01.06.2013 Views

RIPARTIRE

RIPARTIRE

RIPARTIRE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L'OSSERVATOREROMANO<br />

.<br />

ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

Servizio fotografico 0669884797 - Marketing e Diffusione<br />

0669899470-fax0669882818-ABBONAMENTI0669899483<br />

0669899480 - fax 0669885164 - e-mail: ornet@ossrom.va<br />

WWW.VATICAN.VA/news_services/or/home_ita.html<br />

.<br />

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,42 L. 43.500 - : 22,21<br />

Cumulativo . . . . . . . . . — L. 441.000 - : 228,27 L. 220.500 - : 114,14<br />

ESTERO (VIA ORDINARIA)<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . — $ 366 —<br />

L'Osservatore della Domenica . — $ 81 —<br />

Copia L. 1.500 - : 0,78<br />

Copia arretrata L. 2.500 - : 1,30<br />

Copia spedita:<br />

Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

Europa zona euro L. 4.000 - ; 2,07<br />

Europa Extra euro L. 4.000 - US$ 3,00<br />

Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />

Anno CXLI - N. 6 (42.644) CITTÀ DEL VATICANO Mercoledì 10 Gennaio 2001<br />

MEDIO ORIENTE L'inviato degli Usa, Dennis Ross, nella regione per favorire un'intesa tra israeliani e palestinesi<br />

