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PAGINA<br />
10 .<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Martedì-Mercoledì 2-3 Gennaio 2001<br />
1° gennaio 2001:<br />
solennità di Maria Madre di Dio<br />
ANGELUS Il Papa esprime, con particolare intensità ed emozione, la sua vicinanza spirituale alle tribolate popolazioni della Terra Santa<br />
La pace è base essenziale<br />
per una fruttuosa convivenza tra tutti i popoli della terra<br />
Al termine della Concelebrazione Eucaristica<br />
il Papa ha guidato la recita dell'Angelus.<br />
Nell'occasione ha rivolto il<br />
suo pensiero alle tribolate popolazioni<br />
della Terra Santa, auspicando che quanto<br />
prima si possa raggiungere, proseguendo<br />
sulla via del dialogo, la «tanto<br />
desiderata pace».<br />
Queste sono le parole di Giovanni<br />
Paolo II:<br />
1.In questo giorno particolare,<br />
non possiamo non<br />
pensare alla Terra Santa, dove<br />
duemila anni fa gli Angeli<br />
proclamarono: «Gloria a Dio<br />
nell'alto dei cieli e pace in<br />
terra agli uomini che egli<br />
ama» (Lc 2, 14).<br />
Quest'anno, nel desiderio<br />
di essere ancor più vicino a<br />
quelle popolazioni, ho inviato<br />
il Signor Cardinale Roger<br />
Etchegaray come mio rappresentante<br />
a presiedere in quei<br />
luoghi sacri la celebrazione<br />
della Giornata Mondiale della<br />
Pace. Allo stesso tempo, egli<br />
consegnerà alle Autorità<br />
israeliane e palestinesi il mio<br />
Messaggio con l'invito a proseguire<br />
sulla via del dialogo<br />
per giungere alla tanto desiderata<br />
pace, base essenziale<br />
per una fruttuosa convivenza<br />
tra tutti i popoli della terra.<br />
Il tema del Messaggio —<br />
«Dialogo tra le culture per<br />
una civiltà dell'amore e della<br />
pace» — ben si armonizza<br />
con la scelta delle Nazioni<br />
Unite di proclamare il 2001<br />
«Anno internazionale del dialogo<br />
fra le civiltà».<br />
2.Carissimi Fratelli e Sorelle,<br />
il nostro impegno per il<br />
dialogo e per la pace è sorretto<br />
dall'intercessione di<br />
Maria, che oggi la liturgia<br />
celebra come «Madre di<br />
Dio». Nella sua vita terrena,<br />
Ella ha saputo imparare,<br />
dall'incontro con il suo Signore,<br />
a dialogare con i fratelli<br />
ed a porsi con prontezza<br />
al loro servizio.<br />
All'inizio dell'Anno 2001 ci<br />
rivolgiamo a Lei ed<br />
invochiamo la sua<br />
materna protezione,<br />
perché gli uomini di<br />
ogni lingua, popolo<br />
e nazione imparino<br />
a stimarsi ed a condividere<br />
le proprie<br />
ricchezze culturali<br />
per costruire insieme<br />
una nuova<br />
umanità.<br />
Giovanni Paolo II ha poi<br />
rivolto, in occasione dell'inizio<br />
del nuovo anno, particolari<br />
espressioni di saluto ai<br />
fedeli di varie parti del<br />
mondo. Questo è il saluto<br />
formulato al popolo italiano:<br />
3.In questa prospettiva,<br />
rivolgo al<br />
Popolo italiano ed<br />
al suo Presidente<br />
l'Onorevole Carlo<br />
Azeglio Ciampi, cordiali<br />
auguri di un<br />
felice Anno Nuovo.<br />
Che il Duemilauno sia per<br />
tutti un anno di autentico<br />
progresso nella concordia e<br />
nella libertà! Durante i mesi<br />
che verranno, possano continuare<br />
a manifestarsi i frutti<br />
del Grande Giubileo, portando<br />
ai singoli, alle famiglie,<br />
all'intera società gioia interiore,<br />
pace e benessere. Dio<br />
conceda a tutti l'abbondanza<br />
delle sue benedizioni!<br />
La gioia di una giovane coppia di sposi:<br />
«È il Capodanno più bello della nostra vita»<br />
«È il capodanno più bello della nostra vita». Il primo<br />
