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DAL MONDO<br />

PAGINA<br />

2 .<br />

JUGOSLAVIA Per la punizione dei crimini di guerra<br />

Collaborazione<br />

con la Corte dell'Aja<br />

BELGRADO, 13.<br />

Il Ministro della giustizia jugoslavo,<br />

Momcjlo Grubac, ha annunciato che<br />

Belgrado è pronta a collaborare con il<br />

Tribunale penale internazionale (Tpi),<br />

istituito dall'Onu per punire i crimini di<br />

guerra e contro l'umanità commessi nella<br />

ex Jugoslavia nel corso degli eventi<br />

bellici degli ultimi dieci anni. Grubac ha<br />

affrontato l'argomento giovedì in una tavola<br />

rotonda a Novi Sad, di cui ha dato<br />

notizia ieri l'agenzia di stampa «Beta».<br />

«È vero — ha spiegato il Ministro —<br />

che la Costituzione jugoslava vieta la<br />

Bangladesh-Myanmar:<br />

tensione al confine<br />

lungo il fiume Naf<br />

DHAKA, 13.<br />

Decine di migliaia di soldati sono<br />

stati schierati dalle due parti<br />

sulle sponde del fiume Naf, che<br />

separa il Bangladesh dal Myanmar<br />

(ex Birmania), dopo che<br />

Dhaka ha accusato il regime militare<br />

birmano di aver iniziato la<br />

costruzione di una controversa diga.<br />

Le truppe hanno avuto uno<br />

scontro a fuoco lunedì scorso dopo<br />

il quale, secondo fonti bengalesi,<br />

la costruzione della diga è stata<br />

sospesa.<br />

«Myanmar ha schierato sul fiume<br />

almeno 35.0000 uomini, in<br />

violazione di una convenzione internazionale»,<br />

ha detto un ufficiale<br />

dell’esercito bengalese. Testimoni<br />

affermano che 10.000 uomini<br />

delle forze paramilitari sono<br />

stati schierati dal Bangladesh sui<br />

320 chilometri di frontiera. Di solito,<br />

poche centinaia di soldati stazionano<br />

sulle due rive del fiume.<br />

Nella zona è stata inoltre vietata<br />

la circolazione ai civili. Dhaka afferma<br />

che la diga sul Naf incanalerebbe<br />

verso il Bangladesh l’acqua<br />

usata dai coltivatori di gamberi<br />

birmani, fatto che potrebbe<br />

causare inondazioni ed erosioni<br />

del territorio. Il Ministro degli<br />

esteri di Dhaka, Abul Hasan Chowdhury,<br />

in una dichiarazione rilasciata<br />

alla «Reuters», ha definita<br />

«seria» l'attuale situazione. «Continueremo<br />

comunque a cercare<br />

una soluzione pacifica e un accordo<br />

amichevole con Myanmar», ha<br />

dichiarato. Il Ministro ha anche<br />

reso noto di aver consegnato, all'inizio<br />

della settimana, una nota di<br />

protesta all'Ambasciatore di<br />

Myanmar a Dhaka, ma di non<br />

aver ancora ricevuto nessuna risposta.<br />

Nel 1967 i due Paesi si affrontarono<br />

in una breve battaglia<br />

di confine durante un analogo<br />

tentativo di Myanmar di costruire<br />

la diga sul Naf. Nel 1962 era stato<br />

raggiunto un accordo che impegnava<br />

entrambi le parti a non costruire<br />

sbarramenti lungo il corso<br />

d'acqua.<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

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Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

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Redazione<br />

de «L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Tel. 06.698.83461 - Fax 06.698.83675<br />