Ultimo tentativo di mediazione<br />

dell'amministrazione Clinton<br />

TEL AVIV, 9.<br />

In un estremo tentativo di mediazione,<br />

ieri il Presidente degli Stati Uniti,<br />

Bill Clinton, ha inviato Dennis Ross in<br />

Medio Oriente per perorare la sua proposta<br />

di intesa tra Autorità Palestinese<br />

(Ap) e Israele.<br />

In un discorso tenuto a New York,<br />

Clinton ha esposto per la prima volta in<br />

pubblico le proposte messe a punto dall'Amministrazione<br />

democratica per sanare<br />

la crisi e mettere fine alle violenze<br />

che dal 28 settembre scorso hanno causato<br />

non meno di trecentocinquanta<br />

morti, in maggioranza palestinesi. Il<br />

progetto americano prevede in sintesi la<br />

cessione all'Ap della «Striscia di Gaza»,<br />

di buona parte della Cisgiordania e di alcune<br />

zone di Gerusalemme, in cambio<br />

della rinuncia palestinese al ritorno dei<br />

profughi del 1948.<br />

Il Segretario di Stato, Madeleine Albright,<br />

ha sottolineato che esiste ancora<br />

la possibilità di giungere ad un accordo<br />

prima del 20 gennaio, quando alla Casa<br />

Bianca ci sarà l'avvicendamento tra<br />

Clinton e il Presidente eletto, George W.<br />

Bush. Il Capo della diplomazia americana<br />

ha quindi auspicato che la missione<br />

di Ross riesca a colmare le differenze<br />

fra israeliani e palestinesi, nonostante la<br />

riluttanza mostrata recentemente dall’Autorità<br />

Palestinese a trattare con l'inviato<br />

Usa. Albright ha osservato inoltre<br />

che, a suo parere, un accordo dopo l’insediamento<br />

di Bush «sarà molto più difficile»,<br />

perché una nuova Amministrazione<br />

«ha bisogno di tempo prima di<br />

passare all’azione».<br />

Il compito di Ross appare quanto mai<br />

difficile dopo le dichiarazioni giunte ieri<br />

dai vertici palestinesi, secondo i quali<br />

l'Ap non può accettare la proposta di<br />

Clinton in quanto questa nega il diritto<br />

al ritorno in Israele ai circa 3,7 milioni<br />

di profughi del 1948. Il Presidente del<br />

Consiglio nazionale palestinese, Ahmed<br />

Qrei, ha respinto con parole inequivocabili<br />

il piano che, ha detto, non ha tenuto<br />

in alcun conto le obiezioni illustrate a<br />

Clinton dal leader dell'Ap, Yasser Arafat,<br />

nella sua recente missione a Washington.<br />

Critiche alla proposta americana<br />

sono giunte anche da parte di Abed<br />

Rabbo, uno dei tre membri della delegazione<br />

palestinese alla quale Clinton ha<br />

presentato il progetto di pace il 23 dicembre<br />

scorso. Rabbo ha sottolineato<br />

come l'Ap non intenda prendere in considerazione<br />

«dichiarazioni di principio<br />

che non siano accompagnate da un piano<br />

dettagliato».<br />

Al termine della riunione settimanale<br />

presieduta da Arafat, ieri la dirigenza<br />

dell'Ap ha reso omaggio a Clinton «per<br />

tutti i suoi sforzi per realizzare la pace e<br />

per il suo contributo storico nel far valere<br />

i diritti palestinesi e per rendere giustizia<br />

a questo popolo». Ma al tempo<br />

stesso l'Autorità è sembrata voler passare<br />

oltre auspicando che la nuova Amministrazione<br />

americana agisca per «ristabilire<br />

la giustizia» e assicurare «l’applicazione<br />

delle risoluzioni internazionali» sul<br />

conflitto israelo-palestinese.<br />

Il Governo israeliano ha invece accettato<br />

il piano di Clinton come base di discussione,<br />

ma il Primo Ministro, Ehud<br />

Barak, si è mostrato molto scettico sulla<br />

reale possibilità di giungere ad un'intesa<br />

in tempi brevi. Intervenendo in videoconferenza<br />

via satellite a una tavola rotonda<br />

tenuta a Washington da un gruppo<br />

di studio sulla politica estera, il Premier<br />

ha detto che un accordo con i pa-<br />

Ancora gelo<br />

nell'Estremo Oriente<br />

russo: -70 gradi<br />

MOSCA, 9.<br />

Non si attenua l’ondata di freddo polare<br />

