01.06.2013 Views

RIPARTIRE

RIPARTIRE

RIPARTIRE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IN ITALIA<br />

PAGINA<br />

La<br />

situazione<br />

politica<br />

Nell'ambito di un'estenuante campagna<br />

elettorale che in un clima di conflittualità<br />

permanente non può che recare<br />

danno ai cittadini, il candidato premier<br />

del centro sinistra, Rutelli, ha illustrato<br />

il suo programma in tema di sicurezza.<br />

Lo ha fatto attaccando le tesi del centro<br />

destra, citando le «nefaste conseguenze»<br />

del decreto Biondi (Guardasigilli<br />

nel Governo Berlusconi che, secondo<br />

Rutelli, fece «cose balorde») e tacciando<br />

di «ipergarantismo formale» la politica<br />

dell’opposizione in tema di giustizia.<br />

Cinque le proposte di Rutelli sul tema:<br />

sicurezza più vicina ai cittadini; sicurezza<br />

di tutti; certezza della pena; giustizia<br />

più rapida; lotta al racket dell’immigrazione<br />

clandestina.<br />

Il candidato del centro sinistra ammette<br />

che nella sua coalizione «ci sono<br />

posizioni differenti» sul pacchetto sicurezza;<br />

«ma — aggiunge — lavorerò affinché<br />

queste posizioni vengano ricondotte<br />

ad una unità operosa».<br />

Immediata la replica della Casa delle<br />

libertà che accusa il candidato premier<br />

dell’Ulivo di riproporre ipotesi già avanzate<br />

dal centro destra e mette in dubbio<br />

che la sua coalizione possa concordare<br />

sulla linea che propone; soprattutto, lo<br />

taccia di comportarsi come se fosse un<br />

candidato dell’opposizione anziché di<br />

una maggioranza che in cinque anni di<br />

Governo non è riuscita a correggere<br />

quelle distorsioni che lui ora critica.<br />

Da parte di Fi si rileva che, non potendo<br />

in alcun modo tracciare un bilancio<br />

positivo, il candidato dell’Ulivo con<br />

le sue cinque proposte implicitamente<br />

confessa «cinque sconfitte di una sinistra<br />

che non si è mai battuta per la tutela<br />

dei cittadini».<br />

I Ds respingono le critiche come<br />

espressione di «ipocrisia e doppiezza»<br />

del Polo. E il Ppi accusa il centro destra<br />

di avere posizioni «contraddittorie» e di<br />

essere «garantista con gli amici, giustizialista<br />

con gli altri».<br />

Ma dalla Casa delle libertà si replica<br />

che la linea dura promessa da Rutelli<br />

«contraddice la linea costante dell’Ulivo,<br />

fatta da un miscuglio di giustizialismo<br />

contro gli avversari e di permissivismo<br />

contro la criminalità» e portata avanti<br />

dai Governi Prodi, D’Alema e Amato<br />

«che hanno fatto crescere la criminalità<br />

diffusa».<br />

Sempre in tema di giustizia, un ulteriore<br />

motivo di discussione e di riflessione<br />

è dato da alcuni contestati passaggi<br />

della relazione del procuratore generale<br />

di Milano all'apertura dell'anno giudiziario.<br />

In particolare il p.g., con evidente<br />

riferimento al leader del centro destra e<br />

al presidente della Regione Lombardia,<br />

aveva dichiarato: «Fino a quando esponenti<br />

del mondo politico o addirittura<br />

istituzionale qualificheranno gli interventi<br />

della magistratura penale come atti di<br />

intimidazione... sarà arduo avvicinarsi<br />

agli obiettivi di risanamento della vita<br />

pubblica e della morale privata dell'economia».<br />

Un passaggio polemico, che alcuni<br />

esponenti politici hanno definito una<br />

«pesante ingerenza» nella campagna<br />

elettorale ma soprattutto un pericoloso<br />

segnale di confusione tra poteri, il cui<br />

equilibrio è invece essenziale per la democrazia.<br />

Infine, si registra una discussione sull'ipotesi<br />

di un abbinamento delle elezioni<br />

politiche con quelle amministrative.<br />

Sulla questione il Presidente del Consiglio<br />

consulterà le forze politiche nelle<br />

prossime settimane per vedere se c’è<br />

una maggiore preferenza per far svolgere<br />

le elezioni politiche e amministrative<br />

nello stesso giorno oppure per tenerle<br />

divise. Amato ha tuttavia fatto notare<br />

come un eventuale svolgimento delle<br />

elezioni in due date diverse costerebbe<br />

«alcune centinaia di miliardi».<br />

Freddo in Veneto:<br />

-22 nel Bellunese<br />

VENEZIA — Continua l’ondata di<br />

freddo nel Veneto dove il primato<br />

spetta a Passo Cimabanche (Belluno)<br />

a quota 1.530 metri con meno<br />

22. A Rifugio Marcesina, dove la<br />

colonnina di mercurio lunedì si era<br />

fermata a meno 23, oggi, martedì,<br />

è salita di tre gradi bloccandosi a<br />

meno 19. Altra località da freddo<br />

polare, nella regione, è passo<br />

Campolongo con meno 20. Temperature<br />

più miti, ma decisamente<br />

fredde, quelle dei capoluoghi regionali:<br />

a Belluno la minima di stamane<br />

è stata di -8, a Vicenza -6, a<br />

Verona -5, a Treviso -4, a Padova<br />

-3, a Rovigo -1,5 e a Venezia -1.<br />

Palermo: un ergastolo<br />

per omicidio gioielliere<br />

PALERMO — I giudici della corte<br />

d’assise di Palermo hanno condannato<br />

all’ergastolo Salvatore La<br />

Corte, di 33 anni, di aver assassinato<br />

durante una rapina il gioielliere<br />

Leonardo Pirrone. Il delitto fu<br />

compiuto il 12 febbraio del 1994 e<br />

nella colluttazione il malvivente,<br />

che impugnava un coltello, ferì anche<br />

la sorella della vittima, Domenica.<br />

Fu proprio la donna a riconoscere<br />

in fotografia La Corte, poi<br />

arrestato dagli agenti della squadra<br />

mobile.<br />

10 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Mercoledì 17 Gennaio 2001<br />

