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DAL MONDO<br />

PAGINA<br />

2 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Giovedì 25 Gennaio 2001<br />

KIGALI — Le autorità del Rwanda hanno<br />

avviato una campagna sanitaria per<br />

arginare una preoccupante recrudescenza<br />

della lebbra e della tubercolosi. Lo riferisce<br />

l'agenzia di stampa «France-Presse»,<br />

che ha intervistato recentemente il Ministro<br />

della sanità, Ezechias Rwabuhili. In<br />

un rapporto redatto dal «Programma nazionale<br />

di controllo della lebbra e della<br />

tubercolosi», si parla di 62 persone colpite<br />

dalla prima malattia e di un costante aumento<br />

dei casi di tubercolosi. «Come<br />

ECUADOR Una parte della «marea nera» si sposta verso il centro dell'arcipelago<br />

Galapagos: una nuova falla causa<br />

un'altra fuoriuscita di petrolio<br />

QUITO, 24.<br />

Una nuova falla apertasi ieri pomeriggio<br />

nello scafo della «Jessica»,<br />

la petroliera incagliatasi otto<br />

giorni fa nell’arcipelago ecuadoriano<br />

delle Galapagos, ha causato<br />

una nuova fuoruscita in mare di<br />

carburante. Lo ha dichiarato il<br />

portavoce del ministero dell’ambiente<br />

ecuadoriano, Mauro Serbino.<br />

Il portavoce ha anche ricordato<br />

che la nuova falla è stata determinata<br />

dalle condizioni del mare,<br />

in netto peggioramento. Serbino<br />

ha quindi annunciato che ora i<br />

tecnici stanno cercando di riequilibrare<br />

la nave, inclinata a tribordo<br />

di 45 gradi. In zona sono arrivati<br />

nelle ultime ore tre rimorchiatori<br />

che cercheranno di spostare<br />

la petroliera per portarla al<br />

largo e farla affondare con i serbatoi<br />

scarichi.<br />

La «marea nera» prodottasi nell’arcipelago<br />

dopo l’incidente alla<br />

petroliera «si muove verso il Nord<br />

e verso il Centro dell’arcipelago».<br />

Lo ha nel frattempo dichiarato<br />

Eliacer Cruz, direttore del Parco<br />

nazionale delle Galapagos, mentre<br />

altre fonti sostengono che la chiazza di<br />

petrolio si estende ora per quasi 3.000<br />

chilometri quadrati.<br />

«Si tratta di una notizia buona e di<br />

una cattiva — ha spiegato Cruz rispetto<br />

agli spostamenti della “marea nera” —<br />

perché verso Nord significa in sostanza<br />

mare aperto, mentre verso il Centro<br />

Lavori di bonifica sulle coste delle Galapagos<br />

equivale a dire verso il cuore del nostro<br />

delicato ecosistema». Fonti locali, citando<br />

esperti all’opera per contenere il disastro<br />

ecologico, hanno ieri indicato che<br />

lo specchio di mare inquinato è ora di<br />

quasi 3.000 chilometri quadrati, anche<br />

se non è omogeneo, ma frastagliato in<br />

«isolotti» di 50-100 metri di diametro.<br />

GUINEA Aiuti del Pam a profughi e sfollati<br />

Proseguono gli scontri<br />

nel Sud del Paese<br />

CONAKRY, 24.<br />

Quattro morti e due feriti costituiscono<br />

il bilancio di scontri armati avvenuti<br />

ieri nel Sud della Guinea, regione confinante<br />

con la Liberia e la Sierra Leone.<br />

Secondo alcune fonti, si sarebbe trattato<br />

di un attacco di ribelli provenienti da oltrefrontiera,<br />

mentre altre testimonianze<br />

parlano di scontri tra profughi liberiani<br />

ospitati nella zona. Gli scontri, avvenuti<br />

nei dintorni della città di Guékédou, sono<br />

cessati in serata con l'arrivo sul posto<br />

di truppe guineane di rinforzo.<br />

Com'è noto, dal settembre scorso, la<br />

Guinea meridionale è vittima di frequenti<br />

scorrerie da parte di bande irregolari<br />

provenienti dai due Paesi confinanti, e<br />

gli scontri con l'esercito guineano hanno<br />

provocato oltre 700 morti. Le operazioni<br />

belliche hanno sconvolto la vita nella regione,<br />

che accoglie centinaia di migliaia<br />

di profughi liberiani e sierraleonesi. Decine<br />

di migliaia di rifugiati si trovano<br />

bloccati nei campi di raccolta, dove<br />

scarseggiano viveri e medicinali; altri sono<br />

fuggiti a Nord, per allontanarsi dalla<br />

zona dei combattimenti; infine numerosi<br />

sierraleonesi stanno rimpatriando a bordo<br />

di battelli che fanno la spola tra Co-<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

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de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

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de «L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

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nakry e Freetown. Sono fuggiti a Nord,<br />

