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IN ITALIA<br />

PAGINA<br />

10 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 13 Gennaio 2001<br />

Savigliano: il generoso e delicato servizio dei volontari dell'«Associazione per il Bambino in Ospedale»<br />

SAVIGLIANO — C'è chi offre un generoso<br />

e delicato servizio per alleviare le sofferenze<br />

dei bambini malati.<br />

L'Associazione per il Bambino in Ospedale,<br />

cerca di rendere meno traumatico e<br />

il più piacevole possibile la degenza dei<br />

bambini nel reparto di Pediatria dell'ospedale<br />

di Savigliano (in provincia di Cuneo)<br />

svolgendo attività ludiche e ricreative.<br />

Il servizio dei volontari si svolge dalle<br />

ANNO GIUDIZIARIO La relazione del pg della Cassazione Francesco Favara<br />

Processi ancora troppo lunghi<br />

Preoccupa la criminalità straniera<br />

ROMA, 12.<br />

«Le innegabili difficoltà del funzionamento<br />

della giustizia sono sotto gli occhi<br />

di tutti. L'accusa principale che si muove<br />

al sistema giudiziario è quella dell'eccessiva<br />

durata dei processi, che genera<br />

incertezza e sfiducia. Il nostro sistema<br />

giudiziario, per queste ragioni è sotto<br />

osservazione del Consiglio d'Europa e<br />

della Corte di Strasburgo preposta alla<br />

tutela dei diritti dell'uomo. Per avviare a<br />

soluzione l'eccessiva lunghezza dei processi<br />

sono state adottate una serie di riforme.<br />

Molte sono nel segno giusto, altre<br />

richiedono correttivi». Ma «siamo<br />

ancora lontani dal traguardo di una giustizia<br />

che assicuri non solo garanzie ma<br />

anche efficienza. Occorre continuare ad<br />

operare con costanza, lottando contro lo<br />

scetticismo e gli interessi contrapposti».<br />

È stato questo il primo tema affrontato<br />

stamane dal procuratore generale della<br />

Corte di Cassazione Francesco Favara<br />

nella relazione sull'amministazione della<br />

giustizia nel 2000 con cui si è aperto il<br />

nuovo anno giudiziario. Nell'aula magna<br />

della Suprema Corte sono intervenute le<br />

più alte cariche civili e religiose: il Presidente<br />

della Repubblica Ciampi, i Presidenti<br />

del Senato Mancino e della Camera<br />

Violante, il Cardinale Vicario Camillo<br />

Ruini, Presidente della Cei, numerosi<br />

ministri, il Presidente della Corte Costituzionale,<br />

Ruperto, il vice Presidente del<br />

Csm, Verde.<br />

In particolare, sulla lunghezza dei<br />

processi, il pg Favara — dopo aver ricordato<br />

che lo scorso anno vi si era soffermato<br />

anche il suo predecessore, l'al-<br />

lora pg Antonio La Torre — ha osservato<br />

che, sul piano internazionale «si dà<br />

atto al nostro Paese di avere avviato misure<br />

di grande impegno» (le pendenze<br />

giudiziarie sono passate da 5.778.227 a<br />

5.534.307, con una riduzione del 4,22%)<br />

tuttavia «sono in forte aumento i ricorsi<br />

all'istanza sovranazionale e numerose<br />

sono state le condanne dello Stato italiano<br />

nello scorso anno».<br />

Una delle cause della lunghezza dei<br />

processi riguarda — ha rilevato il pg —<br />

l'alto numero dei ricorsi in Cassazione.<br />

Occorrerebbe «intervenire sulla Costituzione<br />

per limitare la generalizzata ricorribilità<br />

a tutte le sentenze, rimettendo al<br />

legislatore ordinario la individuazione<br />

dei casi nei quali, avverso una sentenza,<br />

è proponibile il ricorso per Cassazione».<br />

Dopo aver espresso giudizio sostanzialmente<br />

positivo sulle nuove figure del<br />

giudice unico di primo grado (operativo<br />

dal 2 gennaio 2000), sul nuovo giudizio<br />

abbreviato e sul giudice di pace, e aver<br />

lamentato tuttavia che in tema di riforme<br />

«manca una cornice organica», il pg<br />

Favara si è soffermato sui temi legati alla<br />

criminalità, motivo di tanta preoccupazione<br />

tra la stragrande maggioranza<br />

