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PAGINA<br />

6 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 26 Gennaio 2001<br />

«L'attualità della Lettera ai Romani»: è<br />

il tema del convegno dei docenti che si<br />

svolgerà il 15 e il 16 febbraio nella Biblioteca<br />

della Sezione S. Tommaso a Napoli e<br />

nel Seminario Vescovile (ex Casa del fanciullo)<br />

a Pozzuoli. L'incontro è promosso<br />

dalla Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale,<br />

Sezione S. Tommaso d'Aquino, a<br />

Napoli.<br />

Nella mattina di giovedì 15 sono previsti<br />

gli interventi del prof. Romano Penna, e il<br />

prof. J.N. Aletti, S.J.. Seguiranno le rela-<br />

Napoli: Convegno sull'attualità della Lettera ai Romani<br />

zioni del prof. Dalmazio Mongillo, O.P., e<br />

del Prof. Luigi Longobardo. I temi trattati<br />

saranno: «Il contesto storico della Lettera<br />

ai Romani»; «La giustizia di Dio nella Lettera<br />

ai Romani»; «La coscienza nella teologia<br />

morale e la Lettera ai Romani»; «La<br />

Lettera ai Romani nella storia dell'interpretazione».<br />

Nel pomeriggio interverranno il prof.<br />

Antonio Pitta, il prof. Andrea Milano, il<br />

Sulla tomba dell'Apostolo delle Genti<br />

un nuovo, significativo «cenacolo di unità»<br />

CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 4/5<br />

diaconi — ortodosso e latino, Scott Armstrong —<br />

hanno incensato il Libro dei Vangeli, il Santo Padre,<br />

i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali<br />

e l'assemblea. Il Santo Padre ha preso posto davanti<br />

alla Confessione, dove si trova la tomba dell'Apostolo<br />

delle Genti. I Delegati ecumenici si sono<br />

messiaccanto a lui, formando quasi un semicerchio.<br />

In ascolto delle Lettere di san Paolo<br />

Con una monizione, il Papa ha invitato all'ascolto<br />

della Parola di Dio proclamata in una serie articolata<br />

di letture tratte dalle Lettere dell'Apostolo Paolo. La<br />

prima lettura (Gal 1, 11-24) ha proposto la testimonianza<br />

stessa di Paolo circa la sua conversione. È<br />

stato poi eseguito il canto «Egregie doctor Paule».<br />

Hanno fatto seguito altre tre letture paoline: la riconciliazione<br />

in Cristo (II Lettera ai Corinzi); concittadini<br />

dei santi e familiari di Dio (agli Efesini) e la<br />

carità vincolo della perfezione (ai Colossesi). Esse sono<br />

state proclamate, in diverse espressioni linguistiche<br />

(inglese, greco, siro, copto, francese, tedesco,<br />

russo e serbo), da 10 componenti delle Delegazioni.<br />

L'alternarsi al leggio di cristiani di così diverse origini<br />

ha suscitato una profonda gioia. L'anelito all'unità<br />

che scaturisce dai testi di san Paolo è stato mirabilmente<br />

espresso con il canto «Ubi Caritas», antico inno<br />

le cui strofe hanno scandito, appunto, le letture.<br />

In ossequio al tema della Settimana di Preghiera<br />

per l'Unità dei Cristiani, il versetto al Vangelo ha riproposto<br />

il testo evangelico di san Giovanni: «Io sono<br />

la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre<br />

se non per mezzo di me». Il diacono ortodosso ha<br />

cantato per intero la pericope evangelica (Gv 14, 1-<br />

6). Dopo l'omelia del Papa, ha fatto seguito la professione<br />

di fede battesimale secondo il testo del Credo<br />

apostolico: un momento alto che ha scosso le coscienze.<br />

Celebrare la Parola di Dio con la sua Parola stessa<br />

ha caratterizzato anche lo scambio del segno di pace<br />

mediante il canto in sei riprese dell'inno paolino alla<br />

carità, intercalato dall'antifona «Maior est caritas».<br />

Ha suscitato profonda commozione il gesto di carità<br />

e di pace che tutti si sono scambiati, come segno di<br />

comunione fraterna. Un abbraccio di pace che è segno<br />

di speranza. Un abbraccio che ha spiritualmente<br />

raggiunto tutti i cristiani, ovunque essi si trovino.<br />

Ancora dal Vangelo di Giovanni è stata tratta la<br />

supplica, seguita dal «Kyrie eleison», del Papa e di 6<br />

Rappresentanti delle Delegazioni ecclesiali. La preghiera<br />

di supplica per la comunione nell'unità è culminata<br />

con il canto del «Pater noster». La Celebrazione<br />

si è conclusa con la Benedizione del Santo Padre,<br />

secondo la formula cosiddetta di Aronne.<br />

Successivamente il Papa ha condiviso l'agape fraterna<br />

nell'Abbazia benedettina di san Paolo. Al termine<br />

di questo momento conviviale il Santo Padre ha<br />

espresso gratitudine a quanti hanno partecipato alla<br />

Celebrazione ecumenica.<br />

Una corale partecipazione<br />

Nella Basilica Giovanni Paolo II è stato accolto<br />

dall'Abate di san Paolo, Dom Paolo Lunardon. Con<br />

lui erano, tra gli altri, l'Abate Generale della Congregazione<br />

Benedettina Cassinese, Dom Isidoro Catanesi;<br />

l'Abate emerito di san Paolo, Dom Luca Collino;<br />

il Priore di san Paolo, Dom Aldo Piccinelli; e la comunitàmonasticabenedettinadella<br />

