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ITALIA<br />

PAGINA<br />

8 .<br />

Il cammino<br />

della Chiesa<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 19 Gennaio 2001<br />

In continuità con una precedente iniziativa<br />

pastorale interparrocchiale, realizzata<br />

durante la Quaresima del 2000 nel Centro<br />

antico di Napoli, ne è stata attuata una seconda<br />

per la fine dell'Anno Santo.<br />

La prima, aveva visto impegnate le comunità<br />

parrocchiali di s. Chiara (Frati Minori)<br />

e del Gesù Nuovo (Gesuiti), con l'attiva<br />

collaborazione anche delle altre comunità<br />

religiose presenti al loro interno:<br />

Servi di Maria della rettoria di S. Pietro a<br />

Maiella, Frati Predicatori della basilica di<br />

L'INGRESSO IN DIOCESI DI DUE PASTORI<br />

Mons. Francescantonio Nolè<br />

Vescovo di Tursi-Lagonegro<br />

GIANFRANCOGRIECO<br />

Prima a Tursi — domenica 7<br />

gennaio — e poi a Lagonegro<br />

— domenica 14 gennaio —, a<br />

pochi giorni dalla chiusura del<br />

Grande Giubileo dell'Anno<br />

2000, l'ingresso in diocesi del<br />

Vescovo Mons. Francescantonio<br />

Nolè è stato un abbraccio<br />

caloroso e corale del nuovo<br />

Presule con il suo gregge affidatogli<br />

da Cristo buon Pastore.<br />

Dal Tirreno allo Ionio, tutta la<br />

Comunità diocesana si è ritrovata,<br />

come già a Pompei nel<br />

giorno dell'ordinazione episcopale<br />

conferitagli il 10 dicembre<br />

dall'Arcivescovo Giovanni Battista<br />

Re, Prefetto della Congregazione<br />

per i Vescovi, per un<br />

«nuovo inizio» nel nome di Cristo,<br />

«eredità del Grande Giubileo»,<br />

della Vergine Madre e dei<br />

Santi di questa terra di Basili-<br />

cata che hanno illuminato il cammino<br />

di una comunità nel corso della sua<br />

lunga storia.<br />

Il popolo di Dio ha sfidato il freddo<br />

ed il gelo per unirsi alla preghiera e<br />

alla gioia. Prima nella Cattedrale di<br />

Tursi e poi nella chiesa della SS.ma<br />

Trinità, oggi Concattedrale di Lagonegro,<br />

tanta era la folla visibilmente<br />

commossa che rendeva grazie a Dio<br />

per il dono del nuovo Pastore.<br />

A rivolgere il primo saluto augurale<br />

al nuovo Vescovo era il Commissario<br />

Prefettizio dott.ssa Raffaella La Raia,<br />

che a nome dei sindaci del territorio<br />

di Lagonegro offriva al Presule una<br />

mitra finemente ricamata. Don Tonino<br />

Calderaro, Cancelliere Vescovile,<br />

ha letto la Bolla di nomina; quindi<br />

Mons. Carlo Cascone, il presbitero più<br />

anziano della diocesi, ha rivolto al<br />

nuovo Vescovo un commosso indirizzo<br />

di saluto. «In simplicitate et laetitia»<br />

è il motto episcopale scelto dal<br />

Presule Francescano Conventuale<br />

Mons. Nolè. Nella semplicità e nella<br />

gioia si è svolta una celebrazione segnata<br />

da un entusiasmo che ha offerto<br />

nuovi orizzonti alla speranza.<br />

Sono venuti in tanti dalle 59 parrocchie<br />

della vasta diocesi che ha una superficie<br />

di 2.509 Kmq ed abbraccia i<br />

due mari: il Tirreno e lo Ionio. Tanti i<br />

rappresentanti dei 39 Comuni con i<br />

gonfaloni: 32 in provincia di Potenza e<br />

7 in provincia di Matera. 137.000 sono<br />

gli abitanti raccolti nelle cinque zone:<br />

la ionica, la tirrenica, la sinnica, la zona<br />

mercure e quella di valdagri.<br />

«Sono grato al Papa, perpetuo e visibile<br />

principio dell'unità di tutta la<br />

Chiesa, che mi ha chiamato a far parte<br />

del Collegio episcopale — ha detto<br />

tra l'altro il nuovo Presule nel salutare<br />

i fedeli di Tursi e di Lagonegro — per<br />

introdurre nel nuovo Millennio questa<br />

nostra Chiesa di Basilicata. Il suo Magistero<br />

sarà luce sicura del nostro<br />

