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ITALIA<br />

PAGINA<br />

9 .<br />

Il cammino<br />

della Chiesa<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 14 Gennaio 2001<br />

Il saluto del nuovo Presule alla comunità<br />

Aprire nuovi orizzonti di sequela a Cristo<br />

e di testimonianza del Vangelo<br />

ANDREA BRUNO MAZZOCATO<br />

Vescovo di Adria-Rovigo<br />

Carissimi sacerdoti, religiosi e fedeli<br />

laici, è giunto per me il tempo, come<br />

per Abramo, di lasciare la terra e la<br />

Chiesa delle mie origini per entrare in<br />

una nuova terra ed essere accolto da<br />

una nuova Chiesa alla quale il Padre<br />

mi dona e mi invia.<br />

Entro in mezzo a voi, che formate<br />

la Chiesa del Signore che è in Adria-<br />

Rovigo, sostenuto dalla preghiera. Tanti<br />

cristiani della diocesi di Treviso mi<br />

stanno accompagnando con una fraterna<br />

ed intensa preghiera e so che voi<br />

mi accogliete dopo aver chiesto a Dio<br />

grazie particolari su di me e il mio ministero.<br />

Questa comunione di fede e di cuori<br />

è il clima migliore per l'ingresso di un<br />

Vescovo nella Chiesa affidata alla sua<br />

cura pastorale. Iniziamo il nostro cammino<br />

unanimi nella preghiera come i<br />

cristiani della prima comunità di Gerusalemme;<br />

con gli animi rivolti al Padre<br />

della Misericordia perché doni in abbondanza<br />

il suo santo Spirito alla nostra<br />

diocesi di Adria-Rovigo e a me,<br />

suo nuovo Pastore.<br />

Cari fratelli, entrando tra voi so di<br />

inserirmi, come membro e pastore, in<br />

una Chiesa che da secoli è in cammino<br />

dietro a Gesù, suo Signore; una Chiesa<br />

che è stata guidata da tanti santi Vescovi,<br />

da s. Bellino fino a Mons. Mar-<br />

tino Gomiero del quale desidero continuare<br />

l'opera con grande riconoscenza<br />

per quanto ha donato ad Adria-Rovigo<br />

con ardente carità di pastore.<br />

Questa lunga e grande tradizione di<br />

fede mi fa sentire orgoglioso per essere<br />

stato scelto dal Santo Padre a far parte<br />

della Chiesa di Adria-Rovigo come suo<br />

Vescovo. Insieme mi fa sentire anche<br />

piccolo e inadeguato di fronte ad un<br />

tale compito. Avverto in me la trepidazione<br />

di chi teme di non saper abbastanza<br />

amare, rispettare, far crescere<br />

la Chiesa che gli è stata donata come<br />

sposa.<br />

Con la trepidazione è cresciuto in<br />

me in questi mesi anche il desiderio<br />

forte di offrire tutte le mie energie fisiche,<br />

intellettuali e spirituali nella guida<br />

pastorale della diocesi di Adria-Rovigo<br />

per quel tratto di cammino che la<br />

provvidenza mi domanderà.<br />

Sento in me una grande fiducia e<br />

speranza che spero di trasmettere a<br />

tutti voi.<br />

Entriamo assieme nel terzo millennio<br />

dell'era cristiana e ho fiducia e<br />

speranza che esso segni una tappa di<br />

rinnovamento e di risveglio di energie<br />

spirituali nelle nostre comunità parrocchiali<br />

e in tutta la diocesi. Il Santo Padre,<br />

chiudendo il giorno dell'Epifania<br />

la Porta Santa e l'anno giubilare, ha<br />

firmato anche la lettera apostolica<br />

«Novo Millennio ineunte» aprendo alla<br />

Chiesa universale nuovi orizzonti di se-<br />

Una storia ricca di cultura<br />

forgiata anche dalla sofferenza<br />

La diocesi di Adria-Rovigo (fino al<br />

1986 diocesi di Adria) si estende su un<br />

territorio di 1.193 Kmq, con una popolazione<br />

di circa 202.000 abitanti. Il territorio<br />

della diocesi è in gran parte compreso<br />

nella provincia di Rovigo.<br />

Alcuni studi collocano la nascita della<br />

diocesi attorno al IV o V secolo. In passato<br />

i confini con le diocesi vicine sono<br />

