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ASIA<br />

PAGINA<br />

7 .<br />

Il cammino<br />

della Chiesa<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 20 Gennaio 2001<br />

THAILANDIA Seconda Assemblea della «Pastorale Integrale Asiatica»<br />

Un nuovo modo di essere Chiesa<br />

all'inizio del Terzo Millennio<br />

Si è tenuta recentemente a Sam<br />

Phran, in Thailandia, la seconda Assemblea<br />

Generale della «Pastorale Integrale<br />

Asiatica» cui hanno preso parte Vescovi,<br />

sacerdoti, religiosi e laici. L'obiettivo<br />

dell'importante assise è stato anzitutto<br />

quello di ribadire la necessità di diffondere<br />

il messaggio del Vangelo capillarmente,<br />

a beneficio dei diversi strati della<br />

popolazione.<br />

Al termine dell'Assemblea, i partecipanti,<br />

sulla base delle testimonianze e<br />

dei contenuti emersi durante i lavori,<br />

hanno redatto un documento che sintetizza<br />

i principali orientamenti e le diverse<br />

prospettive in riferimento ai quali<br />

realizzare una sempre più efficace testimonianza<br />

di fede.<br />

Il tema di fondo è stato: «Un nuovo<br />

modo di essere Chiesa nel nuovo Millennio».<br />

I partecipanti sono convenuti da<br />

vari Paesi del Continente, tra i quali il<br />

Bangladesh, l'India, l'Indonesia, le Filippine.<br />

Partendo dal principio che la Chiesa<br />

deve essere simbolo e strumento di<br />

comunione, nel documento si sottolinea<br />

l'esigenza di rafforzare la collaborazione<br />

tra le diverse realtà attive nell'impegno<br />

di testimonianza.<br />

Essere strumenti<br />

di comunione<br />

Obiettivo, questo, realizzabile definendo<br />

meglio l'organizzazione di strutture<br />

ed organismi diretti a tenere viva la<br />

«fiamma» dell'apostolato.<br />

La Chiesa — si legge nel testo — deve<br />

essere «comunione di comunità», all'interno<br />

della quale intessere un costante<br />

dialogo di amore e di carità, grazie sempre<br />

al sostegno che viene dallo Spirito<br />

Santo. A tale riguardo si evidenzia che,<br />

con lo sguardo rivolto al passato, si può<br />

apprezzare con più chiarezza il fondamentale<br />

contributo di grazia legato alla<br />

presenza dello Spirito Santo, senza il<br />

quale «certi traguardi pastorali non sarebbero<br />

stati raggiungibili».<br />

Ecco allora l'interiore esigenza di affidarsi<br />

sempre più ad esso nel momento<br />

in cui, nel nuovo Millennio, ci si accinge<br />

a rinnovare, con più salda determinazione,<br />

l'opera di evangelizzazione. Lo Spirito<br />

Santo viene definito, sulla base dell'«Ecclesia<br />

in Asia», come «il primo<br />

agente dell'evangelizzazione».<br />

Un forte accento viene posto sulla<br />

Chiesa locale, e sul suo ruolo nell'ambito<br />

dell'azione di annuncio. Per la crescita<br />

spirituale del territorio — si afferma<br />

— la Chiesa locale è «via privilegiata»<br />

per approdare ad un alto livello di evangelizzazione.<br />

In questo contesto si inserisce l'opera<br />

dei sacerdoti, dei parroci e, ugualmente<br />

importante, l'azione dei laici, chiamati<br />

ad essere sempre più «araldi» del Vangelo.<br />

Si sottolinea poi che secondo le finalità<br />

proprie dell'«A.S.I.P.A.», un'attenzio-<br />

BANGLADESH Convegno dell'«Associazione per lo Sviluppo Umano»<br />

Sconfiggere la costante minaccia<br />

dello sfruttamento e dell'emarginazione<br />

L'«Associazione Asiatica per lo Sviluppo<br />

Umano» ha recentemente approvato<br />

a Dhaka, in Bangladesh, un nuovo progetto<br />

diretto a migliorare le condizioni<br />

di vita di donne e bambini in varie regioni<br />

del Continente.<br />

L'iniziativa nasce anzitutto dall'intento<br />

di venire incontro a quelle persone<br />

sulle quali grava la costante minaccia<br />

dello sfruttamento e dell'emarginazione.<br />

In Bangladesh questo fenomeno è diffuso<br />

e da tempo la Chiesa, con la collaborazione<br />

di movimenti e associazioni<br />

impegnati nel sociale, sta cercando con<br />

spirito di perseveranza di arginarlo. Alo<br />

Benedict D'Rozario, uno dei membri<br />

della Commissione esecutiva dell'«Associazione<br />

Asiatica per lo Sviluppo Umano»,<br />

spiega che in varie zone del Paese<br />

si stanno promuovendo incontri di studio<br />

e di riflessione per sensibilizzare le<br />

coscienze su questo delicato problema e<br />

per trovare adeguate e mirate strategie<br />

di intervento.<br />

L'«Associazione Asiatica per lo Sviluppo<br />

Umano» comprende ventitrè agenzie<br />