gennaio in Piazza San Pietro, insieme con migliaia<br />
di pellegrini, per partecipare alla solenne Concelebrazione<br />
Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II: è<br />
stato questo «il capodanno più bello» per Michele e<br />
Alessandra Mirabella, giovani coniugi di Meolo, in<br />
provincia di Venezia.<br />
«Rispetto a tutti i capodanni “mondani” che abbiamo<br />
vissuto — hanno detto — questo è senza dubbio il<br />
più ricco di valore: iniziare il nuovo anno e il nuovo<br />
millennio da qui, in Piazza San Pietro, dà nuova forza<br />
e nuova speranza alla nostra vita».<br />
Sono venuti apposta a Roma, Michele e Alessandra,<br />
per chiudere l'anno trascorso celebrando il Giubileo<br />
sulla tomba di Pietro: «Questo pellegrinaggio rappresenta<br />
per noi il coronamento di questi mesi giubilari<br />
vissuti intensamente nella nostra comunità parrocchiale;<br />
era doveroso venire qui a Roma dopo un intero anno<br />
di cammino giubilare, in cui la nostra fede si è arricchita<br />
di una dimensione più globale: ogni piccolo<br />
gesto compiuto quest'anno sembrava acquistare un<br />
valore universale».<br />
«Oggi — hanno continuato —, l'esperienza concreta<br />
del pellegrinaggio ci insegna che questo cammino non<br />
finisce, che siamo sempre in cammino, pronti a ricominciare<br />
ogni volta una vita nuova».<br />
Un capodanno diverso questo del 2001 anche per<br />
Maria e Antonio Papagno, due coniugi anche loro, ma<br />
più anziani, seduti lunedì mattina nelle prime file davanti<br />
al Sagrato della Basilica Vaticana: «Un capodanno<br />
di preghiera anziché di chiasso».<br />
VenivanodaBresciai due coniugi, col desiderio vivo<br />
di «pregare il Signore per noi e per la nostra associazione,<br />
perchémantengasemprelasuaimprontaeil suo<br />
spirito religioso». La moglie infatti, Maria Guarneri, è<br />
la segretariadell'«UnioneLibereCasalinghe»diBrescia,<br />
associazione legata alle Suore Ancelle della Carità.<br />
Ma è un pellegrinaggio soprattutto «privato» quello<br />
che sono venuti a compiere i due coniugi bresciani,<br />
per iniziare il nuovo anno e il nuovo millennio in spirito<br />
autentico di fede: «Essere qui a Roma il primo<br />
dell'anno — hanno detto — è una gioia per noi così<br />
grande che supera qualsiasi festa, allegria o felicità di<br />
tipo materiale».<br />
Il primo gennaio la Chiesa ha celebrato la Solennità<br />
di Maria Santissima Madre di Dio e, insieme, la<br />
XXXIV Giornata Mondiale della Pace. In Piazza San<br />
Pietro, tra le migliaia di pellegrini, c'era un gruppo di<br />
ragazzi della Comunità Papa Giovanni XXIII, da anni<br />
impegnata nella promozione della pace, della giustizia<br />
e della cultura della non-violenza.<br />
«Questo è un giorno di speranza — ha detto Giovanni<br />
Grandi, 29 anni, che è obiettore di coscienza —.<br />
La ricorrenza di oggi è un segno importante di speranza<br />
per noi personalmente e per il mondo intero».<br />
«Il Grande Giubileo — ha aggiunto — ha fatto scoprire<br />
a noi cristiani l'urgenza e il bisogno di liberazione<br />
che c'è nel mondo, ha mostrato l'ingiustizia creata<br />
dalla ricchezza e dalla violenza. Ma l'Anno Santo ha<br />
anche rinsaldato la nostra identità di cristiani, ci ha<br />
fatto incontrare come Chiesa, ha rilanciato l'idea che<br />
noi siamo e dobbiamo essere un popolo. E proprio come<br />
popolo siamo invitati oggi ad affrontare la questione<br />
della pace, a non attendere nella passività o nell'indifferenza,<br />
ma ad agire da operatori di pace, da uomini<br />
capaci di dare speranza al mondo, soprattutto ai<br />