Basilica Ostiense.<br />

Alla Celebrazione Ecumenica della Parola erano<br />

presenti i Cardinali Angelo Sodano, Segretario di<br />

Stato; Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione<br />

per la Dottrina della Fede; Roger Etchegaray, che<br />

è stato Legato Pontificio per la chiusura della Porta<br />

prof. Adolfo Russo, il prof. Pio Colonnello.<br />

Temi delle relazioni: «La legge in conflitto<br />

nella Lettera ai Romani»; «La libertà di<br />

Dio e quella dell'uomo»; «Israele modello<br />

di salvezza alle altre religioni»; «Heidegger.<br />

Lettera ai Romani: esistenza e tempo<br />

cairologico».<br />

Nella mattina di venerdì 16, dopo la visita<br />

ai luoghi paolini di Pozzuoli, i lavori<br />

riprenderanno nel Seminario Vescovile.<br />

Interverranno i professori Bruno Forte,<br />

Cesare Marchiselli, Domenico Sorrentino,<br />

Pasquale Giustiniani. Seguirà un dibattito.<br />

Dopo sono previsti gli interventi dei professori<br />

Antonio Cioffi, Giuseppe Balido e<br />

Ciro Sarnataro. Tra i temi trattati, sempre<br />

con riferimento alla Lettera ai Romani:<br />

«La dottrina della predestinazione»; «L'ecclesiologia<br />

ministeriale»; «Le prediche di<br />

Roberto Bellarmino»; «Il commento di S.<br />

Gregorio Nazianzeno»; «Struttura logicoformale<br />

dei commenti agostiniani».<br />

26 gennaio: memoria liturgica di san Timoteo<br />

Una grande<br />

figura di Pastore<br />

COSMO FRANCESCO RUPPI<br />

Arcivescovo di Lecce<br />

Quando, nel pomeriggio del 18 marzo<br />

1983, Giovanni Paolo II entrò nella cattedrale<br />

di Termoli, per una breve visita<br />

privata, prima di raggiungere una grande<br />

piazza velocemente costruita per celebrare<br />

l'Eucaristia nella festa di san<br />

Giuseppe, con centomila fedeli, ebbe<br />

modo di venerare le reliquie di san Timoteo<br />

non senza meraviglia nel trovarsi<br />

dinanzi al discepolo prediletto di Paolo.<br />

Alla domanda se si trattasse di reliquie<br />

autentiche, prima di sentire la risposta<br />

di chi scrive, pronunciò una parola<br />

saggia che colpì le poche persone<br />

presenti, tra cui il venerando arciprete<br />

della cattedrale che subito dopo la guerra<br />

era stato testimone della prima ricognizione<br />

delle ossa del destinatario delle<br />

due famose Lettere dell'Apostolo delle<br />

genti, collocate nella cripta della cattedrale<br />

molisana nel lontano 1239, provenienti<br />

misteriosamente dall'Oriente, forse<br />

addirittura da Costantinopoli.<br />

Il Santo Padre disse, quasi tra sé e sé:<br />

tradizione fondata riconoscendo, con<br />

questo, che, come in tanti altri casi di<br />

reliquie antiche, più che la storia, con<br />

tutti i suoi rigori, quello che conta è la<br />

fondatezza della tradizione e, nel caso di<br />

san Timoteo, per la verità, di una tradizione<br />

mai contestata o rivendicata da altri<br />

paesi e altre regioni, come ha dimostrato<br />

con i suoi lunghi studi il compianto<br />

Vescovo Mons. Biagio D'Agostino,<br />

Vescovo di Vallo della Lucania, che era<br />

nativo di Termoli e fu sempre profondamente<br />

legato a quella città, prima e dopo<br />

il mandato episcopale.<br />

Le reliquie di san Timoteo, dunque,<br />

secondo la tradizione sono conservate a<br />

Termoli, ma secondo Eusebio di Cesarea<br />

che lo definisce primo Vescovo di<br />

Efeso, venne sepolto a Costantinopoli<br />

nella famosa chiesa che conservava le<br />

memorie degli apostoli.<br />

E tale notizia è più che fondata, perché<br />

davvero Timoteo, al pari di Tito, è<br />

considerato quasi il prolungamento visibile<br />

dell'apostolo Paolo e indubbiamente<br />

uno dei primi discepoli del Vangelo.<br />

Timoteo fu uno dei più importanti discepoli<br />

di Paolo e fu anche suo compagno<br />

di viaggio: il suo nome ricorre sei<br />

volte negli Atti degli Apostoli e diciotto<br />

volte nelle lettere di Paolo, una volta finanche<br />

nella Lettera agli Ebrei.<br />

