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.<br />
PAGINA<br />
4 .<br />
La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani<br />
Relazioni con il Consiglio<br />
Ecumenico delle Chiese<br />
JOHN MUTISO-MBINDA<br />
Le relazioni tra la Chiesa cattolica<br />
ed il Consiglio Ecumenico delle Chiese<br />
hanno luogo principalmente nel quadro<br />
del Gruppo Misto di Lavoro<br />
(GML), strumento di collaborazione<br />
istituito nel 1965 alla fine del Concilio<br />
Vaticano II. Negli ultimi trentacinque<br />
anni, contatti e collaborazioni si sono<br />
sviluppati intorno a quattro aree principali:<br />
1) la ricerca teologica di Fede e<br />
Costituzione; 2) la ricerca e la riflessione<br />
sulla Missione e l'Evangelizzazione;<br />
3) lo studio di modelli e tendenze<br />
nel settore dell'Educazione Cristiana<br />
e della Formazione Ecumenica; 4)<br />
la ricerca di metodi di collaborazione<br />
in campo sociale. È importante notare<br />
che anche le relazioni bilaterali hanno<br />
contribuito notevolmente ad individuare<br />
e a mettere a punto metodi di<br />
collaborazione. La sessione plenaria<br />
del GML, che ha luogo ogni anno,<br />
permette di valutare e programmare<br />
le varie attività, concentrandosi sulle<br />
tematiche sopra menzionate. Essa<br />
rappresenta inoltre un'occasione per<br />
scambiare in maniera proficua informazioni<br />
sulla situazione ecumenica in<br />
diverse regioni del mondo.<br />
Alcuni aspetti<br />
della collaborazione<br />
Nel corso del 2000, la collaborazione<br />
tra la Chiesa cattolica ed il Consiglio<br />
Ecumenico delle Chiese ha comportato<br />
una serie di attività, incontri,<br />
consultazioni e relazioni bilaterali. La<br />
sessione plenaria del GML, ospitata da<br />
Sua Santità Aram I, Catholicos di Cilicia<br />
degli Armeni, si è tenuta dal 25 al<br />
31 maggio 2000 in Libano, ad Antelias<br />
(Beirut). Nel contesto dello scambio di<br />
informazioni, i membri del Consiglio<br />
Ecumenico delle Chiese hanno parlato<br />
del lavoro della «Commissione Speciale»<br />
istituita dall'Assemblea di Harare<br />
nel 1998, con il duplice mandato di: 1)<br />
studiare ed analizzare l'intera gamma<br />
di questioni relative alla partecipazione<br />
ortodossa nel Consiglio Ecumenico<br />
delle Chiese; e 2) sottoporre proposte<br />
al Comitato Centrale sulle necessarie<br />
modifiche da apportare alla struttura,<br />
allo stile ed all'ethos del Consiglio<br />
stesso. Un rapporto interinale sul lavoro<br />
di tale Commissione sarà presenta-<br />
A Padova celebrazioni<br />
con rappresentanti<br />
di altre Confessioni<br />
La Diocesi di Padova<br />
ha in programma<br />
una serie di incontri<br />
in occasione della<br />
Settimana di Preghiera<br />
per l'Unità dei Cristiani<br />
incentrata quest'anno<br />
sul tema: «Io<br />
sono la via, la verità<br />
e la vita».<br />
«La preghiera per<br />
l'unità dei cristiani<br />
del 2001 — scrive<br />
don Giovanni Brusegan,<br />
delegato diocesano<br />
per l'ecumenismo<br />
e il dialogo —<br />
con la scelta di questo<br />
tema vuole indicarci<br />
l'unico modo<br />
mediante il quale<br />
possiamo procedere<br />
verso il raggiungimento<br />
dell'unità visibile.<br />
La meta del<br />
cammino è il Padre.<br />
La strada è Gesù, è<br />
vivere dietro a lui,<br />
come lui, nutriti della<br />
sua parola che svela<br />
il volto di Gesù, è vivere<br />
dietro a lui, come<br />
lui, nutriti della<br />
sua parola che svela<br />
il volto di Dio; la vita<br />
è vivere con lui che ci libera dal peccato<br />