in cerca di sicurezza, anche decine di<br />

migliaia di guineani abitanti nella regione.<br />

Infine, a causa degli attacchi provenienti<br />

da Liberia e Sierra Leone, si sta<br />

sviluppando tra la popolazione guineana<br />

un sentimento di ostilità nei confronti<br />

dei profughi.<br />

Per porre fine alle incursioni e agli attacchi<br />

lungo le frontiere fra i tre Paesi,<br />

la Comunità economica degli Stati dell'Africa<br />

Occidentale (Ecowas) ha deciso<br />

di inviare nella zona una forza di interposizione<br />

che sarà formata da contingenti<br />

del Mali, del Niger, della Nigeria e<br />

del Senegal. Il loro arrivo e relativo<br />

spiegamento sono attesi entro due settimane.<br />

Prosegue intanto nella regione l'emergenza.<br />

Molte località, dove si trovano i<br />

campi profughi, sono chiuse da cordoni<br />

militari che impediscono l'accesso alle<br />

équipes del Programma alimentare mondiale<br />

(Pam) dell'Onu e delle organizzazioni<br />

non governative. Inoltre, ai 300<br />

mila rifugiati assistiti prima dello scoppio<br />

della crisi, si sono aggiunti ora 100<br />

mila sfollati guineani. Su richiesta del<br />

Pam, il ministero degli esteri italiano ha<br />

deciso di inviare sollecitamente in Guinea<br />

38 tonnellate di biscotti ad alto contenuto<br />

energetico, un alimento particolarmente<br />

adatto alle situazioni di crisi<br />

perché in grado di fornire un elevato apporto<br />

calorico. Il Governo italiano coprirà<br />

anche i costi del trasporto aereo dal<br />

deposito di Brindisi a Conakry. Alla distribuzione<br />

dei viveri ai profughi e agli<br />

sfollati provvederanno le strutture allestite<br />

sul posto dal Pam.<br />

Per quanto riguarda i lavori per<br />

estrarre il restante carburante nella<br />

petroliera, Cruz ha spiegato<br />

che «quello che c’era a babordo è<br />

stato estratto. Ora bisognerà ottenere<br />

una stabilizzazione dello scafo<br />

per poter operare nei serbatoi<br />

a tribordo». Comunque, ha detto<br />

sconsolato, «il novanta per cento<br />

del carico (960.000 litri) è ormai<br />

finito in mare.<br />

Sono decine gli animali (leoni<br />

marini, cormorani, foche, sule<br />

dalle zampe blu) contaminati, ha<br />

concluso Cruz, e quattro uccelli<br />

sono morti per effetto dell’idrocarburo.<br />

Per parte sua il Ministro<br />

dell’ambiente, Rodolfo Rendon,<br />

ha confermato che l’isolotto più<br />

colpito per il momento è quello di<br />

Santa Fé, che ospita colonie di<br />

leoni marini e di tartarughe marine.<br />

Lo stesso Ministro Rendon ha<br />

assicurato che fra poco partiranno<br />

le prime denunce contro la compagnia<br />

armatrice della petroliera.<br />

La Commissione europea ha intanto<br />

chiesto ieri leggi internazionali<br />

più dure sulla sicurezza della<br />

navigazione e ha deciso l’invio di<br />

Rwanda: campagna sanitaria contro la lebbra e la tubercolosi<br />

ovunque — sostiene il responsabile della<br />

sanità rwandese — la recrudescenza dei<br />

casi di tubercolosi è essenzialmente dovuta<br />

