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PAGINA<br />

14 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Lunedì-Martedì 8-9 Gennaio 2001<br />

«Oggi sento di dover ripetere un grazie<br />

cordialissimo specialmente ai volontari<br />

che qui a Roma, a Gerusalemme e in tanti<br />

altri Santuari e Basiliche, mete di molti<br />

pellegrini, hanno prestato il loro servizio<br />

di accoglienza. Lo faccio dirigendomi a voi,<br />

carissimi volontari, che avete appena<br />

terminato di partecipare alla Celebrazione<br />

Eucaristica nella Basilica Vaticana»<br />

«Il Papa... vi augura di fare tesoro<br />

dell'esperienza vissuta: tornando alle vostre<br />

case, conservate nel cuore i momenti<br />

giubilari a cui avete partecipato e trasferite<br />

nella vita di ogni giorno un atteggiamento<br />

“da volontario”, che vi faccia riconoscere<br />

in ogni persona che accostate un fratello<br />

da amare e servire e vi sproni a divenire<br />

costruttori della civiltà dell'amore»<br />

ANGELUS La preghiera mariana di Giovanni Paolo II con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro domenica 7 gennaio<br />

«Mi sento spiritualmente vicino alle Chiese d'Oriente<br />

che, seguendo il loro calendario, celebrano oggi il Natale»<br />

«Alcune Chiese d'Oriente, seguendo il<br />

loro calendario, celebrano oggi il Natale.<br />

In questa circostanza gioiosa mi sento<br />

spiritualmente vicino a questi cari fratelli<br />

nella fede, ai quali presento i miei più<br />

cordiali auguri di gioia e di pace». Lo ha<br />

detto Giovanni Paolo II alla preghiera<br />

dell'Angelus recitata con i fedeli domenica<br />

7 gennaio.<br />

Ecco le parole del Santo Padre:<br />

1.Si è concluso ieri, solennità<br />

dell'Epifania, il Grande<br />

Giubileo dell'Anno Duemila<br />

e celebriamo oggi la festa<br />

del Battesimo di Gesù.<br />

Come ogni anno, ho avuto la<br />

gioia di amministrare il Battesimo<br />

ad alcuni neonati. Nel<br />

rinnovare un caro saluto alle<br />

famiglie, auspico per i loro<br />

bambini un futuro ricco delle<br />

benedizioni del Signore.<br />

2.Alcune Chiese d'Oriente,<br />

seguendo il loro calendario,<br />

celebrano oggi il Natale.<br />

In questa circostanza gioiosa<br />

mi sento spiritualmente vicino<br />

a questi cari fratelli nella<br />

fede, ai quali presento i miei<br />

più cordiali auguri di gioia e<br />

di pace.<br />

Unito a loro nella fede e<br />

nella carità di Cristo, ripeto<br />

oggi quanto ho detto il 25 dicembre<br />

scorso nel Messaggio<br />

Urbi et Orbi: «Tu, o Cristo,<br />

che contempliamo oggi / fra<br />

le braccia di Maria, / sei il<br />

fondamento della nostra speranza!<br />

(...) In Te, solo in Te è<br />

offerta all'uomo / la possibilità<br />

di essere / una creatura<br />

nuova. / Grazie per questo<br />

tuo dono / Bambino Gesù!».<br />

3.In questi giorni il sentimento<br />

più forte nel mio<br />

«Carissimi volontari, a nome di tutti i pellegrini il Papa vi dice grazie!»<br />