e dalla paura di perdere le nostre identità<br />
di persone e di chiese».<br />
La settimana di approfondimento è<br />
iniziata con un incontro di studio per il<br />
clero, svoltosi in Seminario Maggiore a<br />
Padova sul tema: «Cattolici Luterani.<br />
Dalla controversia al dialogo: la giustificazione».<br />
Sono intervenuti il teologo cattolico<br />
Monsignor Luigi Sartori, la pastora<br />
luterana di Abano Terme Heike Luettgens<br />
e il biblista cattolico Monsignor<br />
Luigi Segalla.<br />
Successivamente in Casa Pio X si è tenuta<br />
una conferenza cittadina su: «La riconciliazione<br />
possibile. A proposito della<br />
Dichiarazione congiunta sulla giustificazione<br />
tra cattolici e luterani», con la<br />
partecipazione di Angelo Maffeis, teologo<br />
cattolico e la pastora luterana Heike<br />
Luettgens.<br />
to nel corso del prossimo incontro del<br />
Comitato Centrale del Consiglio Ecumenico<br />
delle Chiese, che avrà luogo<br />
dal 29 gennaio al 6 febbraio 2001 a<br />
Potsdam, in Germania.<br />
Oltre a consentire un valido scambio<br />
di informazioni sulla situazione<br />
ecumenica nel mondo, il sopra citato<br />
incontro di Beirut ha trattato i tre temi<br />
di studio attualmente affidati al<br />
GML: la natura e lo scopo del dialogo,<br />
il ruolo dei Consigli di Chiesa nel<br />
movimento ecumenico e le conseguenze<br />
ecclesiologiche del battesimo,<br />
con particolare riferimento al reciproco<br />
riconoscimento di tale sacramento.<br />
La prossima plenaria del GML, nel<br />
mese di maggio 2001, continuerà a riflettere<br />
sui tre temi.<br />
Per quanto riguarda la collaborazione<br />
con il cluster (nucleo operativo)<br />
del Consiglio Ecumenico delle Chiese<br />
per la missione e l'evangelizzazione,<br />
ricordiamo che da molti anni esso annovera<br />
nel suo staff una consultant<br />
cattolica, che assicura una presenza<br />
continua a Ginevra. L'incarico è svolto<br />
attualmente da Suor Elizabeth Moran<br />
(Missionary Sister of St. Columban,<br />
Scozia). Il Pontificio Consiglio<br />
per la promozione dell'unità dei cristiani<br />
ha recentemente rinnovato il<br />
suo mandato fino al 2003. Nello stesso<br />
settore, va menzionata anche la nomina<br />
da parte dello stesso Dicastero di<br />
altri tre esperti cattolici, che hanno<br />
partecipato ad una Consultazione sulla<br />
Missione e l'Evangelizzazione, tenutasi<br />
ad Amburgo, in Germania, dal 5 al 9<br />
giugno 2000.<br />
Nel quadro dell'educazione cristiana<br />
e della formazione ecumenica, una<br />
nuova commissione si è riunita a Stony<br />
Point (New York) dal 4 al 9 marzo<br />
2000 per definire gli scopi ed il metodo<br />
del suo futuro lavoro. Due esperti<br />
nominati dal Pontificio Consiglio per<br />
la promozione dell'unità dei cristiani<br />
hanno apportato il loro contributo a<br />
tale incontro.<br />
Nel contesto del Giubileo dell'Anno<br />
2000, il Consiglio Ecumenico delle<br />
Chiese ha inviato tre delegati all'Apertura<br />
della Porta Santa nella Basilica di<br />
San Paolo fuori le Mura, il 18 gennaio<br />
2000. Un rappresentante dello stesso<br />
Consiglio era presente anche alla<br />
Commemorazione dei Testimoni della<br />
Fede del XX secolo, celebrata il 7<br />
Cristo«Via,VeritàeVita»(Gv 14, 1-6):èiltemadella Settimana<br />
di Preghiera per l'Unità dei Cristiani di quest'anno<br />
«L'Islam di casa nostra» sarà invece il<br />
tema del convegno diocesano previsto<br />
per domenica 21 gennaio, dalle 15 alle<br />
18, alla Casa del Fanciullo a Padova. Interverranno<br />
