — è ora aperta alla<br />

discussione su una questione che consideriamo<br />

chiave. Il nostro punto di partenza<br />

è che essa fu stabilita per separare<br />

due eserciti nemici. Ma adesso non lo<br />

siamo più». Robertson, per parte sua,<br />

ha rinnovato l’impegno della Nato a «far<br />

cessare tutte le violenze in Kosovo,<br />

comprese quelle nella valle di Presevo,<br />

ed a minimizzare le provocazioni da<br />

parte di gruppi estremisti».<br />

Intanto, il Presidente jugoslavo, Vojislav<br />

Kostunica, ha reso noto ieri un progetto<br />

di riorganizzazione della Federazione<br />

jugoslava (Serbia e Montenegro),<br />

che dà meno autonomia al Montenegro<br />

rispetto a quella prevista da un piano<br />

proposto da Pdogorica. A fine dicembre,<br />

Belgrado aveva respinto una proposta<br />

del Montenegro per trasformare la Federazione<br />

in un’unione di due Stati indipendenti<br />

con ciascuno un seggio all'Onu.<br />

Il progetto montenegrino prevedeva<br />

per l’Unione tre ambiti comuni ai due<br />

Stati: politica estera, difesa e moneta.<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 12 Gennaio 2001<br />

ADDIS ABEBA — Il Programma alimentare<br />

mondiale (Pam) dell'Onu ha lanciato<br />

martedì un appello per aiuti umanitari<br />

d'urgenza alla popolazione dell'Etiopia<br />

minacciata dalla carestia a causa di una<br />

prolungata siccità. Quest'anno, infatti, si<br />

prevede che la comunità internazionale<br />

dovrà fornire 900 mila tonnellate di viveri<br />

e altri generi di prima necessità per coprire<br />

il fabbisogno alimentare e soccorrere<br />

oltre sette milioni di etiopi minacciati dalla<br />

fame. A quanto riferisce il settimanale<br />

ARGENTINA Molto colpita la città di Guernica<br />

Il maltempo causa cinque vittime<br />

nella provincia di Buenos Aires<br />

Usa: preparativi<br />

per l'insediamento<br />

di George W. Bush<br />

Il Pam chiede aiuti per arginare la carestia in Etiopia<br />

economico «Capital» di Addis Abeba, la<br />

responsabile del Pam in Etiopia, Judith<br />

Lewis, ha annunciato che, anche se in alcune<br />

zone del Paese si prevedono buoni<br />

raccolti grazie a una accresciuta piovosità,<br />

ciò non risolverà la situazione delle<br />

popolazioni che vivono in zone «ad alto rischio»<br />

dove da tre anni non si registrano<br />

precipitazioni atmosferiche. Altre fonti<br />

umanitarie confermano la previsione di<br />

RUSSIA Auspicato il rilancio della cooperazione<br />

Si è conclusa la visita<br />

di Putin in Azerbaigian<br />

MOSCA, 11.<br />

Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha<br />

concluso ieri sera una visita di due giorni<br />

in Azerbaigian, nel Caucaso, evocando<br />

la possibilità di un rilancio della cooperazione<br />

militare con questa Repubblica<br />

ex sovietica ricchissima di petrolio.<br />

Putin a Baku — in quella che è stata<br />

la prima visita di un leader russo nel<br />

Paese caucasico dopo la dissoluzione<br />

dell’Urss — ha avuto colloqui con il suo<br />

omologo azero, Gheidar Aliev, su diverse<br />

questioni: dal petrolio del Mar Caspio<br />

(che ha visto nel recente passato spesso<br />

contrapposti gli interessi russi e quelli<br />

azeri e sul quale ora sono state invece<br />

delineate alcune importanti intese bilaterali),<br />

alla questione del Nagorno Karabakh,<br />

enclave contesa da anni tra Azerbaigian<br />

e Armenia. Proprio il Karabakh è<br />

stato — oltre al petrolio — una delle<br />

cause dell’allentamento negli ultimi anni<br />

dei rapporti tra Baku e Mosca e dell’avvicinamento<br />

da parte di Aliev, inaffondabile<br />

ex notabile brezhneviano, agli<br />

Stati Uniti. L’Azerbaigian ha infatti accusato<br />

più volte nel passato le autorità<br />

di Mosca di aver concesso sotto banco<br />