poveri, agli oppressi, alle vittime delle ingiustizie e delle<br />
violenze».<br />
L'orizzonte della pace non è solo quello planetario,<br />
quello mondiale, ma anche quello più piccolo, e non<br />
meno importante, della famiglia. E l'anno duemila ha<br />
visto celebrare ad ogni livello, in ogni ambito, il Giubileo<br />
della pace e del perdono.<br />
«È stato un anno vissuto all'insegna della riconciliazione»,<br />
ha assicurato un pellegrino messicano, Nicolas<br />
Zarzar, di Torreon, venuto a Roma per il Giubileo,<br />
con la moglie Libertad. Non solo lunedì mattina, il 1°<br />
gennaio, ma anche domenica sera, 31 dicembre, nonché<br />
la notte del 24 scorso, i coniugi Zarzar sono stati<br />
presenti in Piazza San Pietro, «per non sprecare nemmeno<br />
un giorno» della loro presenza a Roma, nella<br />
«capitale religiosa del mondo».<br />
«Non solo con il Signore ci siamo riconciliati — ha<br />
raccontato Nicolas —, ma anche con le persone della<br />
nostra famiglia, con le quali avevamo avuto non pochi<br />
problemi e difficoltà. L'indulgenza plenaria, la misericordia<br />
che riceviamo dalla Chiesa ci porta ad un cambio<br />
di mentalità, di vita, di modo di essere; ci porta ad<br />
essere noi stessi misericordiosi e pronti al perdono e<br />
alla riconciliazione. Siamo chiamati ad agire in prima<br />
persona come operatori di pace e di giustizia, ma a<br />
partire dalle nostre piccole o grandi realtà, dall'ambito<br />
della famiglia, degli amici e del lavoro».<br />
ALESSANDRO IAPINO<br />
Ai pellegrini di lingua francese, il Santo<br />
Padre ha detto:<br />
En ce premier jour de l'année,<br />
je vous adresse un salut<br />
affectueux, à vous pèlerins<br />
de langue française. Je vous<br />
Ländern deutscher Sprache.<br />
Am heutigen ersten Tag des<br />
neuen Jahres wünsche ich<br />
Euch Gottes Segen und Beistand<br />
für Euren Lebensweg<br />
im dritten Jahrtausend. Gerne<br />
erteile ich Euch und Euren<br />
Lieben daheim den Apostolischen<br />
Segen.<br />
Ai fedeli di lingua spagnola Giovanni<br />
Paolo II ha detto:<br />
Saludo con afecto a los peregrinos<br />
de lengua española.<br />
En la nueva época que comienza,<br />
os invito a mantener<br />
viva la llama de la fe en vuestros<br />
corazones, en vuestras<br />
familias y en vuestros pueblos,<br />
para que Cristo sea<br />
fuente de paz y esperanza de<br />
la humanidad. A todos os deseo<br />
un nuevo año lleno de<br />
las Bendiciones del Señor.<br />
Nel salutare i pellegrini di lingua portoghese,<br />
il Santo Padre ha detto:<br />
A todos os povos e nações<br />
de língua portuguesa, aos<br />
seus lares e comunidades,<br />
aos seus governantes e instituições,<br />
desejo a paz do Céu<br />
que hoje vemos reclinada<br />
nos braços da Virgem Mãe.<br />
Feliz Ano Novo!<br />
Ai fedeli polacchi Giovanni Paolo II si<br />
è così rivolto:<br />
Serdecznie pozdrawiam<br />
pielgrzymów z Polski i<br />
wszystkich moich Rodaków<br />
w Kraju i na świecie.<br />
Wszystkim życzę, aby rozpoczynający<br />
się rok był obfity w<br />
łaski Boże, pełen szczęścia i<br />
pokoju. Niech Bóg wam<br />
błogosławi!<br />
Questa è una traduzione italiana delle<br />
parole del Papa:<br />
Saluto cordialmente i pellegrini<br />
della Polonia e tutti i<br />
connazionali nel Paese e all'estero.<br />
A tutti auguro che l'anno<br />
che inizia sia abbondante<br />
nelle grazie di Dio, pieno di<br />
felicità e di pace. Dio vi benedica!<br />
Continuerà ad essere aperto il cuore<br />
dei pellegrini che hanno varcato la Porta Santa<br />
Quando la capitale era ancora immersa nel<br />
sonno, migliaia di pellegrini hanno raggiunto<br />
