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.<br />
Le urne da murare nella Porta Santa<br />
delle Basiliche Patriarcali<br />
SAN PAOLO<br />
FUORI<br />
LE MURA<br />
Cofanetto,<br />
fusione in bronzo<br />
a cera persa,<br />
opera<br />
di Otello Scatolini<br />
(Roma, Italia),<br />
destinato<br />
ad essere murato<br />
nella Porta Santa<br />
della Basilica<br />
di San Paolo<br />
fuori le Mura.<br />
Il drappo, l'albero,<br />
la spada<br />
a forma di croce<br />
e la penna<br />
simboleggiano<br />
la conversione,<br />
la missione<br />
e il martirio<br />
dell'Apostolo Paolo<br />
PAGINA<br />
Le celebrazioni conclusive del Grande<br />
Giubileo 2000 sono state molto partecipate<br />
in tutte le 10 diocesi della Sardegna,<br />
anche perché assai intensamente<br />
era stato vissuto l'Anno Santo, con tante<br />
iniziative che hanno ravvivato lo spirito<br />
cristiano delle popolazioni.<br />
Nella Cattedrale di Tempio, S. Ecc.<br />
Mons. Paolo Atzei ha presieduto la concelebrazione,<br />
alla quale aveva dato inizio<br />
la processione dalla chiesa di s. Antonio<br />
alla Cattedrale. Mons. Atzei poteva<br />
dirsi ben contento di quanto era stato<br />
fatto nell'Anno Santo che si stava concludendo,<br />
ma disse citando le parole del<br />
Papa a un gruppo di pellegrini «Adesso<br />
comincia il Giubileo!». «Dobbiamo camminare<br />
verso il futuro, con spirito giubilare,<br />
ha affermato Mons. Atzei, servire<br />
con tutto se stesso la causa del Regno,<br />
con indomita fede, con forte speranza e<br />
rinnovato amore per il Signore, a beneficio<br />
dei fratelli, avendo come obiettivi:<br />
la famiglia, le vocazioni di special consacrazione,<br />
il Giorno del Signore».<br />
Venti sono stati i giubilei celebrati di<br />
cui 10 con il Convegno; sei i pellegrinaggi<br />
diocesani, tre regionali, un pellegrinaggio<br />
a Roma e uno a Lourdes. Due le<br />
scuole di preghiera con 5 incontri ciascuna.<br />
Cinque i Giubilei dei malati. Una<br />
Land-Rover è stata donata a una Missione<br />
in Mozambico. Sono stati sei i musei<br />
interscambiabili e quattro i musei stabili,<br />
350 erano i giovani convenuti a Roma<br />
per la G.M.G.; 4.000 i partecipanti alla<br />
Marcia della Pace; 8 i milioni consegnati<br />
a 4 giovani disoccupati in ricerca o avvio<br />
di lavoro; circa 80 i concerti di musica<br />
e canto tenuti nelle chiese durante<br />
l'Anno Santo.<br />
Anche a Lanusei la conclusione celebrativa<br />
del Giubileo ha coronato una serie<br />
di iniziative che hanno fatto vivere<br />
intensamente la grazia dell'Anno Santo<br />
2000: missioni popolari, pellegrinaggi<br />
diocesani, il convegno diocesano, il restauro<br />
del Santuario della Madonna d'Ogliastra,<br />
il pellegrinaggio a Roma e in<br />
Terra Santa, i Giubilei della vita consacrata,<br />
dei ragazzi, dei magistranti, degli<br />
sportivi, dei carcerati, dei catechisti, degli<br />
anziani, delle donne, degli ex-alunni<br />
del Seminario, degli handicappati, degli<br />
studenti, degli intellettuali, delle famiglie,<br />
dei carabinieri, 4 congressi eucaristici<br />
foraniali. Il 5 gennaio, la solenne<br />
conclusione è stata aperta dalla processione<br />
