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L'OSSERVATOREROMANO<br />

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ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,42 L. 43.500 - : 22,21<br />

Cumulativo . . . . . . . . . — L. 441.000 - : 228,27 L. 220.500 - : 114,14<br />

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Quotidiano . . . . . . . . . . — $ 366 —<br />

L'Osservatore della Domenica . — $ 81 —<br />

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Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

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Anno CXLI - N. 11 (42.649) CITTÀ DEL VATICANO Lunedì-Martedì 15-16 Gennaio 2001<br />

L'ANNO SANTO, CHE HA APERTO I CUORI ALLA SPERANZA ED HA ILLUMINATO<br />

IL CAMMINO DEL MONDO CON LA LUCE DI CRISTO, AL CENTRO DELL'ANGELUS DI GIOVANNI PAOLO II<br />

Il Giubileo, un grande e memorabile «segno»<br />

Fidarsi di Cristo. C'è un atteggiamento — interiore e<br />

comunitario — che il Giubileo lascia impresso nel cuore<br />

dei cristiani: quello della fiducia. La fiducia che serve<br />

a superare i limiti e i fallimenti dell'esperienza quotidiana.<br />

La fiducia che schiude l'anima ad una speranza<br />

più forte del peccato e della sofferenza. La fiducia<br />

che Maria testimonia in maniera suprema alle nozze di<br />

Cana, quando rivolta ai servi dice: «Fate quello che<br />

egli vi dirà». All'Angelus di domenica 14 gennaio Giovanni<br />

Paolo II ha affidato alla comunità dei credenti la<br />

consegna della fiducia. È questo il «segreto» che trasforma<br />

l'«acqua» della nostra povertà spirituale in «vino»<br />

di rinnovamento e di impegno. Che perpetua il carattere<br />

dell'Anno Santo come «grande e memorabile<br />

segno» per la Chiesa e per il mondo. È la fiducia che<br />

continua ad aprire i cuori alla speranza e ad illuminare<br />

il cammino dell'umanità con la luce di Cristo.<br />

Ecco le parole pronunciate dal Santo Padre:<br />

Carissimi Fratelli e Sorelle!<br />

1. Il Vangelo dell'odierna domenica racconta<br />

il miracolo compiuto da Gesù in occasione<br />

delle nozze di Cana. È il primo «segno» con cui<br />

Egli manifestò la sua gloria e suscitò la fede dei<br />

suoi discepoli (cfr Gv 2, 11).<br />

Meditando su questa pagina evangelica, viene<br />

spontaneo ripensare al Giubileo da poco concluso,<br />

che è stato per la Chiesa e per il mondo una<br />

sorta di grande e memorabile «segno». Un anno<br />

in cui Cristo, come a Cana, ha trasformato<br />

l'«acqua» della nostra povertà spirituale nel «vino»<br />

generoso del rinnovamento e dell'impegno.<br />

Ed ora, terminato il Grande Giubileo, è con uno<br />

slancio più grande che abbiamo ripreso il cam-<br />

Accorato appello del Santo Padre alla Comunità internazionale per le popolazioni colpite dal terremoto in Centro-America<br />