di sviluppo, molte delle quali legate e<br />

gemellate con i centri della Caritas attivi,<br />

oltre che in Asia, in Europa, in Canada,<br />

in Australia, in Nuova Zelanda.<br />

Ogni agenzia ha un suo rappresentante<br />

appartenente all'«Associazione Asiatica<br />

per lo Sviluppo Umano». Questo rappresentante<br />

è responsabile di trasmettere<br />

ai centri locali le decisioni che vengono<br />

prese nelle assemblee regionali e nazionali.<br />

Nell'ultima riunione plenaria i partecipanti<br />

si sono articolati in tre gruppi, e<br />

hanno avuto il compito di esporre la<br />

situazione dei diversi Paesi di provenienza.<br />

Si è trattato di un confronto utile e<br />

costruttivo, che ha permesso di definire<br />

meglio alcune progettualità in attesa di<br />

ne particolare va dedicata agli «ultimi»,<br />

ai poveri, ai più bisognosi. Queste persone<br />

— si legge nel documento — devono<br />

essere illuminate dalla luce del Vangelo,<br />

affinché esse possano guardare alla vita<br />

con serenità e con fiducia.<br />

In questo impegno ben si inscrive il<br />

servizio a sostegno della promozione<br />

umana di ogni individuo, a partire dai<br />

più svantaggiati.<br />

Nel testo si rileva poi che in sempre<br />

più diocesi e parrocchie è dato di riscontrare<br />

un deciso sforzo ad «essere<br />

sempre più Chiesa», nel segno di una<br />

solida e partecipata collegialità.<br />

Percorrere<br />

la via del dialogo<br />

Lungo questa via le varie comunità<br />

cristiane maturano la consapevolezza<br />

della necessità di alimentare i valori del<br />

dialogo e del confronto. Il documento fa<br />

riferimento agli insegnamenti del Concilio<br />

Vaticano II relativi alla famiglia.<br />

Al riguardo si ribadisce che essa, in<br />

qualità di Chiesa domestica, rappresenta<br />

la «cellula basilare» da cui partire per<br />

edificare un'autentica civiltà dell'amore.<br />

Al contempo essa costituisce un labo-<br />

essere tradotte in realtà. Durante la riunione<br />

è stata ribadita l'esigenza di aiutare<br />

le donne ad inserirsi in modo fattivo<br />

nel tessuto sociale, grazie ad un lavoro<br />

stabile e ad una altrettanto stabile assistenza<br />

sociale.<br />

Questi due fattori — hanno affermato<br />

i partecipanti all'incontro — costituiscono<br />

due riferimenti imprescindibili cui legare<br />

una concreta strategia di intervento<br />

a sostegno delle donne a rischio. In questo<br />

senso una preziosa azione viene svolta<br />

dagli operatori e dai volontari della<br />

Caritas del Bangladesh.<br />

Essi seguono con costante attenzione<br />

giovani donne che vivono situazioni di<br />

difficoltà, danno loro assistenza sottraendole<br />

dal rischio della prostituzione.<br />

Sull'importanza rivestita dalla riunione<br />

pone l'accento il capo del «Dipartimento<br />

di Ricerca e di Educazione» della<br />

Caritas del Pakistan.<br />

Questa assemblea — afferma — ha<br />

permesso di venire a conoscenza di molte<br />

cose nuove, e sicuramente, sulla base<br />

delle nuove cognizioni acquisite, la Caritas<br />

in Pakistan potrà ancora meglio qualificare<br />

la sua attività. Lo sfruttamento<br />

di donne e bambini — rileva Abid Gulzar<br />

— è purtroppo un fenomeno comune<br />

a molti Paesi dell'Asia.<br />

Ecco allora l'importanza di queste periodiche<br />

assemblee, le quali permettono,<br />

attraverso un costruttivo e aperto confronto,<br />

di realizzare un approccio corale<br />

nei riguardi di una questione che investe<br />

parimenti molte zone e regioni.<br />

Sull'importanza di una adeguata formazione<br />

umana e culturale dei bambini<br />

pone l'accento Haridas Varikottil Raman,<br />

appartenente alla Caritas dell'India.<br />

Un sistema adeguato di scolarizzazione<br />

— rileva — permetterebbe di sottrarre<br />

tanti adolescenti dalle strade e, di<br />

L'Arcivescovo di Calcutta, Mons. Henry Sebastian<br />

D'Souza, ha invitato i fedeli ad un più capillare<br />

impegno di educazione cristiana a fronte<br />

della «progressiva erosione» dei diritti umani<br />

che si riscontra in varie regioni del Continente.<br />

Durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi<br />

a Calcutta, dedicato al tema del rispetto dei diritti<br />

fondamentali dell'individuo, il Presule ha richiamato<br />

l'esigenza di promuovere ulteriori sforzi<br />

affinché religiosi e laici, impegnati attivamen-<br />

La miseria di cui sono vittime donne e bambini è una delle «piaghe» del Continente<br />