sfilata dall'episcopio alla Cattedrale,<br />
con l'omelia del Vescovo Mons. Antioco<br />
Piseddu, che ha vivamente esorta-<br />
7 .<br />
to a valorizzarlo al meglio la grazia vissuta<br />
lo scorso anno.<br />
Nella Diocesi di Ales-Terralba ha<br />
concluso le celebrazioni giubilari S. Ecc.<br />
Mons. Antonino Orrù il pomeriggio del<br />
5 gennaio. Partecipava una gran folla<br />
che proveniva da 57 parrocchie. Una solenne<br />
processione, come era avvenuto<br />
nel Natale del 1999, dalla chiesa di s.<br />
Sebastiano ha guidato i moltissimi fedeli<br />
in cattedrale, dove il Vescovo ha siglato<br />
l'Anno del Grande Giubileo qualificandolo<br />
«Anno della Semina», da cui si attende<br />
un germoglio, che varie iniziative<br />
ben riuscite lo scorso anno fanno prevedere<br />
ricco di frutti abbondanti: la marcia<br />
della pace, la campagna per la riduzione<br />
del debito pubblico dei paesi poveri,<br />
il restauro dell'interno della Cattedrale<br />
e la progettazione del Museo permanente<br />
dell'arte sacra, l'erezione di una<br />
grande statua del Redentore nei pressi<br />
della 131 (la principale superstrada dell'isola<br />
che porta da Cagliari a Porto Torres),<br />
dono di una coppia di emigrati, il<br />
grande concorso letterario sul Giubileo,<br />
cui hanno partecipato 500 alunni.<br />
A Nuoro, ancor prima della celebrazione<br />
in cattedrale, S. Ecc. Mons. Pietro<br />
Meloni ha concluso il Giubileo con i carcerati<br />
di Bad 'e Carros, presenti il Direttore<br />
Generale dei penitenziari italiani, la<br />
responsabile dei volontari della Santa<br />
Opera Anna Cualbu, il provveditore regionale<br />
Sparacia, l'ispettore generale il<br />
direttore Fragomeni, col prefetto Costantini.<br />
Concelebravano 15 sacerdoti,<br />
cappellani delle carceri dell'isola. Cantava<br />
la corale «Porrino» diretta da D. Giuseppe<br />
Meloni, cappellano, e stimato musicista.<br />
Luce e speranza sembravano irrompere<br />
in quella Cappella.<br />
Altra iniziativa che ha segnato per<br />
l'avvenire la giornata conclusiva del Giubileo<br />
2000, l'inaugurazione della Casa di<br />
accoglienza per malati in cura in ospedale<br />
o parenti dei ricoverati. Promotori<br />
ne sono stati la Caritas diocesana, L'Associazione<br />
CILLA, l'Associazione «Umana<br />
Ventura» e la Cooperativa «il Mandorlo».<br />
La Casa sarà gestita dai volontari<br />
guidati da Don Francesco Mariani e<br />
dal Don Luigi Monni responsabile della<br />
Caritas.<br />
Nel capoluogo minerario della Sardegna,<br />
Iglesias, il Vescovo Mons. Tarcisio<br />
Pillolla, il giorno di Natale ha celebrato<br />
con un centinaio di operai ex minatori a<br />
200 metri di profondità, illustrando la<br />
particolare vicinanza di Gesù agli operai,<br />
figlio di operaio ed operaio egli stes-<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoledì 17 Gennaio 2001<br />
Grande Giubileo dell'Anno Duemila<br />
SAN<br />
PIETRO<br />
Nella Porta Santa<br />
della Basilica<br />
di San Pietro<br />
verrà murato<br />
questo cofanetto,<br />
opera di Matthias<br />
Heiermann<br />
(Köln, Germania).<br />
L'opera<br />
è in bronzo<br />
con patina<br />
verde/smalto rosso<br />
e si ispira al tema<br />
della SS.ma Trinità:<br />
