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L'OSSERVATOREROMANO<br />
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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />
CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />
GIORNALE QUOTIDIANO<br />
UNICUIQUE SUUM<br />
POLITICO RELIGIOSO<br />
NON PRAEVALEBUNT<br />
ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />
VATICANO E ITALIA<br />
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Anno CXLI - N. 14 (42.652) CITTÀ DEL VATICANO Venerdì 19 Gennaio 2001<br />
A pochi giorni dalla chiusura dell'Anno Santo il tradizionale incontro di Giovanni Paolo II<br />
con gli Amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma<br />
La famiglia va rispettata nella sua identità propria<br />
mai assimilabile ad altre forme di relazione<br />
Nellatradizionale udienzaagli<br />
Amministratori della<br />
Regione Lazio, del Comune<br />
e della Provincia di<br />
Roma, all'inizio di un nuovo<br />
anno, Giovanni Paolo II<br />
ha indicato i temi di grande<br />
interesse «per il bene<br />
delle nostre popolazioni»:<br />
la famiglia; gli anziani; i<br />
bambini, i ragazzi e i giovani;<br />
la sanità; il tessuto<br />
produttivo e l'occupazione;<br />
la sicurezza dei cittadini;<br />
gli immigrati. L'udienza<br />
si è svolta, nella<br />
mattina di giovedì 18 gennaio,<br />
nella Sala Clementina.<br />
«Quanto di bene abbiamo<br />
ricevuto nell'Anno<br />
Santo — ha detto il Papa<br />
— ci richiama ad affrontare con rinnovato slancio e fiducia<br />
i compiti e le responsabilità che ora ci attendono».<br />
Ecco i punti nodali del discorso del Santo Padre:<br />
La famiglia - «La famiglia deve essere al centro delle<br />
politiche sociali e va rispettata nella sua identità<br />
propria, di unione stabile tra l'uomo e la donna fondata<br />
sul matrimonio, mai assimilabile ad altre forme<br />
di relazione»;<br />
Gli anziani - «Occorre pensare agli anziani, sempre<br />
piùnumerosi,specialmenteperquantoriguardala solitudine<br />
checaratterizzalavitadigran parte di loro»;<br />
I bambini, i ragazzi e i giovani - «Non abbiate timore<br />
di assumere iniziative coraggiose riguardo all'effettiva<br />
parità scolastica ed alla valorizzazione di<br />
EL SALVADOR Morto il giovane estratto dalle macerie della sua casa a Santa Tecla<br />
Esaurite le scorte di sangue negli ospedali<br />
Secondo il Pam sono 200.000 i senza tetto<br />
SAN SALVADOR, 18.<br />
Urge sangue negli ospedali del Salvador,<br />
mentre secondo fonti Onu, potrebbero<br />
essere 200.000 le persone rimaste<br />
senza casa dopo il terremoto di sabato<br />
scorso. Vari nosocomi, soprattutto a<br />
San Salvador, hanno rivolto un appello<br />
alla popolazione affinché si rechi nei<br />
centri di raccolta per donare sangue. Le<br />
scorte sono infatti scese sotto il livello di<br />
guardia. Ancora ieri, inoltre, la terra ha<br />
tremato. Una scossa di magnitudo 4,9<br />
gradi sulla scala Richter ha di nuovo seminato<br />
il panico tra la popolazione.<br />
Secondo dati raccolti dal Programma<br />
alimentare mondiale dell'Onu, potrebbero<br />
essere addirittura 200.000 le persone<br />
«rimaste senza casa né mezzi di sostentamento».<br />
«Siamo molto preoccupati in<br />
particolare della situazione delle zone<br />
extraurbane», ha detto Francisco Roque<br />
Castro, responsabile regionale per l’America<br />
Centrale ed i Caraibi, giunto a<br />
San Salvador subito dopo la devastante<br />
scossa per coordinare personalmente<br />
l’unità di crisi del Pam. «Abbiamo trovato<br />
molta gente rimasta isolata, senza cibo<br />
né acqua: siamo riusciti a raggiungere<br />