Tale fenomeno è stato uno dei temi affrontati durante l'Assemblea<br />

ratorio dove mettere a punto gli strumenti<br />

diretti a forgiare le fondamenta di<br />

un'adeguata formazione cristiana. A<br />

questo punto — si sottolinea — anche la<br />

società nel suo insieme verrà beneficiata<br />

dall'opera di evangelizzazione intessuta<br />

nell'ambito familiare.<br />

Un altro aspetto analizzato nel documento<br />

riguarda la necessità di rafforzare<br />

il connubio tra fede e cultura. Si sottolinea<br />

il bisogno di incarnare il Vangelo<br />

nelle diverse realtà sociali anche attraverso<br />

un mirato approccio culturale, in<br />

grado di valorizzare il patrimonio spirituale<br />

proprio del Continente asiatico.<br />

Ecco allora che il versante squisitamente<br />

«umanistico» viene arricchito, in modo<br />

significativo, dai talenti di una tradizione<br />

religiosa volta a promuovere la dignità<br />

e la libertà di ogni persona.<br />

Quello della «missione» è un altro<br />

aspetto valutato con attenzione nel documento.<br />

La missione — si legge — deve<br />

coinvolgere direttamente religiosi e<br />

laici, uomini e donne. Tuttavia occorre<br />

evitare che il coinvolgimento sia «superficiale»<br />

o «solo emotivo».<br />

Esso deve essere, invece, nutrito da<br />

una solida formazione catechetica, che<br />

conseguenza, da tutti quei rischi nocivi<br />

che si legano a situazioni di forte disagio<br />

e indigenza.<br />

D'Rozario richiama gli aspetti attinenti<br />

allo sviluppo ambientale, nella consapevolezza<br />

che migliorando, attraverso<br />

determinate strutture e progetti, la qualità<br />

della vita nel suo insieme, ne beneficerebbero<br />

in primo luogo le fasce di popolazione<br />

più vulnerabili e indifese, appunto<br />

donne e bambini.<br />

Gli fa eco Padre Sagayaray, membro<br />

del «Centro dello Sviluppo Sociale ed<br />

Economico» dei Vescovi dello Sri Lanka,<br />

ed uno degli operatori della Caritas<br />

del Paese.<br />

Egli rileva che anche una sana educazione<br />

al rispetto dell'ambiente può configgurarsi<br />

quale utile strumento per promuovere<br />

il rispetto della persona, in primo<br />

luogo di coloro che sono svantaggiati.<br />

Non si parla mai troppo e non si fa<br />

mai abbastanza — sottolinea — in riferimento<br />

all'esigenza di tutelare i diritti di<br />

ogni uomo, soprattutto quando essi sono<br />

minacciati dall'egoismo, dall'ingiustizia,<br />

dall'indifferenza.<br />

Thelma Irene Rozario, dell'«Associazione<br />

Asiatica per lo Sviluppo Umano»<br />

richiama la necessità di una fattiva «cooperazione»<br />

a livello internazionale, nella<br />

consapevolezza che un Paese, da solo,<br />

non può affrontare con efficacia e con<br />

risultati duraturi un fenomeno complesso<br />

e spinoso come quello dello sfruttamento<br />

di donne e bambini.<br />

All'inizio del nuovo Millennio — sottolinea<br />

— la sfida a debellare lo sfruttamento<br />

non può non costituire, in queste<br />

regioni, una priorità, con la speranza<br />

che in breve tempo, grazie ad una cooperazione<br />

di vasto e solido respiro, possano<br />

essere raccolti cospicui frutti.<br />

India: l'Arcivescovo D'Souza in difesa dei diritti umani<br />

te nelle diverse realtà sociali, contribuiscano a<br />

tutelare anzitutto coloro che vivono nel bisogno<br />

