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DAL MONDO<br />
MARIO AGNES<br />
Direttore responsabile<br />
TIPOGRAFIA VATICANA<br />
EDITRICE<br />
«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />
Redazione:<br />
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00120 Città del Vaticano<br />
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de «L'Osservatore Romano»<br />
a cura di Arturo Mari<br />
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2 .<br />
JUGOSLAVIA Missione di Svilanovic a Bruxelles<br />
Ripreso il dialogo<br />
con la Nato<br />
BRUXELLES, 11.<br />
Il disgelo fra Nato e Jugoslavia ha vissuto<br />
ieri a Bruxelles una tappa significativa:<br />
il dialogo è ufficialmente ripreso<br />
con la visita del Capo della diplomazia<br />
di Belgrado, Goran Svilanovic, al Quartier<br />
generale dell’Alleanza Atlantica, dove<br />
ha incontrato il Segretario generale,<br />
George Robertson, e gli Ambasciatori<br />
dei 19 Paesi membri della Nato.<br />
A quasi due anni dai bombardamenti<br />
alleati, e dopo la svolta democratica con<br />
l'elezione a Presidente di Vojislav Kostunica,<br />
si è aperto il dopo Milosevic: Nato<br />
Repubblica Ceca:<br />
tornano in onda<br />
i giornalisti insorti<br />
PRAGA, 11.<br />
Giornalisti e tecnici della televisione<br />
Ceca (Ct) hanno ripreso ieri<br />
la trasmissione regolare dei telegiornali,<br />
senza però interrompere<br />
l’occupazione di protesta delle redazioni<br />
avviata ai primi di dicembre<br />
contro la nomina del nuovo<br />
Direttore generale, Jiri Hodac.<br />
I dipendenti della Ct sono insorti<br />
contro la scelta di Hodac a nuovo<br />
Direttore generale, considerata<br />
un effetto della «lottizzazione» delle<br />
principali cariche del Paese tra<br />
il Governo di minoranza di Milos<br />
Zeman (socialdemocratico) e l’opposizione<br />
di destra di Vaclav<br />
Klaus (che lo appoggia dall’esterno).<br />
Klaus è favorevole alla privatizzazione<br />
della tv ceca e Hodac è<br />
un suo beniamino.<br />
La nuova direttrice dei notiziari,<br />
Jana Bobosikova (nominata da<br />
Hodac) aveva bloccato la trasmissione<br />
dei servizi preparati dai<br />
giornalisti ribelli, che erano visti<br />
solo da chi riceveva il segnale televisivo<br />
via cavo o via satellite. Al<br />
loro posto aveva fatto trasmettere<br />
propri notiziari. La popolazione e<br />
anche il Presidente della Repubblica<br />
Ceca, Vaclav Havel, si sono<br />
schierati con i contestatori.<br />
Il 3 gennaio in Piazza Venceslao<br />
a Praga si è svolta una dimostrazione<br />
con 100.000 persone, di<br />
dimensioni inferiori solo a quelle<br />
che accompagnarono la caduta<br />
del comunismo nel 1989. Manifestazioni<br />
sono in programma domani<br />
a Praga e nelle maggiori città<br />
ceche. Venerdì scorso, alla fine<br />
di una riunione straordinaria durata<br />
l4 ore, il Parlamento aveva<br />
chiesto a Hodac di dimettersi e alla<br />
Commissione parlamentare per<br />
la televisione di revocare la sua<br />
nomina. Ma Hodac non ha gettato<br />
la spugna e tre commissari televisivi<br />
hanno impedito che fosse<br />
votata la sua destituzione.<br />
Ora l'iniziativa torna al Parlamento<br />
Ceco che domani è chiamato<br />
ad approvare, con iter abbreviato,<br />
una nuova legge sui media,<br />
con la quale sarà cambiata la<br />
composizione della Commissione<br />
per la televisione, escludendo<br />
quelli di nomina politica.<br />
e Jugoslavia hanno ripreso a parlarsi a<br />
tutto campo. In primo piano, la zona di<br />
sicurezza di 5 chilometri fra il Sud della<br />
Serbia ed il Kosovo, istituita con gli accordi<br />
di Kumanovo che posero fine alla<br />