le immagini<br />
simboliche<br />
raffigurano<br />
Dio Padre, Figlio<br />
e Spirito Santo<br />
SARDEGNA VITTORIO VENETO<br />
so, per cui, ha denunciato, «il torto più<br />
grande che Gli è stato fatto e che è stato<br />
fatto a voi, operaio, è quello di averlo<br />
presentato nemico degli operai... Dalla<br />
Chiesa viene il sostegno alle vostre giuste<br />
rivendicazioni; essa esalta la dignità<br />
del lavoro, proclama in ogni caso il vostro<br />
diritto al lavoro e condanna il<br />
dramma della disoccupazione». Mons.<br />
Pillolla ha anche annunciato che tra poco<br />
sarà aperto il Consultorio Familiare<br />
dove esperti saranno a disposizione delle<br />
coppie già formate o in via di formazione,<br />
per aiutarle a risolvere loro eventuali<br />
problemi specifici.<br />
Mons. Sebastiano Sanguinetti, Vescovo<br />
di Ozieri ha concluso col suo popolo<br />
in cattedrale il Grande Giubileo: un anno<br />
di grazia, con 20 iniziative, di cui 6<br />
di interesse generale e 14 di tipo categoriale,<br />
che il pellegrinaggio a Roma e in<br />
terra Santa hanno fatto fruire dell'indulgenza<br />
straordinaria decine di migliaia di<br />
fedeli, che con il loro pastore, nei vari<br />
incontri celebrativi, hanno reso grazie<br />
alla Bontà misericordiosa di Dio.<br />
La Diocesi di Alghero-Bosa ha avuto<br />
due celebrazioni presiedute entrambe<br />
dal Vescovo Mons. Antonio Vacca: a<br />
Bosa, alle ore 16, iniziando con una solenne<br />
processione dalla chiesa di s. Antonio<br />
alla Cattedrale, e alle 18.30 in Alghero,<br />
con la Santa Messa nella chiesa<br />
di s. Giovanni Bosco, essendo la cattedrale<br />
in corso di restauro.<br />
Entrambe le celebrazioni sono state<br />
partecipate da una grande folla di fedeli<br />
ai quali Mons. Vacca ha sottolineato che<br />
il Giubileo continua nel suo impegno di<br />
conversione a una vita cristiana sempre<br />
più ricca di opere buone: un'interessante<br />
intervista concessa da Mons. Vacca a<br />
un giornalista e tempestivamente pubblicata<br />
il giorno prima aveva contribuito<br />
ad attivare la volontà partecipativa di<br />
tanta gente.<br />
Della celebrazione in Oristano era<br />
stata già data ampia notizia in questo<br />
giornale il 12 gennaio, sottolineando<br />
specialmente i quattro impegni che l'Arcivescovo<br />
Mons. Pier Giuliano Tiddia ha<br />
affidato alla Diocesi per il dopo-Giubileo;<br />
l'Eucaristia da realizzare nel culto e<br />
nella vita, un cammino biblico-esegeticocatechistico-spirituale<br />
nelle comunità,<br />
una pastorale giovanile da ravvivare per<br />
guidare i ragazzi e le ragazze alla vocazione<br />
familiare, la carità da testimoniare<br />
con le Caritas parrocchiali, con il favorire<br />
la solidarietà e il volontariato ai vari<br />
Ufficio delle Celebrazioni<br />
Liturgiche<br />
del Sommo Pontefice<br />
Muratura<br />
della Porta<br />
Santa<br />
A seguito della Chiusura della Porta<br />
Santa delle quattro Basiliche Patriarcali<br />
al termine del Grande Giubileo<br />
del 2000, avrà luogo la tradizionale<br />
muratura della Porta Santa all'interno<br />
delle medesime Basiliche.<br />
Nel corso del rito sarà murata in<br />
ognuna delle Porte Sante un'urna di<br />