dei cittadini onesti. Dal 1° luglio 1999 al<br />

30 giugno 2000 — ha reso noto — si è<br />

registrata «una generalizzata diminuzione<br />

dei delitti per i quali l'autorità giudiziaria<br />

ha iniziato l'azione penale (con la<br />

sola eccezione dei sequestri di persona a<br />

scopo di rapina o di estorsione e dei<br />

reati in materia di sostanze stupefacenti).<br />

Tuttavia, non è possibile affermare<br />

con certezza che tale contrazione, alme-<br />

Interrogazioni parlamentari e dibattito politico<br />

S'indaga sul rischio collisioni<br />

tra aerei militari e civili<br />

ROMA, 12.<br />

Sei aerei civili che vedono avvicinarsi<br />

caccia militari sulla loro rotta: in due<br />

casi è necessario virare per mantenere<br />

la distanza di sicurezza. Dopo l’interrogazione<br />

presentata l'altro ieri dei deputati<br />

di Rifondazione comunista, è dibattito<br />

sulle «collisioni sfiorate» nei cieli del<br />

basso Tirreno, non lontano da Ustica.<br />

L’ambasciata degli Stati Uniti a Roma<br />

conferma — riferisce l'Ansa — che la<br />

portaerei statunitense «Truman» ha svolto<br />

«attività aerea» nello spazio internazionale<br />

sul Mar Tirreno il 14 e il 15 dicembre.<br />

Ma sottolinea che «in nessun<br />

momento si è avuta alcuna minaccia alla<br />

sicurezza degli altri velivoli». In ogni<br />

caso gli Stati Uniti offrono «piena collaborazione<br />

alle autorità italiane per i relativi<br />

accertamenti». E l'ambasciatore<br />

Foglietta ha detto oggi che è stata aperta<br />

un'inchiesta.<br />

Anche l’Enav, l’Ente nazionale di assistenza<br />

al volo, tende a ridimensionare<br />

l’accaduto, affermando che non c’è stata<br />

«alcuna situazione di pericolo». L’amministratore<br />

delegato, Sandro Gualano,<br />

sottolinea tuttavia che «le autorità militari<br />

non hanno avvertito le autorità civili»<br />

come normalmente avviene.<br />

Una spiegazione potrebbe essere questa.<br />

La portaerei americana non stava<br />

svolgendo alcuna esercitazione particolare:<br />

una normale attività in acque internazionali<br />

che non richiede preavviso<br />

particolare, ma che comunque vincola<br />

gli aerei al rispetto di regole come quella<br />

di non entrare nelle zone soggette al<br />

controllo Enav. In qualche caso, questo<br />

divieto potrebbe essere stato violato.<br />

Vasta operazione<br />

antidroga coordinata<br />

dai magistrati reggini<br />

REGGIO CALABRIA, 12.<br />

Nel corso di una vasta operazione in<br />

Calabria e in altre regioni, la polizia ha<br />

arrestato oggi 16 persone accusate di<br />

avere gestito un vasto traffico di cocaina<br />

e di marijuana. Le ordinanze di custodia<br />

sono state emesse dai magistrati di Reggio<br />

Calabria.<br />

Nel corso dell’operazione, condotta<br />

dalla squadra mobile reggina in collaborazione<br />

con le questure di Roma, Bari,<br />

Como, Brindisi, Perugia, Reggio Emilia<br />

e Siena, sono stati anche sequestrati in<br />

Calabria 21 chilogrammi di marijuana e,<br />

in provincia di Roma, uno di cocaina.<br />

Due delle persone coinvolte nell’operazione<br />

sono state poste agli arresti domiciliari.<br />

Altre sei, indagate nell’ ambito<br />

dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore<br />

distrettuale Francesco Mollace,<br />

si sono rese irreperibili e vengono ricercate.<br />

Complessivamente gli indagati sono<br />

66. I carichi di droga, provenienti<br />

dalla Grecia e dal Montenegro, venivano<br />

gestiti dalla cosca Paviglianiti di Condofuri<br />

(Reggio Calabria) anche attraverso<br />

collegamenti con pregiudicati pugliesi.<br />

Alcuni componenti l'organizzazione<br />

avrebbero utilizzato carte di credito falsificate<br />

che venivano loro fornite da alcuni<br />

complici residenti in Inghilterra.<br />

L'Agenzia nazionale per la sicurezza<br />

del volo (Ansv) precisa che sono stati sei<br />

i comandanti che hanno segnalato rischi<br />

