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PAGINA<br />

7 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Martedì-Mercoledì 2-3 Gennaio 2001<br />

31 dicembre: Giovanni Paolo II<br />

per la fine dell'anno 2000 e l'inizio del 2001<br />

ANGELUS La riflessione mariana del Papa con i fedeli presenti in Piazza San Pietro<br />

Guardando quest'oggi alla santa Casa di Nazareth, il pensiero va<br />

alle tante famiglie che, in questi nostri tempi, si trovano in situazioni difficili<br />

«Guardando quest'oggi alla santa Casa<br />

di Nazareth, il pensiero va alle tante famiglie<br />

che, in questi nostri tempi, si trovano<br />

in situazioni difficili. Alcune sono<br />

segnate da estrema povertà, altre sono<br />

costrette a cercare in Paesi stranieri<br />

quanto purtroppo manca loro in Patria,<br />

altre ancora incontrano al proprio interno<br />

seri problemi». È quanto ha sottolineato<br />

Giovanni Paolo II domenica mattina<br />

31 dicembre, rivolgendosi alle migliaia<br />

di fedeli convenuti in Piazza San<br />

Pietro per partecipare all'ultimo Angelus<br />

dell'anno 2000.<br />

Ecco la meditazione del Papa:<br />

CarissimiFratelli e Sorelle!<br />

1.Nel clima di gioia che è proprio<br />

del Natale, celebriamo oggi la<br />

Festa della Santa Famiglia. Essa cade<br />

quest'anno il 31 di dicembre,<br />

l'ultimo giorno dell'anno. Non ha<br />

in sé qualcosa di provvidenziale<br />

che il Duemila, l'anno che sigla un<br />

millennio, si concluda nel segno<br />

della famiglia?<br />

Dal presepe il nostro sguardo si<br />

sposta idealmente sull'umile dimora<br />

di Nazaret. Gesù, fattosi nostro<br />

fratello, ha voluto passare attraverso<br />

l'esperienza della famiglia. Si è<br />

così inserito nella prima e fondamentale<br />

cellula di aggregazione sociale,<br />

dando in tal modo un riconoscimento<br />

di validità perenne alla<br />

più comunefraleistituzioniumane.<br />

Per noi credenti la famiglia, riflesso<br />

della comunione trinitaria, ha<br />

come modello quella di Nazareth,<br />

al cui interno si è svolta la vicenda<br />

umana del Redentore e dei suoi genitori.<br />

Pensiamo alle difficoltà che<br />

Maria e Giuseppe hanno dovuto affrontare<br />

in occasione della nascita<br />

di Gesù; e poi nell'esilio in Egitto,<br />

per sfuggire alla persecuzione di<br />

Erode. Nazareth è anche diventata<br />

il simbolo di quella «normalità» di<br />

vita quotidiana che contrassegna<br />

l'esistenza di ogni famiglia.<br />

2.Guardando quest'oggi a quella<br />

Casa santa, il pensiero va alle<br />

tante famiglie che, in questi nostri<br />

“<br />

tempi, si trovano in situazioni difficili.<br />

Alcune sono segnate da estrema<br />

povertà, altre sono costrette a<br />

cercare in Paesi stranieri quanto<br />

purtroppo manca loro in Patria, altre<br />

ancora incontrano al proprio<br />

interno seri problemi a causa del<br />

Questo mostra quanto sia urgente riscoprire il valore della famiglia<br />