che si è abbattuta in questi giorni<br />

sulla Siberia, con temperature che in alcuni<br />

centri abitati non si schiodano dai<br />

50 gradi sotto zero. Si tratta di una gelata<br />

insolita persino per questa regione<br />

russa, dove picchi analoghi si raggiungono<br />

solo ogni 15 anni, ma nonostante alcuni<br />

disagi la situazione nelle città colpite<br />

appare sorprendentemente regolare.<br />

Le punte di freddo più estremo sono<br />

state toccate nella Siberia centro-meridionale:<br />

i meno 50 gradi sono stati superati<br />

tra l’altro nella zona carbonifera di<br />

Kemerovo, a Novosibirsk (un milione e<br />

mezzo di abitanti), a Irkutsk (vicino al<br />

lago Baikal, 700.000 abitanti) e Barnaul,<br />

nella regione dell’Altai. In una landa remota<br />

dell’Estremo Nord siberiano, territorio<br />

a ridosso del Polo non abitato da<br />

esseri umani, è stato registrato addirittura<br />

un picco vicino ai meno 70. Le<br />

preoccupazioni riguardano tuttavia le<br />

zone abitate, dove pure al momento si<br />

rilevano problemi tutto sommato contenuti.<br />

Interruzioni nell’erogazione di riscaldamento<br />

sono segnalate solo in un<br />

migliaio di appartamenti nella città di<br />

Novosibirsk, a causa di avarie alle tubature<br />

provocate dal freddo.<br />

lestinesi «potrebbe non essere possibile<br />

ancora per molto tempo». Il Governo<br />

israeliano, ha continuato, è «determinato<br />

a pervenire a un'intesa su tutte le<br />

questioni importanti» e intende pertanto<br />

proseguire nel dialogo per la pace in futuro<br />

con la mediazione dell’Amministrazione<br />

guidata da George W. Bush. Al<br />

momento, ha rilevato Barak, ci sono<br />

«più incertezze che certezze» su come<br />

procedere.<br />

Barak ha poi illustrato, in subordine,<br />

la sua «seconda scelta» nelle trattative<br />

Senegal: riformata<br />

la Costituzione<br />

sono in programma<br />

le elezioni legislative<br />

con i palestinesi, che consiste in un graduale<br />

disimpegno dalla Cisgiordania nell’arco<br />

di due anni in modo che le due<br />

comunità possano separarsi senza traumi.<br />

«Non possiamo continuare a vivere<br />

per altri dieci anni così strettamente legati<br />

con i palestinesi senza porre fine» al<br />

conflitto, ha rilevato il Premier. «Se non<br />

troveremo un modo per distaccarci, preferibilmente<br />

attraverso un accordo, ci<br />

troveremo a poco a poco trascinati in<br />

una situazione di tipo balcanico», ha aggiunto.<br />

Intanto la situazione rimane particolarmente<br />

tesa sul terreno e ieri, mentre<br />

nei Territori proseguivano gli scontri, a<br />

Gerusalemme decine di migliaia di israeliani<br />

hanno partecipato ad una manifestazione<br />

indetta dalla destra contro la<br />

spartizione della sovranità sulla città. La<br />

folla si è raccolta davanti alle Mura che<br />

circondano la Città vecchia, all’altezza<br />

della porta di Jaffa. Un imponente spiegamento<br />

di polizia ha evitato il contatto<br />

tra i dimostranti e gruppi di palestinesi<br />

contrari alla manifestazione.<br />

Le violenze non accennano a diminuire<br />

in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza<br />

TEL AVIV, 9.<br />

Non si placa in Medio Oriente l'ondata di violenza che<br />

dal 28 settembre scorso ha causato non meno di trecentocinquanta<br />

morti.<br />

Un palestinese è stato ucciso ieri sera da coloni israeliani<br />

nel villaggio di Hares, a Sud della città cisgiordana di Nablus.<br />

Lo hanno reso noto testimoni oculari e fonti ospedaliere<br />

senza fornire ulteriori precisazioni. Colpi di arma da<br />

fuoco sono stati inoltre esplosi contro una automobile<br />

israeliana in transito nella superstrada che collega Gerusalemme<br />

all’insediamento di Ghivat Zeev, in Cisgiordania.<br />

Un bambino israeliano che viaggiava sulla vettura è rima-<br />

DAKAR, 9.<br />

Dopo l'adozione, nel referendum popolare<br />

di domenica scorsa, del testo della<br />

