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IN ITALIA<br />
PAGINA<br />
9 .<br />
Inchieste<br />
e servizi<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 13 Gennaio 2001<br />
NAPOLI — La comunità partenopea, in<br />
spirito di accoglienza e fraternità, moltiplica<br />
gli sforzi per favorire l'integrazione<br />
delle comunità di immigrati presenti in città.<br />
Una delle più folte è quella polacca, i<br />
cui membri — oltre un migliaio — si radunano<br />
per attività religiose e culturali<br />
nella parrocchia dei Cappuccini a Mergellina<br />
e nel centro sociale delle suore Figlie<br />
della Carità all'Arco Mirelli, divenuti punti<br />
di riferimento per i tanti lavoratori di quella<br />
nazione che ormai vivono stabilmente a<br />
Napoli.<br />
USURA Forme e dimensioni dell'allarmante fenomeno nel Tarantino<br />
Una piaga che strangola l'economia<br />
e dilaga tra le fasce più deboli<br />
TARANTO, gennaio.<br />
Un cancro che corrode subdolamente<br />
la struttura sociale del territorio: questo<br />
è il fenomeno dell'usura a Taranto. Dopo<br />
i grandi clamori suscitati dal maxiprocesso<br />
Cahors, appena chiusosi in primo<br />
grado con pesanti condanne per l'estesa<br />
organizzazione criminale che<br />
strangolava l'economia ionica, sembra<br />
attenuarsi l'attenzione dell'opinione pubblica<br />
al fenomeno.<br />
Eppure è proprio in questa fase che,<br />
spenti i riflettori sul processo e attenuatisi<br />
i clamori che avevano portato all'assunzione<br />
di varie iniziative sul fronte<br />
dell'usura, il fenomeno si dilata mutandosi<br />
nelle dimensioni e nelle forme ed<br />
estendendosi in maniera inquietante soprattutto<br />
nelle fasce sociali più deboli.<br />
È quanto sono pronti a sostenere, dati<br />
alla mano, quanti sul fronte della lotta<br />
all'usura si sono da sempre mossi, tra<br />
difficoltà crescenti, come Stefano Leogrande,<br />
direttore della Caritas diocesana,<br />
e Barbara Gambillara, coordinatrice<br />
dell'Associazione SoS racket e usura,<br />
quest'ultima da tempo persino priva di<br />
una sede fissa. Il confronto quotidiano<br />
con la realtà del fenomeno, fatto di richieste<br />
disperate di aiuto, ma anche di<br />
paura, induce a ritenere che la sua reale<br />
dimensione sia sottovalutata.<br />
Così, mentre diminuiscono le denuncie<br />
da parte di usurati, in Puglia crescono<br />
le società finanziarie e, secondo i dati<br />
raccolti dal ministero dell'Interno, a<br />
fronte di un aumento del 5% degli impieghi<br />
bancari, si registra un +68% a favore<br />
delle finanziarie.<br />
Queste ultime, che restano le maggiori<br />
indiziate quando si parla di prestiti<br />
usurai, sono in continua crescita; solo a<br />
Taranto sono vicine al centinaio. Accanto<br />
ad esse cresce in maniera spropositata<br />
anche il numero delle piccole immobiliari<br />
che, secondo gli addetti ai lavori,<br />
potrebbero rappresentare il paravento<br />
per attività illecite, soprattutto mascherando<br />
come mutui quelli che sono semplici<br />
prestiti cui non erano autorizzati.<br />
È quanto sostiene con decisione Barbara<br />
Gambillara, che più volte ha segnalato<br />
il problema alle autorità competenti.<br />
Dietro questi inquietanti fenomeni<br />
probabilmente c'è una realtà sommersa<br />
che percorre la società pugliese e, in<br />
particolare, quella tarantina. Come ha<br />
ammesso recentemente il presidente della<br />
Camera, Violante, rispondendo alle<br />
insistenti domande dei volontari che si<br />
occupano del problema a Taranto, oggi<br />
la grande usura, che aveva preso di mira<br />
le attività economiche, sta lasciando<br />
forse il posto a un usura più invasiva e<br />
meno appariscente, per certi versi più<br />
subdola, perché copre i fabbisogni delle<br />
famiglie in gravi difficoltà o addirittura<br />