aiuti militari all’Armenia.<br />

Il Presidente Putin si è mostrato comunque<br />

rassicurante, rilanciando la disponibilità<br />

russa a svolgere un ruolo di<br />

mediatore imparziale sul Karabakh. Il<br />

leader del Cremlino ha inoltre invitato<br />

Baku a rafforzare a sua volta la cooperazione<br />

militare con Mosca, notando<br />

che «negli ultimi tempi essa ha già mostrato<br />

segni di ripresa».<br />

«Mucca pazza»:<br />

l'Australia vieta<br />

i mangimi animali<br />

Nel frattempo, dopo giorni di dichiarazioni<br />

e mezze smentite, la Russia ha<br />

fatto sapere agli Stati creditori raccolti<br />

nel «Club di Parigi» che intende rimborsare<br />

solo in parte le rate del debito ereditato<br />

dall’Urss in scadenza a gennaio e<br />

a febbraio. Lo ha chiarito ieri il Premier<br />

russo, Mikhail Kasyanov, dicendosi peraltro<br />

fiducioso sulla possibilità di un<br />

«compromesso» concordato con il Club.<br />

Mosca proprio ieri ha versato, con<br />

qualche giorni di ritardo, una prima<br />

tranche di 10,5 milioni di dollari. Entro<br />

il primo trimestre del 2001 dovrebbe tuttavia<br />

pagare 1,5 miliardi di dollari, solo<br />

in parte coperti dal bilancio dello Stato.<br />

Il debito totale al «Club di Parigi» è di<br />

42 miliardi di dollari. Kasyanov, citato<br />

dall’agenzia di stampa «Interfax», ha ribadito<br />

la richiesta russa di una ristrutturazione<br />

del debito sovietico (che pesa<br />

per oltre i due terzi sull’intero ammontare<br />

degli oneri di Mosca) e ha aggiunto<br />

che il suo Governo non intende svenarsi<br />

al punto da «mettere a rischio la stabilità<br />

sociale del Paese». Il Premier russo<br />

ha subito precisato che non si tratta di<br />

un «venir meno» («noi non ci rifiutiamo<br />

di pagare, la situazione attuale è solo un<br />

fenomeno temporaneo», ha detto Kasyanov),<br />

ma ha ammesso che le scadenze<br />

di gennaio non verranno onorate nella<br />

loro totalità. Le dichiarazioni di Kasyanov<br />

rischiano di accrescere le tensioni<br />

con il «Club di Parigi», che tre giorni fa<br />

aveva ammonito la Russia a non sospendere<br />

unilateralmente i rimborsi, ricordandole<br />

i suoi obblighi sul debito.<br />

«migliori raccolti in valore assoluto», il<br />

che però non esclude che oltre sette milioni<br />

di abitanti dell'Etiopia avranno ancora<br />

bisogno di aiuti di urgenza. Alle vittime<br />

della siccità si aggiungono poi 350 mila<br />

persone sfollate a causa del passato conflitto<br />

armato con l'Eritrea. Anche questa<br />

gente dipenderà in larga misura dall'assistenza<br />

internazionale.<br />

Secondo la Lewis, nel 2001 sarà priori-<br />

ECUADOR Nei pressi del palazzo presidenziale<br />

Violente dimostrazioni<br />

nel centro di Quito<br />

QUITO, 11.<br />

Violenti scontri fra dimostranti<br />

e polizia sono<br />

avvenuti ieri a Quito, capitale<br />

dell'Ecuador, sulla<br />

piazza antistante al Palazzo<br />

presidenziale all'interno<br />

del quale il Capo dello<br />

Stato, Gustavo Noboa,<br />

stava partecipando ad<br />

una cerimonia ufficiale.<br />

Dopo aver sfilato per le<br />

vie della capitale, centinaia<br />

di manifestanti si sono<br />

diretti verso il «Palazzo<br />

Carandolet», cercando<br />

di introdursi al suo interno,<br />

per essere duramente<br />

respinti<br />

l'ordine.<br />

dalle forze del-<br />

Nel frattempo Noboa<br />

dichiarava che «gruppi<br />

anarchici vogliono orga-<br />

I devastanti effetti del maltempo abbattutosi sulla città di Guernica<br />

BUENOS AIRES, 11. che ha abbattuto alberi e divelto tetti in<br />

nizzarsi per destabilizzare Un momento degli incidenti avvenuti a Quito<br />

la democrazia e creare<br />

disordine nella Repubblica» «Non è il La polizia ha reso noto che in seguito<br />

