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L'OSSERVATOREROMANO<br />

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ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

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CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

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Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />

Anno CXLI - N. 22 (42.660) CITTÀ DEL VATICANO Domenica 28 Gennaio 2001<br />

India: non meno di quindicimila le vittime del terremoto che ha colpito il Gujarat — A Bhuj 400 bambini sepolti nel crollo di una scuola<br />

Dalla solidarietà di tutti venga la capacità<br />

di lenire le conseguenze dell'immane tragedia<br />

NUOVA DELHI, 27.<br />

È di nuovo tempo che dalla<br />

solidarietà di tutti venga la capacità<br />

di lenire le conseguenze<br />

di un'immane tragedia. Le devastazioni<br />

causate dal violento<br />

sisma verificatosi ieri nelle regioni<br />

occidentali dell'India,<br />

uno dei Paesi più poveri del<br />

mondo, rischiano infatti di lasciare<br />

segni indelebili nell'esistenza<br />

di milioni di persone, se<br />

la comunità internazionale non<br />

si prodigherà nell'invio di aiuti<br />

immediati.<br />

Aumenta nel frattempo il bilancio<br />

delle vittime. Fonti ufficiali<br />

parlano di quindicimila<br />

morti, mentre si continua a<br />

scavare tra le macerie e una<br />

larga parte del Gujarat, la regione<br />

investita dal sisma, non<br />

è ancora stata raggiunta dai<br />

soccorsi. Tuttavia, secondo alcune<br />

testimonianze le vittime<br />

sono state seimila solo a Bhuj,<br />

la città più vicina all’epicentro<br />

del sisma. A Bhuj è avvenuta<br />

una vera tragedia nella tragedia.<br />

Quattrocento bambini sono<br />

rimasti sepolti sotto la macerie<br />

di una scuola, come hanno<br />

riferito funzionari indiani<br />

all'agenzia internazionale<br />

«France-Presse».<br />

Complessivamente, un bilancio di circa<br />

diecimila vittime appare per alcuni<br />

più che realistico. Un esperto del Dipartimento<br />

sismologico indiano ha infatti<br />

dichiarato che, data l’intensità del terremoto<br />

— quantificato in 7,9 gradi sulla<br />

scala Richter — e la configurazione della<br />

zona, c’è da attendersi che il bilancio<br />

della tragedia sarà «terribile». I soccorsi<br />

hanno tardato ad arrivare in molte zone<br />

del Gujarat dove secondo testimoni centinaia<br />

di persone scavano ancora con le<br />

mani nude tra le macerie nel tentativo<br />

di trovare ancora qualcuno dei loro cari<br />

in vita. Anche ad Ahmedabad, capitale<br />

del Gujarat, dove 30 ragazzi che erano<br />

andati a scuola per prepararsi agli esami<br />

di primavera nonostante il giorno fosse<br />

festivo (si festeggiava ieri in India<br />

il 51° anniversario della<br />

proclamazione della Repubblica)<br />

sono rimasti sepolti nel<br />

crollo dello stabile. Ma sarebbero<br />

diecimila, secondo valutazioni<br />

ancora provvisorie, le<br />

persone intrappolate sotto le<br />

macerie in diversi centri del<br />

Nord del Gujarat. Lo ha riferito<br />

la stessa agenzia «Unì», citando<br />

funzionari locali. Secondo<br />

la stessa fonte molte località<br />

dello Stato sono ancora isolate<br />

dal resto del Paese. In base<br />

a prime valutazioni, il maggior<br />

numero delle persone rimaste<br />

sotto le macerie si sarebbe<br />

registrato proprio a<br />

Bhuj. In questa città sono stati<br />

già recuperati oltre 1.200 cadaveri.<br />

I feriti sarebbero almeno<br />

15.000 in tutto lo Stato. Milioni<br />

di persone nel Gujarat hanno<br />

nel frattempo passato la notte<br />

all’aperto, in rifugi di fortuna,<br />

dopo che i sismologi hanno<br />

messo in guardia dalle scosse<br />

di assestamento. Il Centro sismologico<br />

di Bombay ne ha registrate<br />

ieri più di 80, di intensità<br />

tra i 3 e i 5,2 gradi sulla<br />

scala Richter. L'Esecutivo indiano, riunito<br />

ieri in seduta d’emergenza dal Primo<br />

Ministro, Atal Bihari Vajpayee, ha ordinato<br />

a «tutti i dipartimenti del Governo,<br />

alle forze armate e a tutti gli uffici pubblici»<br />