nuova Costituzione, il Senegal si prepara<br />

ora alle elezioni legislative che si<br />

terranno verosimilmente entro il mese<br />

di marzo. La «carta fondamentale» è<br />

stata approvata a larghissima maggioranza:<br />

il 90 per cento degli elettori, con<br />

un tasso di affluenza alle urne pari al 66<br />

per cento degli aventi diritto al voto.<br />

La riforma costituzionale prevede la<br />

trasformazione del Parlamento da bicamerale<br />

in monocamerale con la soppressione<br />

del Senato. Inoltre, il mandato del<br />

Presidente della Repubblica, rieleggibile<br />

una sola volta, si riduce da sette a cinque<br />

anni.<br />

Le prossime elezioni legislative avranno<br />

un'importanza cruciale per il futuro<br />

del Senegal che sperimenta attualmente<br />

una sorta di «coabitazione» tra un Presidente<br />

liberale, Abdoulaye Wade, e un<br />

Parlamento dominato dal partito socialista.<br />

Wade, che è stato eletto alla Presidenza<br />

nel marzo dell'anno scorso, ha<br />

rotto l'egemonia politica dei socialisti<br />

che erano al Governo dall'indipendenza<br />

del Paese (1960). Questo pacifico avvicendamento<br />

è stato salutato in Africa<br />

come un «modello di transizione democratica».<br />

Ora, anche in seguito ai risultati favorevoli<br />

del referendum costituzionale,<br />

Wade nutre fiducia di consolidare il proprio<br />

potere conquistando, alle elezioni<br />

legislative, la maggioranza dei seggi e il<br />

relativo controllo dell'Assemblea parlamentare.<br />

sto ferito da tre proiettili. Al calare del sole, poi, il rione<br />

ebraico di Ghilò, a Gerusalemme è stato nuovamente fatto<br />

bersaglio di spari provenienti dal vicino villaggio palestinese<br />

di Beit Jalla. Lo ha riferito la Radio militare, precisando<br />

che non si sono registrati feriti.<br />

Nel tentativo di fermare le violenze, dopo una sospensione<br />

di diversi mesi riprende oggi la cooperazione di sicurezza<br />

fra Israele e Autorità Palestinese (Ap). La misura è stata<br />

concordata nel colloquio di domenica scorsa al Cairo fra i<br />

responsabili dei servizi di sicurezza delle due parti, che si<br />

sono incontrati accettando la mediazione del Capo della<br />

Cia, George Tenet.<br />

COSTA D'AVORIO Dopo il fallito colpo di stato<br />

Il Governo ha decretato<br />

tre giorni di coprifuoco<br />

ABIDJAN, 9.<br />

Il Governo della Costa d'Avorio ha decretato<br />

tre giorni di coprifuoco dopo il<br />

tentativo di colpo di stato sventato ieri<br />

ad Abidjan dalle forze fedeli al Presidente<br />

Laurent Gbagbo. La situazione è tornata<br />

alla normalità: stamane nella principale<br />

città ivoriana hanno riaperto uffici,<br />

scuole e negozi ed è ripresa la circolazione<br />

dei mezzi di trasporto pubblici.<br />

Poche le informazioni disponibili sulla<br />

vicenda e sull'identità dei golpisti. Si è<br />

appreso che, nella notte tra domenica e<br />

lunedì, i rivoltosi si sono impadroniti<br />

Guinea: respinto<br />

nel Sud un attacco<br />

di bande irregolari<br />

CONAKRY, 9.<br />

Reparti dell'esercito della Guinea<br />

hanno sventato all'alba di ieri<br />

un attacco di bande armate irregolari<br />

contro un villaggio nel Sud<br />

del Paese. Gli aggressori, che provenivano<br />

dalla Sierra Leone, hanno<br />

riattraversato la frontiera incalzati<br />

dalle forze governative. Dal<br />

settembre scorso, la regione meridionale<br />

della Guinea è sottoposta<br />

ad attacchi da parte di bande irregolari<br />

lungo le frontiere con la<br />

Sierra Leone e con la Liberia. Il<br />

bilancio degli scontri è di oltre<br />

700 morti.<br />

Russia: il «Club di Parigi»<br />

chiede il pagamento dei debiti<br />

PARIGI, 9.<br />

Il «Club di Parigi» ha inviato ieri una<br />

lettera al Ministro delle finanze russo,<br />

Aleksiei Kudrin, per ricordargli che il<br />

suo Paese deve onorare «integralmente»<br />

il servizio del debito, «in tutte le sue<br />