guerra. Belgrado — che non può schierare<br />
l’esercito all’interno della «striscia»<br />
— è preoccupata per le tensioni continue<br />
e gli atti di violenza compiuti da<br />
gruppi separatisti di etnia albanese.<br />
L’obiettivo del Governo di Kostunica<br />
è una ridefinizione della zona cuscinetto,<br />
fino ad arrivare alla sua eliminazione:<br />
«La porta — ha detto il Ministro degli<br />
esteri Svilanovic — è ora aperta alla<br />
discussione su una questione che consideriamo<br />
chiave. Il nostro punto di partenza<br />
è che essa fu stabilita per separare<br />
due eserciti nemici. Ma adesso non lo<br />
siamo più». Robertson, per parte sua,<br />
ha rinnovato l’impegno della Nato a «far<br />
cessare tutte le violenze in Kosovo,<br />
comprese quelle nella valle di Presevo,<br />
ed a minimizzare le provocazioni da<br />
parte di gruppi estremisti».<br />
Intanto, il Presidente jugoslavo, Vojislav<br />
Kostunica, ha reso noto ieri un progetto<br />
di riorganizzazione della Federazione<br />
jugoslava (Serbia e Montenegro),<br />
che dà meno autonomia al Montenegro<br />
rispetto a quella prevista da un piano<br />
proposto da Pdogorica. A fine dicembre,<br />
Belgrado aveva respinto una proposta<br />
del Montenegro per trasformare la Federazione<br />
in un’unione di due Stati indipendenti<br />
con ciascuno un seggio all'Onu.<br />
Il progetto montenegrino prevedeva<br />
per l’Unione tre ambiti comuni ai due<br />
Stati: politica estera, difesa e moneta.<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 12 Gennaio 2001<br />
ADDIS ABEBA — Il Programma alimentare<br />
mondiale (Pam) dell'Onu ha lanciato<br />
martedì un appello per aiuti umanitari<br />
d'urgenza alla popolazione dell'Etiopia<br />
minacciata dalla carestia a causa di una<br />
prolungata siccità. Quest'anno, infatti, si<br />
prevede che la comunità internazionale<br />
dovrà fornire 900 mila tonnellate di viveri<br />
e altri generi di prima necessità per coprire<br />
il fabbisogno alimentare e soccorrere<br />
oltre sette milioni di etiopi minacciati dalla<br />
fame. A quanto riferisce il settimanale<br />
ARGENTINA Molto colpita la città di Guernica<br />
Il maltempo causa cinque vittime<br />
nella provincia di Buenos Aires<br />
Usa: preparativi<br />
per l'insediamento<br />
di George W. Bush<br />
Il Pam chiede aiuti per arginare la carestia in Etiopia<br />
economico «Capital» di Addis Abeba, la<br />
responsabile del Pam in Etiopia, Judith<br />
Lewis, ha annunciato che, anche se in alcune<br />
zone del Paese si prevedono buoni<br />
raccolti grazie a una accresciuta piovosità,<br />
ciò non risolverà la situazione delle<br />
popolazioni che vivono in zone «ad alto rischio»<br />
dove da tre anni non si registrano<br />
precipitazioni atmosferiche. Altre fonti<br />
umanitarie confermano la previsione di<br />
RUSSIA Auspicato il rilancio della cooperazione<br />
Si è conclusa la visita<br />
di Putin in Azerbaigian<br />
MOSCA, 11.<br />
Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha<br />
concluso ieri sera una visita di due giorni<br />
in Azerbaigian, nel Caucaso, evocando<br />
la possibilità di un rilancio della cooperazione<br />
militare con questa Repubblica<br />
ex sovietica ricchissima di petrolio.<br />
Putin a Baku — in quella che è stata<br />
la prima visita di un leader russo nel<br />
Paese caucasico dopo la dissoluzione<br />
dell’Urss — ha avuto colloqui con il suo<br />
omologo azero, Gheidar Aliev, su diverse<br />
questioni: dal petrolio del Mar Caspio<br />
(che ha visto nel recente passato spesso<br />
contrapposti gli interessi russi e quelli<br />
azeri e sul quale ora sono state invece<br />
delineate alcune importanti intese bilaterali),<br />