Mentre una serie impressionante di particolare nella città di Guernica, rima- Governo che deve essere attaccato — ha ai disordini avvenuti a Quito, 37 persone<br />

incendi imperversano nelle regioni arsta senza luce, con l’ospedale inagibile e aggiunto il Presidente della Repubblica sono state arrestate, una è stata ferita<br />

gentine della Pampa e di Mendoza, priva di comunicazioni telefoniche. Inol- — ma la povertà e la corruzione che da un colpo di arma da fuoco e che al-<br />

un’ondata di maltempo abbattutasi ieri tre, in questa città l’emergenza è stata hanno ridotto il Paese in questo stato». tre centinaia sono dovute ricorrere alle<br />

sulla provincia di Buenos Aires ha cau- aggravata dalla fuga da un serpentario Salvador Quishpe, uno dei dirigenti del- cure dei sanitari per le contusioni riporsato<br />

non meno di cinque morti, molti clandestino di decine di rettili allevati la Confederazione delle nazionalità indie tate. Il capo del dipartimento delle co-<br />

danni, centinaia di senzatetto, e l'inter- per estrarne il veleno. La cosa non ha (Conaie), ha dal canto suo avvertito che municazioni della polizia, Manuel Sarruzione<br />

dell'erogazione dell'energia elet- mancato di provocare panico tra la po- se il Capo dello Stato non ritirerà entro miento, ha dichiarato all'agenzia di lintrica.<br />

Fra le vittime vi sono tre bambini polazione, ma le autorità hanno reso no- il 20 gennaio le misure approvate (in gua spagnola «Efe», che le manifestazio-<br />

uccisi dalla caduta di alcuni alberi sulle to che molte delle vipere sono state re- particolare gli aumenti delle tariffe dei ni di ieri sono state di gran lunga le più<br />

loro precarie abitazioni. Secondo i servicuperate, mentre altre sono state uccise trasporti e della benzina) ci sarà una sol- violente verificatesi in tempi recenti. La<br />

zi meteorologici argentini, i forti tempo- dagli abitanti. Per le prossime ore è attelevazione degli etnie indigene pari a polizia ha anche reso noto che analoghe<br />

rali ed i venti della notte si sono ad un so un lento ma deciso miglioramento quella che circa un anno fa fece capito- dimostrazioni hanno avuto luogo in al-<br />