cammino sui passi della nuova evangelizzazione,<br />

nella fedeltà al Concilio<br />

Vaticano II e alle indicazioni che la<br />

Chiesa del Grande Giubileo ci ha riproposto<br />

e al Sinodo diocesano appena<br />

concluso, in questa rinnovata stagione<br />

di Pentecoste».<br />

Tutti il Vescovo Nolè ha portato<br />

con la sua preghiera sull'altare: i bambini,<br />

i ragazzi, i giovani, le giovani, le<br />

famiglie, gli adulti, gli anziani, i malati,<br />

le persone sole, i poveri, i carcerati,<br />

gli ultimi. Per tutti la promessa di<br />

conservarli sempre nel cuore.<br />

Promozione della santità di vita nei<br />

fedeli della diocesi; impegno per le vocazioni<br />

alla vita sacerdotale e religiosa;<br />

salvaguardia della famiglia, terreno<br />

fertile per le vocazioni; il dramma giovanile<br />

della disoccupazione; la disponibilità<br />

e la solidarietà verso i bisognosi<br />

che ogni giorno si confrontano con<br />

il prezioso dono della sofferenza: queste<br />

le urgenze e le priorità pastorali<br />

che devono impegnare e coinvolgere<br />

tutte le persone del territorio diocesano<br />

— ha proposto con forza il Vescovo<br />

Nolè —. Commosso il Presule ha<br />

detto tra l'altro: «Si dice sempre che<br />

la fantasia supera la realtà, ma guardando<br />

tutta questa gente dico che la<br />

realtà ha superato la fantasia. Non mi<br />

aspettavo tanto entusiasmo: grazie, di<br />

cuore, a tutti voi».<br />

In tanti hanno rivolto al nuovo Pastore<br />

gli auguri più lieti e sinceri: dai<br />

Vicari Generali di Tursi-Lagonegro —<br />

i Mons.ri Vincenzo Orofino e Cesare<br />

Lauria — alle autorità politiche regionali<br />

e provinciali, ai rappresentanti<br />

delle varie associazioni e dei movimenti.<br />

«Un pensiero colmo di speran-<br />

statua della Madonna di Sirino, da secoli<br />

celeste patrona della città, da parte<br />

del Santo Padre, avvenuta sul sagrato<br />

della Basilica Vaticana il 20 settembre<br />

2000.<br />

Al termine della Concelebrazione,<br />

P. Luigi Casillo, Vicario provinciale<br />

O.F.M. Conv. della Provincia di Napoli,<br />

ha rivolto al Vescovo Nolè un sentito<br />

francescano augurio da parte di<br />

tutta la Comunità provinciale. «L'antico<br />

Superiore diventato Vescovo — ha<br />

affermato P. Casillo — resterà sempre<br />

nel cuore di tutti noi».<br />

In occasione dell'ingresso la Provincia<br />

della Campania e della Basilicata<br />

dei Frati Minori Conventuali, (Padre<br />

Nolè ha ricoperto la carica di Ministro<br />

Provinciale dell'Alma Provincia che<br />

unisce le due Regioni dal 28 aprile del<br />

1994 al 4 novembre 2000) ha pubblicato<br />

un volume di settanta pagine in cui<br />

vengono presentati il «Pastore francescano<br />

nell'Anno del Grande Giubileo;<br />

la storia francescana di ieri e di oggi<br />

della Terra di Basilicata; una serie di<br />

“Testimonianze” di confratelli del nuovo<br />

Vescovo che con lui hanno condiviso<br />

per anni il cammino religioso e la<br />

quotidiana fatica pastorale, e la cronaca<br />

dell'ordinazione episcopale conferitagli<br />

a Pompei con la partecipazione<br />

di migliaia e migliaia di fedeli giunti<br />

da tutta la Regione di Basilicata e dalle<br />

case religiose e parrocchiali della<br />

Campania».<br />

L'alba del «nuovo inizio» è stata<br />

inaugurata ai piedi di Maria per continuare<br />

con la benedizione dei santi patroni<br />

sant'Andrea Avellino, il beato<br />

Domenico Lentini, il beato Bonaventura<br />

da Potenza e di tutti i santi e le<br />

sante che hanno seminato la Parola di<br />

Dio tra le popolazioni di questa terra<br />

generosa e forte.<br />

Mons. Andrea Bruno Mazzocato<br />

Vescovo di Adria-Rovigo<br />

Una giornata tersa e di sole, domenica 14 gennaio, ha<br />