alla questione del Nagorno Karabakh,<br />
enclave contesa da anni tra Azerbaigian<br />
e Armenia. Proprio il Karabakh è<br />
stato — oltre al petrolio — una delle<br />
cause dell’allentamento negli ultimi anni<br />
dei rapporti tra Baku e Mosca e dell’avvicinamento<br />
da parte di Aliev, inaffondabile<br />
ex notabile brezhneviano, agli<br />
Stati Uniti. L’Azerbaigian ha infatti accusato<br />
più volte nel passato le autorità<br />
di Mosca di aver concesso sotto banco<br />
aiuti militari all’Armenia.<br />
Il Presidente Putin si è mostrato comunque<br />
rassicurante, rilanciando la disponibilità<br />
russa a svolgere un ruolo di<br />
mediatore imparziale sul Karabakh. Il<br />
leader del Cremlino ha inoltre invitato<br />
Baku a rafforzare a sua volta la cooperazione<br />
militare con Mosca, notando<br />
che «negli ultimi tempi essa ha già mostrato<br />
segni di ripresa».<br />
«Mucca pazza»:<br />
l'Australia vieta<br />
i mangimi animali<br />
Nel frattempo, dopo giorni di dichiarazioni<br />
e mezze smentite, la Russia ha<br />
fatto sapere agli Stati creditori raccolti<br />
nel «Club di Parigi» che intende rimborsare<br />
solo in parte le rate del debito ereditato<br />
dall’Urss in scadenza a gennaio e<br />
a febbraio. Lo ha chiarito ieri il Premier<br />
russo, Mikhail Kasyanov, dicendosi peraltro<br />
fiducioso sulla possibilità di un<br />
«compromesso» concordato con il Club.<br />
Mosca proprio ieri ha versato, con<br />
qualche giorni di ritardo, una prima<br />
tranche di 10,5 milioni di dollari. Entro<br />
il primo trimestre del 2001 dovrebbe tuttavia<br />
pagare 1,5 miliardi di dollari, solo<br />
in parte coperti dal bilancio dello Stato.<br />
Il debito totale al «Club di Parigi» è di<br />
42 miliardi di dollari. Kasyanov, citato<br />
dall’agenzia di stampa «Interfax», ha ribadito<br />
la richiesta russa di una ristrutturazione<br />
del debito sovietico (che pesa<br />
per oltre i due terzi sull’intero ammontare<br />
degli oneri di Mosca) e ha aggiunto<br />
che il suo Governo non intende svenarsi<br />
al punto da «mettere a rischio la stabilità<br />
sociale del Paese». Il Premier russo<br />
ha subito precisato che non si tratta di<br />
un «venir meno» («noi non ci rifiutiamo<br />
di pagare, la situazione attuale è solo un<br />
fenomeno temporaneo», ha detto Kasyanov),<br />
ma ha ammesso che le scadenze<br />
di gennaio non verranno onorate nella<br />
loro totalità. Le dichiarazioni di Kasyanov<br />
rischiano di accrescere le tensioni<br />
con il «Club di Parigi», che tre giorni fa<br />
aveva ammonito la Russia a non sospendere<br />
unilateralmente i rimborsi, ricordandole<br />
i suoi obblighi sul debito.<br />
«migliori raccolti in valore assoluto», il<br />
che però non esclude che oltre sette milioni<br />
di abitanti dell'Etiopia avranno ancora<br />
bisogno di aiuti di urgenza. Alle vittime<br />
della siccità si aggiungono poi 350 mila<br />
persone sfollate a causa del passato conflitto<br />
armato con l'Eritrea. Anche questa<br />
gente dipenderà in larga misura dall'assistenza<br />
internazionale.<br />
Secondo la Lewis, nel 2001 sarà priori-<br />
ECUADOR Nei pressi del palazzo presidenziale<br />
Violente dimostrazioni<br />
nel centro di Quito<br />
QUITO, 11.<br />
Violenti scontri fra dimostranti<br />
e polizia sono<br />
avvenuti ieri a Quito, capitale<br />
dell'Ecuador, sulla<br />
piazza antistante al Palazzo<br />
presidenziale all'interno<br />
del quale il Capo dello<br />
Stato, Gustavo Noboa,<br />
stava partecipando ad<br />
una cerimonia ufficiale.<br />
Dopo aver sfilato per le<br />
vie della capitale, centinaia<br />
di manifestanti si sono<br />