all'Aids, perché la tubercolosi è una<br />

delle più frequenti malattie cosiddette<br />

“opportuniste”». Il rapporto citato rileva<br />

che la diffusione della tubercolosi progredisce<br />

ininterrottamente dal 1990: 4.655 casi<br />

accertati nel '92, 6.240 nel '98, 6.557 nel<br />

'99. Per quanto riguarda la lebbra, il Mini-<br />

Romania: intossicati<br />

sessantacinque bimbi<br />

per aver mangiato<br />

pesce di un fiume<br />

inquinato da cianuro<br />

BUCAREST, 24.<br />

Venti bambini sono stati ricoverati ieri<br />

in ospedale a Iasi, nel Nord-Est della<br />

Romania, facendo salire così a 65 il numero<br />

dei piccoli ospedalizzati dopo aver<br />

mangiato pesci morti in seguito all’inquinamento<br />

da cianuro del fiume Siret.<br />

Secondo fonti mediche — come riferisce<br />

l'agenzia italiana «Ansa» —, sono attualmente<br />

ricoverati in ospedale anche<br />

una ventina di adulti, ma le loro condizioni<br />

non sembrano essere gravi.<br />

Nonostante il divieto delle autorità romene<br />

di mangiare i pesci morti, gli abitanti<br />

di queste regioni particolarmente<br />

povere — che ancora pagano la triste<br />

«eredità» di tanti anni passati sotto il regime<br />

comunista — continuano nella loro<br />

«pesca», costringendo la polizia a perquisire<br />

le case dei villaggi per sequestrare<br />

i pesci al cianuro. Per cercare di fermare<br />

queste pericolose «pesche» sono<br />

invece previste ricompense per chi consegnerà<br />

di sua iniziativa i pesci avvelenati<br />

da cianuro alle autorità romene.<br />

L’inquinamento delle acque è avvenuto<br />

mercoledì scorso, e — come riporta<br />

ancora l'agenzia di stampa sopra citata<br />

— sembra sia stato causato dalle perdite<br />

di un deposito in riva al fiume Siret. Il<br />

nuovo incidente è avvenuto — informa<br />

ancora l'«Ansa» — circa un anno dopo<br />

la catastrofe ambientale provocata a fine<br />

gennaio 2000 dalla fuoriuscita di acqua<br />

mista a cianuro da un bacino di depurazione<br />

delle miniere d’oro di Baia Mare,<br />

nella Romania nord occidentale.<br />

stro Rwabuhili ha affermato che «questa<br />

malattia esiste e non è stata ancora totalmente<br />

sradicata dal Paese». I sessantadue<br />

malati sono quelli ufficialmente recensiti<br />

e che si trovano attualmente sotto<br />

cura. «L'anno scorso abbiamo accertato<br />

solo due nuovi casi e nutriamo fiducia che<br />

quanto prima questa malattia scompaia<br />

completamente».<br />

Sul versante dell'Aids, in Rwanda il tas-<br />

Svizzera:<br />

tre neonati<br />

morti in ospedale<br />

per uno scambio<br />

di medicinali<br />

GINEVRA, 24.<br />

Tre neonati, ricoverati pazienti<br />

dell’Inselspital di Berna, sarebbero<br />

morti nell'ultimo mese a causa<br />

di uno scambio di etichette di medicinali<br />

nella farmacia dell'ospedale.<br />

Ai bimbi sarebbe stata somministrata<br />

una soluzione di calcio invece<br />

che dell'innocuo glucosio.<br />

Lo hanno annunciato fonti<br />

ospedaliere precisando che secondo<br />