di dare «il massimo sostegno alle<br />

vittime». Cinque divisioni dell’esercito<br />

sono impegnate nelle operazioni di soccorso<br />

accanto ai pompieri e alla polizia<br />

locali. Decine di elicotteri sono partiti<br />

dalla base dell’aviazione militare a Bhuj<br />

per cercare di raggiungere i villaggi rimasti<br />

isolati. Le strade, i telefoni, la rete<br />

elettrica del Gujarat sono state gravemente<br />

danneggiati. Non sono mancate<br />

le polemiche sull’organizzazione dei soccorsi.<br />

Cittadini di Ahmedabad hanno affermato<br />

che cinque ore dopo la scossa<br />

Medio Oriente: per Barak<br />

un'intesa ora è «impossibile»<br />

TEL AVIV, 27.<br />

«Penso che i negoziatori stiano facendo<br />

un lavoro molto importante» e che<br />

«vi siano progressi molto interessanti su<br />

molte questioni, anche se sarà impossibile<br />

finalizzarli». Lo ha detto ieri sera il<br />

Primo Ministro, Ehud Barak, commentando<br />

le trattative in corso a Taba tra<br />

Israele e l'Autorità Palestinese (Ap). Il<br />

dialogo, ha aggiunto il Premier, sarà sospeso<br />

«domenica o lunedì» in quanto le<br />

delegazioni non appaiono in grado di<br />

raggiungere un accordo entro il 6 febbraio,<br />

data per la quale sono previste le<br />

consultazioni per l'elezione del nuovo<br />

Capo di Governo.<br />

Ieri il negoziatore palestinese Nabil<br />

Shaath, al termine di tre ore di colloqui<br />

svoltisi in mattinata e seguiti da una colazione<br />

di lavoro, ha segnalato che finora<br />

non è stato fatto «alcun progresso sui<br />

problemi in sospeso». In serata le delegazioni<br />

si sono incontrate a cena ad<br />

Eliat per discussioni informali, ma nemmeno<br />

questo ha sortito effetti. Stiamo<br />

«facendo il massimo per giungere a un<br />

qualche accordo. Non è facile, ma facciamo<br />

il possibile per trovare un quadro<br />

d’intesa», ha detto il Ministro degli esteri<br />

israeliano, Shlomo Ben Ami.<br />

Il dolore e la preghiera<br />

del Santo Padre<br />

Dolore per le vittime e vicinanza alle popolazioni<br />

terremotate del Gujarat, sono stati espressi<br />

dal Santo Padre, unitamente all'incoraggiamento<br />

ai soccorritori, in un telegramma, a firma del<br />

Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, inviato<br />

all'Arcivescovo Lorenzo Baldisseri, Nunzio<br />

Apostolico in India. Eccone il testo:<br />

Having learned with great sadness of the tragic<br />

earthquake which struck northwestern India, His<br />

Holiness Pope John Paul II has asked me to express<br />

to all concerned the assurance of his<br />

closeness in prayer. He commends the dead to<br />

the loving mercy of Almighty God and invokes the<br />

divine blessings of strength and consolation upon<br />

their families, the injured and all who have suffered<br />

loss. His Holiness likewise prays in a special<br />

way for the rescue-workers and all involved<br />

in providing assistance to the victims of this terrible<br />

disaster, encouraging them to persevere in<br />

their efforts to bring relief and support to the<br />

stricken population.<br />

Cardinal ANGELO SODANO<br />

Secretary of State<br />

Ahmedabad: la devastazione prodotta dal terremoto<br />

Sull’andamento dei colloqui giungono<br />

comunque informazioni contraddittorie.<br />

Secondo la stampa palestinese, gli israeliani<br />

avrebbero accettato di smantellare<br />

gli insediamenti, in particolar modo nella<br />

zona di Gerusalemme. Tel Aviv ha<br />

smentito.<br />

Intanto sul terreno non si placa l'ondata<br />

di violenza, cominciata il 28 settembre<br />

scorso a seguito di una visita del<br />

leader della destra, Ariel Sharon, alla<br />

Spianata delle Moschee di Gerusalemme.<br />

I morti accertati sono non meno di<br />

trecentonovanta. Stamani un palestinese<br />

sospettato di collaborare con Israele è<br />

stato ucciso a Nablus da tre uomini armati.<br />

Altri due palestinesi sono rimasti<br />

uccisi in una sparatoria con soldati<br />

israeliani nel Libano del Sud.<br />

Ieri inoltre, i servizi di sicurezza israeliani<br />

hanno arrestato sei componenti di<br />