diretti verso il «Palazzo<br />
Carandolet», cercando<br />
di introdursi al suo interno,<br />
per essere duramente<br />
respinti<br />
l'ordine.<br />
dalle forze del-<br />
Nel frattempo Noboa<br />
dichiarava che «gruppi<br />
anarchici vogliono orga-<br />
I devastanti effetti del maltempo abbattutosi sulla città di Guernica<br />
BUENOS AIRES, 11. che ha abbattuto alberi e divelto tetti in<br />
nizzarsi per destabilizzare Un momento degli incidenti avvenuti a Quito<br />
la democrazia e creare<br />
disordine nella Repubblica» «Non è il La polizia ha reso noto che in seguito<br />
Mentre una serie impressionante di particolare nella città di Guernica, rima- Governo che deve essere attaccato — ha ai disordini avvenuti a Quito, 37 persone<br />
incendi imperversano nelle regioni arsta senza luce, con l’ospedale inagibile e aggiunto il Presidente della Repubblica sono state arrestate, una è stata ferita<br />
gentine della Pampa e di Mendoza, priva di comunicazioni telefoniche. Inol- — ma la povertà e la corruzione che da un colpo di arma da fuoco e che al-<br />
un’ondata di maltempo abbattutasi ieri tre, in questa città l’emergenza è stata hanno ridotto il Paese in questo stato». tre centinaia sono dovute ricorrere alle<br />
sulla provincia di Buenos Aires ha cau- aggravata dalla fuga da un serpentario Salvador Quishpe, uno dei dirigenti del- cure dei sanitari per le contusioni riporsato<br />
non meno di cinque morti, molti clandestino di decine di rettili allevati la Confederazione delle nazionalità indie tate. Il capo del dipartimento delle co-<br />
danni, centinaia di senzatetto, e l'inter- per estrarne il veleno. La cosa non ha (Conaie), ha dal canto suo avvertito che municazioni della polizia, Manuel Sarruzione<br />
dell'erogazione dell'energia elet- mancato di provocare panico tra la po- se il Capo dello Stato non ritirerà entro miento, ha dichiarato all'agenzia di lintrica.<br />
Fra le vittime vi sono tre bambini polazione, ma le autorità hanno reso no- il 20 gennaio le misure approvate (in gua spagnola «Efe», che le manifestazio-<br />
uccisi dalla caduta di alcuni alberi sulle to che molte delle vipere sono state re- particolare gli aumenti delle tariffe dei ni di ieri sono state di gran lunga le più<br />
loro precarie abitazioni. Secondo i servicuperate, mentre altre sono state uccise trasporti e della benzina) ci sarà una sol- violente verificatesi in tempi recenti. La<br />
zi meteorologici argentini, i forti tempo- dagli abitanti. Per le prossime ore è attelevazione degli etnie indigene pari a polizia ha anche reso noto che analoghe<br />
rali ed i venti della notte si sono ad un so un lento ma deciso miglioramento quella che circa un anno fa fece capito- dimostrazioni hanno avuto luogo in al-<br />
certo punto trasformati in un tornado delle condizioni meteorologiche.<br />
lare il Presidente Jamil Mahuad.<br />
tre città del Paese.<br />
WASHINGTON, 11.<br />
Ha già raccolto 20 milioni di dollari<br />
statunitensi, oltre 40 miliardi di lire, il<br />
comitato per le cerimonie d’insediamento<br />
del Presidente eletto George W. Bush.<br />
L’obiettivo è arrivare a 30 milioni,<br />
per coprire le spese di tutte le manifestazioni<br />
previste per il 20 gennaio. Ma il<br />
costo delle manifestazioni potrebbe rivelarsi<br />
— come segnala l'«Ansa» — più pesante<br />
del previsto, soprattutto se le cerimonie<br />
saranno segnate dalle manifestazioni<br />
di protesta già annunciate, che potrebbero<br />
richiedere la mobilitazione di<br />
forze dell’ordine supplementari.<br />
A questo proposito le autorità hanno<br />
annunciato l'istituzione intorno alla Casa<br />
Bianca di «posti di controllo della folla»<br />
(ovvero stazioni per le perquisizioni di<br />