fatto da splendida cornice all'accoglienza di S.E. Mons. Andrea<br />

Bruno Mazzocato che approdava ad Adria e nella diocesi<br />

per iniziare il suo ministero nel Polesine. C'erano tutte<br />

le parrocchie e le comunità credenti, c'erano i rappresentanti<br />

della missione del Brasile, della Germania, e i sacerdoti<br />

che lavorano a servizio della Santa Sede.<br />

C'erano «in concertata armonia ben significata, la presenza<br />

del mondo ecclesiale e del mondo civile» che ben ha<br />

collaborato concordemente all'evento. Pure S.E. Mons.<br />

Martino Gomiero — il Vescovo emerito — ha fatto pervenire<br />

l'augurio ed il saluto al nuovo Vescovo, dicendosi lieto<br />

di «offrire al Successore nell'amata diocesi di Adria-Rovigo<br />

la carità fraterna della stima e dell'amicizia, la preghiera<br />

assidua, la solidarietà nell'unione a Cristo e... gli assicura<br />

augurio fervidissimo, costante preghiera, perenne ricordo».<br />

Mons. Giuseppe De Stefani, nel presentargli la diocesi ed<br />

esprimendo le ansie e le speranze della Comunità polesana,<br />

concludeva: «...Ci conforta Eccellenza, leggere nel suo<br />

odierno messaggio “Sento in me una grande fiducia e speranza,<br />

che spero di trasmettere a tutti voi!”. Sono parole di<br />

serenità, che davvero ci mettono in cammino con Lei, guida,<br />

fratello e padre in questa nostra Chiesa, che nella chiamata<br />

all'episcopato Lei sente donata a sé come sposa. Una<br />

sposa, che nel simbolo di quest'anello prezioso e significativo<br />

desideriamo sia richiamata costantemente alla contemplazione<br />

del suo occhio, all'affetto del suo cuore, alla preghiera<br />

del suo spirito». Dopo la lettera papale fatta da<br />

Mons. Cancelliere Vescovile e l'obbedienza dei canonici,<br />

dei consultori, dei religiosi e dei fedeli, era molto attesa l'omelia<br />

di Mons. Mazzocato. E il nuovo Vescovo non ha deluso.<br />

Ha commentato la Liturgia della Parola della seconda<br />

domenica del tempo Ordinario, ma ha indicato in essa le linee<br />

operative del suo operare apostolico. Il Vescovo spera<br />

e confida nel Signore Gesù. Nell'episodio di Cana egli vede<br />

con l'evangelista Giovanni il nascere della Chiesa. «Gesù<br />

comincia a Cana a formare la sua Chiesa, la comunità che<br />

vive nella gioia e nella fraternità grazie al dono di Gesù. Il<br />

vino buono che dona è il suo Sangue e il suo Corpo nell'Eucaristia;<br />

è il suo Spirito Santo e la sua speranza che infonde<br />

nei cuori...». Dopo aver parlato della sua chiamata<br />

alla vita, al Seminario e all'episcopato, si è richiamato alle<br />

prime parole della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II<br />

«Novo Millennio ineunte» «Duc in altum!» Prendi il largo.<br />

za — ha rilevato Mons. Nolè<br />

— va ai gruppi laicali, alle associazioni,<br />

ai movimenti ecclesiali,<br />

agli ordini secolari, alle<br />

congreghe e agli operatori pastorali,<br />

ma non dimentico i laici<br />

meno impegnati o lontani,<br />

per i quali anche sono Vescovo<br />

e ai quali chiedo di conoscerci<br />

e dialogare nel nome del comune<br />

impegno a valorizzare la<br />

vita».<br />

Sia a Tursi che a Lagonegro<br />

la solenne Concelebrazione Eucaristica<br />

di ingresso è stata allietata<br />

da canti liturgici comunitari.<br />

A Lagonegro il rito è<br />

stato diretto da Mons. Franco<br />

Camaldo, Decano dei Cerimonieri<br />

Pontifici, nativo di Lagonegro.<br />

È stato ancora Mons.<br />

Camaldo a dare lettura della<br />

Bolla, a firma del Cardinale<br />

Angelo Sodano, Segretario di<br />

Stato, della incoronazione della<br />

«Anche noi accogliamo il forte invito e partiamo assieme.<br />

Partiamo per un nuovo cammino, una nuova navigazione,<br />