bronzo appositamente preparata contenente<br />
alcune medaglie degli anni<br />
di Pontificato del Papa Giovanni Paolo<br />
II, una pergamena quale attestato<br />
di apertura e chiusura della Porta<br />
Santa e le chiavi della Porta stessa.<br />
Al termine del rito un Cerimoniere<br />
Pontificio provvederà a redigere il rogito<br />
dell'avvenuta muratura.<br />
Il rito avrà luogo:<br />
— mercoledì 17 gennaio, alle ore<br />
17.30, nella Basilica di San Paolo fuori<br />
le Mura;<br />
— venerdì 19 gennaio, alle ore 18,<br />
nella Basilica di San Pietro;<br />
— mercoledì 24 gennaio, alle ore<br />
11.30, nella Basilica di Santa Maria<br />
Maggiore;<br />
— venerdì 26 gennaio, alle ore 16,<br />
nella Basilica di San Giovanni in Laterano.<br />
Città del Vaticano, 15 gennaio 2001<br />
✠ PIERO MARINI<br />
Vescovo titolare di Martirano<br />
Maestro delle Celebrazioni<br />
Liturgiche Pontificie<br />
SANTA<br />
MARIA<br />
MAGGIORE<br />
Cofanetto, opera<br />
di Maria Antonietta<br />
de Mitrio<br />
(Roma, Italia),<br />
destinato<br />
ad essere murato<br />
nella Porta Santa<br />
della Basilica<br />
di Santa Maria<br />
Maggiore.<br />
L'urna<br />
in bronzo dorato<br />
propone, nel fronte<br />
e nel retro,<br />
l'Annunciazione<br />
con le due figure<br />
della Vergine<br />
Maria<br />
e dell'Arcangelo<br />
Gabriele<br />
Chiusura della Porta Santa nelle diocesi italiane<br />
livelli e con la creazione di centri di assistenza<br />
in ogni vicaria.<br />
L'Arcivescovo di Sassari, Mons. Salvatore<br />
Isgrò, giustamente compiaciuto,<br />
ha potuto dire che la Chiesa Turritana<br />
aveva vissuto un'esperienza felice, a solenne<br />
smentita degli arroganti e volgari<br />
insulti contro la nostra fede con cui avevano<br />
accompagnato i ridicoli pronostici<br />
di un Giubileo che si sarebbe risolto in<br />
un evento catastrofico per il mondo:<br />
«Dobbiamo riconoscenza a Dio, una riconoscenza<br />
da esprimere dal profondo<br />
del cuore, a 2000 anni dalla sua venuta»,<br />
ha esclamato l'Arcivescovo nell'omelia,<br />
nella quale ha ricordato avvenimenti<br />
diocesani che avranno un fecondo<br />
riscontro negli anni che seguiranno.<br />
Dopo tante iniziative che hanno costellato<br />
l'Anno Santo 2000, la celebrazione<br />
di chiusura, il pomeriggio del 5 gennaio,<br />
iniziata con la solenne processione<br />
dalla chiesa del Conservatorio, ha affidato<br />
all'Arcidiocesi di Cagliari il messaggio<br />
dell'Arcivescovo, S. Ecc. Mons. Ottorino<br />
Pietro Alberti, che concludendo<br />
l'omelia ha detto: «Desidero richiamare<br />
la vostra attenzione su quelli che saranno<br />
i punti di riferimento nella progettata<br />
programmazione pastorale della<br />
Conferenza Episcopale Sarda, e dell'arcidiocesi,<br />
per il decennio: i mezzi e i segni<br />
del rinnovamento (Il Giubileo, tempo<br />
di grazia e di misericordia, s'avvale<br />
innanzitutto dei segni, tradizionali nella<br />
comunità cristiana, che indicano il<br />
cuore convertito, e cioè l'ascolto della<br />
Parola di Dio, la preghiera, tradizione<br />
concreta del dono eucaristico. In questo<br />
non c'è niente di nuovo. Deve essere<br />
nuova invece la particolare attenzione<br />