e sono emarginati.<br />

Nello svolgere l'intervento sul tema «Una più<br />

alta educazione cristiana nel Terzo Millennio»<br />

l'Arcivescovo D'Souza ha posto l'accento sul fatto<br />

che occorre sempre più sensibilizzare la gente<br />

sull'autentico significato della vita, dono di<br />

Dio, inviolabile e sacro. Una più chiara consapevolezza<br />

di questa verità — ha rilevato il Presule<br />

anzitutto motivi l'adesione alla generosa<br />

opera di annuncio.<br />

Negli ultimi tempi in varie Diocesi del<br />

Continente si è registrato un più forte<br />

impegno nell'ambito della missione, nella<br />

consapevolezza che l'annuncio del<br />

Vangelo non deve essere limitato al proprio<br />

peculiare contesto di vita, ma deve<br />

allargarsi ad altri ambiti e realtà, secondo<br />

le caratteristiche di una vera testimonianza<br />

itinerante.<br />

L'adozione di nuovi programmi di<br />

formazione per la missione — si legge<br />

nel testo — da parte delle diocesi in risposta<br />

ai bisogni locali, ha creato un<br />

profondo senso di speranza e un rinnovato<br />

sentimento di fiducia nella realizzazione<br />

dei progetti pastorali futuri.<br />

Nel capitolo dedicato alle «sfide», il<br />

documento fa riferimento all'esigenza di<br />

radicare «l'armonia» anzitutto laddove è<br />

dominante la «diversità».<br />

È una sfida da vincere in funzione di<br />

una crescita spirituale completa e integrale,<br />

capace di inserire, in felice sintesi,<br />

gli elementi vivi e positivi appartenenti<br />

alla varie culture e alle diverse tradizioni.<br />

Armonia che quindi deve identificarsi<br />

nella capacità di ascolto e di dialogo,<br />

nella consapevolezza che tutti sono impegnati<br />

per la causa comune.<br />

Nel documento si fa poi riferimento<br />

alla volontà di seguire fedelmente gli inviti<br />

e i consigli dati dai Vescovi dell'Asia,<br />

diretti ad alimentare l'impegno di fede.<br />

I fedeli si devono «immergere» nel<br />

processo di rinnovamento della Chiesa,<br />

ad ogni livello, per essere essi stessi<br />

«strumenti privilegiati» di comunione.<br />

Al contempo nel documento si rivolge<br />

un invito ai Vescovi affinché proseguano,<br />

con la consueta tenacia, nel cammino<br />

pastorale fin qui promosso, allo scopo<br />

di continuare nel nuovo Millennio sia<br />

a mietere sia a raccogliere i frutti.<br />

Vincere la tendenza<br />

all'egoismo<br />

Un invito è anche formulato ai membri<br />

dei movimenti e delle associazioni<br />

impegnate in opere di solidarietà. Quest'opera<br />

deve essere tutelata in tutto il<br />

suo valore, poiché in un mondo troppo<br />

spesso segnato dall'egoismo e dalla sopraffazione,<br />

l'amore e la carità per il<br />

prossimo sofferente rappresentano un<br />

«tesoro» da custodire e da esaltare.<br />

Il testo sottolinea anche l'apporto che<br />

deve essere garantito dai mezzi di comunicazione<br />

di massa, chiamati a diffondere<br />

il Vangelo secondo le proprie<br />

caratteristiche e competenze.<br />

Nella conclusione il documento rinnova<br />

l'invito ad approfondire l'impegno di<br />

comunione, a unire le forze e ad agire<br />

«nel segno della collegialità» ai fini di<br />

una duratura e capillare opera di annuncio<br />

nelle diverse regioni del Continente<br />

asiatico.<br />

PAKISTAN La significativa azione svolta dai giovani<br />