consegna di suoi cittadini a Paesi stranieri<br />

e ai loro tribunali. Ma il Tpi è un<br />

organismo delle Nazioni Unite e il paragrafo<br />

costituzionale non si riferisce al<br />

caso in esame». Grubac ha poi sottolineato<br />

che «tutti i membri dell’Onu devono<br />

rispettare le istituzioni di quella organizzazione<br />

e considerarle come proprie».<br />

La questione della collaborazione con<br />

il Tpi è legata alla eventuale estradizione<br />

dei serbi ricercati dal Tpi, a cominciare<br />

dall'ex Presidente jugoslavo Slobodan<br />

Milosevic. A Belgrado, molti insistono<br />

perché gli esponenti del passato regime<br />

vengano invece processati in patria, magari<br />

con la collaborazione dei giudici<br />

della Corte dell’Aja.<br />

In Kosovo, intanto, Bernard Kouchner<br />

ha lasciato ieri la carica di Amministratore<br />

civile per conto dell'Onu. Gli<br />

subentra l'ex ministro della difesa danese<br />

Hans Haekkerup, il quale ha già fatto<br />

sapere che, a differenza di quanto previsto<br />

dal suo predecessore, non è detto<br />

che le elezioni politiche in Kosovo potranno<br />

svolgersi entro il prime semestre<br />

dell'anno. «Il voto — ha spiegato in una<br />

intervista a una rete televisiva danese —<br />

avrà un senso quando avremo stabilito<br />

di quali competenze sarà dotata l'Assemblea».<br />

Al riguardo, Haekkerup ha<br />

annunciato che avvierà al più presto<br />

«consultazioni con tutte le parti interessate».<br />

In quanto ai tempi dell'auspicata<br />

riconciliazione tra le popolazioni kosovare,<br />

il nuovo Amministratore ha dichiarato<br />

che ci vorrà parecchio tempo.<br />

Liberia: saranno<br />

espulsi dal Paese<br />

i guerriglieri<br />

della Sierra Leone<br />

MONROVIA, 13.<br />

Il Governo della Liberia ha annunciato<br />

ieri che espellerà dal proprio territorio<br />

tutti i ribelli della Sierra Leone che<br />

militano nel «fronte rivoluzionario unito»<br />

(Ruf). Tra coloro che dovranno lasciare<br />

il Paese figura Sam Bockarie, ex<br />

numero due del movimento guerrigliero<br />

sierraleonese.<br />

Un comunicato diffuso dal ministero<br />

degli esteri di Monrovia indica che questo<br />

provvedimento rientra in una «nuova<br />

politica di disimpegno nei confronti<br />

dei ribelli del Ruf che fa seguito a una<br />

revisione della politica governativa in<br />

merito alla Sierra Leone». Monrovia —<br />

prosegue la nota — «non sosterrà in alcun<br />

modo le attività del Ruf e lo invita<br />

al contrario a deporre le armi».<br />

Il Presidente liberiano Charles Taylor<br />

— si legge ancora nel comunicato — è<br />

d'accordo con gli Stati Uniti «riguardo<br />

alla necessità di un disarmo rapido e<br />

completo del Ruf». Monrovia ha intenzione<br />

di cooperare con gli Usa all'Onu<br />

«per assicurare una sorveglianza militare<br />

alle frontiere tra Liberia, Guinea e Sierra<br />

Leone».<br />

La Liberia è stata accusata fino a ieri<br />

di essere in stretti rapporti con i ribelli<br />

del Ruf che tengono testa in Sierra leone<br />

ai «caschi blu» dell'Onu. In particolare,<br />

gli Stati Uniti avevano minacciato a<br />

più riprese di imporre sanzioni internazionali<br />

contro Monrovia se non avesse<br />

cessato di fornire armamenti ai guerriglieri<br />

in cambio dei diamanti che essi<br />

estraggono nelle zone della Sierra Leone<br />

che sono sotto il loro controllo.<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 14 Gennaio 2001<br />