Stefano Allievi, islamologo;<br />
Reza Mohaddes, esponente islamico;<br />
Brunetto Salvarani, editorialista, esperto<br />
di Islam; Mohamad Riad Zabadneh,<br />
esponente islamico e Giuliano Zatti, islamologo<br />
responsabile del gruppo diocesano<br />
di studio sull'islam. Il convegno —<br />
informano i promotori — si apre al dialogo<br />
interreligioso.<br />
La settimana di preghiera per l'unità<br />
dei cristiani si concluderà in Cattedrale,<br />
con una preghiera ecumenica con rappresentanze<br />
di altre confessioni, presieduta<br />
dall'Arcivescovo-Vescovo di Padova,<br />
Monsignor Antonio Mattiazzo.<br />
CLAUDIO ZERBETTO<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 20 Gennaio 2001<br />
maggio 2000. Durante gli anni in cui<br />
si è svolto il lavoro di preparazione<br />
per il Giubileo, il Consiglio Ecumenico<br />
delle Chiese è stato rappresentato da<br />
un Delegato Fraterno in alcuni incontri<br />
del Comitato Centrale del Giubileo.<br />
Il gruppo misto internazionale, nominato<br />
dal Consiglio Ecumenico delle<br />
Chiese e dal Pontificio Consiglio per la<br />
promozione dell'unità dei cristiani, come<br />
ogni anno si è riunito per determinare<br />
i testi della «Settimana di Preghiera<br />
per l'Unità dei Cristiani» 2001,<br />
sul tema: «Io sono la Via, la Verità e<br />
la Vita». L'incontro si è tenuto a Vulcan,<br />
in Romania, nell'ottobre del<br />
1999.<br />
Dal 14 al 21 novembre 2000, ventotto<br />
studenti e professori dell'Istituto<br />
Ecumenico di Bossey (Svizzera), sotto<br />
l'egida del Consiglio Ecumenico delle<br />
Chiese, si sono recati in visita a Roma.<br />
Il programma della visita, curato<br />
dal Pontificio Consiglio per la promozione<br />
dell'unità dei cristiani, comprendeva<br />
un'udienza privata con Papa Giovanni<br />
Paolo II. Il gruppo ha avuto<br />
inoltre l'occasione di incontrare officiali<br />
di vari Dicasteri della Curia Romana<br />
e rappresentanti dell'Unione Internazionale<br />
dei Superiori Generali;<br />
esso è stato ricevuto dal Movimento<br />
dei Focolari, dalla Comunità di S. Egidio,<br />
dall'Università Gregoriana e dal<br />
Centro Pro Unione. Il gruppo ha potuto<br />
anche effettuare visite guidate di<br />
luoghi di particolare interesse storico<br />
e religioso. È importante ricordare<br />
che un sacerdote cattolico nominato<br />
dal Pontificio Consiglio per la promozione<br />
dell'unità dei cristiani fa parte<br />
del corpo docente di Bossey.<br />
Prospettive per il futuro<br />
In veste di osservatori delegati, due<br />
officiali del Pontificio Consiglio per la<br />
promozione dell'unità dei cristiani<br />
parteciperanno alla riunione del Comitato<br />
Centrale del Consiglio Ecumenico<br />
delle Chiese, che si terrà a Potsdam,<br />
in Germania, dal 29 gennaio al 6 febbraio<br />
2001. Il primo dei due incontri<br />
annuali del Comitato Esecutivo del<br />
GML avrà luogo a Roma il 23 e 24<br />
marzo 2001; la plenaria del GML è<br />
prevista per i giorni 25-31 maggio a<br />
Dromentine, nell'Irlanda del Nord.<br />
Oria: il Padre<br />
vera e ultima meta<br />
del comune<br />
cammino di fede<br />
Intenso il calendario delle celebrazioni<br />
che si svolgono nella diocesi<br />
pugliese di Oria in occasione<br />
della Settimana di preghiera per<br />
l'Unità dei Cristiani.<br />
Presieduti dal Vescovo Marcello<br />
Semeraro, i riti vedono la presenza<br />
di diversi rappresentanti della<br />
Chiesa Ortodossa: Padre Antonio<br />
Lotti, parroco della parrocchia del<br />
Patriarcato di Mosca (comunità di<br />