di collisione nei rapporti che si compilano<br />

una volta a terra. In due casi — aggiunge<br />

il presidente dell’Anpac (l’associazione<br />

dei piloti) Angioletti — è stato<br />

necessario virare anche se «non ci sono<br />

state improvvise manovre acrobatiche».<br />

Il ministero della Difesa, intanto, ha<br />

chiesto all’Aeronautica militare «elementi<br />

di informazione». Non si tratta del primo<br />

passo di un’inchiesta interna ma solo<br />

di una «procedura di routine» attivata<br />

ogni volta che un ministro viene chiamato<br />

a rispondere ad un’interrogazione.<br />

La procura militare di Roma, invece,<br />

apre un fascicolo. Non ci sono stati<br />

esposti o denunce ma si tratta di un<br />

procedimento d’ufficio. Non ci sono indagati<br />

né ipotesi di reato. Il fascicolo è<br />

ancora fermo all’intestazione «atti relativi<br />

a».<br />

Il dibattito politico, intanto, sale d'intensità.<br />

Anche perché si tratta di una<br />

zona già tristemente nota alla memoria<br />

degli italiani per gli 81 morti del Dc 9<br />

dell'Itavia precipitato nel 1980.<br />

Il Verdi Cento e Manconi chiedono<br />

«formali iniziative diplomatiche nei confronti<br />

degli Stati Uniti per garantire la<br />

sicurezza dei cieli italiani»; Daria Bonfietti<br />

(Ds), che presiede l'associazione<br />

dei congiunti delle vittime di Ustica,<br />

parla di notizie che «turbano profondamente<br />

l’opinione pubblica che vede così<br />

messa in pericolo la sicurezza dei voli».<br />

E il Codacons (comitato di consumatori)<br />

chiede il sequestro delle registrazioni<br />

delle torri di controllo.<br />

Ancora una vittima<br />

della faida mafiosa<br />

a Lamezia Terme<br />

LAMEZIA TERME, 12.<br />

Ennesimo omicidio a Lamezia Terme<br />

(Catanzaro), il primo del 2001 ma il sesto<br />

dalla fine del settembre scorso, a<br />

causa di una «guerra di mafia». Sotto i<br />

colpi dei killer è caduto ieri un ventiseienne,<br />

Antonio Torcasio, presunto affiliato<br />

all'omonima cosca in lotta con<br />

quella dei Giampà. L’uomo era su<br />

un'auto con un’altra persona che ha poi<br />

avvisato la polizia. L'agguato è avvenuto<br />

alla periferia della città, sulla strada per<br />

Catanzaro. Il padre di Antonio, Raffaele<br />

Torcasio, fu ucciso nell'89.<br />

Antonio Torcasio era in libertà dal<br />

marzo dello scorso anno, dopo che aveva<br />

scontato, in regime di semilibertà,<br />

una condanna per detenzione illegale di<br />

armi da fuoco. La sequenza di omicidi a<br />

Lamezia sarà esaminata oggi in una riunione<br />

convocata dalla procura di Catanzaro,<br />

cui parteciperanno anche il direttore<br />

dello Sco della Polizia, Francesco<br />

Gratteri, il coordinatore della Dda, Calderazzo,<br />

i vertici provinciali di Carabinieri<br />

e Guardia di finanza.<br />

La Chiesa locale in un comunicato deplora<br />

«la violenza omicida» e dice «basta»<br />

perché «non si può seminare la<br />

morte e privare famiglie e cittadinanza<br />

della pace necessaria per vivere».<br />

no per i delitti di minore gravità e per<br />

quelli che rimangono confinati in ambito<br />

familiare, corrisponda ad un'effettiva<br />

riduzione della criminalità. Tuttora assai<br />

elevato resta comunque il numero dei<br />

delitti i cui autori restano ignoti:<br />

l'86,95%, percentuale che sale al 96,12%<br />

per i furti. Tale enorme mole di reati<br />

impuniti costituisce un ulteriore elemento<br />

di sfiducia nei confronti dell'azione di<br />

contrasto della magistratura e delle forze<br />

dell'ordine».<br />

Un particolare allarme suscita la criminalità<br />

legata all'immigrazione clandestina,<br />

alla quale si lega spesso il fenomeno<br />

dello spietato sfruttamento cui sono<br />

sottoposti donne e minori. In particolare,<br />

l'alto numero di minori extracomunitari<br />

che arrivano in Italia non accompagnati<br />

«legittima i sospetti sulla presenza<br />