KINSHASA — Gli Stati Uniti hanno accordato<br />

alla Repubblica Democratica del<br />

Congo (Rdc, ex Zaire) un aiuto di dieci<br />

milioni di dollari per assistere le popolazioni<br />

vittime della guerra che infuria oltre<br />

due anni in quel Paese africano.<br />

Il finanziamento è stato ufficializzato<br />

in occasione della visita a Kinshasa,<br />

martedì e mercoledì scorsi, del Sottosegretario<br />

di Stato americano, incaricato<br />

dei problemi dei profughi e degli<br />

immigrati, Donald Steinberg. Quest'ultimo<br />

«Mucca pazza»: accertato<br />

un nuovo caso in Danimarca<br />

COPENAGHEN, 13.<br />

Un esame di controllo eseguito in<br />

Gran Bretagna ha confermato ieri un<br />

nuovo caso di «mucca pazza» riscontrato<br />

lunedì scorso in Danimarca. Salgono<br />

così a due i capi colpiti da «Encefalopatia<br />

spongiforme bovina» (Bse) nel Paese<br />

nordico dal febbraio 2000. Le autorità<br />

veterinarie danesi hanno deciso di abbattere<br />

l'intera mandria alla quale apparteneva<br />

capo infetto. Si tratta di duecentoventiquattro<br />

mucche da latte di<br />

una fattoria del villaggio di Klim, nei<br />

pressi di Fjerritslev.<br />

Nuovi controlli di verifica sono in corso<br />

intanto in Francia. I risultati definitivi<br />

sono attesi per la settimana prossima<br />

quando sarà più chiaro fino a che punto<br />

l'epidemia è sotto controllo. Il Ministero<br />

dell’agricoltura ha comunque ostentato<br />

ottimismo. Dopo il 2 gennaio, quando<br />

sono cominciati i test su tutti i bovini di<br />

oltre trenta mesi secondo le disposizioni<br />

dell'Unione Europea, non si sono registrate<br />

nuove infezioni, hanno sottolineato<br />

dal Dicastero. Un caso sospetto, una<br />

mucca nata nel Calvados a marzo del<br />

1998, si è rivelato un falso allarme, ha<br />

precisato la fonte.<br />

Colombia:<br />

verso un'intesa<br />

tra Governo<br />

ed «Eln»<br />

BOGOTÁ. 13.<br />

Il Governo di Bogotá ha ieri annunciato<br />

di aver raggiunto un principio di<br />

accordo con l’Esercito di liberazione nazionale<br />

(Eln) — secondo gruppo guerrigliero<br />

colombiano dopo le «Farc» — per<br />

avviare simultaneamente un dialogo di<br />

pace e una «convenzione nazionale» con<br />

la partecipazione di delegati della società<br />

civile. Uno dei probabili esiti del dialogo<br />

appena intavolato potrebbe essere<br />

l'istituzione di una zona smilitarizzata<br />

nella regione settentrionale del Paese.<br />

Le forze paramilitari di destra agli ordini<br />

di Carlos Castano sono nel frattempo<br />

passate nuovamente all’offensiva uccidendo<br />

— secondo quanto riporta l'agenzia<br />

«Ansa» — nove contadini e incendiando<br />

33 abitazioni nelle località di<br />

San Carlos e San Rafael, a 125 chilometri<br />

da Medellín. I paramilitari hanno fra<br />

i loro obiettivi proprio quello di impedire<br />

il raggiungimento dell’accordo fra il<br />

Governo del Presidente Andres Pastrana<br />

e l’«Eln» e quindi la nascita di una seconda<br />

regione autonoma sotto il controllo<br />

della guerriglia nel dipartimento<br />

settentrionale di Bolivar. Una prima zona<br />

smilitarizzata, definita «area di distensione»<br />

che si estende su 42.000 chilometri<br />

quadrati ed è amministrata dalle<br />

Forze amate rivoluzionarie della Colombia<br />

nel Sud. Nelle settimane scorse Pastrana<br />

aveva prospettato l'abolizione della<br />

zona smilitarizzata nel Sud del Paese<br />

suscitando la dura reazione delle «Farc»<br />

che avevano minacciato di abbandonare<br />

qualsiasi trattativa di pace.<br />

Ex Zaire: gli Usa donano 10 milioni di dollari per le vittime della guerra<br />

sta compiendo una missione in diversi<br />

Paesi africani.<br />