Taranto-Francavilla Fontana); il<br />
Reverendo Evgeni Mhairov (Arcidiacono<br />
della Chiesa Ortodossa di<br />
Bulgaria); Padre Mihai Driga, sacerdote<br />
della Chiesa Ortodossa rumena<br />
in Bari.<br />
È presente anche il Reverendo<br />
Nunzio Loiudice, pastore battista<br />
della Comunità di Mottola.<br />
«Unità, unità. Risentiamo questo<br />
grido che sale dal cuore della<br />
Chiesa — ha detto il Vescovo<br />
Marcello Semeraro — mentre diamo<br />
inizio ad una nuova settimana<br />
di preghiera per l'unità della Chiesa,<br />
la prima del terzo millennio.<br />
«I tempi nuovi che il Signore ci<br />
dona — ha aggiunto — siano vissuti<br />
come occasione propizia per<br />
la ricomposizione dell'unità integrale<br />
fra i discepoli di Gesù: non<br />
siamo soltanto seguaci di Gesù,<br />
ma viventi di Lui, nello Spirito,<br />
come figli dell'unico Padre. Con<br />
la sua parola: “Io sono la via, la<br />
verità e la vita”, Gesù ci indica il<br />
Padre come la vera e ultima meta<br />
del comune cammino e si presenta<br />
come l'unica Via per arrivare a<br />
lui. Al di fuori di Gesù non è possibile<br />
incontrarlo. Egli ci rivela la<br />
presenza e l'amore di Dio per noi:<br />
Gesù è Verità. «Egli — ha proseguito<br />
il Presule — ci mette in comunione<br />
con la vita del Padre:<br />
Gesù è Vita. Questa “settimana”<br />
sia di riflessione, ma soprattutto<br />
di preghiera. La preghiera guiderà<br />
la speranza verso il suo compimento.<br />
L'unità dei cristiani discende<br />
dalla carità di Dio, lungo<br />
quei sentieri che la nostra preghiera<br />
s'impegna ad aprire».<br />
LORENZO RUGGIERO<br />
La Santa Messa in Cattedrale, ogni sera,<br />
animata dalle associazioni e dai Movimenti<br />
ecclesiali fa da filo conduttore alle celebrazioni<br />
per la Settimana di Preghiera per l'Unità<br />
dei Cristiani nella diocesi di Cesena-<br />
Sarsina.<br />
Apertosi giovedì 18 con un incontro a Palazzo<br />
Ghini (sala degli Angeli), animato dal<br />
Rabbino Capo della Comunità Ebraica di<br />
Bologna, dr. Alberto Sermoneta, il calenda-<br />
Cesena-Sarsina: incontri ecumenici<br />
La chiusura della Porta Santa<br />
nelle diocesi italiane<br />
Con animo colmo di gratitudine, per<br />
la densità spirituale e l'incisività delle indicazioni<br />
pastorali, è stato accolto il<br />
messaggio che l'Arcivescovo-Vescovo<br />
Beniamino Depalma ha inviato al popolo<br />
di Dio che è in Nola, per la conclusione<br />
dell'anno giubilare e l'inizio del millennio.<br />
È stato un andare alle sorgenti dell'essenziale<br />
per ritrovare il centro unificante,<br />
ciò che è fondante dell'esperienza<br />
cristiana e della trasmissione della fede.<br />
Nella Cattedrale di Nola dove ogni<br />
presenza umana, ogni gesto, ogni simbolo<br />
era un frammento di luce, riverbero<br />
di quella Luce che, come sul Tabor,<br />
trasfigura la realtà, una grande moltitudine,<br />
convenuta dalle varie parrocchie,<br />
ha riscritto, per così dire, la suggestiva<br />
pagina biblica di Sichem.<br />
Non una folla di curiosi, in cerca di<br />
emozioni, ma un popolo di Dio in ricerca,<br />
con la passione della verità, con una<br />
forte domanda di senso, col desiderio di<br />
una bellezza così difficile ed inafferrabile<br />
ma così vicina, fatta di pazienza, di<br />
ascolto, di silenzio, si è stretto intorno al<br />
suo Pastore come Israele intorno a Giosuè<br />
(Gs 24, 1 e sg).<br />
Pazienza, ascolto<br />
e silenzio<br />
Come Giosuè, dopo avere radunato<br />
tutte le tribù fa memoria delle tappe<br />