Da ciò gli studiosi desumono che l'autore<br />

degli Atti non gli riconosca l'importanza<br />

che aveva agli occhi di Paolo, ma<br />

è molto più probabile che Luca non lo<br />

ritenesse funzionale ai suoi racconti e,<br />

comunque, le tante citazioni fatte da lui<br />

stanno ad indicarne importanza eruolo.<br />

Era nato a Listra in Licaonia, a duecento<br />

chilometri da Tarso, e come ricordano<br />

gli Atti (16, 1) la mamma era giudea,<br />

mentre il papà era pagano. Della<br />

mamma conosciamo anche il nome, Eunice,<br />

e conosciamo finanche il nome<br />

della nonna, Loide, il che fa supporre<br />

una certa frequenza di Paolo con la sua<br />

famiglia e il suo parentado: «Mi ricordo<br />

— gli scrive Paolo nella seconda Lettera<br />

— della tua fede schietta, fede che fu<br />

per prima nella tua nonna Loide, poi<br />

in tua madre Eunice, e ora, ne sono<br />

certo, anche in te» (1, 5).<br />

«Per questo motivo — continua Paolo,<br />

dandogli un segno di particolare<br />

amore e di stima — ti ricordo di ravvivare<br />

il dono di Dio che è in te per l'imposizione<br />

delle mie mani» e gli raccomanda<br />

di non vergognarsi della testimonianza<br />

che doveva rendere all'Apostolo<br />

che in quel momento era in catene.<br />

Durante il secondo viaggio missionario<br />

di Paolo, Timoteo è già con lui, affiancandosi<br />

a Silla e fu scelto perché<br />

«era assai stimato dai fratelli di Listra<br />

e Iconio» (At 16, 2), ma non essendo ancora<br />

circonciso, Paolo lo fa circoncidere<br />

«per riguardo ai Giudei che si trovavano<br />

in quelle regioni» (ib.).<br />

Con Paolo e Silla, Timoteo attraversa<br />

l'Asia minore, giungendo fino a Troade<br />

e alla Macedonia, ma quando Paolo e<br />

Silla vennero accusati e calunniati di disturbare<br />

l'ordine pubblico il giovane Timoteo<br />

non venne coinvolto in tale accusa,<br />

forse perché, dicono gli storici, venne<br />

riconosciuto come mezzo greco a<br />

causa del padre.<br />

Più volte Paolo si è servito di Timoteo<br />

per missioni delicate, come quando lo<br />

inviò a Tessalonica per avere notizie di<br />

prima mano sulla vita di quella comunità<br />

e soprattutto per confermarla nella<br />

fede e salvaguardarla dall'errore.<br />

Questa missione fu svolta, come al solito,<br />

con fedeltà alla Parola e all'Apostolo<br />

e così Timoteo poté portare a Paolo,<br />

con le offerte di carità, anche buone notizie<br />

sulla vita cristiana dei tessalonicesi.<br />

Timoteo collabora nella evangelizzazione<br />

di Corinto e lo troviamo anche ad<br />

Efeso, nel terzo viaggio missionario dell'Apostolo,<br />

anzi quando Paolo scrive le<br />

lettere a Filemone e ai Filippesi egli è<br />

certamente anche con lui.<br />

Sempre sulla testimonianza degli Atti,<br />

da Efeso Timoteo viene inviato in Macedonia<br />

insieme a un altro discepolo di<br />

nome Erasto, in occasione della famosa<br />

crisi ecclesiale che tanto afflisse l'Apostolo.<br />

Paolo mandò, infatti, la sua prima lettera<br />

ai Corinti proprio per mezzo di Timoteoed<br />

è celebre, al riguardo, l'espressione:<br />

«Vi ho mandato Timoteo, mio figlio<br />

diletto e fedele nel Signore: egli vi<br />

richiamerà alla memoria le vie che vi<br />

ho indicatoinCristo,come insegno dappertutto<br />

in ogni Chiesa» (1 Cor 4, 17).<br />

In questa stessa Lettera si trova l'elogio<br />

più bello di questo santo Vescovo<br />

che tutti desidereremmo meritare: dopo<br />

aver raccomandato alla comunità di Corinto<br />

di accoglierlo bene, perché non si<br />

trovi in soggezione, Paolo afferma che<br />

egli lavora, come lui, per l'opera del Signore:<br />

«Nessuno gli manchi di riguardo;<br />

anzi al contrario, accomiatatelo in<br />

pace, perché ritorni presso di me: io lo<br />

aspetto coi fratelli» (1 Cor 16).<br />

Ricorre quest'anno il venticinquesimo anniversario della morte<br />

Il venerabile Padre Gabriele Allegra: personalità insigne per dottrina e sapienza<br />