cuore è quello della riconoscenza.<br />

Già ieri ho avuto<br />

modo di ringraziare il Signore<br />

per il dono straordinario<br />

del Giubileo e quanti hanno<br />

prestato generosamente la loro<br />

opera per la riuscita dei<br />

suoi diversi momenti.<br />

Oggi sento di dover ripetere<br />

un grazie cordialissimo<br />

specialmente ai volontari, che<br />

qui a Roma, a Gerusalemme<br />

e in tanti altri Santuari e Basiliche,<br />

mete di molti pellegrini,<br />

hanno prestato il loro<br />

«È stata un'esperienza bellissima<br />

che porterò sempre con me»<br />

«È stato il Papa la luce che ci ha guidato».<br />

Esprimono un pensiero e un sentimento<br />

unanime le parole di Loredana,<br />

26 anni, di Agrigento, una delle migliaia<br />

di «volontari del Giubileo» che domenica<br />

7 gennaio, all'indomani della chiusura<br />

della Porta Santa, gremivano la Basilica<br />

di San Pietro per partecipare tutti insieme<br />

alla Santa Messa presieduta dal Cardinale<br />

Roger Etchegaray, Presidente del<br />

Comitato del Grande Giubileo dell'Anno<br />

2000.<br />

Loredana è stata volontaria in agosto,<br />

durante l'indimenticabile XV Giornata<br />

Mondiale della Gioventù, e poi è tornata<br />

adesso per queste settimane di festività<br />

natalizie. «È stata un'esperienza bellissima<br />

— ha raccontato —, che mi ha arricchito<br />

molto da un punto di vista spirituale,<br />

e che mi ha fatto crescere».<br />

«La “vicinanza” con il Papa — ha<br />

spiegato Loredana —, la comunione tra<br />

noi volontari, e poi il contatto con i pellegrini,<br />

hanno moltiplicato la nostra<br />

gioia e il nostro entusiasmo. C'era una<br />

forza in noi che veniva non si sa da dove!».<br />

I giorni di servizio nelle Basiliche, e<br />

per le strade di Roma, hanno lasciato<br />

impressi dei ricordi indelebili, memorie<br />

di incontri indimenticabili: «Una volta —<br />

ha raccontato Loredana —, c'è stata<br />

una signora, una pellegrina, che ha voluto<br />

abbracciarmi in nome di tutti i volontari,<br />

per ringraziarci di quello che<br />

avevamo fatto e facevamo per loro; e<br />

mi ha detto: “Dio vi ricompenserà”».<br />

Molti dei volontari presenti domenica<br />

nella Basilica sono tornati a San Pietro<br />

apposta per l'occasione, per vivere insieme<br />

la celebrazione di chiusura del Giubileo.<br />

«È un onore per noi essere qui —<br />

hanno detto cinque ragazzi di Brescia:<br />

Paolo, Pigi, Francesca, Sarah e Pierguglielmo,<br />

venuti in rappresentanza dei volontari<br />

della loro Diocesi —. Ed è bello<br />

perché portiamo nel cuore gli altri duecentoquaranta<br />

giovani di Brescia che come<br />

noi quest'anno hanno vissuto l'esperienza<br />

del servizio ai pellegrini».<br />

«È stata un'esperienza — hanno affermato<br />

— che non avremmo potuto affrontare<br />

senza la forza della spiritualità<br />

che ci sosteneva. Anche nelle giornate<br />

più impegnative, abbiamo cercato sempre<br />

di essere fedeli ai momenti importanti<br />

di preghiera: le Lodi, i Vespri, la<br />

Messa. Era questa la carica che ci animava,<br />

la linfa senza la quale tutto il servizio<br />

si sarebbe svuotato di senso».<br />

«Soprattutto l'incontro con l'Eucaristia<br />

è stato per noi fondamentale —<br />

hanno proseguito —. C'era una concentrazione,<br />

un'intensità in quei momenti,<br />

un'attenzione fortissima rivolta verso<br />

l'altare. Era la Santa Messa che valorizzava<br />

il nostro servizio, e possiamo dire<br />

oggi di essere felici perché abbiamo servito<br />

Cristo».<br />