stati incerti come con Ferrara, Padova e<br />

persino Ravenna che estendeva il suo<br />

dominio sino alle porte di Rovigo. Molte<br />

testimonianze riguardo all'antichità della<br />

diocesi si trovano nella Basilica detta<br />

della Tomba di Adria.<br />

Nei secoli scorsi si registrò una certa<br />

contesa fra Adria, antichissima sede episcopale<br />

e della cattedrale e la città di<br />

Rovigo che diventò centro del territorio<br />

e capoluogo di provincia.<br />

Mons. Andrea Bruno Mazzocato è il<br />

92° della lunga serie dei Vescovi. Un'antichissima<br />

tradizione ancora viva ad<br />

Adria vuole lo stesso S. Pietro annunciatore<br />

del Vangelo; la cattedrale, ora dedicata<br />

ai SS. Pietro e Paolo, fino al 1882<br />

era intitolata a San Pietro. Non mancano<br />

antiche testimonianze cristiane piuttosto<br />

importanti: un bassorilievo copto<br />

del IV secolo, in cattedrale, che rappresenta<br />

Maria la Madre di Dio e una vasca<br />

battesimale monolitica (VI o VII<br />

sec.) custodita nella basilica della Tomba<br />

ad Adria; ricordiamo infine la cripta<br />

della prima cattedrale decorata alle pareti<br />

con affreschi bizantini e collocata<br />

attorno al VI secolo.<br />

SETTIMIO RIGOLIN La cattedrale di Adria<br />

Un territorio arricchito dalla presenza<br />

di tanti centri di solidarietà<br />

La gente polesana ha una storia entro<br />

cui emerge sempre la povertà.<br />

Dalla fine del '800 alla fine del '900<br />

emigrarono circa 250.000 persone alla<br />

ricerca di un lavoro, di un pane per i<br />

figli e di un po' di dignità. Dal 1886 al<br />

1910 dalla provincia si avviarono verso<br />

la lontana America Latina 70.000 nostri<br />

compaesani, dal 1950 al 2000 emigrarono<br />

verso il triangolo industriale<br />

del Nord-Italia verso l'America del<br />

Nord e verso il Nord-Europa circa<br />

180.000 Polesani.<br />

Nel nostro DNA con l'esperienza<br />

dell'indigenza c'è una discreta disponibilità<br />

verso chi ha bisogno.<br />

Nella nostra diocesi non possiamo<br />

vantare grandi strutture ecclesiali per<br />

l'accoglienza, ma ci sono qua e là segni<br />

che testimoniano la condivisione e<br />

la solidarietà di una Chiesa attenta,<br />

solerte e conscia del mandato di Gesù<br />

verso i poveri.<br />

A settembre del 2000, grazie al comodato<br />

della Chiesa Concattedrale di<br />

un nuovo fabbricato alla diocesi, si è<br />

aperto, a nome della Caritas, una casa<br />

per accogliere i ragazzi in disagio. La<br />

struttura, nuova, risponde a tutte le<br />

norme vigenti sia sul piano strutturale<br />

che pedagogico-assistenziale. Già alcuni<br />

ragazzi hanno trovato alloggio e altri<br />

accoglienza per il dopo-scuola: la<br />

possiamo chiamare la Casa della speranza.<br />

Alcune Caritas di base operano attraverso<br />

i centri d'ascolto in favore di<br />

immigrati ed emarginati. Si stanno<br />

creando centri di monitoraggio per<br />

quantificare e individuare, per quanto<br />

possibile, le povertà sommerse per<br />

conscientizzare le comunità dei fedeli<br />

di farsi carico, attraverso i vari centri<br />

di carità presenti sul territorio, dei fratelli<br />

in disagio. La caritas diocesana<br />

può contare anche su un centro operativo<br />

per i rapporti con alcune caritas<br />

all'estero.<br />

La San Vincenzo e i gruppi di volontariato<br />

vincenziano da sempre operano<br />

nel territorio diocesano.<br />

Si sono attivati nel tempo alcuni<br />

centri di accoglienza per i senza tetto<br />

quali «Porta Verta» e una «foresteria»<br />

presso i Padri Cappuccini di Rovigo<br />

con mensa.<br />

Circa alcune problematiche all'interno<br />

della famiglia sono all'attenzione di<br />

alcune associazioni o di sacerdoti e<br />