LEONARDO ANASTASI<br />

Oltre a una intensa vita interiore, il venerabile<br />

padre Gabriele Allegra, del quale ricorre il 25°<br />

della morte, eccelleva anche culturalmente. Basti<br />

pensare all'ardua impresa, a cui si sobbarcò, per<br />

tradurre in cinese la Sacra Scrittura. Si può senz'altro<br />

affermare che tale traduzione, che è poi<br />

la prima tradotta dalle lingue originali (ebraico,<br />

aramaico, greco) e con interpretazione cattolica,<br />

è una sua conquista.<br />

Dotato di una memoria e intelligenza non comuni,<br />

animato da un ardente zelo missionario,<br />

poté realizzare felicemente questo suo ardito progetto<br />

giovanile.<br />

La iniziò nel 1935, e la completò, in collaborazione<br />

con altri confratelli, il 2 agosto 1961. Undici<br />

volumi in tutto, con ampio commento.<br />

Parlando di lui, non si può non accennare, almeno<br />

sommariamente, questa sua primaria opera,<br />

definita «monumentale, colossale», che portò<br />

avanti «In mezzo alle lacrime, al sangue e allo<br />

schianto della bufera devastatrice della persecuzione<br />

comunista».<br />

Non si arrese di fronte alle tante difficoltà sopravvenute,<br />

continuava a lavorare con impegno<br />

tenace, pienamente fiducioso nell'aiuto del Signore<br />

e nella materna assistenza della Madonna:<br />

«Mater Immaculata — egli asserisce — sola dux<br />

nostra fuit».<br />

Si trattava di tradurre in cinese dalle lingue<br />

originali la Parola di Dio rivelata, la quale è stata<br />

dettata in tempi diversi, in diverse lingue, a diversi<br />

autori e di diversa cultura, per cui una stessa<br />

parola o frase cambia significato a seconda<br />

dell'epoca e della personalità dello scrittore.<br />

Si richiede la conoscenza di più scienze per<br />

farne una buona traduzione. Anzitutto ci vuole<br />

una esatta conoscenza delle lingue bibliche:<br />

ebraico, aramaico, greco.<br />

Unaconoscenzaperfettadellalingua, nella quale<br />

si vuole tradurre la Bibbia, perché la traduzione<br />

dia il vero senso o almeno il più vicino al senso<br />

voluto da Dio stesso, quando l'ha ispirato.<br />

Ecco perché il p. Allegra, per impadronirsi del<br />

pensiero, della cultura e della tradizione cinese,<br />

s'immerse nello studio dei classici, filosofi e poeti<br />

cinesi, nello studio dell'archeologia, della filoso-<br />

Santa a san Paolo il 5 gennaio scorso; Camillo Ruini,<br />

Vicario per la Diocesi di Roma; Edward Idris Cassidy,<br />

Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione<br />

dell'Unità dei Cristiani; Johannes Willebrands,<br />

Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la<br />

Promozione dell'Unità dei Cristiani; William Wakefield<br />

Baum; Opilio Rossi; Paul Augustin Mayer; László<br />

Paskai; Giovanni Canestri; Jozef Tomko; Antonio<br />

María Javierre Ortas; Pio Laghi; Darío Castrillón<br />

Hoyos; Gilberto Agustoni; Francis Arinze; Jorge Arturo<br />