dell'esodo, invitando il popolo a comprendere<br />
gli interventi di Dio nella propria<br />
storia e ad accoglierlo in una nuova<br />
alleanza per rimettersi in moto verso la<br />
Terra promessa, il Vescovo ha richiamato<br />
i due poli del cammino di fatto.<br />
I due messaggi, dal titolo significativo<br />
«Siamo convertiti cristiani» (per la conclusione<br />
dell'anno santo dell'Incarnazione)<br />
e «Luce nuova del mattino» (per il<br />
passaggio del millennio) si sono configurati<br />
come due richiami, attraversati<br />
da un'unica tensione: la memoria narrativa<br />
dell'esodo e la profezia di un nuovo<br />
inizio.<br />
La comunità giunta al capolinea di<br />
Gerusalemme è stimolata a ripartire: il<br />
frutto di un'autentica conversione è rimettersi<br />
in viaggio da uomini nuovi, purificati<br />
nella memoria, liberati nello<br />
sguardo divenuto meno possessivo, ravvivati<br />
nella speranza che conduce al largo,<br />
in una dimensione affrancata da<br />
chiusure immanentistiche che fanno vivere<br />
la vita, la storia, la stessa esperien-<br />
rio degli appuntamenti prevede per il pomeriggio<br />
di domenica 21 la Concelebrazione<br />
Eucaristica per l'Unità dei Cristiani, presieduta<br />
in Cattedrale dal Vescovo Lino Garavaglia.<br />
Mercoledì 24 è in programma un incontro<br />
ecumenico di preghiera nella chiesa del<br />
Suffragio sul tema «Come facciamo a spere<br />
la strada?» (Gv 14, 5), condotto dal pastore<br />
avventista Daniele Monachini, dal sacerdo-<br />
La chiesa di san Biagio e la Cattedrale di san Lorenzo sono<br />
stati i luoghi deputati alla celebrazione del rito di chiusura<br />
dell'anno giubilare a Tivoli.<br />
Presbiteri, diaconi, accoliti, lettori e una grande ala di fedeli<br />
si sono stretti al Vescovo Pietro Garlato nella statio all'interno<br />
della chiesa di san Biagio, primo e suggestivo momento del rito<br />
di chiusura di questo Giubileo. Qui il Presule — attorniato<br />
dal diacono con l'Evangeliario e dai presbiteri vestiti di bianco,<br />
che insieme al popolo intonavano l'inno del Giubileo — ha<br />
letto una breve esortazione a ringraziare il Signore per i doni<br />
elargiti in questo anno di grazia.<br />
Con l'invocazione del diacono a compiere simbolicamente,<br />
e insieme realmente, questo cammino con il Vescovo, è iniziata<br />
poi la seconda parte del rito: il cammino processionale verso<br />
la Cattedrale per la Celebrazione Eucaristica.<br />
Molto suggestivo l'arrivo del corteo dalla strada di san Valerio,<br />
poiché le tenebre erano ormai scese e i canti e le fiaccole<br />
del corteo nel cuore della Tibur romana e medioevale — il<br />
duomo è sorto sul foro romano — davano la sensazione di<br />
una forte continuità con il passato anche remoto della Chiesa,<br />
una Chiesa che porta luce in senso reale e insieme simbolico<br />
nelle tenebre della storia.<br />
Di grande suggestione anche l'ingresso del Vescovo nella<br />
antica Cattedrale: il canto di «Osanna» ha accolto il Pastore<br />
che si avvicinava all'altare e che subito dopo compiva il solenne<br />
rito dell'aspersione con l'acqua benedetta.<br />
Il profeta Isaia (60, 1-6), la lettera di san Paolo agli Efesini<br />
(3, 2-3.5-6) hanno fatto da preparazione alla proclamazione<br />
del Vangelo di Matteo: il racconto dell'arrivo dei Magi. Dopo<br />
l'omelia di Mons. Garlato e gli altri momenti della celebrazione<br />
sostenuti dagli interventi del coro, vi è stato il momento<br />
conclusivo. Il Vescovo ha dichiarato chiuso il Grande Giubileo<br />
del 2000, lasciando ai fedeli la sua lettera pastorale Tutti chiamati,<br />