i pediatri non vi è alcun dubbio<br />

che la morte del primo neonato<br />

sia dovuto all’errore commesso<br />

dalla farmacia. Gli altri due casi<br />

sono al momento oggetto di<br />

un’inchiesta.<br />

Il primo decesso era stato annunciato<br />

dai responsabili dell'Ospedale<br />

poco prima di Natale. Le<br />

analisi accertarono un eccesso di<br />

calcio nel sangue del piccolo. Immediatamente<br />

dopo i medici del<br />

reparto cure intensive di pediatria<br />

scoprirono che altri due neonati<br />

erano stati vittime dello stesso errore.<br />

Il 4 gennaio scorso è stata<br />

annunciata la morte del secondo<br />

bimbo cui era stato somministrato<br />

calcio, ieri è giunta la notizia del<br />

terzo decesso.<br />

La morte dei tre piccoli ha riacutizzato<br />

il dibattito sugli errori<br />

medici in Svizzera. La settimana<br />

scorsa in Ticino, è deceduto un<br />

paziente cui era stata amputata la<br />

gamba sbagliata.<br />

STATI UNITI L'amministrazione prospetta consistenti tagli alle tasse<br />

Il Presidente Bush prepara incontri<br />

con Tony Blair e con Vicente Fox<br />

WASHINGTON, 24.<br />

Attraverso una serie di conversazioni<br />

telefoniche, il Presidente degli Stati Uniti,<br />

George W. Bush, e il Segretario di<br />

Stato, Colin Powell, hanno ieri preparato<br />

alcuni prossimi incontri con leader<br />

stranieri. Bush — secondo quanto ha riferito<br />

il portavoce Ari Fleischer — ha<br />

parlato con il Primo Ministro britannico,<br />

Tony Blair (un incontro, hanno concordato,<br />

sarà utile al più presto), e con il<br />

Presidente messicano, Vicente Fox, che<br />

incontrerà il 16 febbraio, quando compirà<br />

la prima visita all’estero (e l’unica fi-<br />

nora annunciata ufficialmente). La conversazione<br />

con Blair è durata circa 10<br />

minuti.<br />

In vista dell’incontro, il Ministro degli<br />

esteri britannico, Robin Cook, sarà a<br />

Washington tra il 5 e il 7 di febbraio.<br />

Con Fox, la conversazione è stata ancora<br />

più breve. Ma la visita del 16 febbraio<br />

testimonia — secondo quanto segnala<br />

l'«Ansa» — l’attenzione che Bush intende<br />

dare all’America Latina. Dal canto<br />

suo, il Segretario di Stato, Colin Powell,<br />

incontrerà domani a Washington, il collega<br />

canadese John Manley.<br />

California: Washington impone<br />

una proroga della fornitura d'energia<br />

WASHINGTON, 24.<br />

Con una decisione a sorpresa, il Presidente George W. Bush ha deciso di<br />

intervenire nella crisi energetica che attanaglia la California, ordinando una<br />

proroga di due settimane della direttiva federale che impone alle aziende fornitrici<br />

di energia elettrica e gas naturale di continuare a rifornire lo Stato. La<br />

decisione è arrivata a poche ore dalla scadenza della direttiva, dopo che più<br />

fonti dell’amministrazione Bush avevano fatto capire che il Governo era<br />

orientato a non intervenire, ritenendo che spetti ai singoli Stati decidere su<br />

materie di questo genere. Senza una proroga dell’ordinanza federale, però, la<br />