di un traffico di minori». Intanto, «al fenomeno<br />

della progressiva penetrazione<br />

in Italia di organizzazioni criminali straniere,<br />

si accompagna l'irradiazione all'estero<br />

delle principali organizzazioni delinquenziali<br />

italiane (soprattutto meridionali)».<br />

In particolare, «si accentua la pericolosità<br />

sociale, economica, finanziaria<br />

di manifestazioni criminose di antica<br />

origine». Legato al crimine organizzato<br />

è un delitto particolarmente odioso come<br />

l'usura che purtroppo in molti casi<br />

non viene denunciato dalle vittime.<br />

Quanto ai reati di matrice politica, «episodi<br />

recentissimi inducono a sottolineare<br />

la necessità di una vigile considerazione<br />

di questo settore da parte di tutte le istituzioni<br />

competenti».<br />

Diminuito nei primi<br />

nove mesi del 2000<br />

il numero<br />

degli immigrati arrestati<br />

ROMA, 12.<br />

Nei primi nove mesi del 2000 sono diminuiti<br />

in Italia, rispetto allo stesso periodo<br />

del ’99, i reati commessi da immigrati<br />

così come gli arresti di extracomunitari.<br />

A rilevarlo è stato ieri il sottosegretario<br />

all’Interno, Brutti, rispondendo<br />

ad un’interrogazione parlamentare. «Tra<br />

gennaio e settembre 1999 — ha detto —<br />

il totale delle segnalazioni agli organi di<br />

polizia e alle autorità giudiziarie riferite<br />

a stranieri era stato di 136.758. Nello<br />

stesso periodo del 2000 è stato di<br />

116.567, pari al 14,765 in meno». Nei<br />

primi nove mesi messi a confronto si rileva<br />

anche una diminuzione di quasi il<br />

13% del numero di extracomunitari arrestati,<br />

passati da 21.092 a 18.358.<br />

«Una riduzione — commenta Brutti<br />

— frutto dell’impegno delle forze dell’ordine<br />

che è aumentato sia per quanto<br />

riguarda il numero degli uomini impegnati<br />

sia per le dotazioni tecnologiche<br />

delle quali possono disporre». La conferma<br />

di ciò, per il sottosegretario all’Interno,<br />

arriva dai dati sui provvedimenti di<br />

allontanamento adottati nel 2000:<br />

130.791, dei quali 66.057 eseguiti con<br />

l’accompagnamento alla frontiera mentre<br />

i restanti 64.734 sono stati eseguiti<br />

con intimazione a lasciare il territorio<br />

nazionale. Per quanto riguarda i clandestini,<br />

la regolarizzazione ha riguardato<br />

250.000 persone: «Considerati i requisiti<br />

necessari e l’unicità dell’occasione — ha<br />

sottolineato — ben pochi sono quelli<br />

che non hanno colto l’opportunità offerta».<br />

Secondo Brutti le cifre «allarmanti»<br />

di un milione di clandestini presenti in<br />

Italia non sono dunque attendibili.<br />

Deceduto dodicenne<br />

che aveva dato fuoco<br />

a dei «botti» inesplosi<br />

NAPOLI, 12.<br />

È deceduto ieri sera all’ospedale<br />

«Cardarelli» di Napoli Giuseppe<br />

Damigella, il dodicenne feritosi il<br />

2 gennaio con alcuni «botti» di<br />

Capodanno inesplosi che aveva<br />

raccolto in una strada del quartiere<br />

Pianura. Il ragazzo, che era in<br />

compagnia di due amici, aveva<br />

dato fuoco alla micidiale miscela<br />

di polvere da sparo rimanendo<br />

colpito in pieno. Damigella era<br />

stato trasportato nell’ospedale<br />

«Cardarelli» e ricoverato nel centro<br />

grandi ustionati dove ieri è<br />

morto. Sale così a quattro il numero<br />

delle vittime dei petardi tra<br />

Napoli e provincia. Nella notte di<br />

San Silvestro, a Castellammare di<br />

Stabia, erano decedute tre persone<br />

(due uomini e una donna),<br />

componenti di uno stesso nucleo<br />

familiare, il cui appartamento era<br />

stato letteralmente sventrato dall’esplosione<br />

di una scatola dove<br />

veniva custodita un'ingente quantità<br />

di fuochi artificiali proibiti. Lo<br />

scoppio aveva provocato anche alcuni<br />

feriti.<br />

15 alle 17.30 di tutti i giorni di tutto l'anno,<br />