Medina Estévez; Salvatore De Giorgi; James<br />

Francis Stafford; Francesco Colasuonno; S.B. Ignace<br />

Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le<br />

Chiese Orientali, che il Papa — lo ha annunciato all'Angelus<br />

di domenica scorsa — creerà Cardinale nel<br />

prossimo Concistoro. Erano presenti numerosi Arcivescovi<br />

e Vescovi, fra i quali l'Arcivescovo Leonardo<br />

Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato; l'Arcivescovo<br />

Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti<br />

con gli Stati; l'Arcivescovo Andrea Cordero Lanza di<br />

Montezemolo, Nunzio Apostolico in Italia; l'Arcivescovo<br />

Marcello Costalunga, Amministratore Pontificio<br />

della Basilica di san Paolo; l'Arcivescovo Oscar<br />

Rizzato, Elemosiniere di Sua Santità; gli Arcivescovi<br />

Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione<br />

per i Vescovi, e Crescenzio Sepe (anch'essi saranno<br />

creati Cardinali nel prossimo Concistoro); l'Arcivescovo<br />

Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico, Delegato<br />

per le Rappresentanze Pontificie; l'Arcivescovo<br />

Paolo Sardi, Nunzio Apostolico con incarichi speciali;<br />

il Vescovo James Michael Harvey, Prefetto della<br />

Casa Pontificia; il Vescovo Stanisław Dziwisz, Prefetto<br />

Aggiunto della Casa Pontificia; il Vescovo Salvatore<br />

Fisichella, Ausiliare per il Settore Sud e Presidente<br />

della Commissione per l'ecumenismo della Diocesi di<br />

Roma.<br />

Erano inoltre presenti gli Officiali ed il personale<br />

del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità<br />

dei Cristiani: il Vescovo Walter Kasper, Segretario<br />

del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità<br />

dei Cristiani (verrà creato Cardinale nel prossimo<br />

Concistoro); il Sotto-Segretario, Mons. Eleuterio F.<br />

Fortino; Padre Józef M. Maj; Don Johan Bonny;<br />

Mons. John A. Radano; Mons. John F. Mutiso-Mbinda;<br />

Padre Remi Hoeckman; Don Timothy Galligan;<br />

Don Matthias Türk; Padre Francis Kodiyan; Don<br />

Juan Fernando Usma Gómez; Don Oliver Lahl. Erano<br />

inoltre presenti il Vescovo Pierre Duprey, già Segretario<br />

del Pontificio Consiglio per la Promozione<br />

dell'Unità dei Cristiani, e numerose personalità impegnate,<br />

a vario titolo, nel dialogo ecumenico.<br />

Tra i Prelati della Curia Romana presenti, l'Assessore<br />

Mons. Pedro López Quintana, il Sotto-Segretario<br />

per i Rapporti con gli Stati, Mons. Celestino Migliore,<br />

e Mons. Mieczysław Mokrzycki, della Segreteria<br />

Particolare del Santo Padre.<br />

Era presente il Corpo Diplomatico accreditato<br />

presso la Santa Sede.<br />

I Rappresentanti delle altre Chiese<br />

e Comunità ecclesiali<br />

Numerosi i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità<br />

ecclesiali.<br />

In rappresentanza del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli,<br />