pastorale della Chiesa, che in occasione<br />
del Giubileo ha chiamato a raccolta<br />
i suoi figli per una corale intensa<br />
preghiera di intercessione per tutti, al<br />
fine di rendere operante quella “comunione<br />
dei santi” che è espressione di solidarietà<br />
sul piano spirituale); riconciliazione<br />
(parola nuova all'alba del Terzo<br />
Millennio. Un serio impegno a far sì<br />
che la carità cristiana non sia soltanto<br />
proclamata, ma testimoniata, per ricucire<br />
gli strappi, avvicinare tra loro posizioni<br />
contrastanti, riunire ciò che è diviso.<br />
E tutto questo nel nome e per la<br />
forza di Colui “che di due ha fatto un<br />
popolo solo” riconciliando a sé tutte le<br />
cose); considerazione dei bisogni della<br />
nostra Chiesa diocesana».<br />
GIOVANNI MARIA COSSU<br />
Il Giubileo si conclude, ma il cammino<br />
iniziato deve continuare, con rinnovato<br />
spirito missionario. È questo il<br />
messaggio rivolto dal Vescovo di Vittorio<br />
Veneto, Monsignor Alfredo Magarotto<br />
ai fedeli della Diocesi. Il Vescovo ha<br />
presieduto nei giorni scorsi, nella cattedrale<br />
di Santa Maria Assunta, la solenne<br />
cerimonia di chiusura del Giubileo diocesano.<br />
Al rito, oltre ai numerosi sacerdoti,<br />
religiosi e religiose, hanno preso<br />
parte anche i rappresentanti delle diverse<br />
associazioni ecclesiali e i fedeli provenienti<br />
dalle diverse zone vicariali della<br />
Diocesi.<br />
È stato un momento di lode e ringraziamento<br />
a Dio che ha riunito migliaia<br />
di persone intorno al proprio pastore a<br />
conclusione di un lungo e intenso cammino.<br />
A partire dal Natale '99 sono stati<br />
davvero tanti gli appuntamenti e le proposte<br />
che hanno accompagnato lo svolgersi<br />
dell'Anno giubilare, occasioni per<br />
rafforzare le ragioni della propria fede a<br />
livello personale e come gruppi, associazioni,<br />
comunità parrocchiali, categorie.<br />
«L'anno giubilare che con questa solenne<br />
celebrazione eucaristica stiamo<br />
chiudendo in Diocesi — ha affermato il<br />
Vescovo durante l'omelia — è stato per<br />
noi come la stella che ha guidato i magi<br />
verso Betlemme. Anche noi ci siamo incontrati<br />
con il Re dei giudei che doveva<br />
nascere, Gesù Cristo, l'atteso Messia, il<br />
Salvatore del mondo. È stato lui al centro<br />
del Giubileo, il grande festeggiato a<br />
200 anni dalla sua nascita in terra. Al<br />
vedere la stella i magi provarono una<br />
grandissima gioia ed entrati nella casa,<br />
si prostrarono davanti al Bambino e gli<br />
offrirono in dono oro, incenso e mirra».<br />
«Pure noi — ha proseguito — abbiamo<br />
goduto immensamente nel partecipare<br />
alle varie manifestazioni giubilari.<br />
Abbiamo sentito Dio più vicino; insieme<br />
lo abbiamo pregato, benedetto, invocato.<br />
A lui il nostro grazie per tutti i benefici<br />
che ci ha concesso durante quest'anno<br />
giubilare».<br />
La nostra fede, ha detto ancora Monsignor<br />
Magarotto, si è rinvigorita, la nostra<br />
speranza è diventata più forte, l'amore<br />
di Dio ci ha provocato a essere testimoni<br />
e operatori di carità materiale e<br />
spirituale, verso il prossimo.<br />
Dopo il ringraziamento a Dio, fonte e<br />