sostiene i consumi. E non meno pericolosa<br />
quanto a incidenza e capacità di ritorsione.<br />
Ad aggravare la situazione è certamente<br />
la crisi economica che si è abbattuta<br />
sul territorio: si pensi alla cassa integrazione,<br />
che dimezza le retribuzioni e<br />
compromette i bilanci familiari, al massiccio<br />
ricorso alla mobilità, tamponata<br />
ma non proprio efficacemente dal ricorso<br />
ai lavori socialmente utili, che nella<br />
sola provincia di Taranto riguardano almeno<br />
4.000 lavoratori, oltre alle avversità<br />
che possono abbattersi sulle famiglie,<br />
come malattie, funerali, incidenti. Si<br />
pensi all'enorme numero di procedure<br />
fallimentari in corso in tribunale e alla<br />
grande mortalità delle piccole aziende.<br />
Eppure le denuncie diminuiscono. Come<br />
mai? Per una serie di motivi facil-<br />
mente intuibili, come ci confermano alla<br />
Caritas. Innanzitutto per paura di esporsi;<br />
poi per la difficoltà, confermata da<br />
numerose esperienze, di provare il reato<br />
in fase processuale. Ma anche per ignoranza.<br />
Intanto, l'impegno a garantire riservatezza<br />
e protezione a persone che chiedono<br />
aiuto si dimostra insufficiente. Occorre,<br />
inoltre, tener presente che parte<br />
di questo «traffico» è gestito da malavitosi<br />
o affidato, nelle fasi «ultimali» a persone<br />
senza scrupoli, che usano intimidazioni<br />
e violenze per lucrare su queste situazione<br />
di disagio e che sono pronte a<br />
colpire anche i parenti delle vittime,<br />
qualora queste ultime fossero protette<br />
direttamente».<br />
Anche il ricorso al fondo antiusura è<br />
deludente: solo tre le richieste avanzate<br />
alla prefettura nel corso del 1999,<br />
una sola vittima ha ottenuto l'aiuto richiesto.<br />
«Ma accanto alla capillarità di un fenomeno<br />
criminale, c'è anche un diffuso<br />
malcostume sociale, che consiste nel gestire<br />
con eccessiva leggerezza il denaro<br />
— commenta il direttore della Caritas<br />
Leogrande — e i casi di nostra conoscenza<br />
sono davvero sconcertanti. E ci<br />
fanno annoverare tra i piccoli usurai<br />
persino la pensionata che, ritirata la sua<br />
pensione sociale, la mette subito «a disposizione»<br />
di vicine bisognose, naturalmente<br />
a tassi... proibitivi, e tra le vittime<br />
una mamma che ha speso troppo<br />
per il corredo della figlia e che per ovviare<br />
ai costi sempre crescenti dell'usuraio<br />
è costretta a ritirare il bambino dalla<br />
scuola e mandarlo a lavorare».<br />
Insomma, l'usura si sta rivelando<br />
sempre più come un fenomeno sociale<br />
deviante, capillarmente diffuso e dalla<br />
potente forza disgregatrice.<br />
SILVANO TREVISANI<br />
Iniziative sociali e pastorali per la comunità polacca di Napoli<br />
Da due anni è cappellano di questa comunità<br />
padre Stanislao Iwanezak, e nelle<br />
scorse settimane i fedeli della Polonia si<br />
sono incontrati, nel corso di due Celebrazioni<br />
Eucaristiche, sia con il Cardinale Arcivescovo,<br />
Michele Giordano, che con il<br />
Vescovo ausiliare Vincenzo Pelvi. Ai fratelli<br />
dell'Est il Card. Giordano ha ribadito<br />
l'affetto e la vicinanza della Chiesa partenopea:<br />
«Siete stati costretti a lasciare la<br />
vostra terra in cerca di lavoro, ma sappiate<br />
che qui potrete sempre fare affidamento<br />
su una comunità che ha sperimentato<br />
sulla propria pelle in passato i problemi<br />
dell'emigrazione, e che ora quindi sa<br />
spalancare le braccia a chi viene da lontano».<br />
Il centro delle Figlie della Carità cerca<br />
di alleviare il più possibile il disagio di<br />
chi soffre per un'integrazione, non sempre<br />
facile, in un altro Paese: qui si tengono<br />
corsi di italiano, è stata aperta una biblioteca<br />
di opere di autori polacchi, si organizzano<br />