Piazza San Pietro per partecipare, lunedì<br />
mattina, alla Santa Messa per la Solennità di<br />
Maria Santissima Madre di Dio celebrata dal<br />
Santo Padre. È cominciato così il nuovo anno<br />
che apre il primo secolo di un millennio carico<br />
di speranze e di progetti per l'opera di<br />
evangelizzazione.<br />
A salutare in modo davvero singolare l'inizio<br />
di questa nuova epoca sono stati quattro<br />
amici della provincia di Bergamo venuti a<br />
piedi da Assisi fino a Roma, in tempo per ricevere<br />
la Benedizione Apostolica del Papa la<br />
notte di Capodanno e pregare per la pace nel<br />
mondo il giorno dopo.<br />
«Il giorno di Natale abbiamo salutato le nostre<br />
famiglie e poi abbiamo raggiunto Assisi,<br />
la città simbolo della pace, per cominciare il<br />
nostro lungo cammino pregando sulla tomba<br />
di s. Francesco — ha spiegato Fiorenzo Savoldelli,<br />
di Cerete —. In sei giorni abbiamo<br />
percorso circa 200 km sulla strada che porta<br />
a Roma, ritrovando noi stessi e ricuperando<br />
certi valori che la vita frenetica di tutti i giorni<br />
porta a dimenticare. Per una volta nella<br />
nostra vita abbiamo trascorso un Capodanno<br />
decisamente diverso: gli anni passati abbiamo<br />
sempre organizzato delle feste particolari per<br />
l'ultimo dell'anno da trascorrere con gli amici,<br />
ma questa volta la festa più grande l'abbiamo<br />
vissuta qui, accanto al Santo Padre,<br />
con la gioia di aver compiuto un cammino<br />
che rappresenta un po' il nostro sacrificio da<br />
offrire in dono al Bambino Gesù nato duemila<br />
anni fa».<br />
Nonostante le difficili condizioni climatiche,<br />
il gruppo bergamasco è riuscito a portare<br />
avanti il progetto di un'esperienza vissuta<br />
nella fede e nella speranza di poter celebrare<br />
il Giubileo all'alba del nuovo millennio. «Oggi<br />
preghiamo assieme al Papa per la pace nel<br />
mondo — ha detto Emanuela Rodigari, di<br />
Oneta — . In questi giorni di cammino abbiamo<br />
incontrato tanta gente e ricevuto un'accoglienza<br />
davvero straordinaria. Incontrarsi,<br />
confie, vous-mêmes<br />
et vos familles à<br />
l'intercession de la<br />
Vierge Marie, la Mère<br />
de Dieu. Qu'elle<br />
guide vos pas chaque<br />
jour et vous aide<br />
à découvrir le visage<br />
de son divin<br />
Fils, notre Sauveur,<br />
qui donne le sens<br />
véritable de l'histoire!<br />
Così il Papa si è rivolto ai<br />
fedeli di lingua inglese:<br />
At the beginning<br />
of this New Year, I<br />
extend my warmest<br />
greetings to the English-speakingpilgrims<br />
and visitors.<br />
May this be a time<br />
in which the spiritual<br />
fruits of the Jubilee<br />
will continue<br />
to bring joy and<br />
peace to many<br />
hearts. God bless you all!<br />
Queste sono le parole rivolte ai pellegrini<br />
di lingua tedesca:<br />
Herzlich begrüße ich alle<br />
Pilger und Besucher aus den<br />
dialogare con il prossimo, è l'inizio per trovare<br />
pace e può essere un aiuto per riconoscere<br />
Cristo in chi ha bisogno del tuo sostegno, di<br />
una tua preghiera. Durante il viaggio abbiamo<br />
dedicato le nostre preghiere a chi ne aveva<br />
più bisogno, a chi vive nella solitudine,<br />
nella depressione, a chi si trova in pericolo di<br />
vita anche solo per professare la propria fede.<br />
In un clima di gioia come quello che si respira<br />
nel periodo natalizio è necessario pensare<br />
anche a chi soffre».<br />
A compiere i primi passi nel nuovo millennio<br />
partecipando alla solenne celebrazione in<br />
Piazza San Pietro è stata anche una delegazione<br />
croata di 50 persone, tra cui diversi ragazzi<br />