datore di ogni bene, il Vescovo ha voluto<br />
esprimere, a nome di tutta la Diocesi,<br />
il più vivo ringraziamento al Santo Padre<br />
Giovanni Paolo II, per aver indetto<br />
il Giubileo, averne proposto un preciso<br />
SAN<br />
GIOVANNI<br />
IN<br />
LATERANO<br />
Nella Porta Santa<br />
della Basilica<br />
di San Giovanni<br />
in Laterano<br />
verrà murato<br />
questo cofanetto,<br />
opera<br />
di Kyoji Nagatani<br />
(Giappone).<br />
L'opera<br />
è realizzata<br />
in fusione<br />
in bronzo.<br />
Gli archi<br />
rappresentano<br />
una stilizzazione<br />
della facciata<br />
della Basilica<br />
itinerario di preparazione e averlo guidato<br />
e animato con la sua parola, la sua<br />
preghiera, la sua costante presenza, superando<br />
con straordinaria volontà e fortezza,<br />
gli ostacoli di età e salute. «Grazie,<br />
Padre Santo, in particolare per il<br />
momento riservato alla nostra Diocesi e<br />
ai seminaristi nel pellegrinaggio dello<br />
scorso settembre».<br />
Il Vescovo di Vittorio Veneto ha voluto<br />
poi ringraziare anche il Comitato diocesano<br />
e in particolare il suo responsabile,<br />
per aver saputo riproporre continuamente<br />
i contenuti e le motivazioni del<br />
Giubileo, «conservandogli il carattere di<br />
evento di grazia, dono del Signore, chiama<br />
alla conversione del cuore e al rinnovamento<br />
spirituale dei singoli, delle<br />
famiglie e di ogni nostra comunità».<br />
L'impegno, ha sottolineato Monsignor<br />
Magarotto, è stato grande sia sotto l'aspetto<br />
catechistico che liturgico e organizzativo.<br />
La risposta della Diocesi, delle<br />
foranie, delle parrocchie, dei gruppi e<br />
dei movimenti, delle associazioni e delle<br />
istituzioni, mi sembra sia stata ampia,<br />
anche se con accentuazioni e dimensioni<br />
diverse.<br />
Il periodo della Quaresima 2000 è stato<br />
caratterizzato dai pellegrinaggi giubilari<br />
delle foranie, che si ritrovavano a<br />
gruppi nella chiesa cattedrale, con una<br />
prima tappa nella grotta del Seminario.<br />
«Per quanti hanno partecipato — ha affermato<br />
don Marco Pizzol, parroco di<br />
Codogné e vicario della forania Pontebbana,<br />
al settimanale diocesano «L'Azione»<br />
— è stata un'esperienza significativa,<br />
molto valida. Ed è stato utile anche<br />
incontrarsi con altre foranie e vivere così<br />
la dimensione di Chiesa. Inoltre queste<br />
occasioni possono essere utili per far<br />
emergere il positivo che c'è nelle nostre<br />
comunità, un po' come la Giornata<br />
mondiale della gioventù ha fatto risaltare<br />
il tanto di positivo che c'è nei giovani<br />
d'oggi.<br />
«E questo aiuta ad evitare il rischio di<br />
piangersi addosso, di ripiegarsi su di sé<br />
guardando alle fatiche e ai limiti. I frutti<br />
che si colgono in questi momenti sono<br />
destinati poi a produrre altri frutti nelle<br />
singole parrocchie».<br />
«Gli impegni più urgenti — ha ricordato<br />
il Vescovo — vorrei focalizzarli nella<br />
pastorale familiare e giovanile, condizione<br />
indispensabile anche per una ripresa<br />
di vocazioni al sacerdozio, al diaconato<br />
e alla vita religiosa e consacrata».<br />
CLAUDIO ZERBETTO