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5 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Lunedì-Martedì 29-30 Gennaio 2001<br />

Le parole pronunciate da Giovanni Paolo II al termine della preghiera mariana dell'Angelus recitata con i pellegrini radunati in Piazza San Pietro<br />

Esprimo apprezzamento a quanti, in vari modi, si impegnano<br />

per sconfiggere il morbo di Hansen e sono vicini a chi ne è colpito<br />

Al termine della preghiera mariana dell'Angelus<br />

Domini, recitata domenica 28 gennaio con i fedeli<br />

riuniti in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II ha<br />

rivolto particolari espressioni di saluto ai diversi<br />

gruppi di pellegrini. Ecco le sue parole:<br />

Desidero, inoltre, assicurare la<br />

mia solidarietà ed un particolare ricordo<br />

nella preghiera anche ai malati<br />

di lebbra, per i quali si celebra<br />

oggi l'annuale «Giornata Mondiale».<br />

Esprimo apprezzamento a quanti,<br />

in vari modi, si impegnano per<br />

sconfiggere il morbo di Hansen e<br />

sono vicini a chi ne è colpito. In<br />

particolare, saluto l'Associazione<br />

Italiana Amici di Raoul Follereau,<br />

che opera attivamente per sensibilizzare<br />

l'opinione pubblica circa<br />

questa malattia, sollecitando il necessario<br />

contributo di tutti per debellarla<br />

definitivamente.<br />

Saluto, ora, i gruppi parrocchiali<br />

provenienti da Genova, Chiavari e<br />

Romito Magra, augurando loro un<br />

fruttuoso pellegrinaggio alle Tombe<br />

degli Apostoli.<br />

Adesso, insieme con i ragazzi di<br />

Azione Cattolica che sono qui accanto<br />

a me, libererò alcune colombe<br />

come augurio di pace per l'intera<br />

umanità.<br />

Buona domenica a tutti!<br />

Per la nomina a suo Inviato Speciale alle celebrazioni conclusive<br />

del centenario dell'evangelizzazione del Rwanda (Kigali, 8 febbraio)<br />

Lettera del Santo Padre<br />

al Cardinale Etchegaray<br />

Com'è noto, in data 4 gennaio 2001, il Santo Padre ha nominato<br />

l'Em.mo Sig. Cardinale Roger Etchegaray, suo Inviato Speciale alle celebrazioni<br />