certo punto trasformati in un tornado delle condizioni meteorologiche.<br />

lare il Presidente Jamil Mahuad.<br />

tre città del Paese.<br />

WASHINGTON, 11.<br />

Ha già raccolto 20 milioni di dollari<br />

statunitensi, oltre 40 miliardi di lire, il<br />

comitato per le cerimonie d’insediamento<br />

del Presidente eletto George W. Bush.<br />

L’obiettivo è arrivare a 30 milioni,<br />

per coprire le spese di tutte le manifestazioni<br />

previste per il 20 gennaio. Ma il<br />

costo delle manifestazioni potrebbe rivelarsi<br />

— come segnala l'«Ansa» — più pesante<br />

del previsto, soprattutto se le cerimonie<br />

saranno segnate dalle manifestazioni<br />

di protesta già annunciate, che potrebbero<br />

richiedere la mobilitazione di<br />

forze dell’ordine supplementari.<br />

A questo proposito le autorità hanno<br />

annunciato l'istituzione intorno alla Casa<br />

Bianca di «posti di controllo della folla»<br />

(ovvero stazioni per le perquisizioni di<br />

chi vuole avvicinarsi). Sedici «checkpoint»<br />

dovranno filtrare centinaia di<br />

migliaia di persone. Non ci saranno<br />

«metal detector» ma ogni borsa verrà<br />

aperta. Anche chi ha i biglietti per le tribune<br />

davanti alla Casa Bianca verrà perquisito,<br />

ma potrà passare attraverso<br />

«checkpoint» speciali solo per spettatori<br />

paganti. Vietati i pali per reggere cartelli,<br />

così come è stata proibita ogni manifestazione.<br />

I dimostranti potranno utilizzare<br />

alcune piazze della città.<br />

SYDNEY, 11.<br />

A seguito della crisi della «mucca pazza»<br />

l’Australia ha introdotto da oggi<br />

nuove norme che proibiscono l’uso di<br />

proteine animali nei mangimi per bovini<br />

ed ovini. La settimana scorsa erano state<br />

sospese le importazioni di carne bovina<br />

da tutta Europa, mentre il Governo<br />

sta attualmente considerando la possibilità<br />

di mettere al bando cosmetici e farmaci<br />

che contengono derivati di carne<br />

bovina. Sono stati inoltre ritirati dalla<br />

vendita gli alimenti d'importazione considerati<br />

a rischio.<br />

L’Australia è uno dei cinque maggiori<br />

Paesi produttori di carne nei quali non<br />

si è manifestato il morbo della «Encefalopatia<br />

spongiforme bovina» (Bse). Da<br />

tempo è stato messo al bando l’uso di<br />

proteine di mammiferi nel mangime per<br />

bovini, ma nel 1999 in alcuni stati della<br />

federazione erano state concesse esenzioni<br />

per farine derivate da carne di<br />

canguri, cavalli, maiali e polli.<br />

Un Comitato per combattere la diffusione<br />

della Bse è già stato nominato. Gli<br />

esperti valuteranno tra l’altro il rischio<br />

causato dai derivati bovini in cosmetici<br />

e farmaci.<br />

Africa Australe:<br />

è emergenza<br />

per il colera<br />

ROMA, 11.<br />

È emergenza colera in Africa. Sono<br />

già 150 i decessi registrati nelle ultime<br />

settimane in diversi Paesi del Sud del<br />

continente, soprattutto tra i ceti più poveri<br />

della popolazione. Una delle cause<br />

principali del contagio — riferisce la Misna,<br />

agenzia internazionale delle congregazioni<br />

missionarie — è la difficoltà di<br />

accesso ad acqua igienicamente incontaminata.<br />

Tra i paesi più colpiti Mozambico (60<br />

i morti registrati in sole due settimane),<br />

Zambia (14 morti), Swaziland (6), Tanzania<br />

(5) e Zimbabwe (2). Oltre ai decessi,<br />

in Mozambico si contano 2.300 casi<br />

di contagio. Nella capitale Maputo le autorità<br />

hanno allestito una tendopoli nei<br />

pressi di un ospedale per prestare assistenza<br />

ai contagiati.<br />

Malattia endemica, il colera si manifesta<br />

a cadenza pressoché regolare nei<br />

Paesi dell’Africa Australe durante la stagione<br />

delle piogge.<br />

Nella provincia sudafricana del Kwazulu-Natal<br />

sono stati accertati dodicimila<br />

casi, ma il dato allarmante è che il loro<br />

numero è quasi raddoppiato rispetto ai<br />

6.683 registrati all’inizio di dicembre.<br />

Spagna:<br />

sventato<br />

un attentato<br />