laici oltre che di alcune comunità par-<br />

rocchiali. Ci sono pure delle strutture<br />

operanti in questo ambito come: Centro<br />

Aiuto Vita, Movimento Vita, Centro<br />

di Solidarietà Polesano, Raggio di<br />

Sole, 2 centri «Comunità Incontro» di<br />

don P. Gelmini.<br />

Piace anche segnalare che vari club,<br />

come Rotary, Lions, Kiwanis, Serra e<br />

altri si prefiggono dei services in favore<br />

degli svantaggiati pur non implicando<br />

le strutture ecclesiali.<br />

Dal 6 dicembre 1999, approvato dal<br />

Vescovo, ha iniziato il suo servizio il<br />

«Gruppo Genitori in Cammino», per<br />

genitori che hanno perso un figlio. Il<br />

gruppo ha un suo segretario e un assistente<br />

ecclesiastico. La sintesi dello<br />

statuto può essere espressa in due parole:<br />

Preghiera e Fraternità.<br />

L'anno 2001 è l'anno internazionale<br />

del volontariato. Da qui si vede che<br />

anche le istituzioni civili sono interessate<br />

al problema della solidarietà. Se è<br />

vero che «Bonum diffusivum sui» ci si<br />

augura che la Chiesa nelle sue varie<br />

dimensioni testimoni l'amore, la giustizia<br />

e la pace con tale visibilità da<br />

contagiare l'intera umanità.<br />

VALENTINO TONIN<br />

L'ingresso in diocesi<br />

del nuovo Vescovo di Adria-Rovigo<br />

quela a Cristo e di testimonianza del<br />

Vangelo. Su questi orizzonti profetici<br />

cercheremo di incamminarci anche<br />

noi in comunione con tutte le Chiese<br />

sorelle.<br />

È viva la grazia dell'Anno Santo, del<br />

grande Giubileo della Redenzione. Invochiamo<br />

lo Spirito Santo perché generi<br />

frutti copiosi. In particolare, invoco<br />

lo Spirito del Signore perché ci illumini<br />

e ci guidi a diventare sempre più<br />

una Chiesa secondo le prospettive delineate<br />

e — possiamo dire — sognate<br />

dal Concilio Vaticano II. Nel recente<br />

Giubileo dei Laici Giovanni Paolo II invitava<br />

con forza a riprendere i grandi<br />

documenti del Vaticano II a 35 anni<br />

dalla sua conclusione; essi delineano<br />

alla Chiesa il suo futuro sul quale<br />

orientarsi ed ispirarsi.<br />

Lo Spirito di Gesù guidi anche noi,<br />

Chiesa di Adria-Rovigo, su queste prospettive<br />

risvegliando le risorse migliori<br />

tra i sacerdoti, le persone consacrate,<br />

le famiglie. Risvegli nei giovani il desiderio<br />

e il coraggio di grandi progetti<br />

per il loro futuro, il coraggio di abbracciare<br />

vocazioni che chiedono il dono<br />

di tutta la vita nel sacerdozio o nella<br />

vita consacrata.<br />

Il Signore Gesù, Buon Pastore, esaudisca<br />

questi desideri e ci accompagni<br />

con la sua benedizione che invoco su<br />

tutti, specialmente sui più deboli e sofferenti,<br />

confidando nell'intercessione di<br />

Maria Santissima e del santo patrono<br />

Bellino.<br />

La viva gioia<br />

e la grande responsabilità<br />

di essere Chiesa missionaria<br />

pure in questi anni i suoi martiri: la testimonianza<br />

di P. Giuseppe Santi (Uganda<br />

1979) e di P. Amedeo Giuriati (Angola<br />

1989) ci carica di commozione profonda.<br />

Inoltre, il Grande Giubileo ha regalato<br />

alla Chiesa polesana la santa della nostra<br />

terra con la canonizzazione del 1°<br />

ottobre di s. Maria Chiara Nanetti, martire<br />

in Cina nel 1900.<br />

Nell'accogliere il nuovo Pastore esprimiamo<br />

la riconoscenza per l'unica presenza<br />

missionaria in diocesi della comunità<br />

delle Missionarie della Redenzione,<br />

nata dal cuore di un prete diocesano,<br />

Mons. Achille Corsato, con i suoi oltre<br />

50 anni donati alla causa missionaria.<br />

L'Istituto, presente in Brasile da 13<br />

anni con i sacerdoti diocesani e arricchito<br />