ed aiutarla in ogni modo ad essere, come Dio l'ha voluta, ambiente vitale<br />

dove ogni bimbo che viene al mondo è accolto fin dal suo concepimento<br />

con tenerezza e gratitudine; luogo dove si respira un clima sereno<br />

che favorisce in ogni suo membro un armonioso sviluppo umano<br />

e spirituale. Possa la Santa Famiglia, che oggi veneriamo, ottenere<br />

questo dono per ogni nucleo familiare, e lo aiuti ad essere una piccola<br />

«chiesa domestica», scuola di virtù umane e religiose<br />

rapido mutamento culturale e sociale<br />

che talora le sconvolge. E che<br />

dire dei non pochi attentati all'istituzione<br />

stessa della famiglia? Tutto<br />

questo mostra quanto sia urgente<br />

riscoprire il valore della famiglia<br />

ed aiutarla in ogni modo ad essere,<br />

come Dio l'ha voluta, ambiente vitale<br />

dove ogni bimbo che viene al<br />

mondo è accolto fin dal suo concepimento<br />

con tenerezza e gratitudine;<br />

luogo dove si respira un clima<br />

sereno che favorisce in ogni suo<br />

membro un armonioso sviluppo<br />

umano e spirituale.<br />

Possa la Santa Famiglia, che oggi<br />

veneriamo, ottenere questo dono<br />

per ogni nucleo familiare, e lo aiuti<br />

ad essere una piccola «chiesa domestica»,<br />

scuola di virtù umane e<br />

religiose.<br />

3.Quest'oggi, 31 dicembre, si<br />

conclude un altro anno della nostra<br />

vita e della storia. Un anno sicuramente<br />

singolare, perché anno<br />

del Grande Giubileo, in cui abbiamo<br />

colto in tanti uomini e donne<br />

segnali di buona volontà, come pure<br />

un autentico desiderio di riconciliazione<br />

con Dio e con i fratelli.<br />

Mentre si chiude quest'anno, invochiamo<br />

il perdono del Signore<br />

per le manchevolezze che hanno segnato<br />

l'esistenza nostra personale e<br />

comunitaria. Solo in tal modo l'azione<br />

di grazie per i molteplici benefici<br />

ricevuti può essere vera e<br />

sincera. E veramente tanti sono i<br />

motivi per i quali sentiamo di dover<br />

ringraziare il Signore, al termine<br />

di quest'anno Duemila. Lo facciamo,<br />

attraverso Maria, con la<br />

preghiera dell'Angelus.<br />

Al termine della preghiera mariana,<br />

prima di congedarsi, Giovanni Paolo II<br />

ha così salutato i pellegrini presenti:<br />

Saluto con affetto i pellegrini oggi<br />

presenti. Uno speciale pensiero<br />

rivolgo ai fedeli di Giulianello e di<br />

Cori, in provincia di Latina. Carissimi,<br />

secondo la tradizione, avete<br />

organizzato il corteo con i Re Magi<br />

a cavallo e gli sbandieratori; volentieri<br />

benedico il vostro itinerario,<br />

che vi condurrà dinanzi alla venerata<br />

immagine del Bambino Gesù,<br />

a Giulianello di Cori.<br />

A tutti i più cordiali auguri di<br />

pace e di bene.<br />

Dalla finestra dello Studio privato il Santo Padre imparte la Benedizione Apostolica a cinquantamila pellegrini intervenuti alla veglia guidata dal Cardinale Ruini<br />