una cellula palestinese ritenuti responsabili<br />

di ripetuti attacchi terroristici nella<br />

zona di Ramallah, in Cisgiordania. Lo<br />

ha annunciato la radio militare precisando<br />

che tutti i militanti catturati appartengono<br />

a «Forza 17», una unità di élite<br />

palestinese che garantisce fra l’altro la<br />

sicurezza personale di Arafat.<br />

«non vi era traccia di soccorritori»,<br />

mentre la popolazione<br />

stava disperatamente cercando<br />

di scavare tra le macerie dei<br />

palazzi con mezzi di fortuna.<br />

Il Gujarat è uno degli Stati<br />

più industrializzati dell’India e<br />

i danni economici causati dal<br />

terremoto sono incalcolabili,<br />

anche se le maggiori imprese<br />

impegnate nell’estrazione di<br />

petrolio, di gas naturale e in<br />

altre attività industriali hanno<br />

affermato che i loro impianti<br />

non hanno subito danni «irreparabili».<br />

La scossa principale<br />

è stata avvertita per un periodo<br />

tra i venti secondi ed il minuto<br />

in tutta l’India. La popolazione<br />

è uscita dalle case in<br />

preda al panico in posti distanti<br />

dall’epicentro migliaia di chilometri<br />

come Kathmandu in<br />

Nepal e Chennai nell’India del<br />

Sud. Nella capitale, Nuova Delhi,<br />

un forte tremore è stato<br />

avvertito poco prima dell’inizio<br />

della tradizionale parata militare<br />

con la quale si celebra l’anniversario<br />

dell’entrata in vigore<br />

della Costituzione repubblicana.<br />

Il sisma ha colpito con forza<br />

anche nel Pakistan meridionale,<br />

che confina col Gujarat,<br />

dove ci sono state non meno<br />

di otto vittime. Scene di panico si sono<br />

verificate nella metropoli di Karachi, vicina<br />

al confine con l’India.<br />

Lo spaventoso sisma ha provocato, oltre<br />

alle migliaia di vittime, anche un<br />

grave inquinamento ambientale per la<br />

fuoriuscita ed il riversamento in mare di<br />

combustibile nel porto di Kandla, uno<br />

dei più importanti dello Stato del Gujarat<br />

e dell’intero Paese. Secondo fonti governative,<br />

nel mare davanti alla cittadina<br />

portuale, sede di grandi insediamenti<br />

industriali e di depositi di petrolio, si è<br />

riversata un’enorme quantità di liquido.<br />

Non è stato ancora accertato se la fuoriuscita<br />

sia stata determinata dalla rottura<br />

di una conduttura o di uno dei depo-<br />

siti del porto. Quella verificatasi ieri è la<br />

più violenta scossa di terremoto<br />

registratasi in India negli ultimi<br />

cinquanta anni. Un terremoto<br />

di forza pari a quello di<br />

ieri si è verificato infatti nel<br />

1950. Tutti gli altri, compreso<br />

quello che nel 1993 ha causato<br />

la morte di circa diecimila persone<br />

nel vicino Stato del<br />

Maharastra, hanno avuto intensità<br />

minore.<br />

La Caritas Italiana ha inviato<br />

un primo contributo di 50<br />

milioni alle vittime della devastante<br />

scossa tellurica. «Come<br />

segno di solidarietà concreta<br />

— si legge in un comunicato<br />

— la Caritas italiana mette a<br />

disposizione di quella indiana,<br />

con la quale esistono già legami<br />

di collaborazione in progetti<br />

sociosanitari e cooperative di<br />

microcredito, un primo contributo<br />

di 50 milioni di lire per le<br />

prime necessità». Sono in corso<br />

ulteriori contatti per definire<br />

più specifiche modalità di<br />

intervento, allo scopo di rispondere<br />

ai bisogni immediati<br />

e affiancare la popolazione colpita<br />

nel difficile cammino di ricostruzione.<br />

Il Santo Padre ha ricevuto in<br />

udienza nel pomeriggio di venerdì<br />

26 Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Tarcisio Bertone, Arcivescovo<br />

emerito di Vercelli, Segretario<br />

della Congregazione per la Dottrina<br />

della Fede.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha ricevuto questa<br />

mattina in udienza le Loro Eccellenze<br />

Reverendissime i Monsignori:<br />

— István Konkoly, Vescovo di<br />

Szombathely (Ungheria), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Mihály Mayer, Vescovo di<br />