incontri culturali e di animazione<br />
oltre alle frequenti celebrazioni religiose<br />
in parrocchia, all'insegna della più profonda<br />
comunione con i fedeli di Mergellina.<br />
Dall'impegno di padre Stanislao e di alcuni<br />
docenti universitari potrebbe inoltre nascere<br />
tra breve una organizzazione per<br />
scambi culturali tra Napoli e la Polonia.<br />
MARIANO DEL PREITE<br />
NOMADI Significativa opera svolta a Genova dalla Sant'Egidio<br />
Difficile ma non impossibile<br />
l'inserimento nel tessuto sociale<br />
GENOVA, gennaio.<br />
Sembra non aver pace il popolo zingaro,<br />
nelle sue «basi» genovesi, almeno<br />
quelle degli Slavi, in particolare Rom e<br />
Korakané.<br />
Infatti, ancora non si è trovata alternativa<br />
al piccolo accampamento di Via<br />
dei Pescatori, a ridosso della Fiera del<br />
Mare, nel quartiere della Foce.<br />
Sono in tanti a chiederne lo spostamento<br />
ma finora nessun quartiere, alle<br />
proposte fatte dal Comune, è stato di<br />
fatto disponibile alla loro accoglienza,<br />
adducendo a pretesto le obiezioni più<br />
varie.<br />
Anche i nomadi insediati a Quarto Alta<br />
vivono nella stessa situazione di precarietà.<br />
Più tranquilla è la vita dell'insediamento<br />
di Molassana, più periferico.<br />
Un po' migliore è la situazione del<br />
buon centinaio di Sinti di origine piemontese<br />
— parlano infatti tale dialetto<br />
— che vivono nel campo attrezzato di<br />
Salita di Nostra Signora della Guardia, a<br />
Genova Bolzaneto: i bambini e i ragazzi<br />
di questo gruppo sono generalmente<br />
scolarizzati e le relazioni con il vicinato<br />
sono abbastanza pacifiche, in parte anche<br />
per l'ubicazione decentrata, e situata<br />
su una strada frequentata.<br />
Di loro in particolare si occupano vari<br />
volontari della Comunità di S. Egidio.<br />
Ha compiuto dieci anni di attività la<br />
Scuola Popolare animata dalla Comunità<br />
di S. Egidio per bambini e adolescenti<br />
dei campi della Foce e di Molassana,<br />
che continua ad essere ospitata presso<br />
la parrocchia di S. Maria Assunta di Carignano.<br />
L'anno in corso vede la partecipazione<br />
di una quarantina di bambini delle<br />
Elementari e un ventina di ragazzi delle<br />
Scuole Medie.<br />
La novità dell'anno scolastico<br />
2000/2001 è che ci sono sei iscritti alle<br />
SOCIETÀ Un'analisi su dati registrati dal '92 al '99, curata dall'Università e dall'amministrazione locale<br />
Sette anni di flussi migratori in Trentino<br />
TRENTO, gennaio<br />
Secondo le stime fornite dal Ministero<br />
dell'Interno, alla fine del 1999 i cittadini<br />
immigrati regolarmente soggiornanti in<br />
Trentino erano 11.494.<br />
Circa un migliaio, invece, le presenze<br />
irregolari.<br />
Complessivamente, il 2% della popolazione<br />
residente in Trentino è di nazionalità<br />
straniera: una percentuale che in sostanza<br />
ricalca il dato nazionale.<br />
Recentemente, la Provincia autonoma<br />
e l'Università degli Studi di Trento hanno<br />
elaborato uno studio sui flussi immigratori<br />
negli anni che vanno dal 1992 al<br />
1999.<br />
A paragone col resto d'Italia, lo sviluppo<br />
dell'immigrazione in Trentino ha<br />
un profilo di crescita inizialmente più<br />
lento e tale rimane fino alla seconda<br />
metà degli anni Ottanta, quando il nu-<br />
mero dei soggiornanti si aggira sulle<br />
duemila unità.<br />
La fase più recente si caratterizza, all'opposto,<br />
per una dinamica sostenuta e<br />
ancor più intensa cosicché, tra il 1992 e<br />
il 1999, la presenza straniera regolare<br />
s'accresce dell'83% (contro il dato nazionale<br />
del 68 per cento), avviandosi a scavalcare<br />
decisamente le diecimila unità.<br />
L'evoluzione si giustifica con i tempi<br />
di crescita dell'economia trentina, con i<br />