La solidarietà di tutti per lenire le conseguenze della tragedia<br />

«Nelle scorse ore è giunta la notizia di<br />

un disastroso terremoto che si è verificato<br />

in Centro-America, provocando in particolare<br />

nel Salvador numerosi morti,<br />

centinaia di feriti ed ingenti danni materiali.<br />

Desidero esprimere la mia vicinanza<br />

spirituale alle popolazioni colpite dal<br />

sisma in quella regione a me tanto cara.<br />

Mentre elevo al Signore la mia accorata<br />

preghiera per le vittime, rivolgo la mia<br />

parola di caldo incoraggiamento ai sopravvissuti,<br />

auspicando che verso di loro<br />

si muova l'interesse partecipe della comunità<br />

internazionale. Dalla solidarietà<br />

di tutti venga l'aiuto capace di lenire le<br />

conseguenze della tragedia!»<br />

(Giovanni Paolo II, Angelus, 14 gennaio)<br />

El Salvador: il sisma causa<br />

oltre quattrocento morti<br />

La città di Santa Tecla devastata dal sisma<br />

SERVIZIO A PAGINA 2<br />

Chiusura<br />

della Porta Santa<br />

nelle Diocesi<br />

italiane Pagina 8<br />

mino «ordinario», conservando lo sguardo più<br />

che mai fisso sul volto del Signore, come ho<br />

scritto nella Lettera apostolica Novo Millennio<br />

ineunte (cfr n. 16).<br />

2.Nel Vangelo odierno è Maria, la Madre di<br />

Gesù, a sollecitare il prodigioso cambio dell'acqua<br />

in vino. È sempre la Vergine ad intercedere<br />

per noi. Così è stato anche per la fase del pas-<br />

Il dolore e la preghiera di Giovanni Paolo II<br />

Il dolore e la preghiera di Giovanni Paolo II per le<br />

vittime del terremoto sono stati espressi, in un telegramma<br />

a firma del Card. Angelo Sodano, Segretario<br />

di Stato, a Mons. Fernando Sáenz Lacalle, Arcivescovo<br />

di San Salvador e Presidente della Conferenza<br />

Episcopale di El Salvador. Eccone il testo:<br />

El Santo Padre Juan Pablo II, profundamente apenado<br />

al conocer la dolorosa noticia del terremoto,<br />

que ha ocasionado numerosas víctimas, heridos y<br />

graves daños materiales, ofrece sufragios por el<br />

eterno descanso de los fallecidos y eleva fervientes<br />

plegarias para que el Señor conceda su consuelo a<br />

los afectados por la desgracia e inspire en todos<br />

sentimientos de solidaridad que ayuden a mitigar el<br />

SAN SALVADOR, 15.<br />

Cinquanta secondi di<br />

terrore hanno sconvolto<br />

il Salvador. Cinquanta<br />

secondi è infatti durata<br />

la violenta scossa di terremoto<br />

che poco prima<br />

delle 12 di sabato (ora<br />

locale) ha seminato morte<br />

e distruzione nel Paese<br />

Centro-americano. I<br />

dati forniti dalle autorità<br />

parlano di oltre 400 morti,<br />

di 1.200 feriti, di<br />

11.000 persone sgomberate,<br />

di quasi 8.000 abitazioni<br />

totalmente distrutte,<br />

di 17.000 parzialmente<br />

distrutte, di 90<br />

chiese seriamente danneggiate.<br />

Ma si tratta di<br />

cifre ancora provvisorie<br />

purtroppo destinate a salire,<br />

come ha ieri dichiarato<br />

lo stesso Presidente<br />

della Repubblica, Francisco<br />