MONDOVÌ — Di fronte ai dati agghiaccianti<br />

di mortalità quotidiana, in Africa, di<br />

bambini a causa della denutrizione, dal<br />

1993 il pediatra Costanzo Bellando, con<br />

un gruppo di amici, si è dedicato a un<br />

progetto di cooperazione per un ospedale,<br />

riservato ai bambini che soffrono la fame,<br />

posto fra le colline del Rwanda, a Butare.<br />

Sono stati creati cinquanta posti letto<br />

per bambini denutriti e sono state coinvolte<br />

trecento famiglie per una serie di iniziative<br />

di prevenzione anche attraverso<br />

MUCCA PAZZA Ma due istituti sono ancora fermi<br />

Intensificati i test<br />

sui bovini a rischio<br />

ROMA, 16.<br />

In attesa delle controanalisi che saranno<br />

effettuate oggi all'Istituto zooprofilattico<br />

di Torino (il risultato verrà reso noto<br />

nel pomeriggio), resta viva la preoccupazione<br />

per la «mucca pazza» scoperta<br />

in un allevamento del Bresciano, primo<br />

caso di encefalopatia spongiforme<br />

bovina registrato in Italia. Le rassicurazioni<br />

del presidente del Consiglio e dei<br />

vari ministeri non bastano a riportare<br />

serenità tra i consumatori che ora guardano<br />

con attenzione ai test in corso nelle<br />

strutture specializzate. Test che sono<br />

stati intensificati proprio per fornire ai<br />

cittadini risposte convincenti sullo stato<br />

della produzione di carne in Italia. Ma i<br />

dubbi sui ritardi e sulle sottovalutazioni<br />

del passato rimangono.<br />

Per questo le indagini vanno avanti.<br />

Qualora si riscontrassero negligenze da<br />

parte delle pubbliche autorità competenti<br />

nel fronteggiare la diffusione del morbo<br />

— sottolineano gli inquirenti — scatterebbe<br />

la violazione dell’articolo 500 del<br />

codice penale che punisce «chiunque cagiona<br />

la diffusione di una malattia degli<br />

animali pericolosa per il patrimonio zootecnico<br />

nazionale».<br />

A ieri sono state fatte 3.813 analisi per<br />

verificare la presenza del morbo nei bovini<br />

di oltre 30 mesi d'età. Altri 177<br />

campioni sono stati sottoposti ai test e si<br />

è in attesa del responso clinico. Otto dei<br />

dieci Istituti zooprofilattici sperimentali<br />

incaricati di effettuare i test rapidi antiprione<br />

hanno completato la fase di ottimizzazione<br />

e stanno lavorando a pieno<br />

Tensione e proteste<br />

ad Agrigento<br />

per le demolizioni<br />

nella Valle dei Templi<br />

AGRIGENTO, 16.<br />

Doveva iniziare alle 8 l’abbattimento<br />

delle abitazioni della Valle dei Templi,<br />

ma ancora non si è proceduto perché i<br />

proprietari, accompagnati da parenti e<br />

amici, hanno impedito che si procedesse<br />

all’abbattimento degli edifici abusivi. In<br />

particolare, tre costruzioni risultano già<br />

abitate, tanto da essere provviste degli<br />

allacciamenti all’energia elettrica e al<br />

gas. I proprietari contestano pertanto il<br />

provvedimento, definendolo illegittimo.<br />

Prima delle demolizioni, gli operai dovranno<br />

staccare i fili elettrici, isolare i<br />

tubi del gas e sgomberare le masserizie.<br />

Intanto nella chiesa di Santa Rosa,<br />

anche questa sorta «abusivamente», alcuni<br />

proprietari si sono raccolti in preghiera<br />

in attesa di notizie.<br />

Intanto, ieri mattina, un maestro di<br />

Filippazzo, dell'età di 62 anni, andato da<br />

poco in pensione, è stato colpito da infarto<br />

ed è morto subito dopo l’arrivo in<br />

ospedale. Da tempo l’insegnante era in<br />