California rischiava di trovarsi in seria difficoltà, con le aziende locali che distribuiscono<br />

l’energia elettrica — la «Pacific gas and electric» e la «Southern<br />

California Edison» — impossibilitate a far fronte alla domanda da parte degli<br />

utenti. L’ordinanza federale dà ora altre due settimane di respiro alle autorità<br />

della California, in attesa di trovare soluzioni di più lungo termine. Come segnala<br />

l'«Ansa», il Governatore Gray Davis, che aveva chiesto l’intervento federale,<br />

ha assicurato l’amministrazione Bush che non saranno necessarie ulteriori<br />

proroghe dopo questa.<br />

RUSSIA I magistrati preparano la richiesta agli Usa di estradizione per Borodin<br />

Il Governo elvetico respinge le proposte di Mosca<br />

GINEVRA, 24.<br />

La Confederazione elvetica ha ieri respinto<br />

il compromesso proposto dalle<br />

autorità di Mosca sul «caso Pavel Borodin»<br />

e si appresta a chiedere l’estradizione<br />

dell’ex tesoriere del Cremlino, arrestato<br />

negli Usa. Lo ha annunciato ieri a<br />

Berna l’Ufficio federale di giustizia.<br />

Mosca aveva chiesto venerdì scorso a<br />

Berna di ritirare il mandato di cattura<br />

internazionale contro Borodin, arrestato<br />

la settimana scorsa a New York su mandato<br />

di cattura della Procura di Ginevra<br />

che lo accusa di riciclaggio, e di rinunciare<br />

alla richiesta di estradizione dell’uomo<br />

politico russo. In cambio il<br />

Cremlino si impegnava a garantire che<br />

Borodin si sarebbe ugualmente presentato<br />

davanti alle giustizia ginevrina per essere<br />

interrogato. Ma gli svizzeri non<br />

hanno accettato. «In una nota del ministero<br />

degli esteri svizzero trasmessa all’Ambasciata<br />

russa a Berna è stata notificata<br />

la risposta negativa delle autorità<br />

inquirenti competenti», ha confermato<br />

all’agenzia di stampa «Ansa» il portavoce<br />

dell’Ufficio federale di giustizia Folco<br />

Galli.<br />

«Continuiamo quindi a preparare la<br />

richiesta di estradizione da inviare negli<br />

un gruppo di esperti e di tecnici nell’arcipelago.<br />

«Questo sfortunato incidente ci<br />

ricorda l’importanza di migliorare la<br />

qualità del trasporto marittimo nel mondo»,<br />

ha dichiarato Loyola de Palacio, vice<br />

Presidente dell’Esecutivo Ue e Commissario<br />

per i trasporti. La delegazione<br />

di esperti e tecnici europei — ha annunciato<br />

— partirà nelle prossime 24 ore.<br />

Stati Uniti entro il termine previsto. Ricordo<br />

inoltre che Borodin ha la possibilità<br />

di accettare in qualsiasi momento la<br />

sua estradizione in Svizzera per essere<br />

interrogato dal giudice istruttore di Ginevra»,<br />

ha aggiunto il portavoce. Stamani<br />

Aleksandr Rybin, portavoce dell’Ambasciata<br />

russa a Berna, aveva detto che<br />

la proposta di compromesso di Mosca è<br />

stata respinta dopo che il Procuratore<br />

del cantone di Ginevra, Bernard Bertossa,<br />

l’ha giudicata irricevibile.<br />

Secondo quanto riferisce la stampa<br />

russa Bertossa ritiene che il Governo di<br />

Mosca non abbia il potere giuridico di<br />

imporre a un Borodin libero di recarsi<br />

in Svizzera. Il «no» svizzero fornisce<br />

un’ulteriore prova della determinazione<br />

del Procuratore Bertossa sul caso. L’inchiesta<br />

ginevrina prosegue infatti benché<br />

in Russia il caso sia stato chiuso.<br />

Il Presidente russo, Vladimir Putin, in<br />