In prima linea per combattere<br />

la discriminazione sociale<br />

La lotta contro la discriminazione sociale<br />

deve cominciare nell'ambito della<br />

famiglia, luogo privilegiato in cui forgiare<br />

l'educazione umana e religiosa dei<br />

giovani. Su questo principio ha posto un<br />

forte accento l'incontro, svoltosi recentemente<br />

a Lahore, in Pakistan che ha visto<br />

riuniti numerosi studenti pakistani e<br />

nepalesi.<br />

L'introduzione ai lavori è stata curata<br />

da Cecil Chaudry, segretaria esecutiva<br />

del «National Christian Action Forum»<br />

in Pakistan. Se anche la più piccola unità<br />

familiare — ha detto — contribuisce<br />

a promuovere i valori fondamentali della<br />

persona, ogni altro settore vitale della<br />

società beneficerà grandemente di questa<br />

testimonianza.<br />

Il tema dell'incontro, scandito da incontri<br />

di studio e di riflessione, è stato:<br />

«La risposta degli studenti alla discriminazione<br />

sociale nel Sud dell'Asia». Tra i<br />

problemi che segnano le regioni del Sud<br />

dell'Asia vi è, come è stato ricordato durante<br />

i lavori, il fondamentalismo. Questo<br />

problema — ha rilevato Cecil Chaudry<br />

— va affrontato con la massima determinazione<br />

e con la massima consapevolezza.<br />

Ed è proprio dal contesto familiare<br />

che deve nascere e maturare questa<br />

determinazione e questa consapevolezza.<br />

Durante i lavori è intervenuto il direttore<br />

della Caritas del Pakistan-Lahore,<br />

Raymond Rozario, che si è rivolto ai<br />

giovani incoraggiandoli, anzitutto, a realizzare<br />

una testimonianza di solidarietà<br />

a beneficio di coloro che sono nel bisogno.<br />

Questa testimonianza — ha affermato<br />

Raymond Rozario — non ha bisogno di<br />

gesti speciali, se non quelli compiuti nella<br />

quotidianità, nel segno della completa<br />

gratuità.<br />

Un altro problema sul quale si è concentrata<br />

l'attenzione dei partecipanti è<br />

FILIPPINE Incontro della Famiglia Domenicana<br />

Completa dedizione<br />

alla pace dei cuori<br />

«Nuove voci per il nuovo Millennio: la<br />

famiglia Domenicana in missione insieme»:<br />

è questo il tema generale dell'incontro<br />

svoltosi recentemente a Manila,<br />

nelle Filippine, presso l'Università «Sant<br />

Tomas», che ha visto la partecipazione<br />

di più di 150 tra religiosi, religiose e laici<br />

provenienti da varie parti del mondo.<br />

Gli ambiti di riflessione e di studio<br />

hanno riguardato, in particolare, la giustizia,<br />

la pace, la preghiera, la formazione,<br />

gli strumenti di comunicazione. Anzitutto<br />

i numerosi partecipanti sono stati<br />

concordi nel sottolineare che tali ambiti<br />

devono essere considerati come essenziali<br />

nella prospettiva di un impegno di<br />

evangelizzazione che dall'inizio del nuovo<br />

millennio deve ricevere un ulteriore e<br />

vigoroso impulso. Al contempo è stata<br />

ribadita l'esigenza — come, del resto,<br />

posta in evidenza dal tema di fondo<br />

scelto per l'assemblea — di una sempre<br />

più salda unità della grande famiglia Domenicana,<br />

al fine di promuovere un'azione<br />

pastorale di annuncio efficace e<br />

capillare.<br />

Nel Continente la vasta e preziosa<br />

presenza dei Domenicani garantisce,<br />