Un appello alla comunità internazionale<br />

per la grave crisi umanitaria in atto nell'ex<br />

Zaire è stato lanciato venerdì dal Programma<br />

alimentare mondiale (Pam) dell'Onu.<br />

Occorre raccogliere — si legge in<br />

un comunicato diffuso a Roma — 112 milioni<br />

di dollari per soccorrere più di due<br />

milioni di congolesi minacciati dalla fame.<br />

RUSSIA Vane ricerche dell'americano rapito martedì<br />

Cecenia: i federali liberano<br />

un ostaggio in mano ai ribelli<br />

MOSCA, 13.<br />

Un civile di etnia cecena e di passaporto<br />

russo, ostaggio da due mesi di<br />

una banda cecena, è stato liberato ieri<br />

nel corso di una delle numerose battute<br />

compiute dalle Forze federali russe nella<br />

Repubblica federata del Caucaso alla ricerca<br />

di Kenny Gluck, il volontario americano<br />

dell'Organizzazione «Medici senza<br />

frontiere» rapito martedì scorso.<br />

Rafik Gafurov, l’ostaggio liberato, è in<br />

condizioni piuttosto precarie, hanno riferito<br />

fonti del comando militare in Cecenia<br />

citate dai media russi. Residente<br />

Piano per recuperare<br />

nella prossima estate<br />

il sottomarino «Kursk»<br />

MOSCA, 13.<br />

Comincerà tra luglio ed agosto<br />

prossimi l'operazione per cercare<br />

di riportare in superficie il sottomarino<br />

nucleare russo «Kursk»,<br />

affondato il 12 agosto 2000 nel<br />

Mare di Barents, con 118 marinai,<br />

tutti morti. Lo hanno reso noto a<br />

Bruxelles i rappresentanti di un<br />

consorzio internazionale impegnati<br />

nell'impresa che hanno presentato<br />

un piano che prevede la suddivisione<br />

del relitto in pezzi e che<br />

deve ancora avere il via definitivo<br />

del Governo russo.<br />

Ieri sera a Parigi un portavoce del Ministero<br />

ha comunque ammesso che i<br />

nuovi controlli hanno portato all’individuazione<br />

di alcuni bovini a rischio, ma<br />

ha avvertito che è ancora troppo presto<br />

per trarre conclusioni. Per questi capi le<br />

verifiche sono ancora in corso.<br />

Nei primi dieci giorni dei controlli sono<br />

stati in tutto analizzati trentacinquemila<br />

bovini prima dell’immissione nella<br />

catena alimentare. Finora tutti i casi di<br />

Bse venuti alla luce in Francia si riferiscono<br />

a capi nati prima del 1996, quando<br />

erano ancora in circolazione pericolose<br />

farine animali.<br />

L’emergenza «mucca pazza» continua<br />

a imperversare anche in Germania. Ieri<br />

è stato accertato il dodicesimo caso di<br />

Bse, mentre il Governo ha deciso di imporre<br />

l’abbattimento di interi allevamenti<br />

nei quali sia stato riscontrato anche<br />

un solo animale malato. Il nuovo caso<br />

di bovino infetto è stato scoperto nel<br />

Meclemburgo, che diviene così il primo<br />

Land orientale a essere interessato dal<br />

fenomeno. Gli altri undici casi accertati<br />

riguardano regioni occidentali: Baviera<br />

(sei), Schleswig-Holstein (due), Bassa<br />

Sassonia (due) e Baden-Wuerttemberg<br />

(uno).<br />

L'agenzia dell'Onu fa presente gli sfollati<br />

per cause di guerra sono aumentati nell'ultimo<br />

anno da 750 mila a due milioni.<br />

Dal canto suo, il rappresentante del Pam<br />

a Kinshasa, Kees Tuinenburg, ha avvertito<br />

che «il numero delle persone bisognose<br />

di assistenza alimentare si è triplicato nel<br />

giro di dodici mesi. Intensificare le operazioni<br />

di soccorso è cruciale. Se non riusciamo<br />

a raccogliere rapidamente mag-<br />

PORTOGALLO Quasi 9 milioni gli aventi diritto<br />

I cittadini alle urne<br />

per le presidenziali<br />

LISBONA, 13.<br />

I portoghesi si recheranno domani alle<br />

urne per eleggere con voto diretto il<br />

loro sesto Presidente della Repubblica<br />