La preghiera del Papa allo scoccare della Mezzanotte<br />

«Vergine Santissima, Alba dei tempi<br />

nuovi, aiutaci a guardare con fede la<br />

storia passata e l'anno che inizia. Stella<br />

del terzo millennio, guida i nostri passi<br />

verso Cristo, il Vivente “ieri, oggi e sempre”,<br />

e rendi la nostra umanità, che trepidante<br />

avanza nel nuovo millennio,<br />

sempre più fraterna e solidale». È la fervente<br />

invocazione che il Papa ha elevato<br />

a Maria nell'ultima notte dell'anno 2000.<br />

Lo ha fatto affacciandosi dalla finestra<br />

del suo Studio privato alla Mezzanotte<br />

del 31 dicembre, al termine della veglia<br />

di preghiera presieduta in Piazza San<br />

Pietro dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario<br />

Generale di Sua Santità per la Diocesi<br />

di Roma, alla presenza di cinquantamila<br />

pellegrini.<br />

Ecco le parole pronunciate dal Santo<br />

Padre:<br />

CarissimiFratelli e Sorelle!<br />

Carissimi giovani!<br />

1.In questo momento varchiamo<br />

la soglia del duemila uno, e ci<br />

inoltriamo nel terzo millennio cristiano.<br />

Allo scoccare della mezzanotte,<br />

che segna questo storico pas-<br />

saggio, sostiamo, con il cuore ricolmo<br />

di gratitudine, a considerare le<br />

alterne vicende del secolo e del millennio<br />

trascorsi. Drammi e speranze,<br />

gioie e sofferenze, vittorie e<br />

sconfitte; su tutto emerge la consapevolezza<br />

che Dio guida gli eventi<br />

dell'umanità. Egli cammina con gli<br />

uomini, e non cessa di compiere<br />

grandi cose. Come non ringraziarlo,<br />

in questa notte? Come non ripetergli:<br />

«In te, Domine, speravi, non<br />

confundar in aeternum»? Sì, «In te,<br />

Signore, ho sperato, non sarò confuso<br />

in eterno»!<br />

2.Al termine del consueto incontro<br />

di preghiera che contrassegna<br />

ogni giorno dell'Anno giubilare,<br />

e che quest'oggi si svolge nella<br />

notte al chiudersi dell'anno Duemila,<br />

il nostro sguardo si fissa su Cristo,<br />

Salvatore dell'uomo. Senza di<br />

Lui la vita non raggiunge il suo ultimo<br />

destino. È Lui che con la sua<br />

saggezza e con la forza del suo Spirito<br />

ci aiuta ad affrontare le sfide<br />

del nuovo millennio; è Lui che ci<br />

rende capaci di spendere l'esistenza<br />

per la gloria di Dio e per il bene<br />

dell'umanità. Dobbiamo ripartire<br />

da Lui ed essere i suoi testimoni<br />

nel futuro che ci attende.<br />

Lasciamoci attirare dal suo amore<br />

ed il cammino della vita conoscerà<br />

la gioia che scaturisce dal<br />

servirlo fedelmente ogni giorno. È<br />

questo il mio augurio cordiale che<br />

formulo per tutti i credenti e per<br />

ogni uomo ed ogni donna di buona<br />

volontà. Un pensiero speciale, accompagnato<br />

dalla preghiera, rivolgo<br />

in questo momento a quanti soffrono,<br />

a chi è in difficoltà, a chi vive<br />

momenti di pena. Per ciascuno<br />

invoco l'aiuto provvidente del Signore.<br />

Il mio sguardo si allarga ora al<br />

mondo intero. Auguro che il nuovo<br />

millennio porti a tutte le Nazioni<br />

pace, giustizia, fratellanza e prosperità!<br />

In particolare, il mio pensiero<br />

va ai giovani, speranza del fu-<br />

turo: la luce di Cristo Salvatore dia<br />

senso alle loro esistenze, li guidi<br />

nel cammino della vita e li renda<br />

forti nella testimonianza della verità<br />

e nel servizio del bene.<br />

Affido questi auspici all'intercessione<br />

della Madonna.<br />

Vergine Santissima,<br />

Alba dei tempi nuovi,<br />

aiutaci<br />

a guardare con fede<br />

la storia passata<br />

e l'anno che inizia.<br />

Stella del terzo millennio,<br />

guida i nostri passi<br />

verso Cristo,<br />

il Vivente «ieri, oggi e sempre»,<br />

e rendi la nostra umanità,<br />

che trepidante avanza<br />

nel nuovo millennio,<br />

sempre più fraterna<br />

e solidale.<br />

Buon Anno a tutti!<br />

Cinquantamila fiaccole accese illuminano la notte di Capodanno<br />

GIANLUCA BICCINI<br />

Decine di migliaia di cuori battono insieme a quello<br />

di Giovanni Paolo II nella notte tra l'ultimo giorno del<br />

2000 e il primo del nuovo anno. Decine di migliaia di<br />

fiaccole illuminano i volti dei pellegrini presenti in<br />

Piazza San Pietro per partecipare, con il Papa, alla<br />

«speciale» preghiera serale del 31 dicembre di questo<br />

Anno giubilare.<br />

Nell'ultimo giorno del secolo e del millennio, Pietro<br />

ha incontrato due volte il gregge che Cristo gli ha affidato:<br />

a Mezzogiorno, con la meditazione mariana dell'«Angelus»,<br />

e a Mezzanotte, quandoiltradizionaleincontrodella<br />

preghiera dei pellegrini è stato posticipato.<br />

Presieduta dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario<br />

Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, la veglia<br />

si è conclusa con la Benedizione Apostolica del<br />

Santo Padre.<br />

Il Papa si affaccia dalla finestra del suo studio privato<br />

allo scoccare della Mezzanotte. Rivolgendosi ai cinquantamila<br />

fedeli presenti pronuncia ancora una volta<br />

— come continua a fare da anni senza mai stancarsi<br />

— parole di pace e di speranza. A Mezzogiorno aveva<br />

posto la famiglia, «riflesso della comunione trinitaria»,<br />

al centro della sua riflessione; nella notte il discorso si<br />

è ampliato all'umanità intera, con l'invito a «ripartire»<br />

da Dio per esserne «testimoni nel futuro che ci attende»<br />

e l'augurio che il «nuovo millennio porti a tutte le<br />

Nazioni pace, giustizia, fratellanza e prosperità».<br />

È da sabato 23 dicembre che il Papa intesse un dialogo<br />

quotidiano ininterrotto con la sua Chiesa. Quando<br />

non sono state le tradizionali celebrazioni natalizie, gli<br />

Angelus e le udienze giubilari a fornirgli l'occasione di<br />

questo contatto diretto, Giovanni Paolo II si è «concesso»<br />

occasioni straordinarie, affacciandosi a mezzogiorno<br />

anche nei giorni feriali. L'abbraccio della notte del<br />

31 dicembre suggella questi momenti di grande vicinanza<br />

tra il Popolo di Dio ed il successore di Pietro.<br />

C'è un mondo eterogeneo in Piazza San Pietro: religiose<br />

di ogni angolo della terra; persone anziane, che<br />

sfidano il freddo della notte romana di dicembre; giovani,<br />

che preferiscono la preghiera ai vuoti abbagli dei<br />

«divertimentifici»; famiglie. Una donna coccola il suo<br />

piccolo che dorme sereno. «Ero a Tor Vergata — sussurra<br />

Milena, 27 anni, per non svegliare il bambino —,<br />

non potevo mancare agli ultimi “momenti forti” del<br />

2000». «Vedendo le persone intorno a noi, provenienti<br />

da Paesilontanissimi—le fa eco suo marito Andrea —<br />

ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati di vivere<br />

a Roma». Lo sventolìo di molte bandiere, soprattutto<br />

di Stati dell'America centrale e meridionale, conferma<br />

questa impressione.<br />

Il Cardinale Ruini scandisce i tempi della veglia accompagnando<br />

i fedeli all'appuntamento della Mezzanotte.<br />

Due gruppi corali animano i canti. Tra i presenti<br />

vi sono il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto<br />

della Congregazione per il Clero; gli Arcivescovi Crescenzio<br />

Sepe, Segretario del Comitato del Grande Giubileo<br />

dell'Anno 2000, e Francesco Pio Tamburrino, Segretario<br />

della Congregazione per il Culto Divino e la<br />

Disciplina dei Sacramenti; i Vescovi Piero Marini, Maestro<br />

delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, e Bruno<br />

Bertagna, Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi<br />

Legislativi.<br />

-<br />

”<br />

Il Papa si affaccia dalla finestra dello studio privato<br />

e sorride felice: probabilmente sta rivedendo tutti i volti<br />

dei pellegrini che ha incontrato in questo Anno giubilare:<br />

si parla di milioni e milioni di persone; forse sta<br />

rivivendo gli istanti eterni di celebrazioni che hanno lasciato<br />

il segno nel cuore di ogni cristiano: l'apertura<br />

della Porta Santa della Basilica Vaticana, il Giubileo<br />

dei bambini, quello dei malati, i pellegrinaggi al Monte<br />

Sinai, in Terra Santa e a Fátima; la Giornata del Perdono,<br />

il XLVII Congresso Eucaristico, la commemorazione<br />

ecumenica per i testimoni della fede del XX secolo,<br />

la XV Giornata Mondiale della Gioventù, le beatificazioni<br />

e le canonizzazioni, il Giubileo dei Laici e<br />

quello dei disabili... per rievocarne qualcuna. Ma non<br />

sembra esserci tempo per tracciare bilanci, Giovanni<br />

Paolo II lo ha già detto nel Messaggio di Natale: «Le<br />

cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove».<br />

La Porta Santa sta per essere chiusa — come ha<br />

già detto negli auguri di fine anno alla Curia romana<br />

— però «più mai resta spalancata la Porta viva che è<br />

Cristo». Quel Cristo che il Papa continua ad annunciare<br />

a tutti i popoli della terra.<br />

Quando la figura bianca del Santo Padre rientra e la<br />

luce sulla finestra si spegne, sulla Piazza per un momento<br />

regna il silenzio. È questione di attimi... nelle<br />

vicinanze si sente l'esplosione dei fuochi d'artificio: colori<br />

e suoni destinati a consumarsi nel giro di una notte.<br />

Ma, nei cuori dei presenti in Piazza San Pietro,<br />

Giovanni Paolo II ha acceso un fuoco inestinguibile: la<br />

fiamma viva dell'amore diquelDio che si è fatto nostro<br />

fratello.

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