queste persone ma ci sono ancora villaggi<br />
isolati», ha aggiunto. L'agenzia<br />
Onu ha anche annunciato un imminente<br />
appello alla comunità internazionale per<br />
il finanziamento di nuovi aiuti. Il Pam in<br />
questo momento ha nel Salvador scorte<br />
sufficienti per soddisfare il bisogno di cibo<br />
per i prossimi 15 giorni ma per riportare<br />
la situazione alla normalità, precisa<br />
in un comunicato, ci vorranno dai tre ai<br />
sei mesi. Una missione del Pam è già<br />
nell’area per stabilire l’esatta entità degli<br />
ulteriori aiuti necessari.<br />
Un senso di sconforto si è impadronito<br />
ieri delle squadre di soccorritori che<br />
da ormai cinque giorni lavorano senza<br />
sosta per l’annuncio che il giovane Sergio<br />
Moreno, praticamente l’unico superstite<br />
estratto dalle macerie provocate dal<br />
terremoto, è morto in ospedale. Dopo<br />
quasi 35 ore, i soccorritori lo avevano<br />
salvato grazie al suo telefono cellulare a<br />
Las Colinas, il quartiere della città di<br />
Santa Tecla sepolto da una gigantesca<br />
frana. Rimasto lucido fino all’arrivo dei<br />
soccorsi, Moreno aveva perso poi coscienza.<br />
In ospedale i sanitari hanno<br />
cercato in tutti i modi di salvarlo, procedendo<br />
anche all'amputazione di una<br />
gamba. Poi il decesso per un blocco renale<br />
e respiratorio. «Purtroppo è morto»,<br />
ha confermato Giorgio Ferrario della<br />
Croce rossa italiana. «Sono rimasto<br />
impressionato da quello che ho visto —<br />
ha aggiunto — e i danni sono veramen-<br />
te più ingenti di quello che sembravano<br />
in un primo momento». «Il sisma — ha<br />
spiegato — ha colpito soprattutto le case<br />
dei poveri, quelle costruite con mat-<br />
Nulla<br />
è più come prima<br />
EX ZAIRE Un Ministro congolese conferma l'uccisione del Presidente Kabila<br />
Gravi incognite sul futuro del Paese<br />
KINSHASA, 18.<br />
Il Ministro ad interim della difesa della<br />
Repubblica Democratica del Congo<br />
(Rdc, ex Zaire), Godefroid Tcham'lesso,<br />
ha dichiarato ieri che il Presidente Laurent-Désiré<br />
Kabila è deceduto nell'attentato<br />
di martedì scorso. Il Ministro, che<br />
si trova in visita in Libia, ha precisato<br />
che Kabila, colpito da due proiettili sparatigli<br />
dal capo della guardia presidenziale,<br />
è morto in un ospedale di Kinshasa<br />
due ore dopo il ricovero.<br />
Si tratta della prima ammissione, da<br />
parte di un alto responsabile congolese,<br />
del decesso del Presidente.<br />
Una ulteriore conferma è venuta dallo<br />
Zimbabwe, dove fonti governative sostengono,<br />
però, che Kabila sarebbe spirato<br />
ieri durante il trasferimento in aereo<br />
alla volta di un ospedale specializzato<br />
di Harare.<br />
Resta da dire che il Governo di Kinshasa,<br />
nella sua ufficialità e collegialità,<br />
non ha ancora confermato la notizia<br />
della morte. Ieri mattina, infatti, il portavoce<br />
governativo Dominique Sakombi<br />
aveva annunciato che Kabila era vivo ed<br />
era stato trasferito fuori dal Paese «per<br />
essere sottoposto a cure appropriate».<br />
Il Ministro Tcham'lesso ha fornito ul-<br />
quelle strutture, come ad<br />
esempio gli oratori parrocchiali,<br />
che molto contribuisconoad<br />
offrire una<br />
sana formazione ed a<br />
prevenire forme preoccupanti<br />
di disagio giovanile»;<br />
La sanità - «In quest'ambito<br />
sono importanti non<br />
soltanto la qualità tecnica<br />
e la tempestività delle<br />
prestazioni, ma anche<br />
il calore umano e la sollecitudine<br />
premurosa<br />
verso gli ammalati ed i<br />
loro familiari»;<br />
Il tessuto produttivo e<br />