Bartholomaios I, era presente S.E. Gennadios,<br />

Metropolita dei greci ortodossi in Italia,<br />

Esarca dell'Europa Meridionale, accompagnato dal<br />

Rev.mo Archimandrita Matteo Psomas.<br />

In rappresentanza del Patriarca greco ortodosso di<br />

Alessandria e di tutta l'Africa, Petros VII, era presente<br />

S.E. Seraphim, Metropolita del Kenya e di Irinoupolis.<br />

In rappresentanza del Patriarca greco ortodosso<br />

di Antiochia e di tutto l'Oriente, Ignace IV Hazim,<br />

S.E. Gabriel Saliby, Metropolita dell'Europa Oc-<br />

fia, della papirologia, delle lingue bibliche e di<br />

quella cinese, classica e moderna, della storia,<br />

della geografia.<br />

C'è stato, quindi, un lavoro immane di preparazione,<br />

difficilmente riscontrabile in una sola<br />

persona.<br />

E tutto ciò egli l'ha intrapreso esclusivamente<br />

per amore della Chiesa. Non fu mosso da motivi<br />

propagandisti e puramente culturali, ma piuttosto<br />

dall'urgenza di offrire uno strumento, il più<br />

adatto possibile, per l'evangelizzazione della Cina,<br />

e non un testo semplicemente letterario, ma<br />

la Parola autentica di Dio, destinata alla istruzione<br />

ed evangelizzazione dei fedeli.<br />

È di tale portata la traduzione cinese della Bibbia,<br />

che, per darne un giudizio adeguato, ci vorrebbe<br />

una persona, fornita di particolari doti intellettuali<br />

e spirituali.<br />

Raimondo Manzini sull'«Osservatore Romano»<br />

del 6 febbraio 1976, in occasione della morte del<br />

p. Allegra, dopo avere esaltato il valore e i pregi<br />

dell'opera monumentale, da lui compiuta con la<br />

traduzione della Bibbia in cinese, così conclude:<br />

«Quale scienziato, che avesse compiuto un simile<br />

monumento di cultura, sarebbe passato senza<br />

unaecoadeguatanellainformazionedel giorno?».<br />

Per convincerci con quale scrupolosa preparazione<br />

culturale il p. Allegra affrontò l'ardua impresa<br />

di tale traduzione, basti riflettere su quanto<br />

egli scrisse al dr. Dante Pollici, ex ambasciatore<br />

d'Italia a Singapore: «Mi sono tuffato — gli confida<br />

— nello studio della letteratura ellenistica e<br />

di quella latina, ho letto molte storie e monografie,<br />

sillogi di iscrizioni e di papiri, ho cercato, in<br />

una parola, di rifarmi un'anima antica, l'anima<br />

di un contemporaneo di Gesù e dei suoi apostoli,<br />

onde meglio comprendere il messaggio evangelico»<br />

(Test. 201/b).<br />

Si tenga anche presente che il p. Allegra non<br />

era esperto soltanto nel campo biblico, eccelleva<br />

anche in altre scienze sacre e profane. Era profondo<br />

conoscitore della teologia, filosofia, patrologia,<br />

mariologia, storia universale e in particolare<br />

della storia della Chiesa, dell'agiografia, delle<br />

varie spiritualità, in specie di quella francescana,<br />

delle lingue europee e orientali.<br />

«La sua cultura classica — asserisce il p. Cirillo<br />

Meacci, che gli fu vicino per molti anni e in<br />

cidentale e Centrale. In rappresentanza del Patriarca<br />

ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II,<br />

S.E. Innokentij, Vescovo di Korsun, Patriarcato di<br />

Mosca in Francia. In rappresentanza del Patriarca<br />

ortodosso di Serbia, Pavle, S.E. Lavrentije, Vescovo<br />

di Sabac-Valjevo. In rappresentanza del Patriarca ortodosso<br />

di Romania, Teoctist, S.E. Iosif, Arcivescovo<br />

per l'Europa Centrale e Meridionale. In rappresentanza<br />

del Metropolita ortodosso di Sofia e Patriarca<br />

di Bulgaria, Maxime, S.E. Galaktion, Metropolita di<br />

Stara Zagora. In rappresentanza dell'Arcivescovo ortodosso<br />

di Atene e di tutta la Grecia, Christódoulos,<br />

il Rev.mo Archimandrita Ignatios Sotiriadis, del Comitato<br />

sinodale per le relazioni interortodosse e intercristiane.<br />

In rappresentanza del Metropolita ortodosso<br />

di Varsavia e di tutta la Polonia, Sawa, il<br />

Rev.do Padre Piotr Nazaruk. In rappresentanza dell'Arcivescovo<br />

ortodosso di Tirana, Durres e di tutta<br />

l'Albania, Anastas, il Rev.mo P. Jani Trebicka, Segretario<br />

Generale della Chiesa ortodosso autocefala di<br />

Albania.<br />

In rappresentanza del Patriarca copto-ortodosso di<br />

Alessandria, Papa Shenouda III, era presente S.E.<br />