da giovani burundesi e brasiliane, ha<br />

portato una forza anche nella pastorale<br />

di animazione missionaria nella nostra<br />

diocesi.<br />

L'arrivo del nuovo Pastore sarà una<br />

vera provocazione a iniziare o approfondire,<br />

in forza del Battesimo il proprio<br />

impegno nell'annuncio del Vangelo della<br />

Vita.<br />

«Nessun credente, nessuna istituzione<br />

della Chiesa può sottrarsi al supremo<br />

dovere di annunciare Cristo a tutti i popoli»<br />

(Giovanni Paolo II, R.M. 3).<br />

SILVIO BACCARO<br />

Direttore<br />

del Centro Missionario Diocesano<br />

Progetti di catechesi per educare<br />

i fedeli all'impegno dell'annuncio<br />

Quella che il Vescovo Andrea Bruno<br />

Mazzocato trova è una Chiesa impegnata<br />

per contribuire a edificare e realizzare<br />

un progetto culturale cristiano.<br />

Il Polesine è stato per molto tempo<br />

considerato spazio senza cultura, mancando<br />

i segni di una affermazione. Certo<br />

il Polesine e la Chiesa che in esso vive<br />

è stato un territorio povero, e i suoi<br />

abitanti non sono riusciti a innalzare costruzioni<br />

che sfidassero il tempo o ad<br />

ornare edifici e piazze che testimoniassero<br />

lo stile di vita. I palazzi e le ville<br />

che ci sono le hanno fatte i signori che<br />

da Venezia o da Ferrara si toglievano il<br />

territorio.<br />

E i nostri, non tanti, ma in sufficiente<br />

numero, hanno dovuto portarsi nelle città<br />

in cui i padroni risiedevano. Basterà<br />

citare Benvenuto Tisi detto il «Garofolo»,<br />

così chiamato dal borgo natio o i<br />

Canozi di Lendinara.<br />

Gli abitanti del luogo erano condannati<br />

al duro lavoro della terra e delle valli<br />

con la perenne minaccia dei fiumi. Bisognerà<br />

attendere l'unità d'Italia, per vedere<br />

maturare una nuova situazione e<br />

vedere nascere i fermenti di un emergere<br />

della nostra gente.<br />

Si mostrò allora la realtà popolare<br />

con la sua ricchezza culturale, con le<br />

sue grandi aspirazioni, con le sue esperienze.<br />

Dal passato un tesoro<br />

di insegnamenti<br />

E questa terra e la sua Chiesa si scoprirono<br />

ricche di cultura che esprimeva<br />

la grande umanità dei suoi componenti,<br />

che si esprimeva nel e sul quotidiano,<br />

che narrava dei tempi, delle stagioni,<br />

degli uomini, del lavoro, dei santi e degli<br />

eroi che aveva saputo esprimere. Nel<br />

finire dell'Ottocento sorsero dei personaggi<br />

che seppero pensare, indicare e<br />

stimolare a nuovi traguardi.<br />

Se la vita delle famiglie era legata al<br />

lavoro della terra, era necessario dare<br />

ad esse conoscenze tali che le aiutassero<br />

ad essere all'avanguardia. La scarsità di<br />

vie di comunicazione portò a far nascere<br />

la «Cattedra itinerante di agricoltura»,<br />

al fine di istruire per meglio operare e<br />

operare con consapevolezza, operare da<br />

uomini. Era la risposta agli insegnamenti<br />

di Leone XIII.<br />

E con la cultura andava prendendo<br />

piede la vita democratica. Si prepararono<br />

i cattolici alla consapevole e responsabile<br />

partecipazione. Non sempre riuscendo<br />

a divenire maggioranza, ma<br />

sempre favorendo il crescere dell'uomo.<br />

Emerge tra tutte la figura di Mons.<br />

Giacomo Sichirollo, educatore e formatore<br />

di giovani.<br />

Il prof. Giavarini, appassionato conoscitore<br />

di queste realtà, afferma che bisognerà<br />

rivedere e precisare il momento<br />

felice in cui il gruppo degli Universitari<br />

Cattolici di Rovigo si costituì in gruppo<br />

e diedero vita al primo nucleo della FU-<br />

CI con la guida e l'ispirazione del Sichirollo.<br />

Il 6 gennaio 1901, come frutto dell'Anno<br />