conclusive del centenario dell'evangelizzazione del Rwanda, in<br />

programma a Kigali l'8 febbraio prossimo.<br />

Il Cardinale Inviato Speciale sarà accompagnato da una Missione<br />

Pontificia composta da: Rev.do Sac. Silas Ngerero, del Clero diocesano<br />

di Kabgayi, Direttore Nazionale per il Rwanda delle Pontificie<br />

Opere Missionarie; Rev.do P. Pedro Sala, M. Afr. Superiore Provinciale<br />

dei Missionari d'Africa. Ecco la Lettera Pontificia:<br />

Venerabili Fratri Nostro<br />

Rogero S.R.E.<br />

Cardinali Etchegaray<br />

Saecularis iam appetit memoria<br />

ex quo ad Ruandenses<br />

regiones optatus Evangelii nuntius<br />

feliciter allatus est Dominique<br />

salus ac beneficia hominibus<br />

illis subministrari coepta<br />

sunt alacrem quidem per missionariorum<br />

operam, qui in<br />

gentes studio incensi, libenter<br />

longum iter quondam susceperunt<br />

et ad oras illas appule-<br />

runt salubre opportunumque<br />

spiritale auxilium ibidem incolis<br />

laturi.<br />

Maxime ideo decet et convenit<br />

ut eventus hic congruenter<br />

commemoretur et optimo iure<br />

extollatur. Celebratio enim<br />

haec copiam dat et facultatem<br />

non huius rei tantum memoriam<br />

repetendi, verum homines<br />

ad ferventiora religionis opera,<br />

firmiorem fidem certioraque<br />

proposita, pristinis illis ob oculos<br />

habitis exemplis, incitandi.<br />

Ipso igitur iuvante Domino,<br />

mensis Februarii VIII die Kigaliensi<br />

in urbe sollemnis erit a<br />

primaeva illa evangelizatione<br />

centesima anniversaria commemoratio,<br />

cui finem, praestabile<br />

veluti fastigium, Unitatis Reconciliationisque<br />

argumentum<br />

imponet. Compluribus inibi in<br />

locis antehac varii Ecclesiae<br />

coetus Magnum Iubilaeum perquam<br />

opportune celebrarunt,<br />

quae res digna habetur compa-<br />

ratio ad insignem hunc eventum<br />

agendum.<br />

Quocirca ut ritus hic magnificentius<br />

efficaciusque absolvatur,<br />

Ruandensis Episcoporum<br />

Conferentiae postulatis libenter<br />

occurrentes, mittere eminentem<br />

virum statuimus, qui partes<br />

Nostras sustineat et Personam<br />

agat. Ad te autem, Venerabilis<br />

Frater Noster, cum saepe<br />

alias nunc potissimum decurrimus,<br />

praestabile hoc ministerium<br />

tibimet committentes.<br />

Itaque permagna moti affectione,<br />

te MISSUM EXTRAORDI-<br />

NARIUM renuntiamus et constituimus<br />

ad celebrationem<br />

quam supra diximus agendam.<br />

Universis igitur participibus<br />

fidelibusque inibi cunctis animi<br />

Nostri affectionem ostendes,<br />

cum quamvis longo locorum<br />

intervallo separemur adsimus<br />

spiritu praesentes. Omnibus<br />

Nostro nomine Benedictionem<br />

Apostolicam impertias velimus,<br />

quae sit animorum renovationis<br />

signum et futuro de tempore<br />

supernarum gratiarum pignus.<br />

Ex Aedibus Vaticanis, die IV<br />

mensis Ianuarii, anno MMI,<br />

Pontificatus Nostri tertio et vicesimo.<br />

«Caro Papa, insegnaci a saper ascoltare»!<br />

GIANLUCA BICCINI<br />

«Prossimamente» aveva detto Giovanni Paolo<br />

II domenica 21 gennaio annunciando l'intenzione<br />

di rivelare i nomi di Cardinali riservati «in<br />

pectore». Lo ha fatto all'«Angelus» di domenica<br />

28, aggiungendo a quelli dei due Cardinali creati<br />

nel 1998, i nomi di altri cinque tenuti «nel cuore»,<br />

che saranno creati nel Concistoro del 21<br />

febbraio. Sono Pastori delle «Chiese del silenzio»<br />

— dell'Ucraina e della Lettonia —, di diocesi di<br />

antichissime tradizioni — della Germania — e<br />

di comunità più giovani, della Bolivia, e giovanissime,<br />

del Sud Africa.<br />

È stato un momento di grande gioia per i fedeli<br />

presenti in Piazza San Pietro e per la Chiesa<br />

universale. Ma al termine della preghiera mariana<br />

ve ne è stato un altro dolente e di grande<br />

commozione: quando il Papa ha ricordato le popolazioni<br />

indiane e pakistane, colpite nei giorni<br />

scorsi da un violentissimo terremoto.<br />

Durante l'«Angelus» del 28 gennaio si è svolto<br />

anche il tradizionale incontro del Santo Padre<br />

con i ragazzi dell'Azione Cattolica diocesana di<br />

Roma, cui si sono uniti quest'anno anche quelli<br />

delle diocesi Suburbicarie e del Lazio.<br />

Accompagnati da genitori, insegnanti e catechisti,<br />

la «Carovana della pace» — ottomila<br />

bambini delle parrocchie e delle scuole elementari<br />

e medie — era partita da Piazza Navona di<br />

buon mattino, dando vita ad un festoso corteo<br />

per le vie della città — ne diamo conto nella<br />

cronaca di Elisabetta Angelucci a pagina 9 —.<br />

Giunti in Piazza San Pietro, hanno issato un<br />

grande orecchio di cartone a simboleggiare la<br />

necessità di saper ascoltare gli altri.<br />

Veri «protagonisti» e «Araldi della pace» hanno<br />

gridato al Papa il loro desiderio che vengano<br />

rispettati i diritti dei lori coetanei laddove essi<br />

sono negati.<br />

Come segno concreto di solidarietà hanno<br />

raccolto offerte destinate alle case-famiglia<br />