del movimento eucaristico giovanile che<br />
hanno posto sul sagrato della Basilica Vaticana<br />
la croce portata a Roma dai giovani croati<br />
in occasione della Giornata Mondiale della<br />
Gioventù. «Questa croce, simbolo della fede<br />
del popolo croato, è rimasta a Roma fino a<br />
oggi, quando il Papa la benedirà — ha spiegato<br />
P. Bozidar Nagy — . La notte di Capodanno<br />
è stata portata in Piazza San Pietro<br />
perché divenisse il simbolo del passaggio dal<br />
secondo al terzo millennio, rappresentasse il<br />
passato e il futuro della cristianità del popolo<br />
croato. Insieme con la croce abbiamo portato<br />
un cero, simbolo del lume della fede cattolica,<br />
che il membro più anziano del nostro<br />
gruppo ha passato al più giovane, nel segno<br />
della continuità della fede cristiana nel nostro<br />
Paese. Oggi, dopo la benedizione del Santo<br />
Padre, porteremo la croce di nuovo in Croazia<br />
dove, di volta in volta, sarà portata per le<br />
varie comunità dei giovani. Da questo pellegrinaggio<br />
torniamo a casa portando con noi<br />
l'impegno di conservare e rafforzare la fede<br />
cattolica e di trasmettere i frutti spirituali raccolti<br />
durante quest'anno giubilare per il futuro<br />
della nostra Chiesa».<br />
A poche ore di distanza dall'ultima volta<br />
che sono stati in Piazza San Pietro, numerosi<br />
fedeli della famiglia dei Legionari di Cristo vi<br />
hanno fatto ritorno per vivere l'evento che<br />
apre il terzo millennio. Infatti, dopo aver ve-<br />
gliato la notte insieme con il Papa, migliaia di<br />
giovani giunti da tutto il mondo hanno nuovamente<br />
raggiunto il suolo petrino per iniziare<br />
il nuovo anno pregando per la pace e per<br />
il futuro dell'umanità intera. «Abbiamo chiuso<br />
il secondo millennio con il Papa e ora desideriamo<br />
cominciarne uno nuovo rimanendo<br />
accanto a lui — ha detto Teresa Salinas, venuta<br />
da Monterrey, Messico — . Portiamo<br />
nel cuore tanti motivi per ringraziare il Signore<br />
in questi ultimi giorni del Giubileo, e<br />
uno tra questi è quello di averci donato Giovanni<br />
Paolo II come guida della Chiesa. Lui<br />
ci ha introdotto nel Terzo Millennio con parole<br />
di speranza e di incoraggiamento e oggi<br />
continua a farlo parlando di amore e di pace<br />
fra tutti i popoli».<br />
Alla solenne celebrazione del primo gennaio<br />
hanno partecipato anche diverse comunità<br />
parrocchiali, tra cui quella della Chiesa<br />
di s. Semplicio, in Olbia (Sassari). «Questo<br />
nostro pellegrinaggio di fine Giubileo e di inizio<br />
di nuovo millennio è accompagnato dal<br />
desiderio di pregare per l'unità dei cristiani e<br />
per il dialogo tra i popoli di cultura e religione<br />
diverse — ha spiegato Simon Pietro Columbano<br />
— . Questa sera ci imbarchiamo per<br />
tornare a casa e con noi porteremo il proposito<br />
di mantenere le promesse fatte attraversando<br />
la Porta Santa della Basilica Vaticana».<br />
Nella Piazza gremita di fedeli c'era anche<br />
chi vive singolarmente l'esperienza del pellegrinaggio<br />
di fine Giubileo, come la Dott.ssa<br />
Patricia Gangi, arrivata dall'Arizona. «Sono<br />
venuta proprio in questo periodo per poter<br />
essere presente alle ultime grandi manifestazioni<br />
liturgiche di questo Anno Santo — ha<br />
spiegato — . Questo momento rappresenta<br />
una nuova primavera per la Chiesa cattolica;<br />
fra pochi giorni il Papa chiuderà la Porta<br />
Santa, ma continuerà ad essere aperto il cuore<br />
di tutti i pellegrini che l'hanno attraversata».<br />
ELISABETTA ANGELUCCI