Flores, che ha chiesto<br />

l'aiuto della comunità<br />

internazionale.<br />

Alla comunità<br />

dell'Almo<br />

Collegio Capranica<br />

«Ripartire da Cristo!». È l'esortazione<br />

rivolta dal Papa alla comunità<br />

dell'Almo Collegio Capranica, ricevuta<br />

in udienza nella mattina di lunedì<br />

15 gennaio,nellaSala del Concistoro.<br />

saggio dal secondo al terzo millennio, quando il<br />

suo Cuore Immacolato si è mostrato sicuro rifugio<br />

per tanti suoi figli. La Chiesa ha così potuto<br />

sperimentare i segni di una rinnovata primavera,<br />

suscitata dal Concilio Ecumenico Vaticano<br />

II, dal quale «è stata come inaugurata l'immediata<br />

preparazione al Grande Giubileo del Duemila<br />

nel senso più ampio della parola» (Tertio<br />

Millennio adveniente, 20).<br />

L'Anno Santo ha aperto tanti cuori alla speranza<br />

ed ha illuminato il cammino del mondo<br />

con la luce di Cristo.<br />

3.A noi, uomini e donne, che ci affacciamo<br />

fiduciosi sul nuovo millennio, la Madre di Cristo<br />

ripete ora l'invito rivolto ai servi in occasione<br />

dello sposalizio a Cana: «Fate quello che egli<br />

vi dirà» (Gv 2, 5). Con queste parole la Vergine<br />

sembra volerci incitare a non avere paura dei limiti<br />

e dei fallimenti che talora possono segnare<br />

la nostra esperienza di individui, di famiglie, di<br />

comunità ecclesiali e civili. Maria ci esorta a<br />

non lasciarci abbattere nemmeno dal peccato,<br />

che mette in crisi la fiducia in noi stessi e negli<br />

altri. Ciò che conta è fare quello che Cristo ci<br />

dice, fidandoci di Lui: Egli non lascerà inascoltata<br />

la nostra incessante invocazione.<br />

Possa l'invito della Madonna, che il Vangelo<br />

oggi rinnova, aprirci ad un totale abbandono<br />

verso Gesù. Alle parole della Madre, fanno infatti<br />

eco quelle rassicuranti del suo divin Figlio:<br />

«Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine<br />

del mondo» (Mt 28, 20).<br />

dolor y a superar la adversidad, animados por los<br />

valores morales siempre abiertos a la esperanza.<br />

Asimismo, ruego a Vuestra Excelencia transmita el<br />

sentido pésame de Su Santidad a los familiares y<br />

exprese a heridos y damnificados su paterna solicitud<br />

y sentimientos de cercanía, a la vez que la exhortación<br />

a instituciones y hombres de buena voluntad<br />

para que, en estos momentos difíciles, presten<br />

eficaz ayuda con espíritu generoso y caridad cristiana,<br />

mientras imparte de corazón su confortadora<br />

Bendición Apostólica como signo de benevolencia al<br />

querido pueblo salvadoreño.<br />

Cardenal Angelo Sodano<br />

Secretario de Estado de Su Santidad<br />

Il Papa a sacerdoti e giovani provenienti dalla Serbia<br />

«Portate il mio affettuoso saluto<br />

a S.B. il Patriarca Pavle»<br />

Cari sacerdoti e giovani della Diocesi serbo-ortodossa di Šabac-<br />

Valjevo, vi saluto cordialmente. Benvenuti!<br />

Il pellegrinaggio alle tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ed altri<br />