dopo la caduta, nel 1974, della dittatura<br />

del regime di Marcelo Caetano. Il mandato<br />

del nuovo Presidente scadrà nel<br />

2006. I sondaggi e gli analisti — secondo<br />

quanto segnala l'agenzia «Ansa» — indicano<br />

che Jorge Fernando Branco de<br />

Sampaio, Presidente del Portogallo dal<br />

1995, sarà rieletto senza nemmeno dover<br />

ricorrere al turno di ballottaggio —<br />

quindi con un comodo margine sui suoi<br />

quattro rivali — confermando la regola<br />

secondo la quale i portoghesi concedono<br />

sempre un secondo mandato al proprio<br />

Capo dello Stato.<br />

I sondaggi elettorali attribuiscono a<br />

Sampaio — 61 anni, socialista e nel passato<br />

sindaco di Lisbona in due occasioni<br />

— quasi il 60 per cento dei voti, percentuale<br />

molto al di sopra del 50 per cento<br />

più uno necessario per essere eletti al<br />

primo turno e doppia di quella che viene<br />

attribuita al suo principale rivale, il<br />

candidato del centro-destra, Joaquim<br />

Ferreira do Amaral. Gli altri tre candidati<br />

alla Presidenza appartengono a frange<br />

più o meno radicali della sinistra marxista<br />

e, secondo i sondaggi, godono di un<br />

consenso molto basso.<br />

Sono chiamati alle urne circa 8,9 milioni<br />

di cittadini, tra i quali sono inclusi<br />

per la prima volta i quasi 5 milioni di<br />

portoghesi residenti all’estero. A detta<br />

degli esperti, ciò non dovrebbe comun-<br />

nella città di Ulianovsk, sul Volga, era<br />

stato rapito durante una breve visita alla<br />

famiglia d’origine, in Cecenia, il 15 novembre.<br />

Di Gluck, sequestrato presumibilmente<br />

da una delle milizie legate alla<br />

guerriglia islamico-separatista cecena,<br />

non è emersa invece finora alcuna traccia.<br />

Potrebbe trattarsi di un rapimento a<br />

scopo di estorsione, ma finora a «Medici<br />

senza frontiere» non sembra siano arrivate<br />

richieste di riscatto. «Abbiamo diverse<br />

informazioni sulla sua sorte — ha<br />

detto comunque, fiducioso, il portavoce<br />

del comando russo, Serghiei Artionov —<br />

ma nell’ interesse dell’indagine preferiamo<br />

non renderle pubbliche».<br />

Frattanto in Cecenia non si interrompono<br />

gli attentati e le sparatorie, seppure<br />

sporadiche. Stando a fonti vicine alla<br />

guerriglia, non confermate da Mosca,<br />

tre soldati russi sarebbero stati uccisi in<br />

due distinte imboscate nelle ultime 24<br />

ore. In questa situazione di instabilità<br />

nella regione caucasica e dei rischi per<br />

la sicurezza degli operatori, le Organizzazioni<br />

non governative finanziate dall’Ufficio<br />

per gli aiuti umanitari dell’Ue<br />

(Echo) attive in Cecenia hanno sospeso<br />

la loro attività. La decisione, annunciata<br />

dalla Commissione europea, è stata presa<br />

dopo il rapimento di Kenny Gluck.<br />

«Condanno nella maniera più assoluta il<br />

rapimento — ha dichiarato il Commissario<br />

responsabile per gli aiuti umanitari,<br />

Poul Nielson — e chiedo l’immediato rilascio<br />

della vittima». «È inconcepibile —<br />

ha aggiunto Nielson — che alle Organizzazioni<br />

umanitarie sia impedito di fornire<br />

liberamente assistenza e aiuto a coloro<br />

che ne hanno bisogno».<br />

que modificare in modo essenziale i risultati.<br />

L’attuale ordinamento politico<br />

del Paese è frutto della «rivoluzione dei<br />

garofani», con la quale un gruppo di ufficiali<br />

delle forze armate decretò la fine<br />

della dittatura e restituì la democrazia al<br />

Paese. Nell’aprile 1974, il Movimento<br />

delle forze armate (Mfa) nominò il primo<br />

Presidente dell’era post-salazariana,<br />

il generale Antonio Ribeiro de Spinola.<br />

Lo stesso «Mfa« esautorò de Spinola e<br />

nominò al suo posto il maresciallo Francisco<br />