Pécs (Ungheria), in visita «ad limina<br />

Apostolorum»;<br />

— Nándor Takács, Vescovo di<br />

Székesfehérvár (Ungheria), con<br />

l'Ausiliare, Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Péter Erdő, Vescovo<br />

titolare di Puppi, in visita «ad<br />

limina Apostolorum»;<br />

— Lajos Pápai, Vescovo di Győr<br />

(Ungheria), in visita «ad limina Apostolorum».<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia<br />

al governo pastorale del Vi-<br />

Un palazzo di dieci piani parzialmente distrutto ad Ahmedabad, capitale dello Stato indiano del Gujarat<br />

Udienza: il Papa ai partecipanti al Congresso Internazionale di Musica Sacra<br />

«Durante il Grande Giubileo, il canto gregoriano,<br />

la polifonia, gli inni popolari, hanno offerto un contributo<br />

magnifico all'unità dei cuori nella fede e nell'amore»<br />

«Durante il Grande<br />

Giubileo, il canto gregoriano,<br />

la polifonia, gli inni<br />

popolari, hanno offerto<br />

un contributo magnifico<br />

all'unità dei cuori<br />

nella fede e nell'amore».<br />

Lo ha detto Giovanni<br />

Paolo II ai partecipanti<br />

al Congresso Internazionale<br />

di Musica Sacra,<br />

promosso dal Pontificio<br />

Consiglio della Cultura,<br />

ricevuti in udienza, nella<br />

Sala del Concistoro, nella<br />

mattina di sabato 27<br />

gennaio. All'inizio dell'udienza<br />

il Cardinale Paul<br />

Poupard, Presidente del<br />

Pontificio Consiglio della<br />

Cultura, ha rivolto al Papa<br />

un indirizzo di omaggio.<br />

Significativa la presenza<br />

di alcuni rappre-<br />

sentanti ecumenici, orto-<br />

dossi e luterani, e della comunità ebraica.<br />

Il Santo Padre ha ricordato come durante l'Anno Santo<br />

abbia avuto la gioia di vedere e di di ascoltare numerosi fedeli<br />

riuniti a Piazza San Pietro che celebravano all'unisono<br />

il rendimento di grazie della Chiesa. «Ringrazio ancora una<br />

volta — ha detto — quanti hanno contribuito alle celebrazioni<br />

giubilari: l'uso delle risorse della musica sacra, in particolare<br />

durante le celebrazioni papali è stato esemplare».<br />

«L'Anno giubilare — ha proseguito il Papa — è stato anche<br />

testimone di numerosi eventi culturali, in particolare<br />

concerti di musica religiosa. Questa forma di espressione<br />

musicale, che è un'estensione della musica sacra in senso<br />

stretto, è particolarmente significativa... La musica religiosa<br />

edifica ponti che collegano il messaggio di salvezza con<br />

NOSTRE INFORMAZIONI<br />

cariato Apostolico di Paksé (Laos),<br />

presentata da Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Thomas<br />

Khamphan, Vescovo titolare di Semina,<br />

in conformità al canone 401<br />

§ 1 del Codice di Diritto Canonico.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha nominato Consultori<br />