apprensione per le ruspe che dovrebbero<br />

abbattere la sua casa in costruzione.<br />

Nei giorni scorsi anche un’anziana donna,<br />

Calogera Principato, di 76 anni, proprietaria<br />

di un'altra abitazione non ancora<br />

completata e destinata ad essere<br />

demolita, era stata ricoverata in ospedale<br />

per un ictus.<br />

Tutti questi episodi hanno fatto crescere<br />

la tensione tra gli abusivi della<br />

«Zona A», che hanno convocato una riunione<br />

nell’oratorio di Santa Rosa Il prefetto<br />

Ciro Lo Mastro, in un incontro<br />

avuto nei giorni scorsi con una delegazione<br />

di abusivi, aveva ammonito: «Nessuno<br />

pensi di fare il matto, perché sennò<br />

dovrà vedersela con me».<br />

Disagi per scioperi<br />

nel trasporto aereo<br />

e ferroviario<br />

ROMA, 16.<br />

Quattro ore di disagi oggi per il traffico<br />

aereo: controllori e assistenti di volo<br />

dell’Enav spa hanno sospeso il lavoro da<br />

mezzogiorno alle 16 per uno sciopero<br />

nazionale e per altre 26 agitazioni a livello<br />

locale ma che toccano tutti gli scali<br />

aeroportuali strategici. L’ondata di<br />

proteste riguarda a diversi livelli, tutte le<br />

sigle sindacali presenti nell’Enav. Altri<br />

problemi per chi vola si riaffacciano venerdì,<br />

quando a protestare saranno i lavoratori<br />

della Sea aderenti al Sulta.<br />

A fine mese, il 26, invece, tocca ai<br />

treni, con lo stop nazionale dei ferrovieri<br />

proclamato dai sindacati confederali.<br />

Uno spiraglio nella difficile trattativa per<br />

il rinnovo del contratto dei dipendenti<br />

Fs potrebbe però aprirsi giovedì prossimo,<br />

nel corso dell’incontro del ministro<br />

del Lavoro con Cgil, Cisl, Uil, Sma e<br />

Ugl.<br />

Fino a fine mese comunque la lista<br />

degli scioperi nei trasporti continua: ulteriori<br />

disagi, ancorché a livello locale,<br />

si annunciano ancora per la circolazione<br />

aerea a fine gennaio e nei primi giorni<br />

di febbraio, mentre qualche disservizio<br />

ferroviario potrebbe verificarsi in concomitanza<br />

della protesta degli addetti ai<br />

servizi di supporto Fs, il 30.<br />

regime. Sono in grado cioè di analizzare<br />

tutti i campioni pervenuti loro fino a<br />

questo momento.<br />

Non ancora operativi, a causa della<br />

incompleta consegna delle attrezzature,<br />

sono invece l’Istituto zooprofilattico della<br />

Sardegna, quello della Puglia e Basilicata<br />

e uno dei due laboratori di Padova.<br />

«Entro la prossima settimana o al massimo<br />

per i primi giorni del mese di febbraio<br />

— assicurano i ministeri delle Politiche<br />

agricole e della Sanità — tutte e<br />

dieci le strutture diventeranno operative<br />

al 100 per cento».<br />

Uranio: consegnate<br />

dalla Nato le mappe<br />

delle località colpite<br />

Mondovì: un ospedale in Rwanda per bimbi denutriti<br />

colture intelligenti e mirate. L'impresa ha<br />

un costo di sei milioni al mese e si stanno<br />

cercando anche adozioni a distanza riguardanti<br />

una giornata di funzionalità dell'ospedale<br />

di Butare, pari a duecentomilalire.<br />

L'iniziativa è stata presentata dal dottor<br />

Bellando agli studenti della terza media<br />

della scuola «Anna Frank» nel corso<br />

di un incontro nell'ambito di Progetto «NutriPa»,<br />

riscuotendo un indubbio interesse<br />

La maggioranza<br />

rinuncia<br />

alla riforma<br />

elettorale<br />

MUTUI Il confronto in commissione al Senato<br />