da Costa Gomes, che condusse il<br />

Paese all’Assemblea Costituente dell’aprile<br />

1975. Tale assemblea introdusse<br />

una forma istituzionale che è una variante<br />

del cosiddetto «modello francese»:<br />

elezioni diretta del Capo dello Stato (che<br />

non dispone però degli ampi poteri riservatigli<br />

in Francia) e Capo del Governo<br />

eletto dalla maggioranza parlamentare.<br />

Il primo Presidente eletto con questo<br />

sistema fu il generale Antonio Ramalho<br />

Eanes, candidato di tutta la sinistra nel<br />

1976, poi rieletto nel 1980. Suo successore<br />

e primo Presidente civile del Portogallo<br />

democratico fu il socialista Mario<br />

Soares, che nel gennaio 1986 sconfisse<br />

nel ballottaggio il conservatore, Diego<br />

Freitas do Amaral. Cinque anni dopo,<br />

Soares fu rieletto. Terminato il duplice<br />

mandato di Soares nel 1996, fu eletto<br />

l’attuale Presidente, Jorge Sampaio, che<br />

sconfisse l’allora Premier uscente, il<br />

conservatore Anibal Cavaco e Silva, con<br />

il 53,8 per cento dei voti contro il 46,2<br />

per cento.<br />

Sudan: l'aviazione<br />

governativa<br />

bombarda obiettivi<br />

civili nel Sud<br />

Stati Uniti: previsto dall'«Fmi»<br />

un calo della crescita economica<br />

WASHINGTON, 13.<br />

Il Fondo Monetario Internazionale ha<br />

abbassato le sue aspettative sulla crescita<br />

degli Stati Uniti nel 2001. Durante<br />

una conferenza tenutasi in Giappone,<br />

Horst Koehler, dirigente del Fondo Monetario<br />

Internazionale, ha confermato<br />

che la crescita prevista per l’economia<br />

Usa nel 2001 è del 2,5 per cento rispetto<br />

alla precedente aspettativa del 3,2 per<br />

cento. Koehler si è comunque affrettato<br />

ad aggiungere che il rallentamento della<br />

crescita è frutto di una «normalizzazione»<br />

in atto e non fornisce alcuna ragione<br />

per esercizi di pessimismo sul futuro<br />

dell’economia. «Tutto sta ancora ad indicare<br />

che si procede verso uno scenario<br />

di atterraggio morbido — ha detto<br />

Koehler — semplicemente si è ridimensionato<br />

l’ottimismo degli scorsi mesi.<br />

Ora bisogna evitare il rischio opposto,<br />

cioè astenersi dal pessimismo esagerato<br />

già messo in mostra da molti».<br />

Anche se il tasso di crescita rallenterà,<br />

il pericolo di recessione sarà comunque<br />

scongiurato. Lo afferma il rapporto economico<br />

annuale della Casa Bianca pubblicato<br />

ieri. Il rapporto annuale prevede<br />

un rallentamento della crescita, un leggero<br />

aumento della disoccupazione e un<br />

KHARTOUM, 13.<br />

L'aviazione governativa sudanese ha<br />

bombardato, il 6 gennaio, tre villaggi<br />

nella zona Sud-Orientale di Bor, uccidendo<br />

sei civili e ferendone altre decine.<br />

Lo ha annunciato ieri un comunicato<br />

dell'«esercito di liberazione dei popoli<br />

sudanesi» (Spla), il movimento ribelle attivo<br />

nel Sud del Paese. Gli aerei militari<br />

hanno sganciato venti bombe e nell'attacco<br />

contro uno dei villaggi — riferisce<br />

la fonte citata — sono state distrutte attrezzature<br />

del Programma alimentare<br />

mondiale (Pam) dell'Onu presente nella<br />

regione per assistere la popolazione. La<br />

notizia è stata confermata dal Pam, che<br />

precisa tuttavia che non ci sono state<br />

vittime tra il personale. Nella nota, lo<br />

Spla ricorda che, alla fine di dicembre,<br />

l'aviazione governativa ha colpito una<br />

chiesa e un ospedale nella zona di Lui.<br />

Generalmente, il Governo sudanese<br />

nega che i raid della sua aviazione siano<br />

diretti contro villaggi e obiettivi non militari,<br />

e accusa i guerriglieri dello Spla di<br />

operare in zone dove sono presenti elementi<br />