Santo 1900 vide la luce il settimanale<br />

cattolico della diocesi. Furono un<br />

manipolo di sacerdoti e laici illuminati a<br />

volerlo e tra essi il Vescovo trevisano<br />

Il prezioso contributo dei laici<br />

all'opera di evangelizzazione<br />

Nella Chiesa ci sono laici, cioè persone<br />

generose e disponibili che per libera<br />

scelta offrono la loro intelligenza, preparazione<br />

e tempo, per accompagnare altri<br />

fratelli — bambini, ragazzi, giovani e<br />

adulti, ad una maturazione della fede<br />

cristiana; questi sono i catechisti, gli animatori,<br />

gli educatori.<br />

La presenza dei catechisti è vitale nella<br />

comunità ed è per questo motivo che<br />

la Chiesa è impegnata ad offrire tutte le<br />

opportunità affinché sempre più aumenti<br />

la loro preparazione. Il catechista è<br />

molto più di un insegnante e di un educatore;<br />

egli è un testimone della fede in<br />

Cristo, si affianca al parroco nel difficile<br />

compito della evangelizzazione, di educatore<br />

dell'iniziazione cristiana dei fanciulli<br />

e della catechesi nelle varie età.<br />

Riguardo a queste realtà — catechesi<br />

ed evangelizzazione in diocesi — abbiamo<br />

rivolto alcune domande a don Giampietro<br />

Ziviani Direttore dell'Ufficio Catechistico<br />

diocesano e dell'Ufficio Scuola<br />

della diocesi.<br />

D — Può delineare brevemente la<br />

realtà dei catechisti in diocesi?<br />

R — Sono molti i gruppi di catechisti;<br />

si tratta di una realtà viva e numerosa,<br />

una «potenzialità» varia e ricca: è catechista<br />

la mamma, il papà, l'operaio, l'insegnante,<br />

il professionista, la religiosa, il<br />

La Diocesi di Adria-Rovigo accoglie il<br />

nuovo Pastore Andrea Bruno Mazzocato<br />

con la gioia e la coscienza di sentirsi<br />

sempre più missionaria.<br />

Gli 80 missionari/e originari dal Polesine<br />

sparsi nei vari continenti sono un<br />

segno visibile di questa consapevolezza:<br />

la Chiesa è per sua natura missionaria.<br />

Non a caso, ad accogliere il nuovo<br />

Vescovo ci saranno pure alcuni nostri<br />

missionari, quali don Vincenzo Cerutti,<br />

prete Fidei donum dal maggio '94 in<br />

Brasile, P. Daniele Nardin, comboniano<br />

dal Perú, P. Sergio Santi, redentorista<br />

dal Paraguay, don Luciano Candiollo,<br />

parroco nella missione cattolica in Germania.<br />

La nostra diocesi dal marzo 1973 ha<br />

un impegno-servizio missionario nella<br />

Chiesa sorella di Caetité (Bahia): sono<br />

stati 12 i preti donati a quella terra; oltre<br />

alla presenza in Ecuador con don<br />

Prandi e in Germania con don Candiollo.<br />

Già i Vescovi Mons. Sartori (1980 e<br />

1984) e Mons. Gomiero (1989 e 1992),<br />

con la loro visita in terra latinoamericana<br />

hanno confermato l'impegno della<br />

nostra Chiesa.<br />

La Missione arricchisce la vita della<br />

Chiesa e di ogni comunità cristiana.<br />

Solo il fuoco della missione apre il<br />

cuore a Dio e ai fratelli, non solo per<br />

donare e insegnare ma per accogliere e<br />

imparare, nello «stile dello scambio».<br />

La Chiesa di Adria-Rovigo ha avuto<br />

giovane. Il gruppo catechisti è presente<br />

in tutte le parrocchie ed esiste anche<br />

una buona organizzazione a livello vicariale.<br />

C'è in loro una profonda consapevolezza<br />

della rapida evoluzione che<br />

coinvolge oggi bimbi e ragazzi; ho visto<br />

in moltissimi casi tanta umiltà; purtroppo<br />

molti sono convinti di non «farcela»,<br />

sembrano quasi «impauriti» dal loro ruolo,<br />

sono profondamente consapevoli della<br />

loro responsabilità.<br />

D — Quali opportunità di formazione<br />

offre la diocesi ai catechisti?<br />

R — Da vari anni in diocesi è operante<br />