mutamenti intervenuti nella composizione<br />
geoetnica degli immigrati e, da ultimo,<br />
con la più intensa capacità riproduttiva<br />
degli stranieri.<br />
La crescita della popolazione di provenienza<br />
extracomunitaria modifica in<br />
modo sostanziale anche i rapporti fra le<br />
varie etnie: in sette anni gli arrivi dall'Europa<br />
centro-orientale crescono del<br />
270 per cento quelli dall'Asia del 101 per<br />
cento, dall'America centro-meridionale<br />
del 35 per cento dall'Africa settentrionale<br />
del 21 per cento.<br />
Ciò significa che l'immigrazione europea<br />
centro-orientale ha raddoppiato il<br />
suo peso (dal 21 al 43 per cento e degli<br />
immigrati) e che, all'opposto, la presenza<br />
africana si è proporzionalmente ridotta<br />
di un terzo (dal 33 al 22 per cento).<br />
Entrando nel dettaglio delle nazionalità,<br />
le comunità più numerose sono quelle<br />
dell'ex Jugoslavia (2.330 unità), del<br />
Marocco (1.390) e dell'Albania (1.000).<br />
L'aumentato flusso di ingressi è strettamente<br />
collegato alla crescita di domanda<br />
di mano d'opera.<br />
Non a caso, dunque, la situazione occupazionale,<br />
pur non esente da problemi,<br />
si presenta soddisfacente.<br />
L'offerta, pur indirizzandosi ancora<br />
per il 14 per cento verso le attività dell'industria<br />
(edili, estrattive, meccaniche),<br />
come nella prima fase immigratoria, og-<br />
GUARDIA DI FINANZA Relazione del comandante della Provincia di Gorizia<br />
Prevenzione e contrasto: impegno a tutto campo<br />
GORIZIA, gennaio.<br />
Il ten.col. Francesco Modica, comandante<br />
della Guardia di Finanza di Gorizia<br />
ha presentato una relazione dell'attività<br />
svolta dal Corpo nel corso del 2000.<br />
Nel settore della ricerca degli evasori totali<br />
sono stati individuati tre evasori totali<br />
in provincia, e tre paratotali. Le verifiche<br />
fiscali, generali e parziali (367)<br />
hanno consentito di accertare in materia<br />
Iva, 2 miliardi e 179 milioni quella relativa,<br />
2 miliardi e 376 milioni di Iva dovuta,<br />
L'Iva non versata ammonta a 38<br />
milioni. In materia di imposte dirette 15<br />
miliardi e 622 milioni di elementi imponibili<br />
sono stati sottratti a tassazione;<br />
142 milioni le ritenute non operate o<br />
non versate. I controlli nei settori degli<br />
scontrini, ricevute fiscali, documenti di<br />
trasporto dei beni viaggianti sono stati<br />
12.598. Nel settore della tutela dell'ambiente,<br />
i reparti della Guardia di Finanza<br />
della provincia hanno svolto un'azione<br />
di prevenzione e repressione degli illeciti<br />
Istituito anche a Palermo l'Ufficio<br />
per la mediazione penale minorile<br />
PALERMO, gennaio.<br />
Costruire una relazione positiva tra<br />
l'autore di un reato e la persona offesa:<br />
un obiettivo difficile da perseguire,<br />
soprattutto se la proposta è quella<br />
di un percorso che offra, concretamente,<br />
un'opportunità di riscatto e<br />
di superamento di una realtà di disagio.<br />
L'Ufficio per la mediazione penale<br />
minorile istituito a Palermo (il<br />
quarto che viene attivato in Italia dopo<br />
Milano, Torino e Bari) cercherà,<br />
attraverso lo strumento della comunicazione,<br />
di proporsi come opportunità<br />
di riabilitazione per tutti<br />
quei minori autori di reati che vorranno<br />
lasciarsi alle spalle esperienze<br />
negative.<br />
L'Ufficio per la mediazione penale,<br />
istituito in base ad un protocollo<br />
d'intesa sottoscritto dall'assessorato<br />
per i diritti della persona del Comune<br />
di Palermo, il tribunale per i minorenni<br />
e il centro di giustizia minorile<br />
del capoluogo siciliano, recepisce le<br />
linee-guida delle nuove disposizioni<br />
processuali previste dal decreto del<br />
Presidente della Repubblica n. 448<br />