dell'Eta MADRID, 11.<br />

La polizia spagnola ha sventato ieri<br />

un attentato terroristico a Barcellona.<br />

Due membri dell’Eta sono stati arrestati<br />

nella città catalana mentre stavano ultimando<br />

i preparativi. I terroristi, un uomo<br />

e una donna la cui identità non è<br />

stata resa nota dalle autorità, erano in<br />

possesso di diverse pistole e trasportavano<br />

nella loro auto una ingente quantità<br />

di esplosivo. I due, ha detto il Ministro<br />

dell’interno, Jaime Mayor Oreja, sono<br />

sospettati di fare parte del «commando<br />

Barcellona», al quale la polizia attribuisce<br />

una serie di attentati che hanno causato<br />

quattro morti nella città catalana<br />

dal settembre scorso.<br />

Ieri inoltre il Premier spagnolo, José<br />

Maria Aznar, era tornato chiedere al<br />

Governo basco di convocare al più presto<br />

elezioni anticipate, dopo avere verificato<br />

che un altro attentato era stato<br />

sventato fortunosamente. Una bomba<br />

dell’Eta era stata lasciata dentro a un<br />

vaso di fiori al cimitero di Zarautz, nella<br />

provincia di Guipuzcoa, accanto alla<br />

tomba di José Ignacio Iruretagoyena,<br />

consigliere popolare ucciso dal gruppo<br />

armato tre anni fa. I dirigenti del Partito<br />

Popolare basco stavano per raccogliersi<br />

proprio in quel luogo per un omaggio al<br />

compagno caduto, quando l'ordigno è<br />

stato rinvenuto. Aznar ha sottolineato<br />

che dopo questo ennesimo attacco non<br />

ci sono dubbi che «una parte importante<br />

della società basca si senta minacciata»<br />

e ha chiesto al Governo regionale, presieduto<br />

dal Partito Nazionalista Basco,<br />

di convocare elezioni al più presto.<br />

Gran Bretagna:<br />

lanciato l'allarme<br />

per una nuova droga<br />

LONDRA, 11.<br />

Una nuova droga, potenzialmente pericolosa,<br />

fatta di un tranquillante e un<br />

antidepressivo liberamente venduti su<br />

Internet insieme con le istruzioni per<br />

miscelarli, sta prendendo sempre più<br />

piede nelle discoteche britanniche.<br />

L’allarme viene da un sondaggio che<br />

sarà pubblicato sul prossimo numero di<br />

una rivista di musica, ma che ieri è stato<br />

anticipato dal quotidiano di Londra<br />

«The Times». Secondo il sondaggio, il 30<br />

per cento del mezzo milione di frequentatori<br />

abituali delle discoteche ha ammesso<br />

di aver provato il cocktail di droghe<br />

negli ultimi dodici mesi, mentre un<br />

anno fa la percentuale era solo del 3 per<br />

cento. Il tranquillante, chiamato ketamine<br />

e definito un anestetico dissociativo<br />

perché causa una divisione fra realtà e<br />

sensi, è usato come anestetico in veterinaria<br />

e viene venduto come un liquido<br />

iniettabile intramuscolo. Intanto, per la<br />

prima volta dal 1994, la Svizzera ha registrato<br />

nel 2000 un aumento del numero<br />

di decessi dovuti ad «overdose» di<br />

stupefacenti. L'inversione di tendenza<br />

smentisce alcuni «esperti» che avevano<br />

attribuito alla distribuzione controllata<br />

di eroina la diminuzione dei decessi per<br />

droga in Svizzera negli ultimi anni.<br />

taria la fornitura di viveri e di utensili per<br />

l'agricoltura, di acqua e di assistenza sanitaria.<br />

Le agenzie dell'Onu e il Governo<br />

di Addis Abeba si sono già attivate per ottenere<br />

dalla comunità internazionale i finanziamenti<br />

necessari. Secondo la Lewis,<br />

attualmente il controllo della situazione e<br />

le operazioni di soccorso vengono realizzate<br />

con maggiore efficacia. L'anno scorso,<br />

esplosa l'emergenza, furono inviati in<br />

Etiopia, soprattutto nel Sud-Est, aiuti per<br />

più di un milione di tonnellate.<br />

.<br />

India: 125 morti<br />

per il freddo<br />

negli Stati<br />

settentrionali<br />

NUOVA DELHI, 11.<br />

Un'eccezionale ondata di freddo<br />

abbattutasi sulle regioni settentrionali<br />

dell'India ha causato, negli ultimi<br />

giorni, la morte di non meno<br />

di 125 persone. Gli Stati più colpiti<br />

sono quelli dell’Uttar Pradesh,<br />