L'Abi conferma il «no»<br />

allo stravolgimento del decreto<br />

ROMA, 16.<br />

La vicenda mutui usurari rimane ancora<br />

al centro dell’attenzione del'ambiente<br />

politico, sindacale e dei consumatori<br />

mentre il decreto del Governo segue<br />

l’iter di conversione in legge. E proprio<br />

alla vigilia di una serie di audizioni che<br />

vedono oggi i responsabili di Banca d’Italia,<br />

consumatori e Abi esporre le proprie<br />

richieste alla Commissione Finanze<br />

del Senato, il presidente dell’Associazione<br />

bancaria Maurizio Sella mette in<br />

guardia dalla possibilità di uno stravolgimento<br />

del decreto. Se ciò accadesse, avverte,<br />

potrebbe comportare un peggiora-<br />

Sea di Linate<br />

e Malpensa: avviata<br />

la privatizzazione<br />

MILANO, 16.<br />

Il Consiglio comunale di Milano<br />

ha approvato, ieri, la delibera che<br />

avvia il processo di privatizzazione<br />

(che si concluderà comunque<br />

nella prossima legislatura) della<br />

Sea, la società che gestisce gli aeroporti<br />

di Linate e Malpensa, per<br />

una quota che nella prima fase<br />

non sarà superiore al 30%.<br />

La quota esatta per il collocamento<br />

iniziale in Borsa sarà decisa<br />

in un secondo momento (che<br />

dovrebbe essere indicato a breve)<br />

a seconda delle condizioni del<br />

mercato.<br />

ROMA, 16.<br />

Il ministero della Difesa ha reso noto<br />

stamane di aver ricevuto ieri sera dal segretario<br />

generale della Nato George Robertson<br />

— riferisce l'Ansa — «le mappe<br />

sui siti colpiti in Bosnia ed Erzegovina<br />

nell'ambito delle operazioni “Deliberate<br />

Force” e “Deny flight” 1994-1995. La risposta<br />

del segretario generale della Nato<br />

— aggiunge il ministero — fa seguito alla<br />

richiesta inoltrata dal ministro della<br />

Difesa Mattarella lo scorso 22 dicembre».<br />

Il segretario generale della Nato Robertson<br />

informa con una lettera — riferisce<br />

ancora l'Ansa — di aver dato seguito<br />

all'impegno assunto il 4 gennaio<br />

scorso di rispondere «tempestivamente»<br />

alla richiesta di informazioni avanzata<br />

dal Governo italiano. La lettera di Robertson<br />

elenca complessivamente 19 località<br />

colpite dagli aerei A10 della Nato<br />

in due diverse occasioni: le prime due il<br />

5 agosto e il 22 settembre 1994; le altre<br />

17 nel periodo compreso tra il 30 agosto<br />

e l'11 settembre 1995, nell'ambito di più<br />

estese operazioni militari in Bosnia ed<br />

Erzegovina. Nella lettera sono indicati,<br />

per ciascun sito, la data e l'obiettivo colpito<br />

dalla Nato.<br />

ROMA, 16.<br />

La maggioranza rinuncia all’approvazione<br />

della legge elettorale in questa legislatura:<br />

la decisione è stata presa stamani<br />

— riferisce l'Ansa — in una riunione<br />

dei capigruppo del centro sinistra del<br />

Senato con la partecipazione del ministro<br />

per le Riforme, Maccanico, e del<br />

sottosegretario Franceschini.<br />

La seduta di oggi pomeriggio al Senato<br />

dovrebbe quindi concludersi con l’approvazione<br />

di un documento di maggioranza<br />

con il quale, decidendo di non<br />

passare all’esame degli emendamenti<br />

per mancanza delle condizioni politiche,<br />

si accusa il centro destra di lavorare per<br />

l’ingovernabilità dell’Italia.<br />

A quanto si è appreso, tutte le componenti<br />

del centro sinistra sono state sostanzialmente<br />

d’accordo nel riconoscere<br />

che non vi siano i presupposti politici<br />