del 1998 che mirano alla responsabilizzazione<br />
e allo sviluppo del senso<br />
della realtà da parte del minore autore<br />
di un reato.<br />
Le opportunità offerte dall'Ufficio<br />
assumono, inoltre, una particolare<br />
importanza se si considera l'attuale<br />
crisi della risposta riabilitativa — una<br />
crisi allarmante proprio nel caso di<br />
imputati minorenni — denunciata in<br />
più occasioni dagli organi della giustizia.<br />
In particolare, l'Ufficio della mediazione<br />
penale minorile di Palermo<br />
avrà, tra i suoi compiti, quello di esaminare<br />
le richieste provenienti dall'autorità<br />
giudiziaria minorile, di verificare<br />
la fattibilità dell'intervento di<br />
mediazione attraverso colloqui con le<br />
parti interessate, di condurre gli incontri<br />
fra le parti e di riferire costantemente<br />
all'autorità giudiziaria l'esito<br />
dell'attività di mediazione.<br />
Per Maria Teresa Ambrosiani, procuratore<br />
presso il tribunale dei minorenni,<br />
«si tratta di un istituto che, nei<br />
suoi compiti, si affianca al ruolo della<br />
famiglia nella ricerca di una mediazione<br />
e rappresenta, al tempo<br />
stesso, un momento di crescita per il<br />
minorenne che, trovandosi a confronto<br />
con la vittima del reato da<br />
lui commesso, ha la possibilità di<br />
comprendere gli effetti del gesto<br />
compiuto».<br />
LUIGI PEROLLO<br />
ambientali, connessi con le violazioni di<br />
norme economiche e finanziarie.<br />
Sono state individuate sei discariche<br />
abusive, sparse nel territorio provinciale:<br />
7.000 tonnellate di rifiuti solidi speciali e<br />
350 tonnellate di rifiuti speciali industriali<br />
sono stati sottoposti a sequestro<br />
unitamente all'area in cui giacevano.<br />
A conclusione di tale attività sono state<br />
denunciate otto persone; una per realizzazione<br />
di discarica abusiva, tre per<br />
attività di gestione di rifiuti speciali;<br />
quattro per abbandono di deposito non<br />
autorizzato.<br />
Nel settore degli oli minerali è stata<br />
svolta una complessa attività di indagine<br />
tendente a far piena luce su un articolato<br />
sistema di frode, teso a dirottare prodotti<br />
petroliferi agevolati destinati al regime<br />
di Zona Franca. Ciò ha permesso<br />
il recupero a tassazione di 5 miliardi e<br />
mezzo di lire.<br />
Nell'ambito dell'attività di tutela svolta<br />
nel settore del commercio sono stati<br />
sequestrati 12.445 prodotti tessili sprovvisti<br />
di etichettatura di identificazione<br />
del produttore, fabbricante e importatore;<br />
154 prodotti elettronici sprovvisti di<br />
marcatura «Ce», 103 giocattoli sprovvisti<br />
di etichettatura di identificazione del<br />
produttore, fabbricante, importatore e<br />
marchio «Ce» presumibilmente apposto<br />
indebitamente.<br />
Per quanto riguarda la droga continua<br />
la sorveglianza ai valichi e vicino<br />
alle scuole con quattro unità cinofile. Le<br />
«fiamme gialle» hanno segnalato<br />
all'autorità 58 persone e sequestrato 275<br />
grammi fra eroina, hascish, marijuana e<br />
sono state sequestrate 19 piante di canapa<br />
indiana. Sono stati verbalizzati e denunciati<br />
alle competenti autorità 29 persone<br />
e sequestrati 9.350 musicassette, videocassette,<br />
compact-disc e programmi<br />
software.<br />
Nel quadro del controllo coordinato<br />
del territorio, demandato alle Forze di<br />
Polizia, la massiccia presenza nel territorio<br />
della provincia di Gorizia, di pattuglie<br />
della Guardia di Finanza, ha consentito<br />
un «calibrato ed efficace concorso<br />
alla tutela dell'ordine e della sicurezza<br />
pubblica, accentuata anche per effetto<br />
dell'attivazione del “117” come servizio<br />
di pubblica utilità».<br />
Intensa anche l'azione di contrasto al<br />
contrabbando di tabacco: sono stati sequestrati<br />