Finita l'esperienza del volontariato a<br />

Roma, terminato questo Grande Giubileo,<br />

c'è chiarezza e consapevolezza in<br />

questi ragazzi su ciò che aspetta loro:<br />

«Abbiamo capito che c'è un ruolo per<br />

noi nella società, c'è un impegno che<br />

dobbiamo prenderci: essere “sentinelle<br />

del mattino”, concretamente, nella vita<br />

di tutti i giorni, in famiglia, a scuola, sul<br />

posto di lavoro, lì dove normalmente è<br />

più difficile e tendiamo a tirarci indietro.<br />

Ma non si scappa: è nella quotidianità<br />

che siamo chiamati ora ad essere<br />

volontari e testimoni dell'amore di Cristo».<br />

Non solo i giovani hanno tratto lezioni<br />

importanti da quest'esperienza di<br />

volontariato al servizio dei pellegrini.<br />

Giuseppe Lucchiari e Lucio Gottardo,<br />

due volontari adulti di Rovigo, hanno<br />

detto: «Noi abbiamo scoperto che Cristo<br />

non va cercato lontano, perché non è<br />

lontano, ma è nel fratello che ti viene<br />

incontro, negli occhi del fratello che ti è<br />

vicino».<br />

Per la maggior parte dei volontari del<br />

Giubileo il servizio è durato una o più<br />

settimane. Ma non è mancato chi ha<br />

scelto di vivere un anno intero di volontariato<br />

qui a Roma. Così ha fatto Marina,<br />

35 anni, di Bergamo, che dal lavoro<br />

ha preso un anno di aspettativa non retribuita,<br />

per vivere in prima persona<br />

ogni momento di questo Giubileo. «Non<br />

è stata una scelta facile — ha detto Marina<br />

—, anzi è stata una vera e propria<br />

sfida, lanciata a questa società arrivista<br />

e carrierista. Ho perso un anno di stipendi<br />

ma non ho rimpianti, perché ciò<br />

che ho guadagnato in cambio è impareggiabile<br />

e incalcolabile: un'esperienza<br />

di fede incredibile, la gioia dell'incontro<br />

e della condivisione, la bellezza di servire<br />

Cristo, la Chiesa e i fratelli». Un anno<br />

intero come «volontaria del Giubileo» lo<br />

ha fatto anche Marisol Alvarez, 40 anni,<br />

psicologa di Caracas, in Venezuela. «È<br />

stata l'esperienza più bella della mia vita<br />

— ha commentato —, ed ora ritornerò<br />

nel mio paese come una persona cambiata,<br />

una persona completamente nuova,<br />

secondo quello che è il principio della<br />

Porta Santa: il passaggio dalle tenebre<br />

alla luce».<br />

ALESSANDRO IAPINO<br />

servizio di accoglienza. Lo<br />

faccio dirigendomi a voi, carissimi<br />

volontari, che avete<br />

appena terminato di partecipare<br />

alla celebrazione eucaristica<br />

nella Basilica Vaticana,<br />

presieduta dal Cardinale Roger<br />

Etchegaray, Presidente<br />

del Comitato del Grande Giubileo<br />

dell'Anno 2000.<br />

Vedo in voi, Fratelli e Sorelle<br />

carissimi, i quasi settantamila<br />

volontari, giovani e<br />

adulti di tanti Paesi, che nel<br />

corso dell'Anno giubilare so-<br />

no venuti in questa città degli<br />

Apostoli per mettersi al<br />

servizio dei pellegrini dell'Anno<br />

Santo. Fedeli al motto che<br />

recate scritto sulla vostra divisa:<br />

«Ero forestiero e mi<br />

avete accolto» (Mt 25, 35),<br />

avete accompagnato migliaia<br />

di persone verso la Porta<br />

Santa delle Basiliche Patriarcali.<br />

Siete stati così guide<br />

esperte, aiutanti premurosi,<br />

testimoni privilegiati delle<br />

meraviglie di Dio, sperimentando<br />

la verità della parola<br />

del Signore Gesù che disse:<br />

«Vi è più gioia nel dare che<br />

nel ricevere» (At 20, 35).<br />

A nome di tutti i pellegrini,<br />

il Papa vi dice grazie! E<br />