l'occupazione - «Le pub-<br />
bliche amministrazioni...<br />
sono chiamate ad imprimere in questi campi un indispensabile<br />
stimolo ed orientamento, assicurando...<br />
quelle condizioni senza le quali questi sviluppi non<br />
sarebbero possibili»;<br />
La sicurezza dei cittadini - «Si tratta di un'esigenza<br />
da tutti avvertita e singolarmente acuta in alcune<br />
aree urbane e suburbane. L'adozione di misure efficaci<br />
anche in questo campo sarebbe di grande aiuto<br />
per accrescerelafiducianelleIstituzioni e il senso di<br />
una comune cittadinanza. Ciò faciliterebbe, inoltre,<br />
l'accoglienza di quei tanti immigrati che affluiscono<br />
a Roma e nel Lazio animati dal desiderio di un onesto<br />
lavoro e di più accettabili condizioni di vita».<br />
Pagina 5<br />
toni di fango, che sono venute giù senza<br />
opporre resistenza».<br />
Si è appreso intanto che le unità specializzate<br />
della protezione civile e della<br />
Croce rossa stanno per porre fine alla ricerca<br />
di superstiti. Le autorità dovrebbero<br />
poi dare il via libera ai bulldozer per<br />
la rimozione delle macerie. Il bilancio<br />
più recente diffuso dalle autorità parla<br />
di 786 morti, di 3.000 feriti, di circa<br />
40.000 case danneggiate. La situazione<br />
più delicata continua ad essere quella di<br />
Santa Tecla e di Las Colinas, nel dipartimento<br />
di La Libertad. A una ventina di<br />
chilometri, a Comasagua, dove si teme<br />
che una frana abbia inghiottito 3.000<br />
persone, sono stati finora recuperati 40<br />
cadaveri. Squadre di volontari stano nel<br />
frattempo spargendo agenti chimici antibatterici<br />
sui corpi delle vittime per prevenire<br />
le epidemie.<br />
Una scossa di 4,9 gradi Richter ha intanto<br />
ieri colpito la provincia di Osmaniye,<br />
nella Turchia meridionale, senza<br />
causare vittime né danni.<br />
teriori indicazioni sulla tragica vicenda.<br />
«Il capo delle guardie del corpo — ha rivelato<br />
— è entrato nella sala della residenza<br />
presidenziale dove era in corso<br />
una riunione tra Kabila e i vertici delle<br />
forze armate. Ha sparato due volte prima<br />
di essere a sua volta abbattuto da altre<br />
guardie». Per completare il quadro si<br />
può aggiungere — sulla scorta di fonti<br />
di stampa belghe — che il vertice con i<br />
militari aveva preso una piega tempestosa,<br />
perché Kabila intendeva sostituire<br />
generali e comandanti responsabili del<br />
cattivo andamento della guerra. Com'è<br />
noto, l'ex Zaire — alleato con Angola,<br />
Namibia e Zimbabwe — è impegnato<br />
dal 1998 in conflitto armato contro movimenti<br />
ribelli congolesi sostenuti da<br />
Rwanda e Uganda. Ora, i due schieramenti<br />
si accusano a vicenda della congiura<br />
contro Kabila. Secondo il Ministro<br />
Tcham'lesso sarebbe stata ordita da<br />
rwandesi e ugandesi, i quali chiamano<br />
invece in causa il Governo angolano i<br />
cui rapporti con Kabila si sarebbero da<br />
qualche tempo deteriorati.<br />
Gravi incognite pesano sull'avvenire<br />
dell'ex Zaire, dove il generale Joseph<br />
Kabila, figlio del Presidente ucciso, ha<br />
preso la guida del Governo e stamane<br />
ha avuto un incontro informale con il<br />
corpo diplomatico accreditato a Kinshasa.<br />
Secondo osservatori internazionali citati<br />
dall'«Ansa», il Paese «si sta rapidamente<br />
disintegrando e l'assassinio di Kabila<br />
è un ulteriore passo in quella direzione».<br />
Il rischio è che l'ex Zaire perda<br />
quel residuo di autorità e di autonomia<br />
che ancora conserva nei confronti dei<br />
Paesi alleati e nemici.<br />
L'Alto Commissariato dell'Onu per i<br />