Santi Martiri, di cui Roma custodisce le memorie, rafforzi la vostra<br />

fede cristiana e vi sostenga nell'impegno di costruire insieme<br />

agli altri cittadini del vostro Paese un futuro di pace e di sviluppo.<br />

Ritornando in Patria, portate il mio affettuoso saluto a Sua Beatitudine<br />

il Patriarca Pavle, al vostro Ecc.mo Vescovo Lavrentije, ai vostri<br />

familiari ed amici ed al caro Popolo serbo.<br />

Gesù Cristo, nostro Signore, vi benedica tutti.<br />

(Giovanni Paolo II, Angelus, 14 gennaio)<br />

LE UDIENZE DEL SANTO PADRE<br />

Pagina 5<br />

All'Ispettorato<br />

dei Servizi di Sicurezza<br />

presso il Vaticano<br />

Riconoscenza per il servizio svolto<br />

durante il Giubileo è stata espressa<br />

dal Santo Padre all'Ispettorato dei<br />

Servizi di Sicurezza presso il Vaticano,<br />

ricevuto lunedì 15 gennaio.<br />

Pagina 5<br />

Il discorso del Papa al Corpo Diplomatico<br />

La logica<br />

del «vivere insieme»<br />

GIORGIO RUMI<br />

Q uando<br />

il Papa si rivolge al<br />

Corpo Diplomatico, i rap-<br />

presentanti degli Stati san-<br />

no ormai bene che le sue parole<br />

non hanno nulla di formale, ma<br />

vanno dritte al cuore della loro<br />

funzione tracciando il disegno<br />

complessivo delle questioni pendenti,<br />

ricco di suggerimenti e di<br />

proposte per la loro soluzione. Anzi,<br />

il discorso muove proprio dalla<br />

specialissima condizione di chi incarna<br />

quel ruolo, e in primo luogo<br />

dalle attese che — sole — motivano<br />

il loro impegno. Ancora, il Papa<br />

è ben consapevole dell'unicità<br />

della sua situazione di capo di<br />

una religione diffusa in ogni angolo<br />

della terra e insieme di interlocutore<br />

della realtà degli Stati. I diplomatici<br />

sono il canale privilegiato<br />

di queste relazioni e hanno anche<br />

il compito di segnalare ai rispettivi<br />

governi le speranze e le<br />

preoccupazioni del successore di<br />

Pietro: un mutuo scambio che ha<br />

vanificato i timori per un eccesso<br />

di coinvolgimento nella quotidianità<br />

esistenziale del pianeta. Chiese<br />

locali e fedeli, in particolare, ma<br />

anche tutti gli uomini sanno che il<br />

padre comune segue anche le situazioni<br />

concrete, interviene ove<br />

occorra con la necessaria discrezione,<br />

fa sentire la sua voce fornendo<br />

un servizio illustrativo di<br />

principi e di doveri da cui nessuno<br />

può decampare.<br />

Il catalogo delle situazioni critiche<br />

si differenzia dai consueti bilanci<br />

delle emergenze perché contiene<br />

non solo e tanto delle opportunità<br />

per dir così tecniche, che al<br />

Papa neppure competono, ma dei<br />

criteri di valutazione di giudizio<br />

che spingono all'azione i responsabili<br />

— capi di Stato e di governo,<br />

vertici militari, potentati economici<br />

e quant'altri — che hanno<br />

specifiche responsabilità verso le<br />

persone e le genti loro sottoposte.<br />

«Non sapremmo rassegnarci alla<br />

fatalità della malattia, dell'ingiustizia<br />

o della guerra»: è il punto di<br />

partenza. Lo spirito di ricerca che<br />

muove la conoscenza umana non<br />

si deve arrestare alle porte del<br />

mitico «palazzo» in cui si decidono<br />

tuttora le sorti dei popoli. Non<br />

ci sono idoli malvagi (la potenza,<br />

l'orgoglio, la volontà di dominio)<br />

gerarchicamente sovraordinati rispetto<br />

all'unicità di valore espresso<br />

dalla persona umana. È possibile<br />

migliorare la situazione e risolvere<br />

le pendenze, e certo occorre<br />

chiamare innanzitutto le cose<br />

col loro nome e prendere coscienza<br />

dei costi umani sottesi e<br />

di tutte le implicazioni. Giovanni<br />

Paolo II, che ha rivisitato non molti<br />

anni addietro lo stesso concetto<br />

di «guerra giusta», può oggi ben<br />

rivedere i conflitti, dicendo una<br />

parola costruttivamente pacificatrice.<br />

Nei Luoghi Santi sono le modalità<br />

del sanguinoso attrito in<br />

corso a richiamare l'universale attenzione<br />

e a sollecitare uno sforzo<br />

ulteriore di buona volontà. Ecco<br />

allora «una specie di guerriglia» e<br />

il «persistere dell'ingiustizia» e<br />

anche le «esigenze delle comunità<br />