tutti inviati nella quale si sottolinea il senso perenne di<br />
missionarietà dell'uomo di fede.<br />
La benedizione del Presule ha concluso questo terzo momento,<br />
quello della Santa Messa, che ha visto la città storica,<br />
quella che le fonti ci dicono abbia visto molto presto le prime<br />
comunità cristiane celebrare la fractio panis nelle case di questi<br />
vicoli millenari, assistere ancora una volta ad un cammino<br />
cristiano. In queste vie, in queste case prima e in queste stesse<br />
chiese poi, si sono raccolti e hanno camminato insieme i<br />
primi cristiani di questa antica comunità che ha visto componenti<br />
di nobili famiglie convertirsi a Cristo anche a prezzo della<br />
vita.<br />
In queste anguste strade dove sono risuonati i nomi e poi il<br />
culto di Sinferusa, Amanzio, Getulio, e tanti altri, qui dove<br />
forte era la comunità dei gentili e poi si è insediata progressivamente<br />
quella dei cristiani, per secoli e secoli si sono susseguite<br />
sacre rappresentazioni e processioni che attraversano,<br />
come è accaduto oggi, i punti centrali della città, da un punto<br />
all'altro delle antiche mura che accolsero i primi vagiti del cristianesimo<br />
a Tivoli: la porta romana che immetteva nell'antica<br />
cattedrale e la porta Varana che vide nascere l'antica chiesa<br />
di Santa Maria de Gloria poi san Biagio: un percorso che abbraccia<br />
millenni di una delle città più antiche del Lazio, che<br />
ha dato i suoi martiri ad una fede che ha celebrato oggi la fine<br />
del secondo millennio e la chiusura, insieme apertura verso<br />
il mondo, di un altro anno di grazia.<br />
MARCO TESTI<br />
NOLA<br />
za ecclesiale, come se fossero l'unica<br />
possibilità data.<br />
La posta in gioco è molto alta: si tratta<br />
di tenere lo sguardo fisso su Cristo<br />
per fare la scoperta umanissima della<br />
Trascendenza del volto degli uomini, in<br />
un'inscindibile unità tra vita di fede<br />
ed impegno storico, con tutte le sue<br />
implicazioni di fatica, di rischio e di coraggio.<br />
L'anelito di un Incontro<br />
che deve «provocare»<br />
La memoria narrativa si è snodata<br />
con l'energia e l'umile fierezza di chi ha<br />
colto nelle numerose iniziative individuali<br />
e comunicatorie della Diocesi, nelle<br />
tante opere di quest'anno giubilare<br />
l'anelito di un Incontro che non deve rimanere<br />
esperienza isolata, nostalgia di<br />
un tempo forte ma deve provocare ad<br />
accompagnare un'esperienza di fede nel<br />
tempo e nello spazio ordinario dell'esistenza.<br />
Rileggere e ripercorrere le tappe del<br />
cammino giubilare è stato un individuare<br />
le piste rivelatrici di una pienezza che<br />
dischiude un futuro che non è pura attesa<br />
ma costruzione, di ciò a cui si anela,<br />
coinvolgimento in un'esperienza unitaria<br />
di progetto e di rinnovamento.<br />
«Luce nuova del mattino», con il suo<br />
richiamo alla luce e al giorno evangelici,<br />
è stata la profezia di un tempo nuovo,<br />
l'invito a guardare nella luce che viene<br />
dall'alto il cammino di questa Chiesa e il<br />
progetto che Dio ha su di essa, tutte le<br />
opportunità del Kairós all'interno di<br />
questa storia.<br />
Il filo rosso che unisce i due testi è la<br />
centralità della spiritualità: non la teologia<br />
spirituale degli addetti ai lavori ma<br />
la spiritualità di ogni credente che non<br />
può prescindere dal riferimento a Cristo<br />
come paradigma della propria vita, come<br />
sapienza capace di generare speranza<br />