ad esclusione dei mesi di luglio e agosto,<br />

con l'impegno di un pomeriggio alla settimana<br />

per ogni volontario.<br />

A chi intende dedicarsi a tale servizio,<br />

l'Abio richiede un carattere allegro ed<br />

estroverso, la pazienza, tanta voglia di<br />

giocare e... un camice azzurro che rappresenta<br />

la divisa dell'associazione; oltre,<br />

naturalmente, al versamento di una quota<br />

«Mucca pazza»:<br />

revocato il blocco<br />

dell'importazione<br />

di bovini vivi<br />

dalla Francia<br />

ROMA, 12.<br />

Il ministro della Sanità, Veronesi, ha<br />

disposto ieri con un'ordinanza la revoca<br />

delle misure restrittive all’importazione<br />

dalla Francia di bovini vivi e del loro<br />

materiale genetico (ovuli ed embrioni)<br />

adottate il 17 novembre, all’inizio cioè<br />

dell'emergenza causata dal morbo della<br />

«mucca pazza». Il comitato scientifico<br />

dell’Unione europea aveva valutato<br />

«troppo restrittive», sotto il profilo scientifico,<br />

le misure cautelari adottate da alcuni<br />

Stati membri (tra i quali l’Italia)<br />

nei confronti degli animali vivi e del materiale<br />

genetico provenienti dalla Francia.<br />

La Commissione europea — prosegue<br />

una nota della Sanità — ne aveva<br />

così richiesto nelle scorse settimane la<br />

revoca in tutti i Paesi, pena l’avvio di<br />

una procedura di infrazione delle norme<br />

comunitarie.<br />

L’Italia, ricorda il ministero, è stata la<br />

prima nazione, dal momento in cui è<br />

partito l'allarme Bse, a disporre un programma<br />

rigoroso di prevenzione totale<br />

delle possibilità di contagio. «Rigore —<br />

si legge nella nota — che le è stato sempre<br />

riconosciuto a livello europeo e che<br />

è dimostrato, nei fatti, dall’assoluta assenza<br />

di casi autoctoni di encefalopatia<br />

spongiforme bovina». In effetti tutti i<br />

2.253 test anti prione fatti dal 1º gennaio<br />

ad oggi in Italia hanno avuto esito negativo.<br />

E procede senza sosta il programma<br />

per rendere completamente operativi<br />

i laboratori degli Istituti zooprofilattici<br />

sperimentali; tre di essi non hanno ancora<br />

ricevuto dall’industria fornitrice le<br />

attrezzature necessarie per le analisi.<br />

di iscrizione che serve per la copertura<br />

assicurativa dei volontari e alla sostituzione<br />

dei giocattoli rotti, per comprare carta,<br />

colori e tutto il materiale necessario per<br />

svolgere l'attività di intrattenimento con i<br />

bambini.<br />

L'Abio di Savigliano ha iniziato un<br />

corso di formazione per volontari tenuto<br />

da un medico, una caposala ed uno<br />

psicologo.<br />

INCIDENTI SUL LAVORO Interminabile sequenza<br />

Una vittima nel Reggiano<br />

e un disperso nel Pavese<br />

ROMA, 12.<br />

Nel Reggiano, un operaio di 30 anni,<br />

Pietro Assenza, di Castellarano (Reggio<br />

Emilia) è morto in un incidente sul lavoro<br />

avvenuto a Salvaterra di Casalgrande.<br />

Ferite anche altre due persone che stavano<br />

lavorando con lui.<br />

La vittima è stata sbalzata fuori dal<br />

cestello di una piattaforma sollevata da<br />

una gru il cui braccio ha improvvisamente<br />

ceduto. L’incidente è avvenuto<br />

all’interno di un’azienda ceramica dove<br />

i tre dovevano sistemare alcune vetrate.<br />

Al momento della rottura del braccio<br />

meccanico i tre si trovavano all’interno<br />

del cestello della piattaforma che stava<br />

salendo fino alle finestre. Solo Assenza è<br />

stato sbalzato fuori ed è morto dopo<br />

una caduta di alcuni metri. Gli altri due,<br />

Giuliano Piccinini di Roteglia e Giuliano<br />

Amadori di Maranello, soci di una vetreria<br />

della zona, sono rimasti sulla piattaforma<br />

ed hanno riportato lievi ferite.<br />

I lavoratori dell’industria ceramica<br />

hanno proclamato due ore di sciopero<br />

mentre, in un comunicato, Cgil Cisl e<br />