chi vuole avvicinarsi). Sedici «checkpoint»<br />
dovranno filtrare centinaia di<br />
migliaia di persone. Non ci saranno<br />
«metal detector» ma ogni borsa verrà<br />
aperta. Anche chi ha i biglietti per le tribune<br />
davanti alla Casa Bianca verrà perquisito,<br />
ma potrà passare attraverso<br />
«checkpoint» speciali solo per spettatori<br />
paganti. Vietati i pali per reggere cartelli,<br />
così come è stata proibita ogni manifestazione.<br />
I dimostranti potranno utilizzare<br />
alcune piazze della città.<br />
SYDNEY, 11.<br />
A seguito della crisi della «mucca pazza»<br />
l’Australia ha introdotto da oggi<br />
nuove norme che proibiscono l’uso di<br />
proteine animali nei mangimi per bovini<br />
ed ovini. La settimana scorsa erano state<br />
sospese le importazioni di carne bovina<br />
da tutta Europa, mentre il Governo<br />
sta attualmente considerando la possibilità<br />
di mettere al bando cosmetici e farmaci<br />
che contengono derivati di carne<br />
bovina. Sono stati inoltre ritirati dalla<br />
vendita gli alimenti d'importazione considerati<br />
a rischio.<br />
L’Australia è uno dei cinque maggiori<br />
Paesi produttori di carne nei quali non<br />
si è manifestato il morbo della «Encefalopatia<br />
spongiforme bovina» (Bse). Da<br />
tempo è stato messo al bando l’uso di<br />
proteine di mammiferi nel mangime per<br />
bovini, ma nel 1999 in alcuni stati della<br />
federazione erano state concesse esenzioni<br />
per farine derivate da carne di<br />
canguri, cavalli, maiali e polli.<br />
Un Comitato per combattere la diffusione<br />
della Bse è già stato nominato. Gli<br />
esperti valuteranno tra l’altro il rischio<br />
causato dai derivati bovini in cosmetici<br />
e farmaci.<br />
Africa Australe:<br />
è emergenza<br />
per il colera<br />
ROMA, 11.<br />
È emergenza colera in Africa. Sono<br />
già 150 i decessi registrati nelle ultime<br />
settimane in diversi Paesi del Sud del<br />
continente, soprattutto tra i ceti più poveri<br />
della popolazione. Una delle cause<br />
principali del contagio — riferisce la Misna,<br />
agenzia internazionale delle congregazioni<br />
missionarie — è la difficoltà di<br />
accesso ad acqua igienicamente incontaminata.<br />
Tra i paesi più colpiti Mozambico (60<br />
i morti registrati in sole due settimane),<br />
Zambia (14 morti), Swaziland (6), Tanzania<br />
(5) e Zimbabwe (2). Oltre ai decessi,<br />
in Mozambico si contano 2.300 casi<br />
di contagio. Nella capitale Maputo le autorità<br />
hanno allestito una tendopoli nei<br />
pressi di un ospedale per prestare assistenza<br />
ai contagiati.<br />
Malattia endemica, il colera si manifesta<br />
a cadenza pressoché regolare nei<br />
Paesi dell’Africa Australe durante la stagione<br />
delle piogge.<br />
Nella provincia sudafricana del Kwazulu-Natal<br />
sono stati accertati dodicimila<br />
casi, ma il dato allarmante è che il loro<br />
numero è quasi raddoppiato rispetto ai<br />
6.683 registrati all’inizio di dicembre.<br />
Spagna:<br />
sventato<br />
un attentato<br />
dell'Eta MADRID, 11.<br />
La polizia spagnola ha sventato ieri<br />
un attentato terroristico a Barcellona.<br />
Due membri dell’Eta sono stati arrestati<br />
nella città catalana mentre stavano ultimando<br />
i preparativi. I terroristi, un uomo<br />
e una donna la cui identità non è<br />
stata resa nota dalle autorità, erano in<br />
possesso di diverse pistole e trasportavano<br />
nella loro auto una ingente quantità<br />
di esplosivo. I due, ha detto il Ministro<br />
dell’interno, Jaime Mayor Oreja, sono<br />
sospettati di fare parte del «commando<br />
Barcellona», al quale la polizia attribuisce<br />