nell'ambito dell'opera di evangelizzazione,<br />

un contributo costante e un solido<br />

punto di riferimento. L'assemblea, infatti,<br />

è servita anche a fare un utile bilancio<br />

dell'azione pastorale svolta in Asia<br />

dalla famiglia Domenicana.<br />

Durante i lavori si è fatto riferimento<br />

alla missione promossa in Viêt Nam dalle<br />

sorelle Domenicane. Esse si dedicano<br />

in particolare alla formazione religiosa e<br />

culturale dei giovani. Gestiscono alcune<br />

scuole, nell'ambito delle quali danno vita<br />

ad un intenso programma di studi. Il<br />

loro compito consiste poi nel lavoro di<br />

catechesi, al quale si legano anche accurati<br />

corsi per coppie di fidanzati che si<br />

preparano al matrimonio.<br />

Le religiose organizzano incontri di<br />

preghiera ai quali prendono parte numerosi<br />

fedeli, in particolari i giovani. Le religiose<br />

Domenicane, è stato ricordato<br />

durante l'incontro, hanno la responsabilità<br />

di 33 missioni, 18 delle quali sono<br />

dedicate alla cura dei disabili. In questo<br />

modo la missione svolta dalle religiose si<br />

qualifica, nel segno della generosità e<br />

dell'abnegazione, come completa e di<br />

vasto respiro.<br />

A tale riguardo è stato posto l'accento<br />

sul fatto che le religiose, aiutate anche<br />

dai fedeli laici, sono impegnate a portare<br />

la Comunione ai malati, spostandosi<br />

da una località all'altra, talvolta anche<br />

di notte, lungo sentieri spesso pieni di<br />

insetti, nonché di serpenti. Durante l'assemblea<br />

è stato messo in evidenza l'importante<br />

contributo offerto, nell'opera di<br />

evangelizzazione, dai laici legati alla famiglia<br />

Domenicana. Essi, nelle varie regioni<br />

del Continente, insegnano catechismo,<br />

aiutano i parroci e i sacerdoti nelle<br />

varie comunità parrocchiali sostenendo i<br />

diversi programmi pastorali.<br />

quello relativo alla situazione critica dei<br />

rifugiati, numerosi nele varie regioni del<br />

Continente. A tale riguardo l'impegno di<br />

solidarietà deve essere prioritario, in<br />

funzione di un'accoglienza diretta a garantire<br />

un inserimento sereno e costruttivo<br />

nel tessuto sociale e civile.<br />

Molti studenti che hanno partecipato<br />

all'incontro sono impegnati in un'azione<br />

itinerante nella periferia di Lahore. Essi<br />

si recano in queste zone per vedere da<br />

vicino le diverse realtà sociali, spesso e<br />

tristi e gravi, che segnano il territorio.<br />

Si tratta di un impegno di sensibilizzazione<br />

che nel tempo ha dato buoni frutti,<br />

dal momento che è cresciuto il numero<br />

dei giovani coinvolti in quest'opera<br />

di testimonianza. Essi prendono conoscenza<br />

delle varie situazioni di dolore<br />

e di disagio e cercano di alleviare, anzitutto<br />

con il senso di una presenza amica,<br />

lo sconforto di persone che vivono il<br />

dramma dell'emarginazione.<br />

Va allo stesso tempo sottolineato che<br />

alcuni studenti pakistani presenti all'incontro<br />

sono stati essi stessi vittime di atteggiamenti<br />

e di situazioni di discriminazione,<br />

che hanno condizionato non poco<br />

la loro vita quotidiana.<br />

L'esperienza personale di questi giovani,<br />

proposta come segno eloquente e<br />

rappresentativo durante i lavori, ha costituito<br />