Uil chiedono alla magistratura «una rapida<br />

indagine allo scopo di accertare<br />

cause e responsabilità dell’incidente».<br />

Nella nota i sindacati ribadiscono pure<br />

che la caduta dall’alto è tra le principali<br />

cause di infortuni gravi, anche a causa<br />

del mancato rispetto delle norme di sicurezza.<br />

Per martedì 16 gennaio nel<br />

comprensorio ceramico reggiano-modenese<br />

i sindacati hanno proclamato un’ora<br />

di sciopero generale.<br />

Nel Pavese, un operaio di 57 anni di<br />

Sedico (Belluno) è scivolato nelle acque<br />

del Po mentre, con altri colleghi, era im-<br />

L'Esercito: entro i limiti<br />

i solventi utilizzati<br />

per pulire le armi<br />

ROMA, 12.<br />

«I solventi utilizzati per la pulizia delle<br />

armi rispettano i limiti per le sostanze<br />

tossiche fissati da un decreto del ministero<br />

della Sanità del 1997». Lo afferma<br />

— riferisce l'Ansa — lo stato maggiore<br />

dell'Esercito con una nota in cui si precisa<br />

che «da anni si sta comunque procedendo<br />

alla sostituzione di queste sostanze<br />

con altre meno tossiche».<br />

La precisazione è da mettere in relazione<br />

con un articolo pubblicato ieri da<br />

un quotidiano nel quale si sosteneva tra<br />

l'altro che soltanto adesso, dopo i casi<br />

di cancro verificatisi tra i militari reduci<br />

da missioni in Bosnia ed Erzegovina o<br />

in Kosovo, l'Esercito aveva deciso di sostituire<br />

alcuni solventi.<br />

I liquidi in questione — riferisce l'Ansa<br />

— sono due: il solvente minerale volatile<br />

e la nafta alifatica. Il primo contiene<br />

trimetilbenzene e xilene in quantità<br />

circa dieci volte inferiori ai limiti di legge.<br />

La nafta alifatica non è più in uso<br />

dal 1985. Di sostanze al benzene, oltre<br />

che dell'uranio impoverito, si era parlato,<br />

in particolare, come possibile causa<br />

della morte del militare Salvatore Carbonaro,<br />

avvenuta in novembre per leucemia<br />

dopo due missioni in Bosnia ed Erzegovina.<br />

Lo scopo del corso è quello di offrire un<br />

bagaglio culturale a chi, già in possesso<br />

delle necessarie attitudini, si sente portato<br />

verso un impegno — alleviare le sofferenze<br />

di quanti patiscono la malattia — che<br />

non è certamente facile ma che ha una<br />

motivazione determinante: il sorriso dei<br />

bimbi.<br />

MARCO CARAMAGNA<br />

OCCUPAZIONE I piani d'intervento<br />

Carente al Nord<br />

la manodopera<br />

ROMA, 12.<br />

Il delicato e complesso problema del<br />

lavoro è al centro di un acceso dibattito:<br />

manca la manodopera al Nord e c'è chi<br />

formula piani d'intervento per «risolvere»<br />

o quantomeno attenuare tale carenza.<br />

«Molti imprenditori stanno andando<br />

al Sud, perché non possono andare al<br />

Nord molti lavoratori?». Se lo domanda<br />

il ministro dell’Industria, Enrico Letta,<br />

che in un’intervista rilasciata, ieri, ad un<br />

quotidiano commenta i problemi di alcune<br />

imprese settentrionali a trovare<br />

manodopera specializzata. «La mobilità<br />

— sostiene il ministro — può essere la<br />

soluzione per rimediare alle due Italie<br />

del lavoro. Al Nord le macchine rischiano<br />

di fermarsi perché non si riempiono i<br />

posti disponibili, al Sud ci sono situazioni<br />

di disoccupazione ancora presenti».<br />

«Vorrei favorire l’arrivo dei lavoratori<br />

del Mezzogiorno in quelle aree dove c’è<br />

lavoro», prosegue Letta. «Naturalmente<br />

— precisa — dando loro tutte le garanzie<br />

per un armonioso inserimento sociale.<br />

Il 18 gennaio nella sede di Milano del<br />

ministero dell’Industria avremo un incontro<br />

per verificare la realizzazione del<br />

progetto Nord-Sud, basato sul fatto di<br />

mettere intorno al tavolo gli imprenditori<br />

del Nord che hanno bisogno di personale,<br />

gli enti locali, il Governo nelle varie<br />

articolazioni e i rappresentanti sindacali<br />