«Gemma Vittori» e «La Perla», gestite dalle Suore<br />

Francescane Alcantarine a Manziana. Nei<br />

pressi del Lago di Bracciano, le due strutture di<br />

accoglienza si occupano di minori in difficoltà,<br />

prestando particolare attenzione alle famiglie di<br />

provenienza.<br />

La «Giornata della Pace» è da molti anni una<br />

tappa centrale nell'itinerario formativo ed educativo<br />

dell'ACR romana. Durante il mese di gennaio<br />

celebrazioni, incontri e momenti di preghiera<br />

hanno scandito il cammino dei giovanissimi<br />

associati.<br />

Nell'attesa di ricevere il saluto del Santo Padre<br />

hanno cantato, giocato e pregato, coordinati<br />

da infaticabili educatori. Questi ultimi hanno<br />

poi raccolto le offerte, per consegnarle nelle mani<br />

del Presidente, dott. Paolo Bustaffa, e dell'Assistente<br />

Ecclesiastico, don Alberto Fusi, dell'Azione<br />

Cattolica romana.<br />

Un improvviso sventolìo di palloncini gialli e<br />

blu ha salutato l'affacciarsi di Giovanni Paolo II<br />

dalla finestra dello studio privato. Con lui erano<br />

i piccoli Matteo Fincato, di 12 anni, e Giulia<br />

Lapponi, di 13, della parrocchia romana dei<br />

santi Angeli Custodi, i quali al termine dell'Angelus<br />

hanno liberato due colombe bianche, simbolo<br />

di pace.<br />

«Caro Papa — ha detto il piccolo Matteo —<br />

noi ragazzi dell'A.C.R. di Roma in questo mese<br />

della Pace abbiamo riflettuto sul tema dell'ascolto.<br />

Abbiamo capito che ascoltare Gesù, i nostri<br />

genitori, gli altri ragazzi, le persone che abbiamo<br />

intorno è indispensabile per crescere, per<br />

aprire il cuore ai loro bisogni».<br />

«Lo sai perché è importante tutto questo? —<br />

ha proseguito —. Perché solo donando agli altri<br />

un po' del nostro tempo possiamo sapere cosa<br />

pensano, cosa sognano, cosa ci dicono; possiamo<br />

capire i loro problemi e i loro desideri, possiamo<br />

conoscerli accettarli ed infine aiutali. Ed<br />

aiutare non è solo dare qualcosa, ma sedersi accanto<br />

all'altro per parlare e condividere con lui<br />

le cose buone e i problemi che ha. Infatti, come<br />

tu ci insegni, l'aiuto al prossimo non si ferma<br />

soltanto a quello materiale, solo ascoltando con<br />

il cuore si può offrire un aiuto con dolcezza. E<br />

poi ascoltare serve anche a noi: impariamo le<br />

cose nuove che gli altri ci dicono, cresciamo capendo<br />

gli errori e qual è la strada giusta da percorrere,<br />

anche perché attraverso gli altri, Dio<br />

stesso ci parla».<br />

«Ti ringraziamo — ha concluso — per l'esempio<br />

che ogni giorni ci dai: ascolti chi non ha voce<br />

e dai voce alle parole di Dio. Come te ci<br />

prendiamo un piccolo grande impegno: quello<br />

di non rimanere chiusi in noi stessi, ma di vivere<br />

sempre come persone “in ascolto” di Gesù e<br />

dei fratelli, perché certe volte è più faticoso ma<br />

è molto più bello. Ti volgiamo bene».<br />

I due ragazzi erano accompagnati dall'assistente<br />

diocesano dell'ACR, don Francesco Galluzzo<br />

e dai responsabili diocesani Roberto Cisiotta<br />

e Carmela Mascio.<br />

Tra i numerosi gruppi di pellegrini presenti in<br />

Piazza San Pietro erano anche i membri dell'Associazione<br />

Italiana Amici di Raoul Follereau (Aifo).<br />

Nell'ultima domenica di gennaio si celebra infatti<br />

da quarantotto anni la Giornata Mondiale<br />

dei Malati di Lebbra.<br />

«Con gli ultimi per un'alternativa di giustizia»:<br />

è lo slogan di quest'anno, in cui ricorre anche il<br />

quarantesimo di fondazione dell'Aifo. L'Associazione<br />

nacque nel 1961 per promuovere programmi<br />

di sanità di base a favore degli hanseniani,<br />

ispirata dal messaggio di giustizia e di<br />

amore di Raoul Follereau.<br />

Diffusa ancora oggi in 91 Paesi del mondo, in<br />

24 dei quali rappresenta un problema di salute<br />

pubblica, la lebbra continua a contagiare oltre<br />

duemila persone al giorno in quei luoghi dove<br />

regna l'indigenza.<br />

Santa Messa di Giovanni Paolo II con il nuovo<br />

Consiglio Generale dei Fatebenefratelli<br />

I membri del Consiglio Generale dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), insieme con alcuni<br />

componenti della Curia Generalizia, hanno partecipato, nella mattina di venerdì 26 gennaio, alla Santa Messa celebrata da<br />

Giovanni Paolo II nella Cappella privata.<br />

L'incontro con il Santo Padre si è svolto in occasione della rielezione del Priore Generale, Fra Pascual Piles, e della<br />

presentazione del nuovo Consiglio Generale dell'Ordine.<br />

Insieme con il Priore Generale erano presenti: il Segretario Generale, Fra José Luiz Muñoz (Spagna); Fra Donatus Forkan<br />

(Irlanda); Fra Emerich Steigerwald (Germania); Fra Luis Aldana (Colombia); Fra Pietro Cicinelli (Italia); Fra Vincent Kochamkunnell<br />

(India); Fra Léopold Gnami (Benin); Fra Fabian Hynes (Australia); Fra Félix Lizaso (Spagna); Fra Eliseo Paraboni<br />

(Italia); Fra Manuel Vargas (Portogallo); Fra Valentín Riesco (Spagna).

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