componenti». Lo ha annunciato la stessa<br />

Organizzazione degli Stati creditori.<br />

«I creditori non accettano un venir<br />

meno unilaterale da parte di qualsivoglia<br />

Stato debitore», afferma un comunicato.<br />

L'OSSERVATORE<br />

LIBRI<br />

Oggi la pagina settimanale di<br />

articoli, schede e segnalazioni<br />

dedicata alle novità editoriali<br />

«Opere» di Antoine<br />

de Saint-Exupéry<br />

pubblicate da Bompiani<br />

di CLAUDIO TOSCANI<br />

Pagina 8<br />

«Tenuto conto della sua attuale situazione<br />

economica favorevole e conformemente<br />

ai principi del “Club di Parigi”, di<br />

cui la Russia è membro a pieno titolo,<br />

essi si aspettano dalla Russia che onori<br />

integralmente il servizio del suo debito,<br />

in tutte le sue componenti», aggiunge il<br />

testo, precisando che la lettera inviata a<br />

Mosca è in seguito a «recenti dichiarazioni<br />

di autorità russe sul loro debito<br />

verso il “Club di Parigi”».<br />

Venerdì scorso il vice Ministro delle<br />

finanze, Aleksiei Uliukaiev, aveva espresso<br />

l’intenzione della Russia di «rinviare»<br />

il rimborso delle prime «tranches» dovute<br />

per il 2001 al «Club di Parigi» per il<br />

debito dell’ex Unione Sovietica. Ieri il<br />

Presidente russo, Vladimir Putin, ha assicurato<br />

che la Russia «pagherà i suoi<br />

debiti ereditati dall’Urss». Nel primo trimestre<br />

2001 Mosca deve rimborsare circa<br />

1,5 miliardi di dollari (oltre 3.000 miliardi<br />

di lire).<br />

Intanto, milioni di russi hanno assistito<br />

domenica alle lunghe veglie e alle<br />

messe celebrate — secondo la fastosa liturgia<br />

delle chiese orientali — per il Natale<br />

ortodosso, confermando un clima di<br />

riscoperta della fede o quanto meno delle<br />

tradizioni religiose nell’ex Paese dell’ateismo<br />

di Stato.<br />

della sede della radio-televisione e hanno<br />

tentato di occupare la residenza presidenziale.<br />

Ieri mattina, le forze di sicurezza<br />

hanno sgominato gli aggressori.<br />

Negli scontri si conterebbero due morti,<br />

entrambi gendarmi, e alcuni feriti; un<br />

certo numero di rivoltosi sarebbero stati<br />

arrestati.<br />

Si tende a minimizzare. Il Presidente<br />

Gbagbo ha parlato di «azione terroristica»<br />

compiuta da «dilettanti e ragazzini».<br />

Ambienti governativi accennano a responsabilità<br />

di residenti nel Nord del<br />

Paese e di complicità di imprecisati Paesi<br />

vicini.<br />

Fonti diplomatiche sostengono che il<br />

responsabile del putsch potrebbe essere<br />

il sergente maggiore Ibrahim Coulibaly,<br />

esponente del regime militare che ha<br />

governato il Paese dal 24 dicembre 1999<br />

al 22 ottobre scorso. Coulibaly viene definito<br />

vicino all'ex Premier Alassane<br />

Ouattara, leader del «raggruppamento<br />

dei repubblicani» (Rdr, opposizione).<br />

Com'è noto, Ouattara non riconosce<br />

il nuovo Governo ivoriano, perché gli è<br />

stato impedito di candidarsi sia alle presidenziali<br />

del 22 ottobre scorso (che<br />

hanno portato al potere Gbagbo) sia alle<br />

legislative del 10 dicembre successivo.<br />

Intanto, Gbagbo ha confermato che<br />

domenica prossima si terranno le legislative<br />

parziali nel Nord del Paese, vale a<br />

dire nella roccaforte del Rdr dove i partigiani<br />

di Ouattara hanno impedito il 10<br />

dicembre che si tenessero le votazioni.<br />

Si tratta di eleggere ventisei membri dell'Assemblea<br />

nazionale, che conta in tutto<br />

225 seggi.<br />

NOSTRE<br />

INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha accettato<br />

la rinuncia al governo<br />

pastorale dell'Arcidiocesi di<br />

Potenza-Muro Lucano-Marsico<br />

Nuovo (Italia), presentata<br />

da Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor<br />

Ennio Appignanesi, in conformità<br />

al can. 401 § 1 del<br />

Codice di Diritto Canonico.<br />

. .<br />