vi augura di fare tesoro dell'esperienza<br />

vissuta: tornando<br />

alle vostre case, conservate<br />

nel cuore i momenti giubi-<br />

lari a cui avete partecipato e<br />

trasferite nella vita di ogni<br />

giorno un atteggiamento «da<br />

volontario», che vi faccia riconoscere<br />

in ogni persona<br />

che accostate un fratello da<br />

amare e servire e vi sproni a<br />

divenire, in questo nuovo<br />

millennio che inizia, costruttori<br />

della civiltà dell'amore.<br />

4.Il Duemila-uno è stato<br />

proclamato dalle Nazioni<br />

Unite Anno Internazionale del<br />

Volontariato: in voi desidero<br />

allora salutare ed incoraggiare<br />

tutti i volontari del mondo,<br />

uomini e donne, che offrono<br />

gratuitamente una parte<br />

del loro tempo attraverso<br />

molteplici forme di solidarietà<br />

fraterna per la promozione<br />

e l'educazione della persona<br />

umana, in particolare stando<br />

Dopo aver recitato la preghiera mariana<br />

dell'Angelus ed aver impartito la<br />

Benedizione Apostolica, il Santo Padre<br />

ha rivolto un particolare saluto agli abitanti<br />

di Castel Gandolfo e ad alcuni<br />

gruppi presenti in Piazza San Pietro.<br />

Queste le sue parole:<br />

Saluto con affetto tutti i<br />

pellegrini,inparticolare quanti<br />

compongono il corteo storico-folcloristico<br />

«Viva la Befana»,<br />

che quest'anno si ispira<br />

alle tradizioni di Cisterna di<br />

Latina e dell'Agro Pontino.<br />

Benedico in modo speciale le<br />

famiglie e ringrazio per i tipici<br />

doni offerti.<br />

Rivolgo un saluto speciale<br />

ai cittadini di Castel Gandolfo,<br />

ove non ho potuto recarmi<br />

quest'anno in occasione<br />

delle festività natalizie. Desidero<br />

che sappiano che il Papa<br />

li pensa con particolare<br />

affetto ed augura un nuovo<br />

anno ricco di frutti spirituali<br />

e di cristiana prosperità!<br />

A tutti: Buona Domenica!<br />

IL CARDINALE ROGER ETCHEGARAY PRESIEDE IN SAN PIETRO LA SANTA MESSA PER I VOLONTARI DEL GIUBILEO<br />

«Siate dei volontari<br />

permanenti di Cristo»<br />

Il Cardinale Roger Etchegaray,<br />

Presidente del Comitato del Grande<br />

Giubileo dell'Anno 2000, ha presieduto<br />

— nella mattina di domenica 7<br />

gennaio, nella Basilica Vaticana — la<br />

Concelebrazione Eucaristica per i<br />

«volontari del Giubileo». Hanno concelebrato<br />

l'Arcivescovo Crescenzio<br />

Sepe, Segretario Generale del Comitato,<br />

Mons. Salvatore Boccaccio, Vescovo<br />

di Frosinone-Veroli-Ferentino,<br />

e numerosi sacerdoti.<br />

«Cari volontari — ha detto il Cardinale<br />

durante l'omelia —, a quante<br />

Messe giubilari avete partecipato a<br />

San Pietro, direi nell'esercizio delle<br />

vostre funzioni, del vostro servizio!<br />

Oggi questa prima Messa postgiubilare<br />

è per voi: non potete avere altra<br />

preoccupazione che pensare dapprima<br />

a voi stessi, ai vostri rapporti di<br />

amicizia con Colui verso il quale si<br />

sono rivolti gli occhi della Chiesa giubilare».<br />

Il Cardinale Etchegaray ha concluso<br />

l'omelia con una preghiera che ha<br />

composto lui stesso per questa occasione:<br />

«Signore, sii davanti a noi per<br />

guidarci, sii dietro a noi per spingerci,<br />

sii sotto di noi per sorreggerci, sii<br />

sopra di noi per benedirci, sii attorno<br />

a noi per proteggerci, sii in noi perché<br />

con l'anima e con il corpo ti serviamo<br />

per la gloria del tuo Nome». E<br />

ha aggiunto: «Volontari del Giubileo,<br />

siate dei volontari permanenti di Cristo!<br />