per varare la riforma elettorale. Ad insistere<br />

perché si passasse alle votazioni,<br />

almeno dei primi articoli, sono stati soltanto<br />

i Verdi.<br />

Per il capogruppo di Fi al Senato, La<br />

Loggia, si tratta di una «vittoria» per il<br />

centro destra. «Sono mesi che chiediamo<br />

all’Ulivo di aprire un dialogo serio,<br />

ma non hanno voluto ascoltarci. Hanno<br />

preteso invece di approvare una riforma<br />

tutta politica che serviva solo al loro comodo»<br />

Dura la reazione di Rifondazione comunista<br />

che con Russo Spena ha accusato<br />

il centro sinistra «di non aver portato<br />

avanti la riforma con la necessaria<br />

convinzione», annunciando conseguenze<br />

sulle eventuali intese elettorali.<br />

mento dei conti delle banche con conseguenze<br />

anche in termini di ristrutturazioni<br />

organizzative del sistema del credito<br />

più ampie del previsto. E lo stesso<br />

numero uno dell’Abi tiene comunque a<br />

precisare che «non esiste alcun nesso tra<br />

eventuali modifiche del decreto sui mutui<br />

e la sicurezza del posto di lavoro dei<br />

dipendenti delle banche». L’invito rivolto<br />

da Sella ai sindacati a prendere posizione<br />

sul tema mutui non sembra tuttavia<br />

aver trovato risposta da parte dei<br />

rappresentanti dei lavoratori.<br />

Mentre i consumatori continuano a<br />

chiedere che il Parlamento ascolti le loro<br />

richieste e propongono anche ipotesi<br />

di soluzione (l’Adiconsum propone la rinegoziazione<br />

dei mutui all’8,5%), all’interno<br />

della maggioranza i Ds ribadiscono<br />

la richiesta di ridurre i tassi dei mutui<br />

rispetto a quello di sostituzione fissato<br />

nel decreto del Governo e di garantire<br />

la rinegoziazione a costo zero. Rifondazione<br />

Comunista si schiera più nettamente<br />

al fianco dei consumatori appoggiandone<br />

tutte le richieste. Alle dichiarazioni<br />

di Sella reagisce inoltre anche il vice<br />

presidente dei senatori di An al Senato,<br />

Alfredo Mantica, secondo il quale le<br />

banche usano «sistemi ricattatori» mentre<br />

nessuno le vuole punire. Piuttosto,<br />

afferma, «cerchiamo una soluzione<br />

equa». E la Lega Nord, chiede di recepire<br />

integralmente le richieste dei consumatori,<br />

in quanto «il decreto non tutela<br />

l’utente. Anzi, potrebbe addirittura essere<br />

definito “decreto salva-banche”. La<br />

mediazione cercata dal Governo su questo<br />

terreno è, infatti, come sempre,<br />

troppo sbilanciata a favore delle banche».<br />

Alberghi e case in Albania<br />

con i soldi dello spaccio<br />

di stupefacenti in Italia<br />

UDINE, 16.<br />

Con il riciclaggio del denaro derivante<br />

dallo spaccio di stupefacenti in Italia la<br />

criminalità albanese sta costruendo alberghi<br />

e case in Albania. Lo hanno affermato<br />

ieri a Udine i Carabinieri di Latisana<br />

che hanno arrestato 10 dei 18<br />

componenti di una pericolosa organizzazione.<br />

L’operazione, coordinata dalla Direzione<br />

distrettuale antimafia di Trieste<br />

e durata oltre un anno, ha permesso la<br />

cattura anche del capo della banda, Arben<br />

Jasini, di 29 anni, e ha portato al<br />

sequestro di sei chilogrammi di cocaina<br />

e di valute italiane ed estere per un miliardo<br />

e mezzo di lire.<br />

L’organizzazione criminale era specializzata<br />

nel traffico di eroina e di cocaina<br />

dai Balcani e dalla Spagna verso l’Italia<br />

dove gli stupefacenti venivano spacciati<br />