partiamo verso il terzo millennio con la grazia del Giubileo<br />

appena concluso e con l'entusiasmo e la gioia di questa<br />

giornata. Andiamo con speranza che ci sarà anche per noi<br />

una pesca miracolosa. Abbiamo fiducia che Gesù non ci farà<br />

mancare il suo vino buono. Con la forza del suo Spirito<br />

Santo sprigionerà le energie migliori che ci sono tra noi.<br />

Lavoreremo insieme. Questo è il segreto della vita e del futuro<br />

di una Chiesa: lavorare insieme per la crescita di tutta<br />

la comunità, ognuno offrendo il prezioso e insostituibile<br />

dono che ha ricevuto...». Invocando la Madre di Dio, di<br />

san Bellino e di s. Maria Chiara ha concluso: «Vedremo rifiorire<br />

la fede, i valori evangelici, i gesti di carità e di solidarietà.<br />

Vedremo rifiorire tra i nostri giovani e le ragazze<br />

le scelte coraggiose, le scelte vocazionali anche verso il sacerdozio».<br />

L'omelia che è stata seguita attentamente da quasi duecento<br />

sacerdoti, da oltre cento suore e da una cattedrale<br />

piena in ogni dove di fedeli, ha colto nel segno, rendendo<br />

più attenta e devota la partecipazione ed esplodendo in<br />

grande gioia. Tra i presenti l'anziana mamma del Presule,<br />

il fratello sacerdote, gli alunni del Seminario Maggiore di<br />

Treviso, Mons. Antonio Pezzetto vicario generale della diocesi<br />

in rappresentanza di S.E. Mons. Paolo Magnani.<br />

Vi erano pure gli alunni del Seminario diocesano, tutti i<br />

Vicari Foranei della diocesi. E tra le autorità civili il Prefetto<br />

di Rovigo, oltre al Sindaco di Adria ed al Commissario<br />

di Rovigo e molti dei sindaci del Polesine. La corale polifonica<br />

della cattedrale ha animato il canto dell'intera assemblea.<br />

Dopo la celebrazione Mons. Mazzocato si è congedato<br />

dai trevisani nel teatro Ferrini e dalle autorità civili e militari<br />

nel Provicariato.<br />

La cattedrale si era per l'occasione predisposta anche<br />

per accogliere quanti non avessero potuto entrare nel tempio,<br />

predisponendo un ampio spazio protetto nella adiacente<br />

piazza Buzzolla. Esemplari sono stati i numerosi «volontari<br />

del Giubileo» che per l'accoglienza del Vescovo sono<br />

stati prezioso aiuto a tanti fedeli e ne hanno facilitato la<br />

partecipazione.<br />

Una giornata che ha segnato nella preghiera e nella fede<br />

l'inizio del ministero pastorale di S.E. Mons. Andrea Mazzocato.<br />

GIANNI AZZI<br />

Napoli: iniziative pastorali interparrocchiali<br />

s. Domenico Maggiore, Clarisse del monastero<br />

di s. Chiara.<br />

La seconda, ha coinvolto una terza comunità<br />

parrocchiale, quella di s. Lorenzo<br />

Maggiore (affidata ai Frati Minori Conventuali)<br />

dell'arcidiocesi partenopea, insieme<br />

con le comunità religiose maschili e femminili<br />

presenti nel suo territorio: Teatini,<br />

Adoratrici dell'Eucaristia del monastero di<br />

san Gregorio Armeno, Adoratrici del San-<br />

gue di Cristo, Salesiane di Don Bosco,<br />

Missionarie della Carità.<br />

Tra le realizzazioni riguardanti la fine<br />

dell'Anno 2000, vanno ricordate le seguenti:<br />

la mostra missionaria circa l'attività<br />

di prima evangelizzazione dei Gesuiti<br />

nello Sri Lanka (presso la chiesa del Gesù<br />

Nuovo): la mostra su s. Massimiliano<br />

Kolbe (presso la chiesa di s. Lorenzo<br />

Maggiore); la veglia di preghiera interparrocchiale<br />

la sera della vigilia dell'Immaco-<br />

lata, nella chiesa del Gesù Nuovo, con la<br />

fiaccolata nella piazza antistante e la conclusione<br />

davanti all'obelisco dell'Immacolata;<br />

tre incontri di riflessione, attraverso<br />

una liturgia della Parola nella basilica di<br />

s. Chiara; la celebrazione interparrocchiale<br />