rifugiati (Unhcr) teme che i tragici sviluppi<br />
di questi giorni rendano ancora<br />
più complesse le operazioni di assistenza<br />
alle centinaia di migliaia di profughi e<br />
sfollati di guerra. La situazione umanitaria<br />
nell'ex Zaire si è aggravata costantemente<br />
negli ultimi anni e le violazioni<br />
dei diritti umani sono generalizzate sia<br />
nei territori ancora amministrati da Kinshasa<br />
sia in quelli passati sotto il controllo<br />
della coalizione formata dai movimenti<br />
ribelli e da rwandesi e ugandesi.<br />
La Repubblica Democratica del Congo<br />
ospita attualmente 330 mila profughi<br />
provenienti dai numerosi Paesi confinanti,<br />
ai quali si aggiungono 200 mila abitanti<br />
sfollati dalle zone di guerra. A loro<br />
volta, non meno di 350 mila congolesi<br />
hanno cercato scampo negli Stati limitrofi.<br />
IL DOPO GIUBILEO<br />
“<br />
...rimane luminoso<br />
l'incontro ecumenico<br />
nella Basilica di san Paolo,<br />
il 18 gennaio 2000, quando<br />
per la prima volta nella storia<br />
una Porta Santa<br />
è stata aperta congiuntamente<br />
dal Successore di Pietro,<br />
dal Primate Anglicano e<br />
da un Metropolita<br />
del Patriarcato Ecumenico<br />
di Costantinopoli,<br />
alla presenza di rappresentanti<br />
di Chiese e Comunità ecclesiali<br />
di tutto il mondo...<br />
Il cammino ecumenico resta<br />
certo faticoso, forse lungo,<br />
ma ci anima la speranza<br />
di essere guidati<br />
dalla presenza del Risorto<br />
e dalla forza inesauribile<br />
del suo Spirito,<br />
capace di sorprese sempre nuove<br />
-<br />
”<br />
Dalla Lettera Apostolica NOVO MILLENNIO INEUNTE<br />
18 gennaio 2000: l'apertura della Porta Santa della Basilica di san Paolo fuori le Mura<br />
Camerun: vertice<br />
franco-africano<br />
a Yaoundé YAOUNDÉ, 18.<br />
Si apre oggi nella capitale del Camerun<br />
il XXI vertice franco-africano, al<br />
quale partecipano, con il Presidente<br />
francese Jacques Chirac, ventuno Capi<br />
di Stato africani. Altri Paesi saranno<br />
rappresentati da delegazioni ministeriali.<br />
Tema principale dell'incontro: «L'Africa<br />
di fronte alla mondializzazione».<br />
Si prevede, però, che le discussioni<br />
saranno dominate dalla esplosiva situazione<br />
in atto nella Repubblica democratica<br />
del Congo (Rdc, ex Zaire). Ieri sera,<br />
al suo arrivo a Yaoundé, Chirac ha affermato<br />
che la crisi è grave e la comunità<br />
internazionale deve essere pronta ad<br />
aiutare l'ex Zaire, che ne ha un bisogno<br />
urgente.<br />
Un altro tema di discussione sarà la<br />
situazione nella Costa d'Avorio, alle prese<br />
da poco più di un anno con una crisi<br />
politica innescata da un golpe delle forze<br />
armate e che stenta a risolversi nonostante<br />
l'uscita di scena dei militari.<br />
La cerimonia solenne di apertura del<br />
vertice è in programma oggi, ma già ieri<br />
sera c'è stato un incontro ristretto e informale<br />
tra Chirac e i principali dirigenti<br />
dell'Africa francofona.<br />
NOSTRE<br />
INFORMAZIONI<br />
Il Santo Padre ha ricevuto<br />
questa mattina in udienza gli<br />
Onorevoli:<br />
— Francesco Storace, Presidente<br />
della Giunta Regionale<br />
del Lazio;<br />
— Francesco Rutelli, Sindaco<br />
di Roma;<br />
— Silvano Moffa, Presidente<br />
della Giunta della Provincia di<br />
Roma. . .<br />
Provvista<br />
di Chiesa<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Vescovo di Duluth (U.S.A.) il<br />
Reverendo Monsignor Dennis<br />
Marion Schnurr, del clero di<br />
Sioux City, Segretario Generale<br />
della Conferenza Episcopale<br />
degli Stati Uniti.