5.478 Kg di sigarette con il recupero<br />
di contributi evasi di 1 miliardo<br />
e 259 milioni di lire. Sequestrato anche<br />
un automezzo e arrestate due persone.<br />
In diverse operazioni di servizio riguardanti<br />
l'immigrazione clandestina sono<br />
stati scoperti e segnalati all'Autorità<br />
giudiziaria, 22 «passeur», di cui 9 in stato<br />
di arresto, per aver favorito l'ingresso<br />
clandestino nel territorio nazionale di<br />
527 cittadini extracomunitari, che sono<br />
stati rintracciati e per i quali sono stati<br />
emessi i provvedimenti amministrativi<br />
del caso.<br />
Nel contempo la Guardia di Finanza<br />
ha puntato decisamente all'elevazione<br />
della preparazione tecnico-professionale<br />
del personale, avviando importanti progetti<br />
in tema di qualificazione e specializzazione.<br />
Sul piano internazionale per la dimensione<br />
mondiale assunta dalle frodi fiscali,<br />
sono stati intensificati i rapporti di<br />
collaborazione con i collaterali organismi<br />
di Paesi stranieri. Non si deve dimenticare<br />
che un ulteriore e forte impegno<br />
è demandato alla G.d.F. a contrasto<br />
dei traffici illeciti legati anche alla posizione<br />
geografica di Gorizia e provincia<br />
che ne fa uno dei più importanti presidi<br />
confinari con responsabilità nei confronti<br />
dell'Unione Europea.<br />
ARNOLFO DE VITTOR<br />
gi si rivolge soprattutto all'agricoltura<br />
(39 per cento) e ai comparti del turismo<br />
e dei servizi alle persone (47 per cento),<br />
quelli cioè in cui più evidente è l'influsso<br />
della stagionalità.<br />
Questa richiesta di flessibilità da parte<br />
della domanda trova un preciso riscontro<br />
nelle modalità contrattuali degli avviamenti,<br />
che vedono di gran lunga prevalere<br />
i contratti a tempo determinato a<br />
quelli a tempo parziale.<br />
I livelli professionali più richiesti dagli<br />
imprenditori, relativi a mansioni non<br />
qualificate, presuppongono da parte degli<br />
stranieri anche l'accettazione di condizioni<br />
di lavoro meno remunerate e<br />
protette rispetto ai lavoratori trentini.<br />
Un altro ed espressivo momento di<br />
verifica del grado di inserimento delle<br />
comunità immigrate riguarda il livello di<br />
partecipazione dei giovani alle attività<br />
scolastiche.<br />
Il tasso generico di frequenza è mediamente<br />
elevato (72 per cento) e risulta<br />
da una netta accelerazione della scolarità<br />
negli anni recenti, secondo una tendenza<br />
manifestatasi, peraltro, in tutta<br />
Italia.<br />
Ma a un incremento totale degli iscritti<br />
a livello nazionale del 123 per cento<br />
negli ultimi cinque anni, corrisponde in<br />
Trentino una crescita ancor più intensa<br />
(+163 per cento). E se nella scuola dell'obbligo<br />
l'aumento osservato localmente<br />
appare più contenuto (+126 per cento),<br />
esso è stato comunque tale da portare il<br />
tasso di frequenza al 94% dei potenziali<br />
iscritti).<br />
Lo studio elaborato dalla Provincia e<br />
dall'Università di Trento riserva un'ultima<br />
importante annotazione ai tassi di<br />
natalità dei cittadini stranieri.<br />
Il flusso dei nati in questi anni è in<br />
netta ascesa ed ora ha una frequenza<br />
ben più elevata di quella espressa dall'intera<br />
popolazione trentina (21 per mille<br />
a fronte del 10 per mille).<br />
Il divario ha origine nella più favorevole<br />
composizione per età delle donne<br />
straniere, ma anche nella loro più elevata<br />
fecondità, con un +15 per cento di<br />
nascite rispetto a quante se ne conterebbero<br />
se le straniere adottassero il modello<br />
della fecondità trentina.<br />
MAURIZIO MELLARINI<br />
Per le popolazioni della Repubblica Centrafricana<br />
Da Chieri un aiuto ai bisognosi<br />
CHIERI, gennaio.<br />