cristiane». La forza non serve, il<br />

bene si realizza con l'integrità eticadeimezziimpiegati,<br />

senza scorciatoie<br />

capacisolo di far deflagrare<br />

e diffondere illimitatamente la<br />

violenza.In Algeria,nel centro dell'Africa<br />

come nel cuore della vecchia<br />

Europa, in Spagna ad esempio,persiste<br />

la tentazione di rinunciare<br />

al confronto e alla paziente<br />

composizione delle esigenze.<br />

Il Papa propone con energia di<br />

collocarsi in un'altra logica: quella<br />

della sensibilità comunitaria al<br />

«vivere insieme», ove «è bello conoscersi,<br />

stimarsi e aiutarsi». Non<br />

c'è però nessuna beneaugurante<br />

neutralità nelle sue parole, ma<br />

una chiamata di responsabilità<br />

verso i tanti luoghi che vivono in<br />

pace e in prosperità. Anch'essi<br />

non sono immuni dalla vertigine di<br />

comportamenti antiumani. C'è la<br />

recente memoria dei totalitarismi<br />

«che hanno reso schiavi milioni di<br />

uomini e di donne», ma anche l'attuale<br />

pratica dell'aborto di massa,<br />

e l'introduzione dell'eutanasia, come<br />

il dilagare dei «modelli culturali»<br />

che esaltano, sopra i valori,<br />

solo il consumo e il «piacere».<br />

Non è dunque tollerabile un<br />

Nord del mondo che sia regno<br />

della felice maturità ed un Sud da<br />

abbandonare alla disperazione,<br />

appena temperata da qualche palliativo.<br />

Le responsabilità sono comuni<br />

e non c'è automatismo nel<br />

progresso. «Salviamo l'uomo!»,<br />

proclama Giovanni Paolo II. «Nessuna<br />

epoca della storia dell'umanità<br />

è sfuggita alla tentazione di<br />

chiudere l'uomo in se stesso in atteggiamento<br />

di autosufficienza, di<br />

dominio, di potenza e di orgoglio».<br />

È questa l'altra faccia dell'onnipotenza<br />

e della tentazione di affidarsi<br />

alla tecnica, abdicando alla fatica<br />

della scelta. Siamo «signori<br />

della natura e della storia» — si<br />

chiede il Papa — o piuttosto uomini<br />

sempre fragili, suscettibili di declino<br />

e di caduta?<br />

Occorre non perdere di vista il<br />

«mistero personale inalienabile di<br />

ogni essere umano», se non si<br />

vuole smarrire la rotta dell'incivilimento<br />

e della vera liberazione. La<br />

tutela delle possibilità di vivere<br />

l'esperienza religiosa senza limiti<br />

estrinseci o costrizioni serve appunto<br />

a facilitare l'animazione spirituale<br />

di un pianeta che necessita<br />

anche di questa dimensione. «La<br />

storia ci vede tutti attori» per tracciare<br />

il cammino del secolo e del<br />

millennio... Ancora una volta il<br />

successore di Pietro si appella allo<br />

spirito di creatività della persona,<br />

dei gruppi sociali e degli Stati,<br />

se vogliamo davvero una convivenza<br />

degna delle più alte aspettative.<br />

È un orizzonte non facile,<br />

che merita peraltro tutto il nostro<br />

impegno.<br />

NOSTRE INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha ricevuto oggi<br />

in udienza:<br />

Sua Eminenza Reverendissima<br />

il Signor Cardinale Darío Castrillón<br />

Hoyos, Prefetto della Congregazione<br />

per il Clero;<br />

Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Juliusz Janusz, Arcivescovo<br />

titolare di Caorle, Nunzio<br />

Apostolico in Mozambico.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha ricevuto in<br />

udienza nel pomeriggio di sabato<br />

13 Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Giovanni Battista<br />

Re, Arcivescovo titolare di Vescovìo,<br />

Prefetto della Congregazione<br />

per i Vescovi.<br />

Il Santo Padre ha accettato la<br />

rinuncia al governo pastorale della<br />

Diocesi di Trier (Repubblica<br />

Federale di Germania), presentata<br />

da Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Hermann Josef<br />

Spitalinconformitàalcan.401§1<br />

del Codice di Diritto Canonico.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha accettato la<br />

rinuncia all'ufficio di Ausiliare<br />

dell'Arcidiocesi di New York<br />

(U.S.A.), presentata da Sua Eccellenza<br />

Reverendissima Monsignor<br />

Patrick J. Sheridan, in conformità<br />

ai canoni 411 e 401 § 1<br />

del Codice di Diritto Canonico.

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