attraverso varie ramificazioni locali. Era<br />

strutturata in modo simile a quella delle<br />

«Brigate rosse», con cellule in diverse<br />

aree. I riscontri sul riciclaggio del denaro<br />

in Albania sono venuti dai sequestri<br />

di ingenti somme a ricercati che stavano<br />

per rimpatriare e da notizie su latitanti<br />

che sono riusciti a tornare in Albania.<br />

Le indagini hanno coinvolto personale<br />

dell’Arma anche di Toscana, Lazio, Piemonte,<br />

Puglia e Sicilia.<br />

che si sta trasformando in impegno concreto.<br />

Presso l'Istituto santa Teresa, invece, è<br />

stata allestita una mostra missionaria per<br />

promuovere l'attività di suor Ermellina<br />

che ha fondato, in Madagascar, il centro<br />

«Toko-Vato» (Il focolare di pietra), cuore<br />

della casa malgascia, in cui mamme in<br />

difficoltà, ex carcerate e ragazze disoccupate<br />

vengono formate nelle attività di eco-<br />

Contatti tra fondamentalismo<br />

islamico armato e criminalità<br />

in sentenza del Gip di Torino<br />

nomia domestica, taglio, cucito e ricamo.<br />

Alle donne che abitano in villaggi lontani<br />

vengono offerte formazione, lavoro e sostegno<br />

a domicilio.<br />

Il centro Toko-Vato ha anche come<br />

obiettivo lo sviluppo dell'attività agricola e<br />

della formazione degli uomini e delle famiglie<br />

al lavoro della terra e alla valorizzazione<br />

delle culture e delle tradizioni locali.<br />

MARCO CARAMAGNA<br />

GIUSTIZIA Un'altra preoccupante vicenda<br />

Scadenza dei termini:<br />

accusati di gravi reati<br />

tornano in libertà per tre giorni<br />

REGGIO EMILIA, 16.<br />

Tre detenuti accusati di gravi reati<br />

(strage, due omicidi, un tentato omicidio),<br />

sono tornati liberi per tre giorni<br />

sembra a causa di un altro sconcertante<br />

e deplorevole disguido — stavolta sembra<br />

si sia trattato di una dimenticanza<br />

— non nuove purtroppo nelle recenti<br />

cronache giudiziarie. Ieri sera sono stati<br />

di nuovo arrestati.<br />

I tre — Giulio Bonaccio, Vincenzo<br />

Vasapollo e Paolo Bellini (che però era<br />

vigilato dalle forze dell'ordine e quindi<br />

libero solo formalmente) — erano stati<br />

arrestati due anni fa da agenti della Direzione<br />

distrettuale antimafia di Bologna<br />

per una serie di crimini che insanguinarono<br />

Reggio Emilia tra il 1998 e il 1999.<br />

Vasapollo e Bonaccio sono stati arrestati<br />

nelle rispettive abitazioni mentre il terzo,<br />

Bellini, era tenuto sotto vigilanza<br />

dalle forze dell'ordine per altri reati e in<br />

pratica dunque non è mai tornato in libertà.<br />

L'accusa di strage riguarda il lancio<br />

di un ordigno esplosivo in un bar di<br />

Reggio, nel dicembre del '98, che causò<br />

11 feriti. La vicenda incresciosa, e che<br />

ha suscitato un giustificato allarme nell'opinione<br />

pubblica, è burocraticamente<br />

alquanto complessa ed è stata determinata<br />

soprattutto dai numerosi «passaggi»<br />

da un ufficio giudiziario all'altro del fascicolo<br />

dei tre. In sintesi, come riferisce<br />

l'Ansa, è accaduto che in un primo tempo<br />

il gip di Bologna, chiamato a pronunciarsi<br />

sulla vicenda, si dichiarò incompetente.<br />

Gli atti passarono al gip di<br />

Reggio Emilia che sollevò la questione<br />

di competenza davanti alla Corte di Cassazione<br />

che rinviò gli atti al gip di Bologna<br />

del quale stabilì la competenza. Nel<br />

frattempo però i termini della custodia<br />