e di orientare scelta e progetti.<br />
Senza questo legame la fede rischia di<br />
essere disancorata dalla verità, di ridursi<br />
a pura opinione, perde la sua forza critica<br />
e profetica capace di interagire con<br />
il quotidiano, di dare senso alla storia.<br />
Parola-chiave è l'accorato appello alla<br />
santità «diventare santi non è fuori moda<br />
non è privilegio di nessuno; la santità<br />
è la radice piantata in ciascuno di noi il<br />
giorno del Battesimo che chiede di diventare<br />
pianta rigogliosa e di portare<br />
frutti abbondanti. La santità ci deve ren-<br />
te ortodosso, Rev. Ian Toba e dall'incaricato<br />
diocesano per l'ecumenismo e il dialogo,<br />
don Bruno Benini.<br />
La Settimana si chiuderà giovedì 25 nella<br />
chiesa di san Giacomo in Cesenatico con<br />
un incontro sul tema «È piaciuto a Dio che<br />
abiti in Cristo ogni pienezza» (cfr Col 1, 19),<br />
condotto dal pastore luterano Goeden Henning,<br />
dal sacerdote ortodosso Rev. Ioan<br />
Rimboje dall'Arciprete, don Silvano Ridolfi.<br />
dere spirituali... in sintonia con lo Spirito<br />
del Signore... intimi della Trinità. A<br />
partire da un rinnovato impegno di santificazione<br />
personale potremo davvero<br />
ridisegnare il volto della nostra comunità<br />
civile... La santità deve costituire,<br />
perciò, il progetto di ognuno... la modalità<br />
privilegiata per comunicare il Vangelo...<br />
vocazione popolare».<br />
L'esperienza giubilare contemplata<br />
con lo sguardo attento della sentinella e<br />
con la tenerezza del pastore è rilanciata<br />
alla Misericordia del Padre e all'accoglienza<br />
libera e responsabile di tutto il<br />
popolo di Dio: il compimento cronologico<br />
è il Kairós di un nuovo tempo di grazia<br />
e di salvezza che fa della storia un<br />
tempo ed uno spazio in cui ciascuno<br />
può sentirsi a casa, tra fratelli.<br />
A nessuno è lecito sprecare o spegnere<br />
il soffio di novità che vibra nelle coscienze,<br />
a nessuno è dato quantificare<br />
ciò che attiene all'esperienza del Mistero<br />
né abbandonarsi alla nostalgia dell'irripetibilità<br />
e dell'unicità di un particolare<br />
momento.<br />
Ripartire creando contesti<br />
significativi per testimoniare<br />
La Chiesa che è in Nola deve ripartire<br />
dall'evento giubilare come da un momento<br />
formativo di elevata intensità, da<br />
continuare e da sentire in modo significativo<br />
nei processi ordinari delle comunità,<br />
creando contesti significativi per<br />
comunicare, testimoniare, elaborare valori<br />
e contenuti di vita cristiana, parlando<br />
al cuore con l'autenticità di relazioni,<br />
sollecitando le coscienze con proposte<br />
essenziali, radicalmente evangeliche.<br />
Comincia, dunque, un nuovo mattino,<br />
un nuovo tempo di cammino formativo,<br />
fondato «sul primato della parola, perché<br />
ci siano narratori appassionati ed<br />
entusiasti di Cristo, sul primato della<br />
Comunione perché germoglino semi di<br />
novità caduti nei solchi delle storie personali,<br />
sul primato della carità perché<br />
l'impegno politico e la responsabilità dei<br />
credenti e degli uomini di buona volontà<br />
costruiscano, con rinnovata creatività, il<br />
mondo nuovo che tutti sognano».<br />
È una consegna essenziale ed esigente,<br />
appassionata e carica di speranza,<br />
capace di elevare alla sapienza alta e di<br />
perseguire con lucidità le piccole cose: è<br />
la pedagogia del padre e del pastore sollecito<br />
del suo gregge.<br />
RACHELE SIBILLA<br />