Barnaba El Soryani, Vescovo della Chiesa copto ortodossa<br />

in Italia. In rappresentanza del Patriarca ortodosso<br />

di Etiopia, Abba Paulos, S.E. Abune Yohannes,<br />

Vescovo della Chiesa ortodossa d'Etiopia in Italia,<br />

accompagnatodaTarekegneTaka,Presidente dell'Associazione<br />

delle Comunità Etiopiche in Italia. In<br />

rappresentanza del Patriarca siro ortodosso di Antiochia<br />

e di tutto l'Oriente, Mar Ignatius Zakka I Iwas,<br />

S.E. Mar Gregorius Yohanna Ibrahim, Metropolita<br />

di Aleppo. In rappresentanza del Catholicos della<br />

Chiesa ortodossa sira del Malankar, Mar Baseios<br />

Marthoma Mathew II, il Rev. P. Matthew Baby. In<br />

rappresentanza del Patriarca Supremo e Catholicos<br />

di tutti gli Armeni, Karekin II, il Rev.mo Arciprete<br />

Zadik Avedikian, Rettore della Cattedrale Apostolica<br />

Armena di Marsiglia. In rappresentanza del Catholicos<br />

di Cilicia degli Armeni, Aram I, S.E. il Vescovo<br />

Moushegh Mardirossian, Primate della West Coast<br />

(Stati Uniti d'America), accompagnato dai Signori<br />

John e Asdghig Bedrosian. In rappresentanza del Catholicos<br />

e Patriarca della Chiesa assira dell'Oriente,<br />

Mar Dinkha IV, il Rev.do Padre William Toma.<br />

In rappresentanza dell'Arcivescovo di Canterbury<br />

e Primate della Comunione Anglicana, George L. Carey,<br />

era presente S.E. Stephen Venner, Vescovo di<br />

Dover. In rappresentanza della Federazione Luterana<br />

Mondiale, S.E. Julius Filo, Vescovo della Chiesa<br />

Evangelica Luterana nella Repubblica Slovacca e Vice<br />

Presidente della Federazione Luterana Mondiale.<br />

In rappresentanza dell'Alleanza Mondiale delle Chiese<br />

Riformate, il Rev. Setri Nyomi, Segretario Generale.<br />

In rappresentanza del Consiglio Metodista Mondiale,<br />

il Rev. Joe Hale, Segretario Generale del Consiglio<br />

Metodista Mondiale. In rappresentanza dell'Alleanza<br />

Battista Mondiale, Branco Lovrec, Presidente<br />

dell'Unione Battista di Croazia. In rappresentanza<br />

del Consiglio Ecumenico delle Chiese, S.E. Jonas<br />

Jonson, Vescovo luterano di Strängnäs, Co-Presidente<br />

del «Gruppo Misto di Lavoro» tra la Chiesa cattolica<br />

e il Consiglio Ecumenico delle Chiese.<br />

Riprende il largo la «barca dell'ecumenismo» dopo<br />

questo intenso e fraterno abbraccio di pace. L'incontro<br />

a san Paolo è stata l'occasione per una preghiera<br />

comune e anche per una riflessione sui rapporti tra i<br />

cristiani suggerita dal Papa nell'omelia. Per il nuovo<br />

Millennio c'è un programma preciso, chiaro, da realizzare.<br />

È un programma che il Signore Gesù ha così<br />

sintetizzato: «Io sono la via, la verità e la vita». La<br />

missione dei cristiani è riproporre con la forza della<br />

testimonianza concorde questo annuncio decisivo.<br />

Cristo è la forza capace di superare ciò che divide.<br />

GIAMPAOLO MATTEI<br />

varie circostanze — era vastissima e davvero insolita<br />

in una persona dedita esclusivamente a<br />

studi e lavori sacri».<br />

Conosceva e citava i principali autori greci, latini,<br />

italiani. Poteva ripetere a memoria tutta la<br />

Divina Commedia.<br />

Così pure vasta e profonda era la sua conoscenza<br />

dei principali autori moderni occidentali e<br />

dei classici cinesi, antichi e moderni. Questo tesoro<br />

inestimabile di cultura sacra e profana, antica<br />

e moderna, ha reso di grandissimo valore il<br />

commento e la traduzione della «Bibbia» (Test.<br />

126, pp. 3-4).<br />

Quando essa uscì alla stampa, ne diedero<br />

grande rilievo con giudizi e apprezzamenti molto<br />

lusinghieri, non solo gli studiosi cattolici, ma anche<br />

i protestanti e i non credenti.<br />

Si può dire che l'opera del venerabile Gabriele<br />

Allegra è legata a un futuro speranzoso della Cina,<br />

nel senso che essa avrà una grande ripercussione<br />

nella vita sociale e religiosa di quell'immenso<br />

paese.<br />

Lo ha espressamente dichiarato il Card. Yupin:<br />

«La traduzione della Bibbia in cinese è la<br />

più grande impresa letteraria della Chiesa cattolica<br />

in Cina e una pietra miliare della sua storia.<br />

D'ora innanzi la storia della Chiesa in Cina si<br />

può dividere in due grandi periodi: prima e dopo<br />