cautelare erano scaduti in quanto sembra<br />

che la Procura antimafia non abbia<br />

chiesto di reiterare il provvedimento<br />

perché qualcuno non si è accorto dello<br />

stato di detenzione dei tre. I difensori<br />

avevano presentato istanza di scarcerazione<br />

e così i tre erano tornati in libertà.<br />

Ieri sera il sindaco e il presidente della<br />

Provincia di Reggio Emilia si sono incontrati<br />

con il prefetto rendendosi interpreti<br />

delle preoccupazioni dei cittadini.<br />

Detenuto evade<br />

dal carcere<br />

di Ferrara<br />

FERRARA, 16.<br />

Un detenuto padovano di 41<br />

anni, Stefano Ghiro, coinvolto in<br />

una tragica rapina avvenuta nel<br />

1993 a Olmo di Crezza (Vicenza)<br />

nel corso della quale fu ucciso un<br />

agente di Polizia e un altro fu gravemente<br />

ferito, è evaso ieri pomeriggio<br />

dal carcere di Ferrara. Durante<br />

il turno di lavoro nell'anello<br />

esterno del carcere, Ghiro ha sorpreso<br />

gli agenti di custodia scavalcando<br />

la rete di recinzione.<br />

USURA E RACKET L'intervento di Antonio Fazio<br />

Aperti a Roma i lavori<br />

della I conferenza nazionale<br />

ROMA, 16.<br />

Giro di vite della Banca d’Italia sui fenomeni<br />

di abusivismo finanziario che<br />

possono sconfinare nell’usura. Nei giorni<br />

scorsi Bankitalia ha infatti emanato<br />

«una nuova versione delle istruzioni alle<br />

banche e a tutti gli operatori finanziari<br />

per l’individuazione e la segnalazione<br />

delle operazioni sospette». Lo ha annunciato<br />

il Governatore della Banca d'Italia<br />

Antonio Fazio nel corso del suo intervento<br />

su «Interesse, l’usura, le banche»,<br />

alla I Conferenza nazionale contro l’usura<br />

e l’estorsione apertasi stamane a Ro-<br />

Sei vagoni merci<br />

senza guida<br />

per 16 chilometri<br />

NOVARA, 16.<br />

Sette vagoni merci hanno viaggiato<br />

senza guida per 16 chilometri,<br />

finendo contro altri vagoni fermi<br />

allo scalo merci del Boschetto,<br />

a Novara. Fortunatamente non ci<br />

sono stati feriti. I vagoni — che<br />

erano in un’azienda collegata con<br />

un raccordo privato alla stazione<br />

di Oleggio — per un’errata manovra<br />

si sono messi in movimento,<br />

finendo sulla linea fs. Visto che<br />

non era possibile fermarli, il personale<br />

delle ferrovie ha tenuto i<br />

vagoni sotto controllo manovrando<br />

scambi e passaggi a livello.<br />

TORINO, 16.<br />

Contatti fra la criminalità organizzata<br />

e il terrorismo di stampo fondamentalista<br />

islamico, pronto, quest’ ultimo, anche<br />

a liberare dei «boss» detenuti. È<br />

quanto emerge — riferisce l'Ansa — dalle<br />

motivazioni della sentenza con la quale<br />

il Gip torinese Alessandra Salvadori<br />

ha condannato, nel marzo scorso, a cinque<br />

anni di carcere un egiziano residente<br />

a Torino, Ibrahim Mahmoud. La vicenda<br />

— sempre secondo l'Ansa — è<br />

quella delle armi trovate in un garage<br />

dell’immigrato, a Torino, il 2 ottobre del<br />

1998. Un vero arsenale (mitraglietta Uzi,<br />

pistole, caricatori e cartucce) che la Digos<br />

sequestrò nel corso del blitz che<br />

portò alla cattura di Roger Naji (ma il<br />

suo nome vero sarebbe Alì Hassanyan<br />

Azab Nisbah), un presunto militante del<br />

fondamentalismo islamico armato rifugiatosi<br />

a Torino dopo avere partecipato<br />

alla preparazione di un attentato all’ambasciata<br />

americana in Albania. Le indagini<br />

— sempre secondo quanto riferisce<br />