una serie di attentati che hanno causato<br />
quattro morti nella città catalana<br />
dal settembre scorso.<br />
Ieri inoltre il Premier spagnolo, José<br />
Maria Aznar, era tornato chiedere al<br />
Governo basco di convocare al più presto<br />
elezioni anticipate, dopo avere verificato<br />
che un altro attentato era stato<br />
sventato fortunosamente. Una bomba<br />
dell’Eta era stata lasciata dentro a un<br />
vaso di fiori al cimitero di Zarautz, nella<br />
provincia di Guipuzcoa, accanto alla<br />
tomba di José Ignacio Iruretagoyena,<br />
consigliere popolare ucciso dal gruppo<br />
armato tre anni fa. I dirigenti del Partito<br />
Popolare basco stavano per raccogliersi<br />
proprio in quel luogo per un omaggio al<br />
compagno caduto, quando l'ordigno è<br />
stato rinvenuto. Aznar ha sottolineato<br />
che dopo questo ennesimo attacco non<br />
ci sono dubbi che «una parte importante<br />
della società basca si senta minacciata»<br />
e ha chiesto al Governo regionale, presieduto<br />
dal Partito Nazionalista Basco,<br />
di convocare elezioni al più presto.<br />
Gran Bretagna:<br />
lanciato l'allarme<br />
per una nuova droga<br />
LONDRA, 11.<br />
Una nuova droga, potenzialmente pericolosa,<br />
fatta di un tranquillante e un<br />
antidepressivo liberamente venduti su<br />
Internet insieme con le istruzioni per<br />
miscelarli, sta prendendo sempre più<br />
piede nelle discoteche britanniche.<br />
L’allarme viene da un sondaggio che<br />
sarà pubblicato sul prossimo numero di<br />
una rivista di musica, ma che ieri è stato<br />
anticipato dal quotidiano di Londra<br />
«The Times». Secondo il sondaggio, il 30<br />
per cento del mezzo milione di frequentatori<br />
abituali delle discoteche ha ammesso<br />
di aver provato il cocktail di droghe<br />
negli ultimi dodici mesi, mentre un<br />
anno fa la percentuale era solo del 3 per<br />
cento. Il tranquillante, chiamato ketamine<br />
e definito un anestetico dissociativo<br />
perché causa una divisione fra realtà e<br />
sensi, è usato come anestetico in veterinaria<br />
e viene venduto come un liquido<br />
iniettabile intramuscolo. Intanto, per la<br />
prima volta dal 1994, la Svizzera ha registrato<br />
nel 2000 un aumento del numero<br />
di decessi dovuti ad «overdose» di<br />
stupefacenti. L'inversione di tendenza<br />
smentisce alcuni «esperti» che avevano<br />
attribuito alla distribuzione controllata<br />
di eroina la diminuzione dei decessi per<br />
droga in Svizzera negli ultimi anni.<br />
taria la fornitura di viveri e di utensili per<br />
l'agricoltura, di acqua e di assistenza sanitaria.<br />
Le agenzie dell'Onu e il Governo<br />
di Addis Abeba si sono già attivate per ottenere<br />
dalla comunità internazionale i finanziamenti<br />
necessari. Secondo la Lewis,<br />
attualmente il controllo della situazione e<br />
le operazioni di soccorso vengono realizzate<br />
con maggiore efficacia. L'anno scorso,<br />
esplosa l'emergenza, furono inviati in<br />
Etiopia, soprattutto nel Sud-Est, aiuti per<br />
più di un milione di tonnellate.<br />
.<br />
India: 125 morti<br />
per il freddo<br />
negli Stati<br />
settentrionali<br />
NUOVA DELHI, 11.<br />
Un'eccezionale ondata di freddo<br />
abbattutasi sulle regioni settentrionali<br />
dell'India ha causato, negli ultimi<br />
giorni, la morte di non meno<br />
di 125 persone. Gli Stati più colpiti<br />
sono quelli dell’Uttar Pradesh,<br />
del Bihar e del Punjab. Lo hanno<br />
reso noto le autorità.<br />
Ieri — secondo l’agenzia di<br />
stampa indiana «Pti» — tredici<br />
persone sono morte di ipotermia<br />
nelle città di Bhadohi, di Jaunpur<br />
e di Brabanki, nell’Uttar Pradesh,<br />