del Bihar e del Punjab. Lo hanno<br />

reso noto le autorità.<br />

Ieri — secondo l’agenzia di<br />

stampa indiana «Pti» — tredici<br />

persone sono morte di ipotermia<br />

nelle città di Bhadohi, di Jaunpur<br />

e di Brabanki, nell’Uttar Pradesh,<br />

dove il freddo ha causato, dall’inizio<br />

di dicembre, la morte di cinquantadue<br />

persone La maggior<br />

parte delle vittime erano senzatetto.<br />

Le autorità dell'Uttar Pradesh<br />

hanno annunciato che tutte le<br />

scuole dello Stato resteranno<br />

chiuse almeno fino a lunedì prossimo.<br />

Nello Stato del Bihar — ha<br />

ancora reso noto la »Pti» con un<br />

dispaccio ripreso dall'agenzia internazionale<br />

«France-Presse» — il<br />

termometro è sceso di parecchi<br />

gradi sotto lo zero. Settantacinque<br />

le vittime nello Stato. Le autorità<br />

hanno infine informato che una<br />

persona è morta per ipotermia<br />

nello Stato Nord-occidentale del<br />

Punjab. Nelle zone colpite sono<br />

state avviate operazioni di soccorso<br />

rivolte alle fasce di popolazione<br />

più indigenti e più esposte alle intemperie.<br />

Repubblica del Congo:<br />

disastro ferroviario<br />

BRAZZAVILLE — Non meno di cinquanta<br />

persone sono morte mercoledì<br />

nella collisione fra due treni<br />

nella Repubblica del Congo. Lo ha<br />

riferito giovedì la Radio statale<br />

precisando che il disastro è avvenuto<br />

sulla linea ferroviaria riaperta<br />

da pochi mesi fra la capitale Brazzaville<br />

e il porto di Pointe-Noire.<br />

Secondo le prime ricostruzioni, a<br />

scontrarsi sarebbero stati due treni-merci<br />

che trasportavano anche<br />

passeggeri. Le cause del disastro<br />

sono al momento ignote.<br />

Germania: in fiamme<br />

una casa a Harsefeld<br />

BERLINO — Quattro persone — i<br />

nonni e i loro due nipotini — sono<br />

morti in un incendio sviluppatosi<br />

nella notte tra mercoledì e giovedì<br />

nella loro abitazione a Harsefeld,<br />

in Bassa Sassonia (Nord-Ovest<br />

della Germania). Nel darne notizia<br />

la polizia ha aggiunto che una<br />

quinta persona — un vicino di casa<br />

accorso in loro aiuto — è rimasta<br />

ferita ed è stata ricoverata in<br />

ospedale. Le vittime dell’incendio,<br />

scoppiato per cause ancora poco<br />

chiare nella camera dei bambini,<br />

sono i nonni entrambi 64enni e i<br />

loro nipotini di quattro e sei anni.<br />

Sudan: donne e bimbi<br />

rapiti invillaggidelSud<br />

KHARTOUM — Miliziani filogovernativi<br />

hanno attaccato villaggi del<br />

Sud Sudan negli ultimi giorni, uccidendo<br />

11 persone e portando via<br />

oltre 120 bambini e donne, nel primo<br />

rapimento di massa del genere<br />

da circa un anno. Lo hanno reso<br />

noto mercoledì a Khartoum — come<br />

riferisce l'agenzia «Ansa» —<br />

funzionari delle Nazioni Unite, indicando<br />

che gli attacchi sono avvenuti<br />

all’inizio di gennaio nella regione<br />

di Mariel Bai, nello Stato di<br />

Bahr el Ghazal, a Sud-Ovest della<br />

città di Khartoum.<br />

Yemen: assassinati<br />

oppositori politici<br />

SAN'A — Sei persone sono state<br />

uccise e altre dieci ferite, mercoledì<br />

sera, nella moschea di un villaggio<br />

a Nord della capitale dello<br />

Yemen. La strage — riferisce l'agenzia<br />

di stampa italiana «Ansa»<br />

— è stata provocata da contrasti di<br />

natura politica. Tutto è cominciato<br />

con un'animata discussione in<br />

strada tra due gruppi di opposte<br />

tendenze sulle prossime elezioni<br />

municipali in programma il 20 febbraio.<br />

La situazione sembrava essersi<br />

calmata, ma in serata due<br />

uomini hanno aperto il fuoco con<br />

armi automatiche all'interno del<br />

luogo di culto.<br />

W<br />

La SOCIETÀ SAN PAOLO annuncia la<br />

nascita al cielo di<br />

Don FRANCO PIERINI<br />

I funerali si svolgeranno sabato 13<br />

gennaio, alle ore 9 nella cripta del Santuario<br />

«Regina Apostolorum», via Alessandro<br />

Severo, 56 - Roma.<br />

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