Viva i volontari che vivono dello<br />

Spirito di Gesù!».<br />

Al termine della Santa Messa, l'Arcivescovo<br />

Crescenzio Sepe ha voluto<br />

ringraziare — a nome del Comitato<br />

del Grande Giubileo — i 70.000 volontari<br />

che dal 22 dicembre hanno<br />

prestato il loro servizio a Roma. «Siete<br />

arrivati da tutti i Paesi del mondo:<br />

23 dell'Europa, 16 dell'America, 10<br />

dell'Africa, 9 dell'Asia e 2 dell'Oceania.<br />

Particolare riconoscenza sento di<br />

esprimere ai volontari disabili che<br />

hanno indossato il fratino e si sono<br />

impegnati senza riserve, lanciando<br />

un segno d'amore che non potremo<br />

dimenticare».<br />

«Cari volontari — ha concluso l'Arcivescovo<br />

Sepe —, tornando a casa<br />

porterete con voi un album fotografico,<br />

che raccoglie alcune delle significative<br />

immagini del servizio che avete<br />

compiuto. Ma le immagini più autentiche<br />

e preziose sono stampate nei<br />

cuori di quanti hanno ricevuto il vostro<br />

aiuto. Si trovano impresse nel libro<br />

di Dio».<br />

«Abbiamo ricevuto e trasmesso<br />

il senso della solidarietà e del servizio»<br />

È ancora festa in Piazza San Pietro il<br />

giorno dopolachiusura dell'Anno Santo.<br />

Domenica mattina,7gennaio,infatti, migliaia<br />

di fedeli coloravanodi azzurro l'emiciclo<br />

berniniano,salutandoil Papa prima<br />

di far ritorno a casa. Erano i «volontari<br />

del Giubileo», la «squadra» che, lavorando<br />

dietro le quinte, ha reso possibile<br />

la riuscita organizzativa di un evento<br />

dalla dimensione davvero mondiale.<br />

Sono stati loro, i volontari, ad accogliere<br />

l'arrivo di milioni di pellegrini durante<br />

tutto l'Anno Santo. E sono stati loro<br />

a concludere per ultimi la tappa di<br />

un lungo cammino cominciato nel '99.<br />

Con i volti ancora stanchi, segnati<br />

dalla fatica dei turni prolungati necessari<br />

per accogliere ed accompagnare la<br />

folla venuta a varcare la Porta Santa<br />

della Basilica Vaticana in questi ultimi<br />

giorni, i volontari del nucleo del Servizio<br />

Emergenza Radio (SER Rom81) hanno<br />

vigilato e coordinato fino all'ultimo i fedeli,<br />

compresi quelli che il 7 gennaio<br />

gremivano Piazza San Pietro per partecipare<br />

alla recita della preghiera dell'Angelus.<br />

I volontari del Giubileo sono stati<br />

dei veri «angeli custodi», pronti a vigilare<br />

sui pellegrini che arrivavano continuamente,<br />

dalle sei di mattina alle otto<br />

di sera, sette giorni su sette, per oltre<br />

un anno. «È stata un'esperienza accompagnata<br />

dal desiderio di essere d'aiuto al<br />

prossimo, in qualsiasi circostanza», ha<br />

affermato Sabrina Pirrera, 29 anni, operatrice<br />

radio.<br />

«Questa è diventata la nostra casa e<br />

ormai separarcene è difficile — ha detto<br />

invece Livia Canfarelli, Vice coordinatore<br />

radio —. Terminato il Giubileo, ora si<br />

respira un clima di nostalgia. Se potessi,<br />

ricomincerei da capo. Ogni volta era<br />

un'emozione differente».<br />

L'«esercito» di solidarietà formato da<br />

circa 70.000 volontari coinvolti durante<br />

l'intero anno giubilare, è stato uno degli<br />

ingredienti fondamentali della ricetta segreta<br />

del successo di questo evento universale<br />

e spirituale.<br />

«Quello di oggi non è un addio, semmai<br />

un arrivederci» ha affermato sicura<br />

Juana Lavargalo, venuta da Lima (Perú),<br />

che ha svolto servizio a Tor Vergata<br />

per il Giubileo dei giovani.<br />