TIVOLI TREVISO<br />
«Il Giubileo ci ha posto davanti agli occhi un evento di<br />
Chiesa universale ed un fervore di fede della nostra comunità<br />
diocesana imprevedibile alla vigilia, sia per il grande numero<br />
di pellegrini, sia per la qualità spirituale della loro partecipazione.<br />
E questo ci conferma che ogni progetto pastorale trova<br />
la sua efficacia ultima e determinante nella grazia dello Spirito<br />
Santo.<br />
La Chiesa è al servizio dell'annuncio cristiano». Con queste<br />
parole il Vescovo di Treviso, Mons. Paolo Magnani si è rivolto<br />
ai sacerdoti e ai fedeli presenti in Cattedrale per la chiusura<br />
del Giubileo diocesano. La Celebrazione Eucaristica è stata resa<br />
ancor più solenne dalla conclusione del XIV Sinodo della<br />
Diocesi trevigiana, che ha avuto per tema: «la parrocchia,<br />
centro di vita spirituale».<br />
All'omelia il Vescovo Magnani ha ricordato lo stretto legame<br />
tra i due eventi: l'uno universale, l'altro legato alla comunità<br />
locale. «Mai come questa sera — ha detto — l'espressione<br />
“rendiamo grazie a Dio” assume il suo vero peso e tutta la<br />
sua verità. Parrocchie, vicariati, fedeli singoli o associati nell'apostolato,<br />
gruppi e categoria professionali, tutte queste realtà<br />
hanno offerto segni di fede, di sincera conversione e di dedizione<br />
al prossimo».<br />
«Il Sinodo — ha aggiunto il Presule — ha espresso il progredire<br />
di un organismo vivo: la Chiesa vive, perché Cristo vive<br />
glorioso ieri, oggi e sempre».<br />
Mons. Magnani ha poi sottolineato alcuni principi evidenziati<br />
dall'evento sinodale e importanti per la Diocesi: quelli<br />
della vitalità, della comunione e della corresponsabilità. «La<br />
vitalità — ha spiegato — proviene dallo Spirito, il quale dà la<br />
vita, dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un<br />
tempio e in essi prega e rende testimonianza della loro adozione<br />
filiale», quello Spirito che «con la forza del Vangelo fa ringiovanire<br />
la Chiesa, continuamente la rinnova e la conduce alla<br />
perfetta unione col suo Sposo. La sinodalità è principio di<br />
vitalità non solo perché attraverso di essa la Chiesa si riforma,<br />
ma soprattutto perché attraverso essa la Chiesa si santifica, ritornando<br />
a Cristo suo unico principio».<br />
«Sinodalità — ha continuato — significa “camminare insieme”.<br />
In questo senso essa deve necessariamente rapportarsi al<br />
principio di comunione: non vi è Chiesa senza comunione con<br />
Dio e con gli uomini.<br />
La sinodalità, da questo punto di vista, è uno dei frutti visibili<br />
della comunione ecclesiale. Tuttavia essa non è l'unico.<br />
Ma la “communio” oltrepassa gli spazi della sinodalità organizzata<br />
e ciò comporta, per tutti noi, due conseguenze molto importanti.<br />
La prima ci ricorda che qualunque organismo sinodale<br />
non può reggersi nella sua operatività se esso non sia<br />
supportato dalla vera comunione ecclesiale.<br />
La seconda ci induce a escludere qualsiasi nostra pretesa di<br />
considerarci come delle persone particolarmente importanti<br />
solo perché siamo chiamati a far parte di un organismo ecclesiale<br />
importante».<br />
Infine il Vescovo di Treviso è tornato sulle tematiche giubilari.<br />
«La chiusura della Porta Santa — ha detto, riprendendo<br />
un concetto caro a Giovanni Paolo II — simbolizza semplicemente<br />
il termine dell'Anno giubilare; ma Gesù Cristo, Grazia<br />
incarnata, rimane, perché con la sua prima venuta sono iniziati<br />
gli “ultimi tempi”».<br />
C.Z.