Provvista<br />

di Chiesa<br />

Il Santo Padre ha nominato<br />

Arcivescovo di Potenza-Muro<br />

Lucano-Marsico<br />

Nuovo (Italia) Sua Eccellenza<br />

Reverendissima Monsignor<br />

Agostino Superbo, finora<br />

Assistente EcclesiasticoGeneraledell'AzioneCattolica<br />

Italiana.<br />

A PROPOSITO DI UNA PERIODIZZAZIONE<br />

DEGLI ULTIMI TREMILA ANNI<br />

All'uomo del Terzo Millennio<br />

sarebbe sbarrata<br />

solo la ricerca di Dio<br />

GIORGIO RUMI<br />

A lberto<br />

Asor Rosa ha tentato<br />

un grandioso affresco<br />

della storia umana degli<br />

ultimi tremila anni, distinguendovi<br />

un millennio degli dei, anteriore<br />

a Cristo; un millennio di<br />

Dio, il primo della nostra era, ed<br />

il millennio «laico»: quello che si<br />

è chiuso testè. All'autore di una<br />

simile periodizzazione va riconosciuta<br />

certamente una grande<br />

audacia intellettuale per aver<br />

tracciato un simile disegno di<br />

sintesi, caricato con franchezzainconsueta<br />

di significati e di<br />

conseguenze di non poco momento.<br />

Ma pagato questo tributo<br />

all'intelligenza e alla sincerità<br />

dell'autore, sarà pur lecito formulare<br />

una diversa suggestione<br />

interpretativa del periodo più noto<br />

dell'esperienza umana, e trarne<br />

argomento per qualche proposta<br />

alternativa per la contemporaneità.<br />

Il perno del suo discorso verte<br />

sul processo di «fondazione del<br />

laico» perseguita linearmente<br />

sin dall'anno Mille, quasi una<br />

conseguenza della mancata<br />

Apocalisse, riprendendo qui tutto<br />

lo schematismo di una certa sociologia<br />

anglosassone. Da Dante<br />

a Galileo sarebbe cresciuta questa<br />

figura «sempre più autonoma,<br />

indipendente, professionalmente<br />

qualificata, in grado di<br />

esprimere le esigenze e gli interessi<br />

di una società anch'essa<br />

sempre più autonoma e separata<br />

rispetto alle potenze tradizionali».<br />

Ma è così? Da Dante a<br />

Galileo il cristianesimo non è rimasto<br />

la sede delle speranze ultime<br />

e quasi il disegno dell'operare<br />

quotidiano? Altro sistema di<br />

principi e di valori i grandi spiriti<br />

citati da Asor Rosa certo non<br />

avevano, anche se il tempo della<br />

storia restava interamente<br />

nelle loro mani, come occasione<br />

di una prova suprema, preludio<br />

ad un'altra e definitiva stagione.<br />

E poi, è davvero possibile stralciare<br />

da arte e cultura l'ispirazione<br />

cristiana che ha dato non<br />

solo gli umili costruttori delle<br />

cattedrali, ma anche Francesco<br />

e Chiara, Tommaso, Domenico e<br />

Ignazio, ed un'infinita sequela di<br />

pensatori (ecclesiastici e no) che<br />

hanno letteralmente edificato<br />

quell'Occidente sul cui ruolo e<br />

destino è legittimo e doveroso<br />

riflettere? E un Cristoforo Colombo,<br />

con la sua ansia di trovare<br />

le «isole» che le Scritture dicevano<br />

in attesa della Redenzione,<br />

non è forse esemplare dell'inseparabilità<br />

tra ispirazione religiosa<br />

e pienezza dello spirito di ricerca?<br />

Il nuovo Ulisse, nel Millennio,<br />

è stato larghissimamente<br />

laico e insieme credente, superando<br />

la lacerazione ipotizzata<br />

da Asor Rosa.<br />

Lo Stato moderno, il prodotto<br />

massimo del Millennio, coi suoi<br />

caratteri di immanenza e autoreferenzialità,<br />

sarebbe poi esemplare<br />

di questa fondazione «laica».<br />

La moderna dottrina dello<br />

Stato ci insegna, invece, che la<br />

distinzione tra uomo e cittadino,<br />

tra foro della coscienza e doveri<br />

civili, e quindi proprio il fondamento<br />

della tradizione cristiana<br />

rispetto ad altre esperienze spirituali,<br />

hanno costantemente accompagnato<br />

la costruzione dello<br />

Stato stesso, minando in radice<br />

quella presunzione. Mentre altrove<br />

tra le ragioni della forza e<br />