del Pontificio Consiglio delle<br />

Comunicazioni Sociali gli Eccellentissimi<br />

Monsignori: Jan Chrapek,<br />

Vescovo di Radom (Polonia); Joseph<br />

Anthony Galante, Vescovo<br />

Coadiutore di Dallas (Stati Uniti<br />

d'America); Jean-Michel di Falco,<br />

Vescovo titolare di Vallis, Ausiliare<br />

di Paris (Francia); i Reverendi: P.<br />

Robert Astorino, M.M., Direttore<br />

esecutivo dell'agenzia cattolica di<br />

stampa «UCA News», Bangkok<br />

(Thailandia); Sac. Joseph Befe Ateba<br />

(Camerun), Segretario generale<br />

del CEPACS, Ufficio per le comunicazioni<br />

del «Symposium of Episcopal<br />

Conferences of Africa and Madagascar»;<br />

Sac. Franco Lever,<br />

S.D.B., Decano della Facoltà di<br />

Scienze della comunicazione sociale<br />

dell'Università Pontificia Salesiana,<br />

Roma; Sac. Dermod McCarthy, Direttore<br />

della programmazione religiosa<br />

televisiva della Radio Televisione<br />

Irlandese, Dublin (Irlanda); P.<br />

Robert A. White, S.I., Direttore del<br />

Centro Interdisciplinare sulla comunicazione<br />

sociale della Pontificia<br />

Università Gregoriana, Roma; Diacono<br />

William Kokesch, Direttore<br />

dell'Ufficio delle comunicazioni della<br />

Conferenza Episcopale Canadese,<br />

Ottawa (Canada); gli Illustrissimi Si-<br />

TERZA PAGINA<br />

Di fronte<br />

a una televisione<br />

sempre più sgradevole<br />

che fine ha fatto<br />

il senso di responsabilità<br />

pubblica?<br />

di GIUSEPPE COSTA<br />

coloro che, pur non accettando<br />

ancora del tutto<br />

Cristo, sono sensibili<br />

alla bellezza, perché la<br />

bellezza è cifra del mistero<br />

e richiamo al trascendente».<br />

«L'applicazione degli<br />

orientamenti del Concilio<br />

Vaticano II — ha affermato<br />

il Papa — circa<br />

il rinnovamento della<br />

musica sacra e del canto<br />

liturgico — in particolare<br />

nei Cori, nelle Cappelle<br />

musicali e nelle Scholae<br />

Cantorum — chiede<br />

oggi una solida formazione<br />

ai pastori e ai fedeli<br />

sul piano culturale,<br />

spirituale, liturgico e<br />

musicale. Essa domanda<br />

inoltre una riflessione<br />

approfondita per definire<br />

i criteri di costituzione e<br />

di diffusione di un repertorio di qualità, che permetta all'espressione<br />

musicale di servire in maniera appropriata al<br />

suo fine ultimo che è “la gloria di Dio e la santificazione<br />

dei fedeli”... Auspico che tale ricchezza aiuti la Chiesa<br />

orante, affinché la sinfonia della sua lode si accordi con il<br />

“diapason” di Cristo».<br />

«Sono certo — ha concluso Giovanni Paolo II rivolgendosi<br />

ai partecipanti al Congresso Internazionale — della vostra<br />

generosa collaborazione per conservare ed incrementare<br />

il patrimonio culturale della musica sacra al servizio di<br />

una liturgia fervorosa, luogo privilegiato di inculturazione<br />

della fede e di evangelizzazione delle culture».<br />

Pagina 3<br />

Pagina 5<br />

gnori: Prof. Mario Agnes, Direttore<br />

responsabile de «L'Osservatore Romano»;<br />

Patricia Bustamante Marin,<br />

Segretaria esecutiva del DECOS-CE-<br />

LAM e del SERTAL-CELAM, Bogotá<br />

(Colombia); Dott.ssa Daniela Frank,<br />

Direttrice del «Catholic Media<br />

Council», Aachen (Germania); Prof.<br />

Norberto González Gaitano, Decano<br />

della Facoltà di comunicazione sociale<br />

istituzionale della Pontificia<br />

Università della Santa Croce, Roma;<br />

Dott. Emilio Rossi, Presidente del<br />

Consiglio di Amministrazione del<br />

Centro Televisivo Vaticano e Presidente<br />

dell'Unione Cattolica Stampa<br />

Italiana; Russell Shaw, Washington<br />

(Stati Uniti d'America).<br />

. .<br />

Nomina<br />

di Vicario Apostolico<br />

Il Santo Padre ha nominato Vicario<br />

Apostolico di Paksé (Laos) il Reverendo<br />

Sacerdote Louis Marie Ling<br />

Mangkhanekhoun, attualmente Vicario<br />

Delegato del Vicario Apostolico<br />

di Vientiane, assegnandogli la sede<br />

titolare vescovile di Acque nuove<br />

di Proconsolare.

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