quindi un momento molto significativo,<br />

che ha portato i partecipanti a<br />

fare ciascuno un'attenta riflessione.<br />

All'incontro è intervenuto Padre Bonnie<br />

Mendes, sacerdote pakistano della<br />

Diocesi di Faisalabad, che ha posto l'accento<br />

sul significato e sul valore del rispetto<br />

dei diritti umani nella vita quotidiana,<br />

negli ambiti della famiglia, della<br />

scuola e del luogo di lavoro. Infatti, ha<br />

rilevato, in tali contesti spesso questi diritti<br />

non sono adeguatamente tutelati, a<br />

scapito di un sereno e proficuo rapporto<br />

interpersonale.<br />

— non può non portare anche ad uno stile di testimonianza<br />

che si distingue proprio per la tensione<br />

a tutelare i diritti della persona, anzitutto<br />

di coloro che sono nel bisogno.<br />

Si parla tanto di progresso in questi tempi, —<br />

ha affermato l'Arcivescovo — ma il progresso<br />

reale e giusto è solo quello che muove dal rispetto<br />

della vita e della persona, e che non va<br />

nella direzione opposta, minacciando sia l'una<br />

che l'altra.<br />

È stato sottolineato che il Viêt Nam è<br />

il Paese in cui si registra il maggior numero<br />

di laici Domenicani. Padre Joseph<br />

Nguyen Duc Hoa, dell'Arcidiocesi di<br />

Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh<br />

Ville, ha rilevato che periodicamente i<br />

religiosi domenicani e i laici organizzano<br />

incontri, durante i quali essi pregano in<br />

spirito di profonda comunione e alimentano<br />

un costruttivo dialogo in funzione<br />

di strategie sempre più efficaci a sostegno<br />

dell'opera di annuncio.<br />

Sull'importanza di questa collaborazione<br />

si è soffermato Padre Kevin Toomey,<br />

«Dominican Asia-Pacific coordinator».<br />

Il religioso ha sottolineato che questi<br />

«meccanismi di cooperazione» hanno<br />

saputo dare nel tempo frutti cospicui.<br />

L'auspicio è che nel futuro, in virtù di<br />

una collaborazione sempre più fattiva, i<br />

frutti possano essere ancora più copiosi.<br />

Al costruttivo rapporto di lavoro fra<br />

religiosi, religiose e laici ha fatto riferimento<br />

suor Mary Grace Mulakara<br />

Chandy, con particolare riguardo alla situazione<br />

in India. Anche qui — ha detto<br />

la religiosa — è molto viva e seguita<br />

questa collaborazione. Al contempo ella<br />

ha fatto riferimento alla limitata disponibilità<br />

di fondi che si riscontra e che<br />

spesso condiziona la definizione e la realizzazione<br />

di specifici e ben mirati progetti<br />

pastorali.<br />

Suor Mary Grace Mulakara Chandy<br />

sottolinea poi che la famiglia Domenicana<br />

ha chiaramente compreso che la<br />

«creatività» e «l'innovazione» sono fattori<br />

quanto mai importanti nel contesto<br />

dell'opera di evangelizzazione. Da qui la<br />

fondamentale esigenza di promuovere,<br />

anzitutto, incontri di studio che raccolgono<br />

il maggior numero di membri della<br />

famiglia Domenicana al fine di approntare<br />

efficaci strategie di intervento<br />

nell'ottica di un adeguato aggiornamento,<br />

al mutare di tempi, dell'azione di annuncio.<br />

Sull'impegno in favore della giustizia<br />

e della pace ha posto l'accento Padre<br />

Kevin Toomey, sottolineando che gli<br />

aspetti legati all'una e all'altra devono rivestire<br />