della Riconciliazione nella basilica di s.<br />

Domenico Maggiore, con la partecipazione<br />

di fedeli laici (tra cui molti giovani), religiose<br />

e religiosi; la rappresentazione del<br />

Presepe vivente.<br />

PASQUALE PUCA<br />

SASSARI XVII Convegno diocesano sui giovani<br />

La comunità cristiana<br />

per le nuove generazioni<br />

La Chiesa turritana ha impegnato di<br />

recente per tre giorni presbiteri, religiosi/e<br />

e laici in convegno sul tema «La<br />

Comunità cristiana per le giovani generazioni».<br />

La costante presenza dell'Arcivescovo,<br />

Mons. Salvatore Isgrò e la<br />

competenza del relatore, P. Graziano<br />

Sala, delegato regionale della Pastorale<br />

Giovanile della Puglia, nonché l'importanza<br />

e l'urgenza della problematica pastorale<br />

giovanile hanno tenuto l'Assemblea<br />

attentissima ai lavori dal principio<br />

alla fine. Protagonisti sono stati gli stessi<br />

giovani sassaresi — alcune centinaia —,<br />

non solo come riferimento focale del<br />

Convegno, ma come partecipanti attivi e<br />

non solo nei nove laboratori in cui si sono<br />

fatti sentire con tutto l'ardore del loro<br />

entusiasmo propositivo.<br />

Il Convegno, il XVII della serie, ha<br />

avuto come moderatore Mons. Francesco<br />

Soddu, parroco della Cattedrale di<br />

Sassari. Ha dato l'avvio Mons. Isgrò con<br />

la celebrazione dell'Ora media, impegnando<br />

subito i partecipanti col ricordare<br />

loro che il mistero della salvezza esige<br />

la collaborazione anzitutto di coloro<br />

che già come battezzati hanno il dovere<br />

della testimonianza e ulteriormente, con<br />

la Chiesa e nella Chiesa, quello di cooperare<br />

quali ambasciatori di Cristo all'annuncio<br />

della Buona notizia e come<br />

suoi discepoli la volontà effettiva di condividere<br />

con i fratelli ancor lontani la<br />

grazia di conoscerlo, di amarlo, di seguirlo.<br />

Il moderatore ha sottolineato la rilevanza<br />

del problema giovanile, invitando<br />

i convegnisti a un lavoro di discernimento<br />

quanto a ciò che si dovrà fare per<br />

espletare il compito che attende tutti.<br />

Due giovani, già impegnati nella missione<br />

popolare diocesana indetta dall'Arcivescovo<br />

per il Grande Giubileo, hanno<br />

illustrato il lavoro svolto in vista della<br />

Giornata Mondiale della Gioventù alla<br />

quale hanno partecipato con il folto<br />

gruppo turritano, e dato indicazioni preziose<br />

per quanto si sarebbe progettato<br />

nel e dal Convegno stesso.<br />

Il relatore ha svolto la relazione «Cosa<br />

ha da offrire la Chiesa ai giovani». Egli<br />

ha ricordato come nel grande Convegno<br />

ecclesiale di Palermo l'Episcopato avesse<br />

dato opportuni suggerimenti per ravvivare<br />

la pastorale giovanile, partendo<br />

dalla considerazione dell'urgenza di adeguare<br />

alle esigenze dei giovani metodi,<br />

e anzitutto linguaggi e specifiche iniziative.<br />

Il P. Sala è stato molto esplicito nel<br />

puntualizzare insufficienze e deficienze<br />

un po' dovunque della pastorale giovanile,<br />

ma ha incoraggiato ad osare perché i<br />

giovani sono aperti e come in attesa che<br />

si vada loro incontro, pronti ad accogliere<br />

e seguire chi presenta loro l'esperienza<br />

personale vissuta nell'amicizia di Cristo.<br />

I giovani distribuiti in nove gruppi<br />

hanno attentamente scandagliato e presentato<br />

poi con schietta sincerità quanto<br />

è sembrato loro necessario porre in evidenza.<br />

Le tematiche sono state le seguenti:<br />

Giovani e Comunità ecclesiali; Giovani e<br />

Liturgia; Giovani e Catechesi; Giovani e<br />

vocazioni; Giovani e volontariato; Giovani<br />

e sport; Giovani e musica; Giovani e<br />