ogni caso non si dà per vinto e ha fatto<br />

sapere — tramite il capogruppo del partito<br />

governativo «Unità», Boris Gryzlov<br />

— di voler fare «tutto il possibile» per<br />

ottenere il rilascio di Borodin. La detenzione<br />

di Borodin è stata contestata nuovamente<br />

ieri anche dal Presidente della<br />

Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, che<br />

è Presidente di turno dell’Unione russobielorussa.<br />

In visita a Mosca, Lukashenko<br />

ha accusato gli Usa di volersi ergere<br />

a difensori del denaro russo dopo averne<br />

riciclato a loro vantaggio e nelle loro<br />

banche «miliardi di dollari».<br />

Borodin, attuale Segretario generale<br />

dell’Unione russo-bielorussa, è stato arrestato<br />

all’aeroporto di New York mercoledì<br />

17 gennaio. Secondo i magistrati<br />

svizzeri, avrebbe «lavato» denaro frutto<br />

di presunte tangenti pagate da imprese<br />

ticinesi in cambio di appalti per la ristrutturazione<br />

del Cremlino.<br />

Intanto, i soldati federali russi cominceranno<br />

a ritirarsi dalla Cecenia a metà<br />

gennaio. Lo ha dichiarato oggi all'agenzia<br />

«Interfax» una fonte del ministero<br />

della difesa russo. Lunedì il Presidente<br />

russo, Vladimir Putin, aveva annunciato<br />

il principio di un ritiro parziale delle<br />

truppe di Mosca dalla Repubblica federata<br />

caucasica. Nel frattempo, nel territorio<br />

ceceno sei persone sono morte per<br />

l'esplosione di una mina ad Est della capitale<br />

Grozny. Le vittime sono tre civili<br />

e tre membri delle Forze speciali del ministero<br />

dell'interno russo (Omon). L'esplosione<br />

— riferisce l'agenzia di stampa<br />

«Interfax» — è avvenuta su una strada<br />

vicino al villaggio di Novogroznenskoie.<br />

Aumentano nel frattempo le dimensioni<br />

dei tagli alle tasse che il Presidente<br />

Bush s’appresta a proporre al Congresso:<br />

il piano decennale sarà più vicino ai<br />

1.600 miliardi di dollari che ai 1.300 miliardi<br />

di dollari finora previsti, supererà<br />

cioè i 3.000.000 di miliardi di lire. Lo ha<br />

reso noto ieri il portavoce del Presidente,<br />

spiegando che i tagli saranno maggiori<br />

perché si riferiranno agli anni fiscali<br />

2002-2011 e non, come inizialmente<br />

previsto durante la campagna elettorale,<br />

agli anni 2001-2010.<br />

La cifra finale non è stata ancora decisa<br />

e potrà ancora variare, in funzione<br />

delle previsione sull’andamento dell’economia<br />

nei prossimi anni. Il piano potrà<br />

poi essere, naturalmente, aggiustato di<br />

anno in anno. Bush intende trasmettere<br />

al Congresso una visione precisa dei<br />

propri programmi all’inizio di febbraio.<br />

Il Presidente non può, però, presentare<br />

un progetto di legge. Due senatori, uno<br />

repubblicano, Phil Gramm, e uno democratico,<br />

Zell Miller, si sono tuttavia già<br />

detti pronti a presentare un progetto di<br />

legge lungo le linee del piano Bush.<br />

Con un unico voto, il Senato degli<br />

Stati Uniti ha intanto avallato altre tre<br />

nomine del nuovo Gabinetto Usa, confermando<br />

le designazioni di Mel Martinez<br />

a Segretario di Stato all’edilizia e di<br />

Anthony Principi a responsabile del dipartimento<br />

dei reduci. Il Senato ha anche<br />

dato via libera alla nomina di Mitchell<br />

Daniels come direttore del bilancio<br />

della Casa Bianca. Restano ancora in sospeso<br />