l'Ansa che riporta stralci della sentenza<br />

— hanno accertato che le armi facevano<br />

parte di una partita ceduta a Milano a<br />

un appartenente al clan Paviglianiti da<br />

un trafficante, poi pentito.<br />

ma. Fazio ha detto che «l’usura presenta<br />

strette connessioni con l’abusivismo<br />

finanziario» e che negli ultimi tre anni<br />

«l’Ufficio italiano dei cambi ha individuato,<br />

tra le segnalazioni di operazioni<br />

sospette trasmesse dalle banche, circa<br />

300 casi riconducibili a ipotesi di usura.<br />

I fatti segnalati — ha aggiunto Fazio —<br />

sono stati riferiti agli organi investigativi».<br />

«Lo spirito della prima conferenza<br />

non è trionfalistico perché l’usura è un<br />

problema ancora aperto». Lo ha detto il<br />

ministro dell’Interno, Enzo Bianco, dando<br />

il via ai lavori (dureranno due giorni)<br />

e ricordando lo slogan della campagna<br />

in favore delle vittime: «Uniti si vince».<br />

Gli allarmi e le preoccupazioni espresse<br />

da alcuni pg in occasione dell’apertura<br />

dell’Anno giudiziario — ha detto il ministro<br />

— sono certamente fondati perché<br />

non si può lasciare alcuno spazio a fenomeni<br />

criminali capaci di mettere in ginocchio<br />

l’economia pulita. La lotta all’estorsione<br />

e all’usura resta una priorità<br />

per il Governo». Il ministro ha, quindi,<br />

spiegato che la conferenza sarà un primo<br />

momento di bilancio, ma anche «un<br />

punto di partenza importante con la<br />

consapevolezza che bisogna procedere<br />

nella strada intrapresa in questi anni».<br />

Ad aprire i lavori, alla presenza del<br />

Presidente della Repubblica Ciampi, è<br />

stata la vedova di Libero Grassi, l’imprenditore<br />

siciliano ucciso il 29 agosto<br />

di dieci anni fa. Pia Grassi ha ripercorso<br />

la vicenda del marito «il cui valore — ha<br />

detto — è stato quello di denunciare<br />

pubblicamente il racket...Un uomo rispettoso<br />

delle leggi che la mafia ha trasformato<br />

in un simbolo».<br />

De Lorenzo reintegrato<br />

nella cattedra<br />

all'Università di Napoli<br />

NAPOLI, 16.<br />

L’ex ministro della Sanità Francesco<br />

De Lorenzo è stato reintegrato nelle funzioni<br />

e nella retribuzione, nell’Università<br />

Federico II di Napoli. La reintegrazione<br />

di De Lorenzo, titolare di cattedra nel<br />

Policlinico dell’Ateneo, è stata ratificata<br />

dal Senato accademico e dal rettore dell’Università.<br />

Oltre che per De Lorenzo<br />

la reintegra accademica riguarda altri ex<br />

politici e amministratori coinvolti nelle<br />

vicende giudiziarie agli inizi degli anni<br />

’90, che sono docenti universitari. Tra<br />

questi l’ex sindaco di Napoli, Nello Polese,<br />

assolto in numerosi procedimenti<br />

che la procura aveva aperto suo carico<br />

e docente nella facoltà di Ingegneria,<br />

l’ex assessore provinciale del Pli, Raffaele<br />

Perrone Capano, l’ex parlamentare<br />

del Pri, Giuseppe Galasso. De Lorenzo è<br />

titolare di cattedra nella Facoltà di Medicina<br />

nel dipartimento di Chimica biologica.<br />

La sospensione era stata adottata<br />

negli anni scorsi dallo stesso rettore,<br />

prof. Fulvio Tessitore, che ha reintegrato<br />

De Lorenzo.<br />

Dopo cinque anni dalla sospensione<br />

cautelativa, la reintegra nel corpo accademico,<br />

è automatica. I provvedimenti<br />

di sospensione cautelativa risalgono per<br />

tutti attorno al 1994.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!