tempo libero; Giovani e cultura. Si deve<br />

riconoscere che era stata preparata e si<br />

è avuta, dai loro contributi, una schermografia<br />

ricca, completa, della situazione<br />

giovanile da un punto di vista pastorale.<br />

I giovani hanno valorizzato intensamente<br />

l'esperienza della massiccia partecipazione<br />

alla Giornata Mondiale della<br />

Gioventù: a Tor Vergata c'erano 400<br />

giovani dell'Arcidiocesi di Sassari, numero<br />

superiore al quale era soltanto quello<br />

dei giovani romani.<br />

Il P. Sala ha molto ben valorizzato<br />

questa esperienza dei giovani, nonché il<br />

contributo da loro dato al Convegno che<br />

è stato non soltanto per loro, ma di loro,<br />

per la parte così vivace e intelligente<br />

che essi vi hanno svolto.<br />

L'Arcivescovo Isgrò nella celebrazione<br />

conclusiva ha perciò sapientemente<br />

commentato lo stupore dei Genitori di<br />

Gesù al sentire le cose che si dicevano<br />

in Lui in occasione della presentazione<br />

al tempio: la pagina evangelica del quinto<br />

giorno fra l'ottava di Natale riproponeva,<br />

infatti, il brano evangelico Lc<br />

2,22-35. Egli esprimeva così anche il<br />

proprio compiacimento e il motivo dello<br />

stupore nello scoprire la volontà di Dio:<br />

l'aver Dio parlato a noi per mezzo del<br />

Figlio dopo aver già parlato nei tempi<br />

antichi molte volte e in diversi modi ai<br />

padri per mezzo dei profeti. «Per questo<br />

— proseguiva l'Arcivescovo — abbiamo<br />

motivo di stupirci, non dobbiamo temere<br />

d'interrogarci per sentire quello che il<br />

Signore ci manifesta di vita nuova, di vita<br />

eterna. Non dobbiamo stancarci di<br />

stupirci per prendere sempre più coscienza<br />

del nostro cammino di vita cristiana<br />

e di testimonianza del Vangelo. I<br />

giovani ci aiutano a stupirci e quindi a<br />

entusiasmarci. Si rischia, col passare del<br />

tempo, di camminare con passo stanco<br />

e con una certa sopportazione. La voce<br />

dei giovani — ha esclamato Mons. Isgrò<br />

— è la voce dello Spirito che ci invita a<br />

stupirci e a conoscere dimensioni nuove.<br />

Dobbiamo essere grati al Signore<br />

della presenza sempre più consapevole e<br />

responsabile dei nostri giovani».<br />

L'Arcivescovo ha poi studiatamente<br />

sottolineato il particolare conclusivo della<br />

pagina Lucana, le parole con cui Simeone<br />

preannunziava che Gesù è venuto<br />

come segno di contraddizione, rovina<br />

e salvezza di molti e che una spada<br />

avrebbe trafitto il cuore di Maria: «è<br />

una parola inquietante, ha detto Mons.<br />

Isgrò, una parola che Gesù ha confermato<br />

nel discorso eucaristico di Cafarnao,<br />

dopo il segno della moltiplicazione<br />

dei pani (Gv 6). Gesù — ha proseguito<br />

l'Arcivescovo — non si accontenta di facili<br />

entusiasmi: restare con Lui significa<br />

che anche a noi, come a Maria, una<br />

spada trafigga il cuore e provochi una<br />

ferita sanguinante, vivificante». Infine ha<br />

rimarcato, che i Vescovi italiani, in un<br />

documento sulla pastorale giovanile,<br />

hanno affermato che «se non siamo attuali,<br />

giovani, efficaci, non è perché non<br />

siamo cristiani, ma perché non lo siamo<br />

abbastanza».<br />

La liturgia era stata animata tutta dai<br />

giovani che avevano avuto una parte così<br />

viva nel convegno che si concludeva,<br />

e bene hanno concluso con le note di<br />

«Emmanuel» l'inno ufficiale della XV<br />

Giornata Mondiale della Gioventù, facendo<br />

sentire a tutta l'Assemblea la<br />

gioia esplosiva vissuta a Tor Vergata con<br />

i due milioni e mezzo di loro coetanei<br />

nell'incontro col Papa, che li aveva invitati<br />

a «incendiare il mondo».<br />

Ripensando l'avvenimento del Convegno,<br />