la versione della Bibbia».<br />

* * *<br />

Il venerabile Gabriele Allegra ebbe inoltre il<br />

dono della sapienza. Essa si distingue dalla scienza.<br />

Nelle sue «Memorie autobiografiche» egli lo<br />

sottolinea: «La scienza è la cognizione di materie<br />

acquisite mediante lo sforzo dell'intelligenza<br />

umana. È il frutto del lavoro intellettuale...<br />

«La sapienza, però, è più che scienza. È il dono<br />

della Spirito Santo, è il dono della Madre celeste<br />

ai suoi figli... Questa sapienza, essendo un<br />

dono, non lo si acquista nelle sale delle biblioteche<br />

o davanti alle cattedre dei sommi maestri,<br />

ma nella preghiera davanti alla Eucarestia, pregando<br />

umilmente e fiduciosamente la Madre del<br />

Verbo» (Ms, I, 9, pp. 24-25).<br />

La scienza umana egli la coltivava con umiltà<br />

e devozione. «Se c'è umiltà e amore, ben venga<br />

la scienza! Ma se esse mancano, la scienza arida<br />

non solo non giova, ma fa danno» (Ms. II/c, 4,<br />

p. 3). Egli non studiava per pura curiosità. Tutti<br />

i suoi studi, sacri e profani, li faceva convergere<br />

per avere una conoscenza sempre più profonda e<br />

amorosa del Verbo Incarnato.<br />

«Oh! esclama, io bramo vedere il mio adorato<br />

Cristo nella natura, nella storia, nella Scrittura,<br />

nella Chiesa, nelle anime, dovunque... Voglio essere<br />

affascinato, sedotto da lui» (Ms. III, 5, pp.<br />

11-12).<br />

Egli la desiderava intensamente la sapienza. La<br />

chiedeva con insistenza alla Madonna. Scrivendo<br />

ai suoi genitori dalla Cina, li esortava di recitare<br />

per lui ogni giorno questa preghiera: «O santa<br />

Vergine, concedete a p. Gabriele la purezza degli<br />

angeli, l'umiltà di s. Francesco, e un po' la sa-<br />

pienza dei dottori per la gloria del Figlio vostro<br />

Gesù» (Ep. i, p. 125).<br />

Negli esercizi spirituali, fatti a Pechino dal 13<br />

al 21 luglio 1944, assorto nella contemplazione<br />

dei misteri di Cristo, dà libero sfogo al suo cuore<br />

con questa invocazione: «Vorrei l'intelligenza del<br />

mistero di Cristo, vorrei comprendere, per quanto<br />

è possibile a un povero peccatore pentito, le<br />

ininvestigabili ricchezze del Cuore di Gesù, l'eminente<br />

scienza della sua carità, la sua Regalità assoluta...<br />

Vorrei comprendere la storia, la filosofia<br />

e le scienze come una propedeutica (o avviamento)<br />

a Cristo, come una aspirazione a lui...».<br />

E gli rivolge questa ardente preghiera: «Dammi<br />

pure, o Padre, di leggere nel gran libro della<br />

natura la tua divina virtù, e nella storia la tua<br />

adorabile Provvidenza. Vorrei soprattutto coordinare<br />

tutte le cognizioni in un solo principio teologico:<br />

In principio era il Verbo, e il Verbo era<br />

Dio, e il Verbo si è fatto carne.<br />

«Fa' che anch'io, come s. Bonaventura e il<br />

mio caro fratello, il B. Giovanni Scoto, sappia<br />

mutare lo studio in continua preghiera, e studi<br />

soltanto per diventare un discepolo della divina<br />

Sapienza, cioè conoscerti meglio e amarti di più»<br />

(Ms. I, 2, pp. 42-44).<br />

Negli «Atti processuali» si legge: «In lui la<br />

scienza era diventata sapienza, la conoscenza<br />

delle cose teologiche era soffusa di una profonda<br />

unione, appunto perché scaturivano da un'anima<br />

colma di amore di Dio» (TDP: pp 450-51).<br />

In realtà i suoi scritti, nonché le sue prediche,<br />

sono soffusi di sapienza celeste. L'ha ottenuto tale<br />

dono dal Signore con una purezza angelica,<br />

una carità serafica e con una ardente preghiera.<br />

Era, poi, umile, mite, pacifico, paziente, per<br />

cui gli si possono applicare le parole di s. Giacomo:<br />

«La sapienza, che viene dall'alto, è anzitutto<br />

pura, poi pacifica, mite arrendevole, piena di misericordia<br />

e di buoni frutti, senza parzialità, senza<br />

ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato<br />

nella pace per coloro che fanno opera di pace»<br />

(Gc 3, 17-18). Così egli visse.<br />

Il che emerge alla luce della eroicità delle sue<br />

virtù, evidenziate dalle molteplici testimonianze<br />

riportate nella cosiddetta Positio e approvate con<br />

Decreto Pontificio il 15 dicembre 1994.

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