che giocano un ruolo fondamentale».<br />

«Certo — dice ancora — le difficoltà<br />

ci sono. Ma ci sono anche le situazioni<br />

di crisi con la disoccupazione e la cassa<br />

integrazione. Non si può pensare ad ulteriori<br />

interventi diretti dello Stato, non<br />

pegnato nei lavori di un ponte ferroviario<br />

a Bastida Pancarana. L’uomo, Mario<br />

Soccol, stava lavorando al basamento<br />

quando, intorno alle 14.00, è scivolato<br />

finendo in acqua. Soccol ha nuotato per<br />

200 metri cercando di riportarsi a riva:<br />

ma le correnti lo hanno trascinato al<br />

centro del fiume. I colleghi di lavoro<br />

non l’hanno più visto e hanno subito dato<br />

l’allarme. Sul posto è intervenuta una<br />

squadra di sommozzatori dei vigili del<br />

fuoco che, dopo aver sospeso le ricerche<br />

nella notte, le hanno riprese questa mattina.<br />

Morto uno dei feriti<br />

dell'esplosione<br />

nel lanificio di Biella<br />

BIELLA, 12.<br />

È morto questa sera all’ospedale<br />

Molinette di Torino Carlo Coletta,<br />

49 anni, uno dei nove feriti<br />

dell’esplosione al lanificio di Vigliano.<br />

Ustionato all'85%, Coletta<br />

era, fra i feriti, nelle condizioni<br />

peggiori, insieme al collega Graziano<br />

Roccato, 42 anni.<br />

Intanto si fa strada fra gli inquirenti<br />

l’ipotesi che ha causare la<br />

deflagrazione sia stata una fuga di<br />

gas dal metanodotto cittadino. Ieri<br />

la magistratura ha posto sotto<br />

sequestro il tratto del metanodotto<br />

che attraversa la proprietà.<br />

si può pensare che tutto si risolva con i<br />

lavori socialmente utili».<br />

Ma all'interno della maggioranza ci<br />

sono divergenze di opinione. «Il problema<br />

in Italia non è quello di portare i lavoratori<br />

al Nord, ma il lavoro al Sud. E<br />

le misure adottate con la Legge Finanziaria<br />

privilegiano proprio questa indicazione»:<br />

lo ha detto il ministro del Lavoro,<br />

Cesare Salvi, parlando, ieri, a Reggio<br />

Calabria in margine ad un convegno organizzato<br />

dalla Cgil. «Il Governo — ha<br />

aggiunto il ministro — incentiva il lavoro<br />

al Sud e non lo spostamento dei lavoratori<br />

al Nord. Questo è un problema<br />

che va risolto con il mercato: se gli imprenditori<br />

del Nord non trovano lavoratori<br />

vuol dire che offrono salari troppo<br />

bassi o contratti non validi». Riferendosi<br />

agli strumenti che possono essere utilizzati<br />

per incentivare l’occupazione, Salvi<br />

si è detto convinto che «una flessibilità<br />

garantita con regole certamente aiuta. Il<br />

nostro obiettivo però è creare lavoro<br />

qualificato... Un lavoro che deve essere<br />

però a tempo indeterminato perché bisogna<br />

dare garanzie di sicurezza ai lavoratori.<br />

Si tratta di uno sforzo impegnativo<br />

in relazione al quale non abbiamo<br />

ancora risultati risolutivi».<br />

Secondo la Confindustria occorre far<br />

giungere nuove forze lavoro attraverso<br />

l’immigrazione e ciò può costituire un’apertura<br />

preparatoria all’integrazione.<br />

«È il lavoro che deve scendere al<br />

Sud»: lo sostiene in una nota l'Arcivescovo<br />

di Lecce e presidente della Conferenza<br />

Episcopale pugliese, Monsignor<br />

Cosmo Francesco Ruppi.<br />

Contratti a termine:<br />

raggiunta un'ipotesi<br />

d'accordo<br />

tra Confindustria<br />

e sindacati confederali<br />

ROMA, 12.<br />

I sindacati e le associazioni degli imprenditori<br />

hanno raggiunto un’ ipotesi<br />

d’intesa sui contratti a tempo determinato.<br />

L’ipotesi di accordo estende le<br />

possibilità di ricorrere ai contratti a termine:<br />

si potranno utilizzare per ragioni<br />

tecniche, produttive od organizzative.<br />

Lo hanno riferito i sindacati<br />

L’accordo tra le parti assumerà ora la<br />

forma di «un avviso comune» che sarà<br />

inviato al ministro del Lavoro. Spetterà<br />