dove il freddo ha causato, dall’inizio<br />
di dicembre, la morte di cinquantadue<br />
persone La maggior<br />
parte delle vittime erano senzatetto.<br />
Le autorità dell'Uttar Pradesh<br />
hanno annunciato che tutte le<br />
scuole dello Stato resteranno<br />
chiuse almeno fino a lunedì prossimo.<br />
Nello Stato del Bihar — ha<br />
ancora reso noto la »Pti» con un<br />
dispaccio ripreso dall'agenzia internazionale<br />
«France-Presse» — il<br />
termometro è sceso di parecchi<br />
gradi sotto lo zero. Settantacinque<br />
le vittime nello Stato. Le autorità<br />
hanno infine informato che una<br />
persona è morta per ipotermia<br />
nello Stato Nord-occidentale del<br />
Punjab. Nelle zone colpite sono<br />
state avviate operazioni di soccorso<br />
rivolte alle fasce di popolazione<br />
più indigenti e più esposte alle intemperie.<br />
Repubblica del Congo:<br />
disastro ferroviario<br />
BRAZZAVILLE — Non meno di cinquanta<br />
persone sono morte mercoledì<br />
nella collisione fra due treni<br />
nella Repubblica del Congo. Lo ha<br />
riferito giovedì la Radio statale<br />
precisando che il disastro è avvenuto<br />
sulla linea ferroviaria riaperta<br />
da pochi mesi fra la capitale Brazzaville<br />
e il porto di Pointe-Noire.<br />
Secondo le prime ricostruzioni, a<br />
scontrarsi sarebbero stati due treni-merci<br />
che trasportavano anche<br />
passeggeri. Le cause del disastro<br />
sono al momento ignote.<br />
Germania: in fiamme<br />
una casa a Harsefeld<br />
BERLINO — Quattro persone — i<br />
nonni e i loro due nipotini — sono<br />
morti in un incendio sviluppatosi<br />
nella notte tra mercoledì e giovedì<br />
nella loro abitazione a Harsefeld,<br />
in Bassa Sassonia (Nord-Ovest<br />
della Germania). Nel darne notizia<br />
la polizia ha aggiunto che una<br />
quinta persona — un vicino di casa<br />
accorso in loro aiuto — è rimasta<br />
ferita ed è stata ricoverata in<br />
ospedale. Le vittime dell’incendio,<br />
scoppiato per cause ancora poco<br />
chiare nella camera dei bambini,<br />
sono i nonni entrambi 64enni e i<br />
loro nipotini di quattro e sei anni.<br />
Sudan: donne e bimbi<br />
rapiti invillaggidelSud<br />
KHARTOUM — Miliziani filogovernativi<br />
hanno attaccato villaggi del<br />
Sud Sudan negli ultimi giorni, uccidendo<br />
11 persone e portando via<br />
oltre 120 bambini e donne, nel primo<br />
rapimento di massa del genere<br />
da circa un anno. Lo hanno reso<br />
noto mercoledì a Khartoum — come<br />
riferisce l'agenzia «Ansa» —<br />
funzionari delle Nazioni Unite, indicando<br />
che gli attacchi sono avvenuti<br />
all’inizio di gennaio nella regione<br />
di Mariel Bai, nello Stato di<br />
Bahr el Ghazal, a Sud-Ovest della<br />
città di Khartoum.<br />
Yemen: assassinati<br />
oppositori politici<br />
SAN'A — Sei persone sono state<br />
uccise e altre dieci ferite, mercoledì<br />
sera, nella moschea di un villaggio<br />
a Nord della capitale dello<br />
Yemen. La strage — riferisce l'agenzia<br />
di stampa italiana «Ansa»<br />
— è stata provocata da contrasti di<br />
natura politica. Tutto è cominciato<br />
con un'animata discussione in<br />
strada tra due gruppi di opposte<br />
tendenze sulle prossime elezioni<br />
municipali in programma il 20 febbraio.<br />
La situazione sembrava essersi<br />
calmata, ma in serata due<br />
uomini hanno aperto il fuoco con<br />
armi automatiche all'interno del<br />
luogo di culto.<br />
W<br />
La SOCIETÀ SAN PAOLO annuncia la<br />
nascita al cielo di<br />
Don FRANCO PIERINI<br />
I funerali si svolgeranno sabato 13<br />
gennaio, alle ore 9 nella cripta del Santuario<br />
«Regina Apostolorum», via Alessandro<br />
Severo, 56 - Roma.<br />
.