Padre Giovanni Olivero, dei missionari<br />
della Pace del convento di Chieri, non<br />
si vergogna a chiedere la carità. È tornato<br />
da qualche giorno dalla Repubblica<br />
Centrafricana, dove la capitale Bangui<br />
ha una sola strada asfaltata, e dove le<br />
scuole sono chiuse da due anni perché il<br />
Governo non ha soldi per pagare gli insegnanti.<br />
È la terra della miseria nera,<br />
quando potrebbe essere una specie di<br />
paradiso terrestre: diamanti nel sottosuolo,<br />
foreste di mogano ed ebano. Ma<br />
le ricchezze, come spesso accade in<br />
Africa, finiscono nelle tasche di chi più<br />
dovrebbe avere a cuore il destino del<br />
popolo.<br />
«E così sono le comunità religiose, a<br />
tenere in vita le scuole, gli ambulatori<br />
— commenta il religioso — anche se devono<br />
fronteggiare difficoltà tremende e<br />
una povertà inenarrabile».<br />
Un esempio è sufficiente: un ammalato<br />
che desidera farsi curare in un ospedale<br />
«pubblico», deve procurarsi tutto il<br />
corredo, comprese le lenzuola, acquistare<br />
le medicine e pagare la retta giornaliera.<br />
Negli ambulatori, come quello delle<br />
monache Benedettine Celestine, dove<br />
s'è recato padre Olivero, si è invece tornati<br />
all'epoca del Medioevo: le suore<br />
coltivano un «giardino dei semplici» e,<br />
ai famigliari del malato, danno un campione<br />
dell'erba che utilizzeranno per la<br />
cura. Servirà come modello per andarla<br />
a cercare nei campi, in modo da preparare<br />
infusi e decotti.<br />
«Ma le malattie contro le quali confrontarsi<br />
sono tremende — osserva padre<br />
Olivero —. Circa un quarto della popolazione<br />
è ammalato di Aids: chi è infettato<br />
viene lasciato a se stesso, a morire<br />
di fame. Poi, ci sono lebbra, tubercolosi,<br />
malattie equatoriali: morbi gravi,<br />
ma tutto sommato, abbastanza facili da<br />
curare con le medicine moderne. Ma a<br />
Bangui le medicine non ci sono, oppure<br />
costano dieci volte più che in Italia».<br />
Il religioso, tre o quattro volte l'anno,<br />
allestisce da Chieri un carico che poi fa<br />
arrivare a Reggio Emilia, ai padri Cappuccini,<br />
che lo stivano in un container<br />
insieme ad altri aiuti. Anche le suore,<br />
tra cui 25 novizie del posto, vivono nella<br />
povertà più totale. Spesso manca la luce<br />
e allora devono mantenere il calore utilizzando<br />
pentoloni di acqua bollente posti<br />
sotto le rastrelliere con le uova.<br />
Che cosa possono fare i chieresi, per<br />
le coraggiose suore di Bangui? Rispondere<br />
è facile, perché là c'è bisogno di<br />
tutto. Però ci sono delle priorità: i medicinali<br />
di base (comprese garze, cotone,<br />
disinfettanti), gli attrezzi agricoli (senza<br />
il manico, che verrà lavorato sul posto:<br />
zappe, vanghe, falci, rastrelli), i viveri in<br />
scatola a lunga conservazione, sapone e<br />
detersivi e poi, naturalmente, i soldi.<br />
MARCO BONATTI<br />
Scuole Superiori: mai vi era stata un così<br />
«alto» numero di ragazzi che con fedeltà<br />
non solo si iscrivono, ma soprattutto<br />
frequentano con regolarità le aule<br />
di istituti professionali, in vista di una<br />
qualifica che offra possibilità di lavoro<br />
«normale» per figli del popolo zingaro,<br />
in via di sedentarizzazione.<br />
Collegato alla scolarizzazione è un costante<br />
supporto di fattivo interessamento<br />
perché siano assicurati i servizi essenziali,<br />
come il trasporto scolastico e i libri<br />
per i più grandi.<br />
Accanto a questa attività di sostegno,<br />
nell'anno prossimo la Comunità ha in<br />
progetto di continuare l'azione di solidarietà<br />
iniziata in quello scorso con l'iniziativa<br />
del «Paese dell'Arcobaleno», un<br />
movimento promosso dalla stessa Comunità<br />
di Sant' Egidio, per raccogliere<br />