sette nomine, fra le quali quelle di<br />

John Ashcroft (giustizia) e Gale Norton<br />

(interno), che devono ancora completare<br />

l’audizione in Commissione.<br />

Spazio: lanciata<br />

la navetta «Progress»<br />

che distruggerà la Mir<br />

MOSCA, 24.<br />

La navetta spaziale «Progress», destinata<br />

a distruggere alla fine di marzo la<br />

stazione orbitante Mir, è stata lanciata<br />

con successo questa mattina dalla base<br />

di Baikonur, nel Kazakistan. Lo hanno<br />

reso noto i responsabili della missione<br />

aggiungendo che, la navetta si è posta<br />

nell’orbita prevista circa dieci minuti dopo<br />

il lancio. L'aggancio della «Progress»<br />

con la stazione spaziale orbitante russa,<br />

da tempo in disuso, è previsto per le<br />

prime ore del mattino di sabato.<br />

Fissato in un primo momento per giovedì<br />

scorso, il lancio della «Progress»<br />

era stato rinviato per l’improvviso blocco<br />

del sistema di stabilizzazione della<br />

Mir, la stazione che da 15 anni orbita<br />

nello spazio e che sarà distrutta per<br />

mancanza di finanziamenti e per ragioni<br />

di sicurezza. «Progress» trasmetterà alla<br />

Mir una serie di impulsi che consentiranno<br />

di far scendere le 130 tonnellate<br />

della stazione orbitante nell’atmosfera,<br />

dove si disintegrerà. I rottami, alcuni<br />

dei quali potrebbero raggiungere il peso<br />

di settecento chili, dovrebbero ricadere<br />

in mare, in una zona disabitata dell’Oceano<br />

Pacifico, tra l’Australia e l’America<br />

del Sud.<br />

so di sieropositività è dell'11,1 per cento,<br />

mentre nel resto dell'Africa sub-sahariana<br />

è attestato intorno all'8 per cento. Si calcola<br />

che mezzo milione di rwandesi siano<br />

affetti dal «virus Vih». Secondo il «programma<br />

nazionale di controllo della lebbra<br />

e della tubercolosi», la malattia avrebbe<br />

ucciso finora circa 150 mila abitanti,<br />

compresi ventimila bambini. Nel bilancio<br />

dello Stato rwandese per l'anno Duemila,<br />

gli stanziamenti destinati alla lotta contro<br />

l'Aids sono stati pari a 600 mila dollari.<br />

Repubblica Ceca:<br />

Vaclav Havel firma<br />

la legge approvata<br />

dal Parlamento<br />

sulla Tv pubblica<br />

PRAGA, 24.<br />

La Camera dei deputati ceca ha adottato<br />

di nuovo la legge sulla televisione<br />

pubblica Ceska Televize (Ct), già votata<br />

il 13 gennaio ma rinviatale quattro giorni<br />

dopo dal Senato, che l’aveva emendata.<br />

La legge, che dovrebbe consentire di<br />

risolvere il conflitto che oppone da oltre<br />

un mese i giornalisti della Tv pubblica<br />

alla nuova direzione insediatasi in dicembre,<br />

è stata subito firmata dal Presidente<br />

della Repubblica Ceca, Vaclav Havel,<br />

e entrerà in vigore — ha precisato<br />

un portavoce della Camera — «nei prossimi<br />

giorni», con la pubblicazione sulla<br />

Gazzetta ufficiale.<br />

Solo 31 dei 179 deputati presenti (su<br />

200) hanno ieri votato in favore della<br />

versione emendata dal Senato e mirante<br />

a ridurre la norma a una serie di misure<br />

d’urgenza. Una grande maggioranza —<br />

formata soprattutto da deputati del Partito<br />

socialdemocratico (Cssd) del Primo<br />

Ministro, Milos Zeman, e del Partito democratico<br />

civico (Ods) del Presidente<br />

della Camera, Vaclav Klaus — ha confermato<br />

la validità del testo già adottato<br />