una buona Scuola di Teologia; dagli<br />

elenchi risulta che più di 700 sono i laici<br />

che sono stati iscritti e oltre 450 hanno<br />

completato il triennio; il laicato è cresciuto<br />

e il catechista desidera essere<br />

sempre più qualificato.<br />

Non dimentichiamo poi che in questi<br />

ultimi anni la diocesi ha visto anche la<br />

presenza di un triennio di scuola per<br />

animatori con numerosa partecipazione.<br />

D — Il futuro quali emergenze presenta?<br />

R — L'impegno è volto a creare una<br />

mentalità che dia origine alla catechesi<br />

per adulti — non ancora presente — in<br />

tutte le parrocchie; questo è un aspetto<br />

molto importante.<br />

S.R.<br />

Antonio Polin, il Sichirollo, Mons. U.<br />

Cattaneo, don Luigi Pavanini.<br />

Esso venne stampato nella tipografia<br />

rodigina di Giovanni Vianello ed era firmato<br />

da Giovanni Brottino.<br />

Erede del «Bollettino della Santa Lega»<br />

il settimanale si fece voce dei cattolici<br />

impegnati e portava la cronaca dei<br />

tanti e tanti impegni realizzati e di quelli<br />

avviati.<br />

Lo studio della dottrina<br />

sociale della Chiesa<br />

È sulla scia dei maestri che i discepoli<br />

continuarono. Il cammino della cultura<br />

si inoltrò nello studio sistematico della<br />

dottrina sociale della Chiesa, e si cercò<br />

di dare un aiuto al Clero.<br />

Nacque dal cuore e dalla mente del<br />

sacerdote Don Luigi Barin la rivista «Palestra<br />

del Clero» nel 1923 e qualche anno<br />

dopo Ministeri Verbi. Alle riviste seguirono<br />

impegnative ed interessanti pubblicazioni<br />

di Liturgia, di Diritto, di morale.<br />

Le due riviste sono ancora stampate<br />

in Polesine e dirette da un sacerdote della<br />

Chiesa di Adria-Rovigo il prof. Don<br />

Girolamo Laverda.<br />

Sono stati tempi di riflessioni quelli<br />

del ventennio della dittatura e subito dopo<br />

esplosero altri momenti per la formazione<br />

e per la diffusione della cultura. I<br />

teatri parrocchiali furono la fucina per<br />

la formazione democratica e religiosa,<br />

furono il momento coesivo nelle difficoltà.<br />

Il dopo alluvione del 1951, con il contributo<br />

degli aiuti nazionale e non sorsero<br />

ben quarantacinque nuove «sale della<br />

comunità», altrettanti Centri sociali, numerose<br />

scuole materne parrocchiali.<br />

Passata l'ondata del cinema, esse sono<br />

divenute fucine per le più svariate<br />

espressioni culturali della popolazione.<br />

Dibattiti, incontri, conferenze, corsi di<br />

perfezionamento trovano in essi il loro<br />

naturale ambiente.<br />

Sacre rappresentazioni<br />

e mostre<br />

Nelle ultime festività sono stati quasi<br />

esclusivamente preparati in esse i concerti,<br />

le sacre rappresentazioni e le mostre.<br />

Da oltre un trentennio è operante la<br />

Scuola di Teologia per laici, per preparare<br />

culturalmente gli animatori, i catechisti<br />

e quanti intendono essere guide<br />

nelle aggregazioni laicali e soprattutto<br />

per preparare catechisti preparati.<br />

Con Avvenire e la Settimana sono fioriti<br />

anche i periodici parrocchiali che<br />

riescono a raggiungere tutte le famiglie<br />

delle comunità.<br />

E un altro strumento prezioso si è rivelata<br />

Radio Kolbe, la radio diocesana,<br />

che raggiunge nelle case migliaia di<br />

ascoltatori.<br />

Una potenzialità questa che il nuovo<br />

Vescovo saprà, con il suo impegno, sviluppare<br />

e rendere efficace per fare della<br />

sua e nostra Chiesa di Adria-Rovigo una<br />

efficiente partecipazione alla realizzazione<br />

del progetto culturale della Chiesa<br />

italiana.<br />

GIANNI AZZI

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