quelle della coscienza primeggia<br />

irreparabilmente lo Stato con la<br />

riduzione della religione ad etica<br />

pubblica, oppure, al contrario, il<br />

Chiusura<br />

della Porta Santa<br />

nelle Diocesi<br />

italiane Pagine 6 e 7<br />

dominio incontrastato della fede<br />

che schiaccia lo stato a gestione<br />

amministrativa della quotidianità,<br />

le istituzioni plasmate dal<br />

Millennio «laico» sono state contraddistinte<br />

dall'arduo equilibrio<br />

innegabilmente cristiano e cattolico<br />

tra queste due opposte<br />

istanze. Libera Chiesa e libero<br />

Stato, si potrebbe provocatoriamente<br />

sostenere ricordando la<br />

coraggiosa scelta di Croce per<br />

la «Chiesa» come interprete e<br />

custode dei valori dello spirito e<br />

della cultura rispetto allo Stato e<br />

alla politica. Tommaso Moro resta<br />

in definitiva il modello di riferimento<br />

per i nostri diritti di<br />

uomini e di cittadini, e impotenti<br />

risultano certe velleità riduttive<br />

di marca subalpina. Teocrazia e<br />

totalitarismo sono due tentazioni<br />

che il millennio, presunto laico<br />

ma drammaticamente cristiano,<br />

ha contrastato e sconfitto.<br />

Lascia poi altamente perplessi<br />

l'individuazione della Riforma<br />

come «l'unico accadimento religioso<br />

veramente grandioso del<br />

millennio». La lacerazione e il<br />

conflitto nella Cristianità come<br />

premessa alla generale laicizzazione<br />

sono l'oggetto privilegiato<br />

della riflessione che viene a<br />

cancellare del tutto ogni apporto<br />

che un servizio millenario all'uomo<br />

può aver offerto attraverso<br />

feconde iniziative. Non si vedono<br />

così i decisivi interventi degli ultimi<br />

duecento anni: Leone XIII<br />

sulla questione sociale, Benedetto<br />

XV sul sistema delle relazioni<br />

internazionali ed il primato<br />

della giustizia sulla potenza,<br />

Giovanni Paolo II per la liberazione<br />

dei popoli dal comunismo<br />

e dallo sfruttamento imperialistico,<br />

e ancora per la tutela della<br />

persona umana minacciata dall'eugenetica<br />

(maschera ingannevole<br />

di un nuovo razzismo) e da<br />

certa bioingegneria... Anche il<br />

tenace eurocentrismo che innerva<br />

il discorso merita qualche ripensamento.<br />

La Chiesa, come<br />

ben si sa, è in occidente ma non<br />

gli appartiene, essendo la sua<br />

una vocazione universale. Ecco<br />

perché può parlare innanzitutto<br />

all'Ebraismo e all'Islam libera<br />

dalle costrizioni e dalle opportunità<br />

imposte dagli equilibri di<br />

potenza, trovando interlocutori a<br />

loro volta sciolti dalle pastoie<br />

della vecchia querelle tra «chierici»<br />

e «laici» che avviluppa invece<br />

questa prospettiva millenaristica.<br />

I «rischi del Millennio» in definitiva<br />

non sarebbero tanto la<br />

guerra e le devastazioni, lo<br />

sfruttamento e la povertà ma<br />

una possibile «reazione religiosa»,<br />

cui si contrappone vittoriosamente<br />

«una nuova fondazione<br />

della ragione umana». Tutto riuscirebbe<br />

allora semplice e una<br />

presunta linearità progressiva<br />

della storia garantirebbe da impossibili<br />

«ritorni all'indietro»,<br />

quale appunto un recupero del<br />

valore religioso. Strana condizione,<br />

quella dell'uomo e della società.<br />

Nessuna esperienza deve<br />

essere evitata, nessuna arditezza<br />

resta preclusa: all'uomo del<br />

terzo millennio sarebbe sbarrata<br />

solo la ricerca di Dio. Possiamo<br />

ben chiedere allora che questa<br />

libertà non ci sia tolta. Se la<br />

scienza ha le sue ragioni e la<br />

società le sue urgenze, così la<br />

coscienza dovrà pur potere mantenere<br />

ampia e vigile la sua<br />

esplorazione ultima, come l'umanità<br />

ha sempre fatto sin dai<br />

tempi più remoti, in un esercizio<br />

costitutivo della persona stessa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!