a quest’ultimo, tenendo conto dell’orientamento<br />

tra le parti, emanare i provvedimenti<br />

per il recepimento della direttiva<br />

europea in materia. Teoricamente il<br />

ministro ha tempo fino a luglio per emanare<br />

i decreti. L’accordo tra le parti, è<br />

facile prevedere, velocizzerà i tempi.<br />

L’intesa raggiunta oggi in Confindustria<br />

dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil<br />

e dei datori di lavoro (Confindustria,<br />

Confcommercio, le organizzazioni degli<br />

artigiani e delle cooperative, Confapi,<br />

Abi ed altre) stabilisce che la forma comune<br />

del rapporto di lavoro è il contratto<br />

a tempo indeterminato. È possibile<br />

però, secondo quanto riferiscono i sindacati,<br />

fissare un termine purché siano<br />

indicate con chiarezza e «rigorosamente»<br />

le ragioni tecnico-produttive o organizzative.<br />

Non sono quindi più specificati<br />

— come prima — i casi in cui il contratto<br />

a termine è possibile, ma solo<br />

quelli in cui è vietato mettere un termine<br />

al rapporto di lavoro. Il contratto a<br />

termine non è possibile per sostituire lavoratori<br />

in sciopero; per le aziende che<br />

hanno in corso processi di riduzione del<br />

personale e che utilizzano ammortizzatori<br />

sociali come la cassa integrazione.<br />

Tassi usurari e immigrazione clandestina a Milano<br />

MILANO — La Guardia di Finanza ha bloccato una organizzazione che chiedeva<br />

tassi usurari fino al 180%. L’operazione, durata oltre un anno e mezzo,<br />

è partita a seguito di una serie di denunce presentate da alcuni commercianti<br />

in crisi economica che, dopo aver tentato invano di ottenere dei<br />

fidi bancari, si erano rivolti ad un milanese, Lorenzo Monaci, ottenendo prestiti<br />

a tassi usurari. Nel corso delle indagini, è inoltre emerso che l’organizzazione<br />

costituita da Monaci si adoperava, parallelamente, per favorire l’immigrazione<br />

clandestina a Milano di cinesi per i quali, grazie a sofisticate<br />

apparecchiature informatiche, venivano riprodotti i timbri necessari ad attestare<br />

la presenza in Italia degli immigrati prima dell’ultima sanatoria. I documenti<br />

venivano poi completati grazie alla compiacenza di un notaio, Giovanni<br />

Margherita, con studio a Milano, cui l’autorità giudiziaria ha disposto<br />

la temporanea interdizione dall’esercizio della professione.<br />

Omicidi per rapine: inflitti tre ergastoli<br />

MILANO — Tre ergastoli sono stati inflitti per gli omicidi per rapina di Ottavio<br />

Capalbo, il tabaccaio di via Derna ucciso durante il 9 gennaio ’99, e di<br />

Ezio Bartocci, il gioielliere di via Padova freddato il 20 luglio dello stesso<br />

anno. Oggi, venerdì, la seconda corte d’assise di Milano, presieduta da Luigi<br />

Martino, ha infatti condannato al carcere a vita Santo Romeo, Luciano<br />

Carmeli e Mirko Turrini.<br />

Sequestrati beni per sette miliardi a Taranto<br />

TARANTO — Beni immobili e mobili per un valore complessivo di circa 7<br />

miliardi di lire sono stati sequestrati venerdì dai Carabinieri del reparto<br />

operativo di Taranto in vari comuni della zona orientale della provincia. I<br />

beni appartenevano a quattro personaggi malavitosi, tra i quali Antonio Malandrino,<br />

di 44 anni, di Sava (Taranto), detenuto. Malandrino è fratello di<br />

Cosimo, assassinato a Lizzano (Taranto) il 29 dicembre scorso; l’uomo è indagato<br />

per traffico internazionale di stupefacenti. Le altre persone che avevano<br />

la disponibilità dei beni sequestrati sono Osvaldo Pichierri, di 42 anni,<br />

di Sava, Maurizio Leone, di 33 anni, di San Giorgio Jonico (entrambi detenuti),<br />

e Gianluca Sardiello, di 26 anni, nato a Napoli e residente a Maruggio.<br />

Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal tribunale di Taranto<br />

su richiesta del Pm Nicolangelo Ghizzardi.

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