si conviene facilmente con quanto<br />

scrive il direttore del settimanale diocesano<br />

dell'arcidiocesi turritana «Libertà»:<br />

«Il recente convegno ecclesiale diocesano,<br />

con lo stimolante tema “La Comunità<br />

Cristiana per le giovani generazioni”,<br />

ha avuto il grande merito di porci in un<br />

gradito dinamismo su cui si è felicemente<br />

collocata la vasta tematica del mondo<br />

giovanile... Si è capito perfettamente<br />

che nelle nuove generazioni si manifesta<br />

la consapevolezza che la propria storia<br />

— e non solo quella personale, ma anche<br />

quella cattedra — deve essere affidata<br />

a un progetto e a una scelta». Progetti<br />

e scelte che l'Arcivescovo Isgrò, in<br />

cuor suo, ha già sicuramente deciso.<br />

GIOVANNI MARIA COSSU<br />

Abruzzo: la Chiesa contro la disoccupazione<br />

Si è svolto a Bomba, in Abruzzo, il primo modulo del Progetto Policoro,<br />

promosso dall'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, dalla Caritas<br />

Italiana e dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, che mira a sviluppare<br />

un'idea imprenditoriale. Policoro, così chiamato dal nome della città in provincia<br />

di Matera dove si è tenuto il primo incontro, pone la Chiesa in prima<br />

linea nel mondo del lavoro; ma esso rappresenta anche un rischio che vede<br />

l'interazione di diverse forze che operano nell'universo giovanile. L'obiettivo è<br />

di offrire alle Chiese locali strumenti per affrontare il problema occupazionale,<br />

stimolando le varie pastorali e le aggregazioni laicali a lavorare in un'ottica<br />

di collaborazione per far fronte al fenomeno. (agnese pellegrini)<br />

PESCARA-PENNE Nella parrocchia di san Flaviano, in Basciano<br />

Un nuovo portale di bronzo<br />

a ricordo del Grande Giubileo del 2000<br />

«Pellegrini che entrate in questo luogo<br />

a pregare, fermatevi prima di entrare,<br />

ad ammirare questo splendido lavoro;<br />

poi, entrati, pregate in ginocchio il Signore».<br />

È l'invito che accoglie i fedeli all'ingresso<br />

della parrocchiale di san Flaviano<br />

Vescovo, madre di tutte le chiese<br />

in Basciano, nel Teramano, dove è stato<br />

realizzato un nuovo, grandioso portale<br />

di bronzo.<br />

L'opera dello scultore urbinate prof.<br />

Augusto Ranocchi, è stata voluta, benedetta<br />

e dedicata dall'Arciprete parroco<br />

Mons. Roberto Tavazza. Fusa e composta<br />

da una fonderia di Roma, la porta è<br />

incastonata nella facciata cinquecentesca<br />

della chiesa. Essa è composta di cinque<br />

elementi: una parte superiore fissa<br />

e le altre quattro fungenti da battenti<br />

apribili.<br />

Nell'elemento superiore domina, al<br />

centro, la figura di san Flaviano, Vescovo<br />

e Patriarca di Costantinopoli, patrono<br />

di Basciano. Alla sinistra di chi guarda<br />

c'è la riproduzione della scena in cui<br />

Mons. Antonio Iannucci, Arcivescovo<br />

Metropolita emerito di Pescara-Penne,<br />

mediante l'imposizione delle mani ordina<br />

sacerdote — il 5 dicembre 1981 — il<br />

parroco di Basciano, Zampitti e Castel<br />

Castagna, don Roberto.<br />

Alla destra c'è una raffigurazione di<br />

Giovanni Paolo II che benedice l'evento.<br />

Nella parte inferiore, nei battenti centrali,<br />

sei episodi del Nuovo Testamento ricordano<br />

i principali misteri della Redenzione<br />

umana: l'Annunciazione, la nascita<br />

di Gesù, le nozze di Cana, la Crocifissione,<br />

le Risurrezione, la discesa dello<br />

Spirito Santo. Nei due battenti laterali,<br />

infine, i quattro evangelisti.<br />

La porta misura 4 metri di altezza ed<br />

è larga 2,20 metri, con un peso di oltre<br />

sette quintali.

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