civili.<br />

La guerra civile in Sudan è una tra<br />

quelle di più lunga durata che funestano<br />

il continente africano. È in corso dal<br />

1983 e ha provocato milioni di vittime<br />

tra morti, mutilati, profughi e sfollati.<br />

Essa oppone il Governo di Khartoum,<br />

espressione della maggioranza arabomusulmana<br />

del Nord del Paese, allo<br />

Spla che si batte per salvaguardare l'identità<br />

etnica e culturale delle popolazioni<br />

animiste e cristiane delle regioni<br />

meridionali.<br />

ritmo d’inflazione simile a quello del<br />

2000.<br />

Negli Stati Uniti che attendono la cerimonia<br />

di insediamento di George W.<br />

Bush quale successore di Bill Clinton,<br />

prevista per il 20, l'entourage del Presidente<br />

eletto ha nel frattempo fornito alcune<br />

anticipazioni del discorso che pronuncerà<br />

per l'occasione. «È un discorso<br />

che stabilirà il giusto tono per il Paese e<br />

per gli obiettivi della nostra amministrazione<br />

— ha anticipato Karen Hughes,<br />

l’addetta stampa di Bush — Il tema di<br />

fondo sarà la riconciliazione». Lo stesso<br />

Bush, in una serie di interviste, ha anticipato<br />

che il discorso non conterrà alcun<br />

riferimento alla lunga battaglia del<br />

conto dei voti in Florida. «Non c’è niente<br />

in più che può essere detto», ha affermato.<br />

Bush intende insistere sul tema<br />

dell’unità, che era già stato uno dei pilastri<br />

della sua campagna elettorale. «So<br />

benissimo che molti non hanno votato<br />

per me. Ma sarò anche il loro Presidente<br />

— ha aggiunto — sarò il Presidente<br />

di tutti». Riferendosi alla politica estera,<br />

Bush ha dichiarato che «la gente di tutto<br />

il mondo riceverà un chiaro messaggio<br />

del mio impegno per confermare la<br />

nostra presenza positiva ed umile nelle<br />

aree chiave del pianeta»<br />

giori quantità di viveri, il flagello della<br />

malnutrizione diverrà incontrollabile». Più<br />

della metà della mortalità infantile è dovuta<br />

alla denutrizione. Nella regione orientale<br />

del Kivu settentrionale il 21 per cento<br />

della popolazione soffre la fame.<br />

La guerra civile nell'ex Zaire, scoppiata<br />

il 2 agosto1998, vede coinvolti militarmente<br />

altri cinque Paesi africani: l'Angola, la<br />

Namibia e lo Zimbabwe, alleati del Governo<br />

di Kishasa; il Rwanda e l'Uganda che<br />

appoggiano i movimenti ribelli dell'Est.<br />

Repubblica Ceca:<br />

la Camera vota<br />

una legge<br />

sulla Tv pubblica<br />

PRAGA, 13.<br />

La Camera dei deputati del Parlamento<br />

Ceco ha adottato in nottata una nuova<br />

legge sulla televisione pubblica Ceska<br />

Televize (Ct) che dovrebbe contribuire a<br />

porre fine al conflitto che oppone dallo<br />

scorso dicembre i giornalisti e la nuova<br />

direzione della Ct. La legge, votata da<br />

133 deputati sui 194 presenti (su un totale<br />

di 200) non fornisce tuttavia una soluzione<br />

immediata, ma include una<br />

clausola che permette di trasferire alla<br />

Camera bassa del Parlamento i poteri<br />

del Consiglio della Ct, unico organo che<br />

può eleggere e destituire il Direttore generale<br />

della televisione pubblica.<br />

La legge arriverà mercoledì prossimo<br />

al Senato e dovrà poi essere firmata dal<br />

Presidente della Repubblica Ceca, Vaclav<br />

Havel. La crisi era scoppiata il 20<br />

dicembre scorso con la nomina a Direttore<br />

generale di Jiri Hodac, il quale, dopo<br />

tre settimane di conflitto, si è dimesso<br />

giovedì scorso «per ragioni di salute».<br />

Il comitato di sciopero di giornalisti e<br />

impiegati della televisione ha ingiunto<br />

ieri sera ai dirigenti nominati da Hodac<br />