la priorità. Questo impegno viene<br />

promosso dalla famiglia Domenicana dedicando<br />

particolare attenzione al dialogo<br />

interreligioso e al rispetto dei fondamentali<br />

diritti umani. In questo senso i Domenicani<br />

— è stato ricordato durante i<br />

lavori dell'assemblea — alimentano una<br />

costante azione a tutela dei più deboli e<br />

dei poveri. La loro presenza è accanto<br />

ai sofferenti, in particolare ai malati di<br />

AIDS.<br />

Sulla situazione nelle Filippine si è<br />

soffermato il Provinciale, Padre Quirico<br />

Pedregosa, che ha ricordato che il Paese<br />

reca con sé il bagaglio di un processo di<br />

colonizzazione che non sempre ha sortito<br />

effetti positivi. I Domenicani attivi<br />

nelle Filippine — ha detto Padre Pedregosa<br />

— lavorano intensamente al fine di<br />

promuovere una considerazione sempre<br />

più attenta nei riguardi degli indigeni.<br />

Allo stesso tempo essi si prodigano per<br />

rendere ancora più forti e saldi i legami<br />

tra le varie comunità religiose nel territorio.<br />

Nel suo intervento Padre Timothy<br />

Radcliffe, Maestro dei Frati Predicatori,<br />

ha posto l'accento sull'esigenza di dare<br />

priorità ad una «solida formazione» in<br />

tutti i settori dell'azione pastorale. Tale<br />

formazione deve riguardare gli studi teologici,<br />

nella prospettiva di una più «approfondita<br />

spiritualità» e nel segno di un<br />

lavoro collegiale finalizzato ad una sempre<br />

migliore qualità ed efficacia dell'opera<br />

di missione.<br />

Padre Radcliffe ha invitato ad un intelligente<br />

uso di Internet, in modo da favorire<br />

la conoscenza reciproca dei membri<br />

della famiglia Domenicana, della loro<br />

azione e del loro lavoro. Un rilievo<br />

che si inserisce nel contesto della valorizzazione<br />

dei mezzi di comunicazione<br />

quale via importante ai fini della diffusione<br />

del messaggio evangelico e dell'ottimizzazione<br />

delle caratteristiche dell'impegno<br />

pastorale.<br />

Durante l'assemblea è stata ricordata<br />

la presenza del Centro Domenicano internazionale<br />

di volontari, recentemente<br />

istituito, che viene a configurarsi quale<br />

ulteriore tassello di un prezioso mosaico<br />

in cui si riconosce la missione della famiglia<br />

Domenicana.<br />

L'assemblea era stata aperta dalla<br />

Santa Messa celebrata dal Cardinale Jaime<br />

L. Sin, Arcivescovo di Manila. Nell'omelia<br />

il Porporato ha ricordato l'esigenza<br />

da parte dell'Ordine dei Frati Predicatori<br />

di camminare sempre lungo il<br />

cammino dell'unità e dell'armonia, allo<br />

scopo di consolidare, su basi sempre più<br />

solide, una visione pastorale organica e<br />

di ampio respiro. Questo spirito di comunione<br />

— ha rilevato il Cardinale Sin<br />

— deve essere anche diretto ad affermare<br />

e a radicare concordia anche tra il<br />

prossimo, anche tra quelle persone alle<br />

quali i Domenicani si dedicano con cura<br />

e attenzione. Il Porporato ha quindi invitato<br />

i membri dell'Ordine a perseverare<br />

nella missione a sostegno della formazione<br />

dei giovani e dell'assistenza ai poveri.<br />

Questa missione deve essere sempre<br />

svolta con amore, in spirito di servizio,<br />

nel segno della carità e della fratellanza.

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