il 13 gennaio, e che apre la strada a rilevanti<br />

cambiamenti alla televisione pubblica.<br />

Secondo una clausola speciale e<br />

provvisoria della legge, la Camera dei<br />

deputati si appropria i poteri del Consiglio<br />

di amministrazione di Ceska Televize<br />

(Ct) per eleggere un amministratore<br />

ad interim dell’emittente pubblica, che<br />

dovrà guidarla fino all’elezione di un<br />

nuovo direttore generale da parte del futuro<br />

Consiglio di amministrazione.<br />

.<br />

Spagna: fallito<br />

attentato in Navarra<br />

MADRID — Un ufficiale dell’esercito<br />

spagnolo è scampato mercoledì<br />

ad un attentato con una bomba<br />

collocata sotto la sua auto a Zizur,<br />

presso Pamplona, in Navarra. Lo<br />

hanno detto fonti militari precisando<br />

che la bomba, agganciata per<br />

mezzo di una ventosa sotto l’auto<br />

del militare, è stata scoperta questa<br />

mattina alle 7.30. Le fonti non<br />

hanno fornito altri particolari della<br />

vicenda. I militari spagnoli sono<br />

spesso obiettivo degli attentati dei<br />

separatisti baschi dell’«Eta».<br />

Francia: esplode<br />

una bomba ad Annecy<br />

PARIGI — Una bomba ha danneggiato<br />

martedì il palazzo della giustizia<br />

ad Annecy, in Savoia, e per<br />

questo attentato la polizia francese<br />

privilegia «la pista corsa». L’ordigno<br />

è stato depositato davanti al<br />

portone del palazzo da due uomini<br />

in moto che sono subito fuggiti.<br />

L’inchiesta è stata affidata alla sezione<br />

anti-terrorismo della polizia<br />

che ha avviato accertamenti in ambienti<br />

corsi. Nei giorni scorsi i<br />

guerriglieri di un movimento clandestino<br />

hanno minacciato una<br />

campagna terroristica contro Parigi<br />

e Strasburgo a partire dal primo<br />

febbraio se le autorità francesi non<br />

arrestano gli assassini di un loro<br />

leader ucciso ad agosto assieme<br />

alla sua guardia del corpo.<br />

Caraibi: 52 clandestini<br />

dispersiinunnaufragio<br />

SANTO DOMINGO — Cinquantadue<br />

clandestini dominicani risultano<br />

dispersi — e le speranze di trovarli<br />

vivi diminuiscono di ora in<br />

ora — in seguito al naufragio dell’imbarcazione<br />

con la quale cercavano<br />

di raggiungere Portorico. Lo<br />

hanno reso noto martedì le autorità<br />

di Santo Domingo. Navi e aerei<br />

continuano a cercare i naufraghi al<br />

largo della costa orientale dell’isola.<br />

I soccorritori — ha detto la Marina<br />

dominicana — hanno recuperato<br />

un cadavere, dopo che lunedì<br />

erano stati salvati due uomini e<br />

una donna. Le altre 52 persone<br />

che erano a bordo mancano all’appello.<br />

Il gruppo di emigranti aveva<br />

lasciato sabato scorso Miches, circa<br />

160 chilometri ad Est della capitale,<br />

per raggiungere Portorico. Ma<br />

l’imbarcazione in legno con la<br />

quale tentavano l’impresa si è capovolta<br />

dopo aver imbarcato acqua,<br />

a poche ore dalla partenza.<br />

TRIGESIMO<br />

In occasione del trigesimo della scomparsa<br />

di<br />

Monsignor<br />

PATRICK SAINT-ROCH<br />

Professore ordinario di Storia<br />

del Culto cristiano e Agiografia<br />

il Pontificio Istituto di Archeologia lo ricorderà<br />

con una Messa celebrata nella<br />

basilica di Santa Prassede all'Esquilino<br />

(via S. Prassede, 9) martedì 30 gennaio,<br />

alle ore 11.<br />

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