bambini e ragazzi delle Scuole Popolari<br />
e non solo, in Italia e nel mondo, nell'intento<br />
di costruire un mondo diverso<br />
e dove anche chi non ha grossi mezzi è<br />
sollecitato comunque ad aiutare altri<br />
bambini più poveri e bisognosi di lui.<br />
In ogni caso la filosofia sottesa è quella<br />
del detto: «Non c'è nessuno così povero<br />
che non abbia anch'egli qualcosa<br />
da donare», se non un oggetto materiale,<br />
almeno un sorriso — vera medicina<br />
per molti — o un po' del proprio tempo,<br />
o un servizio.<br />
Prima del Natale, come già lo scorso<br />
anno, avrà luogo il «Rigiocattolo», una<br />
manifestazione in piazza, dove i bambini<br />
venderanno i giocattoli usati, raccolti<br />
dai loro compagni, e con il ricavato della<br />
vendita collaboreranno alla costruzione<br />
di una scuola in Mozambico.<br />
I bambini zingari si impegneranno anche<br />
nella produzione artigianale di candele<br />
colorate, fatte con la cera usata e<br />
in tal modo utilmente riciclata.<br />
Gli stands della loro commercializzazione<br />
saranno allestiti a Sestri Ponente il<br />
9 e 10 dicembre prossimo e a fianco del<br />
Teatro Carlo Felice il 16 e 17 dicembre.<br />
Per seguire gli «Amici per Strada», come<br />
i membri della Comunità chiamano i<br />
senza fissa dimora da loro conosciuti e<br />
seguiti nel loro peregrinare per le vie e<br />
le stazioni urbane, ogni martedì e venerdì<br />
sera i volontari portano loro bevande<br />
calde e alimenti per 100-120 persone.<br />
Tanti sono coloro che, in media, vengono<br />
incontrati, in maggioranza presso<br />
le stazioni ferroviarie di Principe e di<br />
Brignole e, in misura più contenuta, in<br />
alcune altre strade della città.<br />
Due volte al mese essi possono pure<br />
beneficiare di una distribuzione di vestiario,<br />
adatto alla stagione.<br />
Tali capi sono ovviamente particolarmente<br />
graditi e ricercati durante la stagione<br />
invernale.<br />
In quest'opera caritativa e assistenziale<br />
i volontari della Sant'Egidio sono coadiuvati<br />
anche da amici, che contribuiscono<br />
in tal modo al servizio che la comunità<br />
offre al popolo della strada.<br />
Si tratta purtroppo di un popolo sempre<br />
più numeroso, anche se nascosto<br />
quasi con pudore sotto un'apparenza di<br />
normalità esterna.<br />
A ciascuno viene distribuito un libretto,<br />
dal titolo «Dove dormire, mangiare,<br />
lavarsi», aggiornato al 1999, una guida,<br />
semplice, pratica e molto utile, contenente<br />
gli indirizzi e i riferimenti utili a<br />
chi vive senza il confortevole riferimento<br />
di una solida casa.<br />
GRAZIELLA MERLATTI<br />
Ozieri: una storia<br />
di solidarietà<br />
in un'aula scolastica<br />
SASSARI, gennaio.<br />
Antonio Daga è uno studente<br />
della Scuola media di Ozieri, intelligente,<br />
diligente, ma disabile. Pur<br />
essendogli stato messo a disposizione<br />
dalla scuola un vecchio<br />
computer, non poteva, con questo<br />
mezzo antiquato, connettersi a Internet<br />
o servirsi dei Cd rom.<br />
Ma tre suoi compagni di scuola<br />
hanno pensato di scrivere una lettera<br />
al presidente della Provincia<br />
di Sassari, Franco Masala, per<br />
chiedere un computer moderno<br />
per aiutare il loro amichetto disabile.<br />
La richiesta è stata presa in<br />
considerazione dall'amministratore,<br />
il quale ha acquistato il computer<br />
e si è recato personalmente<br />
nella classe frequentata dal piccolo<br />
alunno disabile, e nel bel mezzo<br />
di una festicciola organizzata<br />
dalla scolaresca, ha offerto il modernissimo<br />
computer al ragazzino,<br />
con immensa gioia dei tre<br />
compagni che avevano osato rivolgere<br />
a la suddetta richiesta:<br />
Chiara Murratzu, Carlo Madau e<br />
Salvatore Usai. Meritano davvero<br />
un elogio.<br />
GIOVANNI M. COSSU