Appena concluso l'Anno Santo, già<br />

pensa, nel suo cuore, alla prossima<br />

Giornata Mondiale della Gioventù che si<br />

svolgerà a Toronto, in Canada.<br />

«In quei giovani arrivati a Roma da<br />

tutto il mondo — racconta — era racchiusa<br />

la forza e l'energia per testimo-<br />

vicino ai più poveri e a<br />

quanti soffrono materialmente<br />

e spiritualmente.<br />

Il volontariato, in tutte le<br />

sue forme, è innanzitutto<br />

questione di cuore; di un<br />

cuore che sa aprirsi alle necessità<br />

dei fratelli, riconoscendo<br />

in essi l'altissima dignità<br />

umana, in cui si riflette<br />

la grandezza stessa di Dio,<br />

ad immagine del quale ogni<br />

essere umano è creato (cfr<br />

Gn 1, 27; Mt 25, 40).<br />

Carissimi volontari, affidiamo<br />

ogni vostro proposito<br />

di bene a Maria con la preghiera<br />

dell'Angelus.<br />

niare Cristo nel terzo millennio. Di questa<br />

esperienza rimane il ricordo dell'incontro<br />

di più anime alla ricerca dello<br />

stesso Dio e le parole di fiducia e speranze<br />

consegnateci dal Papa».<br />

Alla Santa Messa presieduta, domenica<br />

mattina, dal Cardinale Etchegaray all'interno<br />

della Basilica Vaticana, erano<br />

presenti tutti i volontari che hanno svolto<br />

servizio negli ultimi giorni dell'Anno<br />

Santo. Ogni persona ha una testimonianza<br />

diversa da portare a casa e da<br />

comunicare agli altri. Eduardo Kobashikawa<br />

è venuto da Yokohama, in Giappone,<br />

e si trova all'inizio di un cammino<br />

intrapreso poco prima che cominciasse<br />

il Grande Giubileo.<br />

«Dopo essere diventato avvocato ho<br />

capito che la mia vita doveva essere a<br />

servizio di Dio — ha detto — e così sono<br />

entrato nell'ordine francescano per<br />

diventare, un giorno, sacerdote. Questa<br />

esperienza giubilare mi ha aiutato a maturare<br />

la mia scelta, ad arricchire la mia<br />

fede. Questo giorno, per un verso, sembra<br />

malinconico perché conclude il nostro<br />

servizio. Ma è anche vero che ora<br />

ci attende un'altra missione: condurre<br />

l'umanità a Cristo».<br />

Da un Continente all'altro, migliaia di<br />

volontari, giovani e meno giovani, sono<br />

venuti a Roma per contribuire a rendere<br />

accogliente l'arrivo dei moderni romei.<br />

«Per molti di noi che parlano diverse lingue<br />

— ha detto il signor Renè Fantin, di<br />

Grenoble (Francia) — il compito non<br />

era semplicemente quello di dare informazioni,<br />

ma di avvicinare a Dio le persone<br />

che arrivavano disorientate, di far<br />

capire loro il vero significato del Giubileo.<br />

Eravamo sparsi per la città con la<br />

nostra divisa proprio per essere un punto<br />

di riferimento per chiunque».<br />

Sono stati in tanti ad aver fatto richiesta<br />

per poter svolgere il servizio come<br />

volontario del Giubileo. «È stata una<br />

grande benedizione aver potuto svolgere<br />

servizio qui, a Roma — ha osservato<br />

Gabriella Rodriguez, di Guadalajara<br />

(Messico) — . Mi ha commosso vedere<br />

in questi giorni tanti fedeli varcare la<br />

Porta Santa della Basilica Vaticana: è un<br />

evento davvero eccezionale che verrà ricordato<br />

nella storia della Chiesa. Tutti<br />

noi abbiamo avvertito uno spirito di<br />

grande fraternità che animava il pellegrinaggio<br />

dei vari gruppi. Aprire il proprio<br />

cuore a Cristo, significa anche farsi contagiare<br />

dal suo amore manifestato attraverso<br />

i suoi testimoni».<br />

ELISABETTA ANGELUCCI

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