— in particolare la direttrice dell’informazione,<br />

Jana Bobosikova, e il Direttore<br />

finanziario, Jindrich Beznoska — di dimettersi<br />

entro oggi a mezzogiorno.<br />

Intanto, un incendio di piccole dimensioni<br />

è scoppiato ieri all'interno della<br />

centrale nucleare di Temelin. Le fiamme<br />

sono state subito spente. Non c'è stato<br />

mai pericolo per la sicurezza nucleare e<br />

non ci sono stati danni.<br />

Petrolio: l'Opec<br />

ridurrà la produzione<br />

DUBAI — Il Segretario generale<br />

dell’Opec, Alí Rodriguez, ha detto<br />

sabato che il cartello dei Paesi<br />

esportatori di petrolio intende ridurre<br />

la produzione di greggio tra<br />

gli uno e i due milioni di barili al<br />

giorno per farne salire il prezzo. In<br />

un’intervista con la televisione di<br />

Adu Dhabi, l’ex Ministro del petrolio<br />

venezuelano ha però ammesso<br />

che tra i Paesi membri del cartello<br />

vi sono alcune divergenze sull’<br />

ammontare dei tagli. «Alcuni vorrebbero<br />

tagliare un milione di barili<br />

— ha detto Rodriguez —, altri<br />

un milione e mezzo e altri ancora<br />

due milioni». I membri dell’Opec si<br />

riuniranno a Vienna mercoledì per<br />

discutere la questione degli eventuali<br />

tagli della produzione.<br />

Angola: saccheggiato<br />

un lebbrosario<br />

LUANDA — I guerriglieri dell'«unione<br />

nazionale per l'indipendenza<br />

totale dell'Angola» (Unita)<br />

hanno attaccato, mercoledì scorso,<br />

un lebbrosario, che ospitava venticinque<br />

malati, nella provincia di<br />

Huila. Lo ha annunciato venerdì<br />

una emittente radiofonica privata<br />

angolana. Scopo dell'incursione,<br />

nel corso della quale una persona<br />

è rimasta gravemente ferita, impadronirsi<br />

delle scorte di viveri depositate<br />

nel nosocomio.<br />

Capo Verde: elezioni<br />

legislative<br />

PRAIA — I cittadini dello Stato<br />

africano di Capo Verde andranno<br />

alle urne domenica per eleggere il<br />

nuovo Parlamento. La campagna<br />

elettorale si è chiusa venerdì e gli<br />

aventi diritto al voto sono circa<br />

250.000. In lizza per il successo il<br />

«movimento per la democrazia»<br />

(Mpd, liberale), che è al potere da<br />

dieci anni, e il «partito africano<br />

dell'indipendenza di Capo Verde»<br />

(Paicv, sinistra). Nel Parlamento<br />

uscente, il Mpd disponeva di 50<br />

seggi sul totale di 72; 21 erano del<br />

Paicv e l'ultimo di una formazione<br />

minore. Il Mdp è il partito dell'ultraliberismo,<br />

delle privatizzazioni e<br />

degli investimenti esteri, mentre il<br />

Paicv è fautore di una politica<br />

maggiormente orientata sul sociale.<br />

Le legislative di domenica saranno<br />

seguite, l'11 febbraio, dalle<br />

presidenziali. Il Presidente uscente<br />

Antonio Mascarehnas Monteiro,<br />

che non si ricandida dopo due<br />

mandati, milita nel Mpd.<br />

Brasile: aiuti dell'Ue<br />

per le aree inondate<br />

BRUXELLES — La Commissione<br />

europea ha deciso venerdì di stanziare<br />

circa 1,7 miliardi di lire a favore<br />

delle popolazioni colpite dalle<br />

gravi inondazioni verificatesi nel<br />

periodo di luglio e agosto nel<br />

Nord-Est del Brasile. I fondi saranno<br />

gestiti dall’Ufficio per gli aiuti<br />

umanitari dell’Ue (Echo), e dovranno<br />

essere utilizzati per interventi<br />

urgenti di aiuto e ricostruzione. In<br />

particolare le priorità indicate riguardano<br />

la ricostruzione delle case<br />

distrutte, la fornitura di materiale<br />

edile e di elettricità alle oltre<br />

1300 famiglie colpite, e l’assistenza<br />

medica e sanitaria (distribuzione<br />

di sistemi per la purificazione<br />

dell’acqua e di strutture igieniche).

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